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Autore: Ranpyon    03/07/2007    16 recensioni
Nuova ficcy!! Lo so, voglio ammazzarmi di lavoro... ma questa storia mi è stata richiesta da molti di voi... E forse avete già capito di cosa si tratta... >__> "...Caro diario..."
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nuova pagina 1

Ciao a tutti e ben ritrovati, sono Ranpyon!!!

Ho deciso di caricarmi di lavoro e di ammazzarmi durante quest’estate, ma voglio assolutamente pubblicare questa fanfiction… Non so se l’aggiornerò frequentemente - molto probabilmente no – però… insomma… è una ff che molti di voi mi hanno richiesto. E chi sono io per deludere le aspettative dei lettori??

…Credo che ormai abbiate capito…

Si tratta nientemeno che del seguito di UN ANNO DOPO!!

Come ho già detto molti di voi mi hanno chiesto il seguito di quella lunghissima fanfiction conclusasi qualche tempo fa…

Ed ora ho mantenuto la promessa, mi sono messa all’opera!!!

Dunque… in questa nuova avventura troveremo le MewMew più grandi di quattro anni rispetto all’ultimo capitolo di UN ANNO DOPO. Le nostre cinque (?) ragazze si troveranno ad affrontare una missione forse troppo grande per loro… o forse no…

Per le fan di Kisch (me inclusa XD): avverto che il bellissimo alieno sarà una presenza costante nella ficcy. Non all’inizio magari, ma dato che la storia gira intorno alla razza aliena e allo spazio, sarà un personaggio importante… Single, purtroppo, perché Strawberry, come ben sapete, è sposata con Ryan… Ma chi lo sa, magari nel corso della storia potrei affiancargli una compagna… (Non Ringo, eh, Kuroneko? ^^’’)

Comunque, per tenere fede a UN ANNO DOPO, ho deciso di usare i nomi del cartone animato, proprio come avevo fatto per la prima fanfiction.

Cercherò di non prolungare troppo questa storia, perché per voi leggere altri 62 capitoli sarebbe veramente troppo… eheh… ^^’’

Comunque vi ringrazio per l’attenzione!

Ora vi lascio al primo capitolo di AVVENTURA NELLO SPAZIO!!

Ci vediamo in fondo al capitolo!!

Ciau!!

Ranpyon!

 

PS: Per chi non avesse letto UN ANNO DOPO e non ne abbia voglia (beh, vi capirei, sono tantissimi capitoli), o anche per chi non se la ricordasse: leggete l’ultimo chappy, il 62, che è una specie di riassunto dell’intera storia!!

 

Buona lettura…!!

 

 

 

**AVVENTURA NELLO SPAZIO**

 

 

 

 

Capitolo 1

Richiesta di aiuto

 

 

“Caro diario…

Forse sono un po’ cresciuta per scrivere sulle tue pagine, ormai…

Ma sai, non riesco ancora a farne a meno.

Ormai sono grande, ho da poco compiuto ventiquattro anni… E la mia vita scorre tranquilla come mai mi era successo prima. Non ricordo molto del periodo in cui ero una MewMew, anche se molto spesso mi ritrovo a pensare con nostalgia a quei tempi… Ancora oggi non posso dire di essere del tutto convinta di voler essere una ragazza normale… Eppure prima questo era il mio unico desiderio. L’unico pensiero che occupava costantemente la mia mente era di tornare normale, di poter vivere come una semplice ragazza. Ma forse la vita tranquilla e agiata che ho sempre desiderato non fa per me… Io, abituata a combattere per salvare la terra, compito affidatomi per ben cinque anni… Io, che ho rischiato mille volte la vita per salvare le persone a me care, ora rimpiango quei tempi.

Può sembrare strano. Parecchio strano.

Ma purtroppo sono fatta così. Durante questi anni ho vissuto qui in America con Ryan e Miki nella più completa felicità. Ho deciso di non lavorare e di passare più tempo possibile con mia figlia, che ormai ha quattro anni e mezzo… E Ryan non ha obiettato, sapendo che per me era importante…”

 

Il trillo di un campanello distolse l’attenzione di Strawberry dal suo diario personale. Sospirò, chiudendolo lentamente e riponendolo accuratamente nel primo cassetto della scrivania. Si alzò dalla sedia stiracchiandosi, mentre il trillo si faceva sempre più insistente. Si voltò per uscire dalla stanza, ma una figura, appena arrivata, le si parò davanti.

La piccola Miki, con le manine poggiate sulle orecchie, attirò l’attenzione di sua madre urlando forse un po’ troppo forte.

“Quel coso non smette di suonare, mamma!!” si lamentò la piccola battendo un piede a terra.

Strawberry sorrise dolcemente e si chinò verso sua figlia, poggiandole con delicatezza una mano sulla testa.

“Quel coso si chiama forno, Miki… E trilla perché ci sta avvertendo che sono pronti i biscotti” spiegò pazientemente prendendo in braccio la piccola.

Dal canto suo, la ragazzina spalancò la bocca, entusiasta di aver fatto una nuova scoperta.

Miki Shirogane, quattro anni e mezzo. Una bambina molto dolce e tranquilla. Capelli rossicci a caschetto che le arrivavano poco più giù delle orecchie. Profondi occhi blu. Molto simili a quelli di suo padre, nonostante la tonalità più scura. La piccola Miki era l’oggetto constante dell’attenzione dei suoi genitori che non le avevano mai fatto mancare niente.

“Allora andiamo a prendere i biscotti!!” esultò portando le braccia intorno al collo della madre, stringendola affettuosamente. Strawberry non potè fare a meno di sorridere: quella bambina era la sua fonte di gioia… Senza di lei quella casa non sarebbe stata la stessa…

Si diressero in cucina, dove il forno trillava come se fosse impazzito.

Strawberry, allarmata, si chinò facendo scendere la bambina e corse verso l’apparecchio, girando la manovella. Il forno, così come il trillo, si spense all’istante. Timorosa, la rossa afferrò una presina dal tavolo e aprì lo sportello, venendo sommersa da un cumulo di fumo.

“Oddio… Si sono bruciati!!” si lamentò piagnucolando la ex Mew Rosa, mentre sua figlia poggiava le mani sui fianchi e sbuffava infastidita.

“Ecco, mamma, è tutta colpa tua. Ti avevo detto di sbrigarti!” esclamò corrugando le sopracciglia.  Strawberry poggiò nel lavandino la teglia piena di (quelli che avrebbero dovuto essere) biscotti e si tolse la presina, poggiandola accanto al lavello.

“Non fa niente, ne faremo un’altra teglia” sorrise voltandosi verso la figlia. Lei non sembrò molto convinta, infatti sospirò di nuovo.

“Sei sempre la solita, mamma…” esclamò sorridendo.

“Su questo sono d’accordo anche io” una voce proveniente dall’esterno della cucina attirò l’attenzione di Strawberry e sua figlia. Un Ryan, ormai ventisettenne, fece il suo ingresso nella stanza. I capelli scompigliati, una camicia bianca con i bottoni del colletto sbottonati e un paio di pantaloni eleganti alquanto stropicciati… Strawberry non potè fare a meno, nemmeno in quel momento, di pensare quanto fosse sexy quel ragazzo.

“Papà!” esclamò la piccola correndo incontro al suo genitore. Ryan si chinò e la prese in braccio, regalandole un dolce bacio sulla fronte.

“Ciao, piccola” proferì mentre lei lo abbracciava.

Il suo sguardo, poi, si spostò verso Strawberry che era rimasta in silenzio ad assistere alla scena.

“Bentornato” lo accolse lei avvicinandosi. Si scambiarono un tenero e fuggevole bacio a fior di labbra, mentre la bambina strepitava.

“Papà!! La mamma ha fatto bruciare i biscotti!” si lamentò con i lucciconi agli occhi, mentre Strawberry sorrideva.

“Sai Miki, anche quando era più piccola la mamma non faceva altro che combinare danni” raccontò il biondo rivolto alla figlia. Strawberry spalancò la bocca, rossa in volto.

“Non è vero!!” esclamò agitando le mani.

“Quando cucinava lei al Caffè rischiavamo tutti di rimanere avvelenati…” concluse il biondo con sguardo compiaciuto, ritornando con la mente a quei tempi.

Erano ormai passati nove anni… Nove anni da quando il progetto Mew era stato aperto… Ed erano passati nove anni da quando la Strawberry quindicenne preparava i dolci per Aoyama, facendo poi assaggiare le sue creazioni a Paddy che, ogni volta, rischiava di rimanere avvelenata.

Sorrise amaramente, pensando a quanto in fretta erano volati quegli anni… Forse troppo in fretta.

“Papà…?”

La bambina attirò l’attenzione di suo padre che, distratto dai suoi pensieri, non aveva sentito la sua vocetta insistente che lo chiamava.

“Dimmi…” rispose uscendo dal ricordo del proprio passato.

“Oggi devi lavorare…?”

“No, per oggi ho finito. Ho staccato prima” rispose sorridendo leggermente.

Miki esultò levando le braccia in aria, mentre Ryan la faceva scendere a terra.

“Allora vado in camera a prendere un gioco!! Giochiamo tutti insieme!” esclamò ridendo felicemente. Strawberry annuì e la bambina corse fuori dalla cucina, diretta verso la propria camera.

“Com’è andata a lavoro?” domandò la rossa avvicinandosi al marito.

“Tutto bene. Sempre le solite cose” rispose lui abbracciandola e baciandola.

Da quando era nata Miki, purtroppo Ryan e Strawberry non avevano passato molto tempo da soli… quella ragazzina era un vulcano in piena eruzione e il biondo era sicuro che quella parte del carattere l’avesse ripresa da Strawberry…

“Davvero oggi non devi lavorare?” domandò lei stringendosi di più a lui.

“Sì, oggi sono completamente libero…” sussurrò maliziosamente all’orecchio della ragazza. Strawberry divenne rossa in volto ma non si scostò: ormai era abituata alle battutine ironiche e maliziose del marito. Ci aveva fatto l’abitudine e, ovviamente, ormai non sarebbe più riuscita a farne a meno.

Si baciarono con dolcezza, unendo le loro labbra per qualche secondo.

Ma, come da copione, lo squillo del telefono li interruppe. Abbastanza scocciata, Strawberry si staccò dal marito e andò in corridoio. Prese il cordless e rispose, mentre tornava in cucina.

“Pronto…?” il tono di voce era diventato estremamente cordiale. Ryan sorrise.

Dall’altra parte del telefono si sentì solo un respiro sommesso. Strawberry, corrugando le sopracciglia, sospirò.

“Pronto…?!” chiese di nuovo con il tono che esprimeva sempre più disappunto.

“…Strawberry…?” sentì una voce di donna dall’altra parte del telefono.

“…Sì, sono io… Chi è?”

“Sono Lory…! Aspetta, scusa un secondo…” la ragazza, all’altro capito del telefono, urlò un “Satoshi, fermo!! Torna qui!” e tornò ad occuparsi della sua amica.

“Scusa, Strawberry, ma Satoshi sta tirando fuori tutte le posate dal cassetto…” si lamentò Lory cercando di mantenere la calma.

Strawberry non potè fare a meno di sorridere, divertita.

“Piuttosto, Strawberry… Come stai?”

“Bene, grazie… E’ tutto a posto…! E tu, con Kyle?”

“Tutto bene… Anche se… c’è Ryan?” chiese Lory deviando il discorso.

Strawberry aggrottò le sopracciglia, voltandosi verso Ryan.

“Sì, è qui. Vuoi parlare con lui?”

“Oh no no! Non io! Kyle vuole dirgli una cosa…!” esclamò Lory agitata.

“D’accordo allora, glielo passo! Salutami tanto Kyle”

Lory rispose con un assenso e passò il telefono al marito, mentre Strawberry faceva lo stesso.

“Chi è?” domandò Ryan vedendo la ragazza andargli incontro con il telefono.

“E’ Kyle. Vuole parlare con te” rispose Strawberry porgendogli l’apparecchio. Ryan sorrise, felice all’idea di poter parlare di nuovo con il suo amico. A causa del lavoro entrambi erano molto impegnati, e quindi sentirsi e vedersi era stato pressoché impossibile.

“Pronto, Kyle?”

La voce cordiale del suo migliore amico gli rispose dall’altro capo del telefono.

“Ciao Ryan! Quanto tempo!”

Il biondo sospirò portandosi una mano tra i capelli.

“Eh già… come stai?”

“Benissimo… però…” il ragazzo lasciò la frase in sospeso. Ryan sapeva bene che quel tono di voce non era affatto rassicurante. Si avvicinò al tavolo e afferrò una sedia, sedendosi sopra di essa.

“Dimmi, che è successo…?”

“Beh…” Kyle esitò un po’, ma poi si decise a parlare.

“Ricordi che dopo la chiusura del progetto Mew abbiamo portato via tutte le apparecchiature dal locale?”

“Sì, certo. Le abbiamo trasferite in un laboratorio apposito…” rammentò Ryan cercando di capire dove voleva andare a parare l’amico.

“Ecco… Ieri sono andato a controllare che fosse tutto a posto. Però ho scoperto che una delle apparecchiature era in funzione”

Ryan sgranò gli occhi.

“Cosa?!” il biondo saltò in piedi, allarmato.

“Esatto” annuì mestamente Kyle.

“Era il computer con il quale captavamo la presenza degli alieni e i messaggi che ci venivano inviati…” spiegò il bruno sfogliando una cartella che aveva in mano.

“E…?”

“Gli alieni ci hanno inviato un messaggio”

Ryan sospirò, portandosi una mano sul viso.

“Cosa… cosa c’è scritto?”

“Gli alieni ci hanno chiesto aiuto. Hanno detto che verranno qui sulla terra fra tre giorni per parlarci” proferì Kyle lentamente.

“Per chiederci aiuto?” ripeté perplesso Ryan mentre Strawberry lo fissava preoccupata. Perché era così agitato?

“Quindi… fra tre giorni” disse sospirando.

“Tre giorni” asserì Kyle.

“Dai, Ryan, vedrai che non sarà niente di preoccupante…!” esclamò il ragazzo cercando di tranquillizzare l’amico. Ma Ryan non era affatto tranquillo. Non dopo tutto quello che avevano passato a causa degli alieni.

“Kyle, vediamoci qui a casa mia. Tutti quanti” ordinò perentorio.

“Allora avverto le altre ragazze. Ci vediamo lì da voi domani, d’accordo?”

Ryan rispose affermativamente e chiuse la conversazione, poggiando la cornetta del telefono non proprio gentilmente sul tavolo.

“Papà, che hai?” la piccola Miki comparve alle spalle di suo padre con una piccola scatola in mano.

Il biondo si voltò di scatto.

“Niente, tesoro… Ma ora la mamma e il papà devono parlare. Perché non torni di sopra?”

La bambina gonfiò le guance come un criceto, arrabbiata.

“Avevi detto che avremmo giocato…!” esclamò piagnucolando.

Ryan sospirò pazientemente. Si avvicinò a sua figlia.

“Miki, ora io e la mamma dobbiamo parlare… Ti prometto che dopo giocherò con te, ma non ora”

Miki annuì lentamente.

“Brava bambina” Ryan le scompigliò affettuosamente i capelli rossicci e le sorrise dolcemente.

Strawberry non potè fare a meno di sorridere a sua volta. Ryan era proprio dolce con quella bambina. Se solo gliel’avessero raccontato qualche anno prima non ci avrebbe creduto.

La piccola Miki uscì dalla cucina e si diresse in camera sua come le aveva ordinato Ryan. Dal canto suo, il biondo scosse la testa, voltandosi verso Strawberry.

“Cos’è successo?”

“…Kisch, Pie e Tart” rispose lui tornando a sedersi.

Strawberry sgranò gli occhi.

“Cosa?” chiese incredula sedendosi di fronte al marito.

“Kyle mi ha detto di aver ricevuto una richiesta di aiuto da parte loro…”

La rossa, spaventata, si portò una mano alla bocca.

Non era dispiaciuta per il fatto che Kisch, Pie e Tart si fossero rifatti vivi… Piuttosto, la preoccupava il fatto che, ogni qual volta gli alieni comparivano nella sua vita, succedeva qualcosa di poco piacevole. La prima volta, durante la prima battaglia, aveva perso Aoyama… La seconda volta, invece, aveva perso uno dei suoi bambini. Senza contare che, anche dopo la nascita di Miki, i problemi erano rimasti. La bambina, nata prematuramente, aveva passato un mese in un’incubatrice… E questo aveva contribuito all’avvicinamento di Ryan e Strawberry che, spaventati, avevano assistito la piccola giorno e notte.

La ragazza deglutì.

Non voleva dover affrontare di nuovo problemi di quel genere.

“…Richiesta di aiuto…?” ripeté prendendosi la testa tra le mani.

Ryan la fissò tristemente. Le afferrò la mano e la strinse nella sua, cercando di rassicurarla.

La rossa, respirando affannosamente, diede voce ai suoi pensieri.

“…Ryan, e se Profondo Blu… fosse ancora vivo…?”

Ryan deglutì: anche lui aveva pensato a quella possibilità, ma aveva deciso di scartarla per semplice ottimismo.

“…Non lo so, Strawberry… ma se gli alieni hanno chiesto il nostro aiuto di sicuro non si tratterà di qualcosa di buono”

La ragazza annuì leggermente, aggrottando le sopracciglia.

“Anche perché noi non potremmo fare niente… Non siamo più delle MewMew” proferì chinando il capo. Ryan non rispose; si limitò a fissare sua moglie con sguardo preoccupato.

Certo, il progetto Mew poteva anche essere riaperto…
Ma le ragazze sarebbero state in grado di sopportare un’altra battaglia come quella che le aveva coinvolte quattro anni prima…?

Sospirò, sperando che, in un modo o nell’altro, le previsioni sue e di Strawberry fossero sbagliate…

Ma lo sapeva.

Sapeva che non era così.

Socchiuse gli occhi.

Tutto stava per ricominciare.

Di nuovo.

 

 

 

 

 

…To be continued…

 

 

 

Ed eccolo qui il primo capitolo del seguito di “UN ANNO DOPO”! Spero di essere stata all’altezza delle vostre aspettative…! Bene, i nostri amici hanno delle vite normali, spensierate… ma il ritorno dei cari alieni potrebbe cambiare questa situazione…! Anzi, togliamo il potrebbe: di sicuro qualcosa cambierà.

E Profondo Blu? E’ veramente tornato?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo (che spero di pubblicare al più presto)!!!

Un bacione, e grazie a chi commenta e a chi legge senza commentare… e spero di riavere tutti i lettori di “UN ANNO DOPO” perché questa fanfiction è dedicata a tutti loro!!

Un kiss

Ranpyon

^^

 

  
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