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Autore: Lusty_Archivio    16/12/2012    24 recensioni
Sono i Cinque Guardiani, e la loro unica volontà è quella di proteggere tutti i bambini del mondo.
[Piccolo tributo alle vittime della tragedia di Newtown]
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E., Aster, Bunnymund, Jack, Frost, Nicholas, St., North, Sandman
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi è capitato, girando su tumblr, di imbattermi in diverse fanart di ROTG in tributo ai venti bambini uccisi nella tragedia di Newtown, e ho deciso di fare, nel mio piccolo molto piccolo, qualcosa anche io. Leggere i vari articoli in rete, e vedere le foto dei bambini uccisi, leggere ciò che volevano fare da grandi, il loro comportarsi con gli altri, le loro vite in generale mi ha colpito profondamente. E' stata una sensazione incredibilmente dolorosa e spiacevole.

Non credo ci siano parole di fronte ad una tragedia come questa, perlomeno non senza cadere nel banale e nello stra-ripetuto... C’è solo sbigottimento, e dolore, e un profondo senso di rabbia ed un legittimo domandarsi COME e PERCHÉ queste tragedie continuino a ripetersi. Si vive in una realtà crudele e terrificante, che ormai non ti lascia più nemmeno la sicurezza di mandare tuo figlio a scuola. E' spaventoso quanto assurdo.

Ma c’è sempre chi, nonostante tutto, continua ugualmente a sperare in un mondo migliore.

 

Disclaimer » Rise of the Guardians © William Joyce & DreamWorks.


 

 

 

 

Nella stanza echeggia il riverbero di una puerile risata ed ondeggiano nel vuoto i brandelli di un’esistenza stroncata, strappata impietosamente come una stoffa vecchia.

Vivaci e piacevoli voci di bambini che s’accalcano nella testa, fantasie che brillano con la stessa intensità di una stella, vite ancora da costruire granello per granello, come un castello di sabbia sulla riva del mare, e c’è così tanta speranza, e meraviglia, e desiderio di creare tanti ricordi per il futuro, e di divertirsi, e di poter sognare ancora.

Cinque figure tacciono immobili, i pugni stretti lungo i fianchi e una patina di lacrime che copre lo sguardo vitreo, fisso sul globo luminoso dove la fiducia è ancora incrollabilmente riposta. C’è un terrificante senso d’impotenza che alberga nella coscienza, un dolore e una rabbia lancinanti che si propagano dalla mente fino al cuore, aprendo nell’anima spaccature insanabili col suono crepitante di ossa rotte.

D’improvviso, fragili castelli che sono le vite dei bambini vengono travolti in un istante da un’onda il cui suono assordante è quello di uno sparo di pistola. Secco, brutale, incontrastabile.

Uno sparo. Due. Tre. E ancora.

Un crack grottesco tuona nel nulla, frantumando quella bolla di puerili voci.

Le cinque figure portano istintivamente una mano al petto, e c’è chi strizza gli occhi, chi nasconde il volto sporco di pianto col palmo della mano, chi china semplicemente il capo, ma è comune a tutti il respiro raschiante che trema nella gola, il dolore che vince ogni forza come burro, sensi di colpa immotivati che divorano, e feriscono, e dilaniano, pensieri che raschiano e urlano, scalpitando e lasciando propagare nel petto un opprimente senso d’angoscia.

Tutto finisce improvvisamente sotterrato dalla realtà che si riversa loro violentemente addosso, in tutta la sua crudeltà e la sua inviolabilità. Vi è solo la consapevolezza di una tragedia compiuta a sangue freddo, sangue innocente versato per follia, giustizia che non troverà mai una reale completezza. Le bocche sono immobili, ma le voci rimbombano tonanti nel vuoto, inascoltate da chi, sopra le loro teste, ha deciso tutto questo.

Sono i Cinque Guardiani, e la loro unica volontà è quella di proteggere tutti i bambini del mondo.

Preservarne purezza, la speranza, i sogni, i desideri, garantire loro un futuro rigoglioso dove possano vivere senza rimpianti coi ricordi spensierati del passato. Renderli felici e vederli crescere, guardandoli con gli occhi orgogliosi di un genitore.

A North trema la mano, mentre l’allunga istintivamente verso il globo luminoso posto al centro della stanza, nel tentativo di avvicinare e sfiorare qualcosa che, in realtà, ha smesso di esistere.

Venti piccole luci, ora, non ci sono più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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