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Autore: _M e l_    16/12/2012    3 recensioni
Shot ispirata dalla canzone "White Blank Page" dei Mumford and Sons.
Tratto dalla storia:
«Non ti amo, Sirius. Non ti ho mai amato. Ed è stato questo il tuo errore: semplicemente amarmi. Ti va bene, questa verità?» Non aspetta una risposta, lo aggira e va via. Sente benissimo, però, le sue parole:«Non ci hai neanche provato, ad amarmi.» Un attimo dopo, Sirius è solo, con mani che non hanno più nulla da stringere se non una vita che già inizia a sgretolarsi, battito dopo battito.
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La storia è arrivata terza al contest "Solo due giorni... più o meno - Flash Contest per edite" indetto da Elizabeth Mary Greengrass. 
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Di te, sono pazzo di te.

[1436 parole.]

 
[Puoi stenderti al suo fianco
e darle il tuo cuore, il tuo cuore,
così come il tuo corpo?]
 
Sirius la vede passare, con la sua solita sicurezza. Pensa che gli piace molto il suo carattere forte e determinato, e sorride. Il sorriso gli si muta in un ghigno quando lei gli fa l'occhiolino. 
Sirius pensa che gli piace molto.
Cioè, che è bella l'ha sempre saputo, altrimenti non sarebbe mai uscito con lei – non per fare solo quello, almeno. Ma non è solo questo. Saranno forse i suoi capelli morbidi, il suo profumo di fragole, le sue unghie perfette – sia quando lo graffiano sia quando lo accarezzano –, le sua labbra; sarà il suo modo di pensare, molto affine al suo (Sono ancora troppo giovane per una storia seria, per ora preferisco divertirmi), ma gli piace. E pensa che vorrebbe baciarla, ora, e portarla in qualche posto vuoto. È un attimo, e ha già deciso.
«Pads, tutto bene?»
«Sì... va' a cena, io ho dimenticato una cosa in camera» un sorriso malandrino si apre sul viso di James. Ha capito, come sempre.
«Magari una ragazza? In tal caso, cerca di portarla fuori dalla camera, vorremmo tanto non dover vomitare il cibo appena mangiato una volta rientrati anche noi»
Sirius si ferma solo per tirargli uno scappellotto, poi fa dietrofront e parte al suo inseguimento. Quando la blocca – per fortuna non era ancora salita nel dormitorio –, gli sembra che il cuore abbia preso a battere un po' più veloce, ma di sicuro è a causa della corsa, si dice.
«Ciao Sirius» dice lei, sgranando gli occhi per la sorpresa.
«Ciao. Sei libera stasera?» va subito al sodo, come prevedibile. Forse non è il modo migliore per chiederglielo, ma la voglia è troppa e il cuore continua a martellare fastidiosamente forte. Proprio non ne capisce il motivo, fa quella strada di corsa quasi ogni notte – per fuggire da Gazza e la sua gatta assassina –, ma non gli è mai successo prima. Senza contare che non ha neanche l'affanno. C'è decisamente qualcosa che non va, ma quando la ragazza risponde (Libera, possiamo andare) lui decide che può anche pensarci più tardi.
E ci pensa, cazzo se ci pensa. Ci pensa quando si ritrova a spogliarla e lo fa quasi con devozione, quando guarda i suoi occhi e ci si perde dentro, quando la bacia e non è solo la passione a spingerlo.
Ci sta mettendo i sentimenti.
«Cazzo» sfiata. Sono in un'aula vuota, lei si sta rivestendo, Sirius è disteso, con gli occhi spalancati e fissati sul soffitto.
«Cosa, ti sei appena accorto di averne uno?» si volta e ride della sua smorfia sorpresa. Le s'illumina il viso e gli occhi si accendono di allegria. È ancora più bella, e Sirius ne ha ancora più voglia. Si alza e la bacia, mentre lei continua a ridere sulla sua bocca.
“Forse non è così tragico, metterci dei sentimenti”, pensa. “Per ora, però, meglio non dirle niente”.
 
[Una pagina bianca e una rabbia crescente;
non pensavi, 
quando mi hai spinto sull'orlo, sull'orlo.
Desideravi la mia attenzione, 
ma hai negato i miei sentimenti, i miei sentimenti.]
 
«Ti amo»
«No»
«Cosa, no?»
«No, non lo accetto! Senza sentimenti, Sirius, era questo l'accordo!»
«Lo so. Ma ti amo e--»
«Va' via»
«Come?»
«Vattene.»
 
vi invitano al loro matrimonio.
Sirius accartoccia il pezzo di carta. Si chiede perché l'abbia invitato al suo matrimonio. Si chiede perché abbia accettato di sposarsi e perché con lui. Lei che non voleva i sentimenti, lei che l'aveva sempre odiato.
Ipocrita. Incoerente. Subdola, stronza, bellissima.
Ti amo”, è un grido, quest'ultimo pensiero. Un grido capace di invadere la sua mente e rompere le mura che aveva eretto a difesa del suo cuore. Crepa dopo crepa, il suo autocontrollo è crollato. E con lui, anche Sirius, che adesso piange – lacrime per troppo tempo trattenute – e colpisce con pugni e calci qualunque cosa gli capiti a tiro – e gli sembra di colpire e far male ai ricordi che gli restano di loro.
«Ti amo» «No»”, perché non gli ha detto sì? Perché non ha pensato che così facendo l'avrebbe distrutto? Perché ha deciso di cacciarlo, di non amarlo?
«Va' via» «Come?» «Vattene»”, va' via. Sirius vorrebbe che bastasse dire queste parole per far andare via anche lei.
Va' via dal mio cuore. Va' via dalla mia testa. Va' via dai miei ricordi. Smettila di accendere i miei sentimenti, smettila di torturami, smettila di esserci – a scuola, nell'Ordine, ovunque.
Sono sull'orlo, dall'altro lato c'è solo il buio, a causa tua, e tu non te ne sei neanche accorta.
Smettila e vattene. E porta con te tutto quello che hai lasciato in me.
Senza amore, era l'accordo. Solo sesso tra di voi, niente affetto. A lei bastava solo questo.
Che stupido che sei stato, a pensare che non c'era nulla di male nell'amare.
 
[Ma dimmi ora,
dov'è stato il mio errore
nell'amarti con tutto il mio cuore.
Conducimi alla verità
e ti seguirò con tutta la mia vita.]
 
«Sirius, dai, lasciami uscire» lo prega. Ma lui è sempre stato cocciuto, non la lascerà andare. Non per sposare quell'altro. Non prima di aver ricevuto le sue risposte.
«No. Rispondimi, me lo devi» replica, infatti.
«Io non ti devo niente» è sprezzante il suo tono, ma non riesce a fermare la voglia di sapere di Sirius.
«Me lo devi, invece. Perché ti amo e tu mi hai cacciato via senza darmi spiegazioni. Dimmi dove ho sbagliato, dimmi perché il mio amore non ti basta.»
«Srius, devo andare da--»
«Per una volta, dimmi la verità. Ammetti di amarmi e giuro che abbandonerò tutto e ti seguirò ovunque tu voglia. Ma dimmi ciò che provi.» ora è lui ad essere supplichevole. Lo fissa negli occhi e vede tutta la disperazione del suo amore, che lei non potrà mai ricambiare.
Sospira, tira via le mani dalle sue, e poi parla.
«Non ti amo, Sirius. Non ti ho mai amato. Ed è stato questo il tuo errore: semplicemente amarmi. Ti va bene, questa verità?»
Non aspetta una risposta, lo aggira e va via. Sente benissimo, però, le sue parole:«Non ci hai neanche provato, ad amarmi.»
Un attimo dopo, Sirius è solo, con mani che non hanno più nulla da stringere se non una vita che già inizia a sgretolarsi, battito dopo battito.
 
 
[E puoi stenderti al suo fianco
e confessare il tuo amore, il tuo amore,
così come la tua follia?
E puoi inginocchiarti davanti al re
e dire sono onesto, sono onesto?]
 
Sirius si muove a disagio, fuori la porta di quella stanza d'ospedale. Ha paura di scoprire cosa ci troverà dentro, ha paura della sua stessa reazione. Perché lì c'è la persona che ama da sempre – o, almeno, il suo corpo, come ha voluto sottolineare Moody. Stira le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso. Persino Azkaban non è riuscito a cancellare i suoi sentimenti per lei.
Si sente un po' più fiducioso (riuscirà a reggere anche a questo) e spinge la maniglia per aprire la porta. Lei lo fissa subito ed è così lei che Sirius si ritrova a dover boccheggiare in cerca di aria. I capelli hanno perso la loro vivacità e ci sono segni di vecchiaia intorno agli occhi e alla bacca, ma è lei – con il suo viso tondo e gli occhi marroni che ti scrutano in profondità –, e Sirius crede di amarla ancora di più. Si avvicina al letto e le prende le mani. È un sollievo per le sue stringere di nuovo qualcosa di concreto e non solo fantasmi di ricordi.
«Ciao» dice. Lei inclina leggermente il capo verso destra e lo fissa stranita. Gli occhi sgranati si assottigliano quando si apre in un sorriso gentile e così ritorna ad essere un po' di più la ragazza che conosceva e un po' meno quella dai capelli grigi e gli occhi vacui. Non può impedirsi di rispondere al sorriso.
«Ciao, come mai sei qui? Anche tu sei pazzo? Non dirlo ai medici, ma le infermiere lo dicono sempre, che noi siamo pazzi.» sul finale la sua voce si è abbassata in un sussurro e lei gli si è avvicinata con fare cospiratorio, come una bambina pronta a fare una marachella. Sirius le stringe le mani un po' più forte, cercando in lei la forza di sopportare tutto quel dolore.
«Sì, in un certo senso lo sono anch'io. Ma di te, sono pazzo di te»
Lei ride, poi si allontana e incrocia le braccia al petto, un po' seria un po' offesa.
«Non vale così! Devi dirlo al re! Devi inginocchiarti davanti a lui e giurargli che sei onesto! Vedrai che dopo ti accetterà»
Sirius non sa a cosa sta pensando, forse è impazzito per davvero, ma lo fa. Si inginocchia di fronte la sua regina e, guardandola negli occhi, le dice:«Lo giuro, sono onesto: sono pazzo di te. Ti amo»
È un attimo, ma Sirius è sicuro che è lei a guardarlo, con quel suo sorriso vero, proprio come se riuscisse a comprendere ciò che sta dicendo. È un attimo, e Sirius sta già baciando le sue labbra, mentre Alice ride sulla sua bocca.









I versi in corsivo all'ineati sul lato destro sono tratti dalla canzone "Withe Blank Page" dei Mumford and Sons. In realtà sono posizionati in modo diverso nella canzone, ma ho dovuto alterarne la posizione per fini narrativi xD
Ogni paragrafo della storia parla di un periodo diverso della vita di Sirius e Alice: al primo, loro sono ancora a scuola, nel secondo sono negli anni '79, quando a Sirius arriva l'invito al matrimonio di Alice e Frank - perché fanno entrambi parte dell'Ordine della Fenice -, nel terzo è proprio il giorno del matrimonio e nel quarto si parla di un periodo ipotetico tra la fine del quarto e la fine del quinto anno di Harry, in cui Sirius - aiutato dall'Ordine, ovvio - va a trovare Alice al San Mungo.
Credo non ci sia nient'altro da dire, in caso contrario, non esitate a domandare :)

La storia è arrivata terza al contest "Solo due giorni... più o meno - Flash Contest per edite" indetto da Elizabeth Mary Greengrass.

Giudizio del giudice:


Grammatica: 9.70/10 
La grammatica è pressoché corretta, eccezion fatta per due piccoli errori (di cui uno di battitura) che ho individuato durante una seconda lettura del testo: 
 
• Ciao Sirius --> Ti sei dimenticata la virgola del vocativo. – 0.20 punti 
 
• Srius --> Errore di battitura: Sirius. – 0.10 punti 
 
Per il resto, non ci sono problemi. 
 
Gradimento personale: 10/10 
Com’è che non avevo mai letto nulla di tuo? Perché questa storia è assolutamente meravigliosa. Mi sono innamorata di questo tuo Pairing, davvero, magari proverò persino a scriverci su. Davvero molto bella, assolutamente perfetta in ogni su parte. Non so che cosa dire, se non che questa storia è assolutamente meravigliosa. 
(Aggiunta del 10.20.2013: ho letto altre tue storie e confermo quanto scritto sopra. Davvero un lavoro eccellente, ti seguirò con attenzione). 
 
Caratterizzazione: 10/10 
Anche la caratterizzazione mi ha sorpresa in positivo, è davvero ben curata: Sirius è IC in ogni sua singola parte, è evidentemente anche per me che lo adoro a tal punto che potrei anche chiudere gli occhi davanti a un suo poco evidente OOC. Non che qui lo sia, ovviamente. Ma quella che ho adorato è Alice, è assolutamente meravigliosa, una sua versione così non l’avevo mai vista. Wow. 
 
Bonus: 1.80/2 
Alice Paciock --> Per l’inserimento di questo personaggio ti attribuisco 1.6 punti bonus. 
 
Introspettivo --> Per la presenza del genere ti attribuisco 2 punti bonus. 
 
(2 + 1.60) : 2 = 1.80 
 
Tot: 31.50/32 


Ringrazio chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_
   
 
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