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Autore: Tamar10    16/12/2012    8 recensioni
Erano passati 20 anni da quando avevano sconfitto Pich.
20 anni da quando lui era stata l'ultima luce, l'ultimo bambino che credeva ancora nelle leggende.
20 anni da quando una notte si era svegliato circondato dai Guardiani.
20 anni da quando gli era caduto un dente giocando con la slitta.
20 anni da quando lo aveva visto per l'ultima volta.
One-shot che parla di un Jamie adulto con tutte le sue insicurezze.
Non è un granchè, ma ci tenevo tanto a scrivere qualcosa sul rapporto tra Jemie e Jack.
NON è una slash!
E poi adoro questo cartone, dovevo assolutamente scriverci qualcosa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chi è Jack Frost?- gli chiese il bambino alzando lo sguardo dal libro di fiabe.
Jamie si passò una mano sul mento, accarezzandosi la barba vecchia di tre giorni.
-Jack Frost è un Guardiano, un folletto dai capelli bianchi che porta il freddo e la neve.-
Il bambino sembrò soddisfatto della risposta e continuò a leggere, aggrottando di tanto in tanto le sopracciglia quando trovava una parola troppo lunga o difficile.
Jamie osservò il figlio. Somigliava moltissimo a lui da bambino, aveva gli stessi capelli castani pieni di ciuffi ribelli e grandi occhi color nocciola.
Aveva compiuto da poco 6 anni e si stava esercitando a leggere un libro che gli avevano appena regalato i nonni:''Personaggi e luoghi fantastici''.
-Papà?- chiese ancora il bambino -Ma se questi personaggi sono fantastici vuol dire che non esistono? Tipo Jack, lui esiste? E Babbo Natale?-
Jamie sorrise scompigliando i capelli, già disordinati, del figlio.
-Certo che esistono. Fra due giorni è Natale, secondo te chi li porta tutti i regali?-
Il bambino lo fissò dubbioso.
-I miei compagni dicono che sono i genitori che li portano di notte... Dicono che bisogna credere solo a quello che si vede...- sussurò.
-Io l'ho visto Babbo Natale! Ha la barba bianca, due lunghe spade e le braccia tatuate. E poi ha un forte accento russo, tipò kuestò!-
Il bambino scoppiò a ridere, divertito dall' imitazione.
-E Jack Frost?- domandò di nuovo -Lui non porta regali, nè soldi, nè uova. Come faccio a sapere che esiste?-
Il sorriso di Jamie si spense.
Quella era la domanda che si era fatto un milione di volte.
La domanda che lo perseguitava fin da quando lo aveva incontrato.
La domanda a cui ancora non era riuscito a dare una risposta.
Lasciò vagare lo sguardo per la stanza mentre cercava un modo per rispondere al figlio. Fra pochi giorni sarebbe stato natale, quindi la cameretta del bambino era piena di addobbi, la sua attenzione si soffermò su una pallina natalizia di quelle con piene d'acqua dove scende la neve.
Si alzò e la prese in mano osservandola attentamente; raffigurava un bambino nell'atto di lanciare una palla di neve.
Ritornò vicino al figlio e gliela diede in mano.
-Agitala. Cosa vedi?-
Il bambino, perplesso, fece come gli aveva detto e socchiuse gli occhi per guardare meglio.
-Beh...c'è la neve e un bambino. Sembra che gioca... mi assomiglia anche un po'...-
Jamie sorrise, quello era un regalo di molti anni prima da parte di Nord. Lui che giocava con la neve.
-Sì, ma com'è quel bambino?- chiese a suo figlio.
-È felice!- rispose il bambino trionfante -Si sta divertendo a giocare con la neve!-
Sorrise, era quello il centro. La risposta.
-Jack ci sarà sempre quando ti diverti, quando ridi, quando scherzi. Lui sarà lì con te. Sarà nella tua risata, nel tuo gioco. Basta che tu creda in lui, perchè lui custodisce la tua allegria.- gli spiegò Jamie.
-Raccontami ancora di Jack Frost, papà! Com'è? Scommetto che ha dei poteri pazzeschi! Devi dirmi tutte le vostre avventu...- si interruppe per fare uno sbadiglio, gli occhi gli si chiudevano per il sonno.
-Non stasera. È tardissimo e tu devi andare a letto!- disse Jamie mentre gli rimboccava le coperte.
Suo figlio provò una debole protesta, ma si dovette interrompere per un altro sbadiglio.
-Buona notte papà.- si arrese infine.
-Buona notte.- rispose -Sogni d'oro.-
Anche se quelli, ne era certo, li avrebbe fatti di sicuro.
 
Nonostante fosse tardi e facesse veramente tanto freddo Jamie aveva voluto uscire lo stesso per fare due passi e fumarsi una sigaretta.
Si trovò a invidiare suo figlio, ancora così piccolo e innocente. Ripensava a quando anche lui era così, ma tutti dovevano crescere prima o poi.
Erano passati 20 anni da quando avevano sconfitto Pich.
20 anni da quando lui era stata l'ultima luce, l'ultimo bambino che credeva ancora nelle leggende.
20 anni da quando una notte si era svegliato circondato dai Guardiani.
20 anni da quando gli era caduto un dente giocando con la slitta.
20 anni da quando lo aveva visto per l'ultima volta.
Jamie si strinse ancora di più nel giubbotto, rabbrividendo per il freddo, mentre si frugava in tasca cercando il pacchetto di sigarette.
All'inizio non se ne accorse nemmeno, cadeva piano e lievemente, come se fosse indecisa su cosa fare.
Poi un fiocco di neve più grande si fermò sulla sua fronte, proprio in mezzo agli occhi.
Jamie spalancò gli occhi, meravigliato, poi sorrise.
-Sei tornato anche quest'anno.- sussurò nella strada deserta.
Una palla di neve lo colpì sulla testa facendolo cadere per terra.
La prima nevicata dell'anno, Jack era passato a fargli visita portando con sè l'inverno.
Per un attimo desiderò rivederlo; rivedere i suoi capelli argentati, i suoi occhi azzurri, i suoi piedi scalzi, il suo bastone magico e perfino quella vecchia falpa blu che indossava.
Gli avrebbe raccontato tutte le tormente che aveva provacato in quei 20 anni, di come aveva fatto arrabbiare Calmoniglio e arrosire Dentolina; avrebbero scherzato e giocato di nuovo insieme.
Ma poi cambiò idea, non aveva bisogno di vederlo, perchè lui ci credeva.
Lanciò una palla di neve al nulla.
Il marciapiede davanti a lui si ghiacciò e comparì la scritta:

 

mancato



Ciao!
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta, io ci tengo davvero tanto.
Faccio alcune puntualizzazioni:
-Qunado parla il figlio di jamie gli errori grammaticali sono voluti, è un bambino di 5 anni, logico che non parli come un letterato!
-Jack Frost non è solo nella neve, ma soprattutto nel divertimento (se no starebbe sempre in Russia o giù di lì! è.è)
-Scusate se ci sono errori di battitura ma ci ho messo 2 ore a scrivere questa storia e mi sta esplodendo il cervello.
Io personalmente credo nell'esistenza di Jack Frost (non chiamate il manicomio), infatti ci sposeremo! (Ok adesso chiamatelo pure)
Grazie se recensirete o anche soltanto se vi siete fermati a leggere.
Un bacio!

  
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