Chi ti piace?

“Ascoltami!”

“Mello! Mello, alzati, mi stai facendo male!”

“No, prima mi ascolti.”

“Come faccio ad ascoltarti se soffoco?”

“Stai zitto!”

“No, non ti lascerò parlare finché non ti toglierai dalla mia schiena. Sembri magro ma pesi come la balena della pubblicità della vivident!”

“Ah, fai pure, io ci sto comodissimo qui.”

“La la la la la... eddai togliti!”

“No, è la punizione perché non mi hai ascoltato.”

“Tanto – coff – lo so già cosa vuoi dirmi: ti lamenterai del fatto che Near ti batte sempre, che la sua vittoria è immeritata, che –

“Non prendermi in giro!”

Il corpo disteso del rosso comincia a dare segni di cedimento.

“Non ti sto prendendo in giro, Mello! Io ti ascolto, mi sorbisco tutti i santi giorni i tuoi lamenti, non dico mai niente, ti lascio sfogare. Hai mai pensato a quanto questo potesse rompermi i coglioni?”

Il biondo ammutolisce.

In effetti, Matt è sempre lì per lui.

“Per una volta – coff – che sto leggendo un libro invece di ''lobotomizzarmi il cervello con quelle macchinette'' (citazione di qualcuno) – coff – lasciami in pace!”

Fa sempre più fatica a respirare.

“Io... non ero venuto per lamentarmi di Near” ribatte flebilmente Mello, alzandosi, finalmente.

Il rosso lo tira per la manica della maglietta nera.

“Ora che respiro possiamo anche parlarne. Dimmi, cosa c'è?”

Nessuna risposta da parte del biondo, non lo guarda nemmeno in faccia.

“Oh, avanti! Tutta 'sta scenata per poi restare zitto?”

“...”

“Mello, però adesso comincio ad arrabbiarmi. O mi devo preoccupare? Cosa ti succede, di solito non taci un attimo!”

Il rosso si mette seduto e ricerca un contatto visivo col ragazzo che gli sta accanto accanto sul divano di una sala della Wammy's House.

Gli prende una mano, e Mello sussulta.

Se solo sapesse... non mi stringerebbe la mano così.

“Matt... io ti rompo davvero così tanto?”

“Certo! Però ti sopporto. È per questo che siamo amici, perché ci sopportiamo a vicenda , no?”

“Immagino di si...”

Per la verità Mello non solo lo sopporta.

Per la verità Mello vorrebbe attaccarglisi come una cozza allo scoglio, seguirlo tutto il giorno, stargli sempre vicino.

Però allo stesso tempo ha paura.

Potrebbe risultargli appiccicoso, sgradito, e allora usa gli sfoghi contro di Near per andarlo a trovare.

“Avanti, cosa c'è?”

Forse è proprio questo che peggiora la situazione, il fatto che possa sentirsi usato come valvola di sfogo?

“Mello!”

Il rosso lo afferra per le spalle, voltandolo verso di sé, facendolo uscire dallo stato di trance in cui era entrato.

Il biondo lo fissa negli occhi.

Ghiacciai e laghi si incontrano.

“Cosa c'è?” chiede abbracciandolo.

Mello potrebbe morire in questo momento.

È così felice che lo stia abbracciando.

È così triste che lo stia abbracciando come si abbraccia un amico.

“Io... penso di essermi innamorato.”

Il rosso sussulta, ma senza lasciare la stretta che viene presto ricambiata.

“E scusa, non dovrebbe essere bellissimo?”

“No. Ho paura.”

“Di cos'hai paura, Mello?”

“Non voglio venire rifiutato. Non voglio rovinare tutto.”

Mello trema, sta quasi per piangere.

“Beh, ma se non osi non saprai mai se sei ricambiato, e i tuoi sentimenti andrebbero sprecati.”

“...”

“E poi tutto l'orfanotrofio ti muore dietro! Chi mai rifiuterebbe un pazzoide col viso d'angelo?” esclama ridendo, nonostante gli faccia male dire quelle parole di incoraggiamento.

Anche Mello sorride.

“Matt, a te piace qualcuno?”

“...Si.”

“È Linda? Passi tanto tempo con lei...”

“No, Linda è la mia migliore amica. Non potrei mai.”

''Fantastico, oltre ad essere nella friendzone non sono nemmeno al primo posto'' pensa Mello.

“E allora chi è?”

“...Non te lo dico.”

“Perché no?”

“Voglio che prima confessi tu.”

“Ma non è giusto!”

“Va bene, allora restiamo così. Io non lo so, tu non lo sai.”

“Ma –

“Oppure facciamo così. Prendiamo un foglietto a tesa, scriviamo il nome e ce lo passiamo contemporaneamente. Che ne dici?”

“SI!”

“Però mi raccomando di essere onesti.”

“Ok.”

Entrambi prendono un pennarello e un pezzo di carta, si siedono per terra dandosi le spalle, schiena contro schiena.

“Scritto?”

“Scritto.”

Si voltano, passandosi i fogli.

Alzano gli occhi, fissandosi sbalorditi, le loro facce sono più rosse di due pomodori.

Hanno entrambi ancora i fogli in mano, sui quali sono scritti i rispettivi nomi.

:3 AAW! Non sono dolcissimi?

Boh non so cosa dire, di solito non metto le note...

Penso che mi farò un po' di pubblicità:

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Originale prima a un contest (non yaoi): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1148986&i=1

A presto!!!

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