Disclaimer: I personaggi de “Il
Signore degli Anelli”
Non mi appartengono.
Questa storia non ha fini di lucro
L’unico fine è spezzarmi il cuore.
.: Null’Altro che il Dolore :.
La vide, nera di lutto, sostare umile ai pressi dell’Albero
Bianco, tristemente vestito d’un sudario pallido, drappeggiato di pieghe
nodose.
-Arwen Undomiël- la chiamò e l’erba si genuflesse
dolorosa a quel richiamo.
-Legolas Verdefoglia- rispose lei, accennando al suo
volto con morbido gesto.
Il figlio di Thranduil mai s’era avviso dello
scorrere dei giorni come ne fu del dolore sul volto della Dama di Imladris; le
si accostò, tanto vicino da contare gli ultimi bagliori di stella sfumare dagli
occhi lungo le guance.
-Dove andrai, ora, Legolas, figlio di Thranduil?-
-All’Ovest. I gabbiani chiamano il mio nome, mentre
intrecciano voli e stridii sulle creste del Mare-
Arwen annuì, sollevando lo sguardo ai rami ritorti. Parve
sul punto parlare, ma rinunciò. Attese che il vento le scostasse il velo dalle
spalle e si voltò nuovamente verso di lui.
-A me, non il Mare richiama, ma una voce dai meandri
della Terra: non scorgi forse anche tu, tra le foglie dei mallorn che danzano, caduche,
il mio riflesso addormentato?-
Legolas le prese le mani e non stupì di sentirle già
fredde contro il calore del palmo.
-Non voce funebre, ma di vita: è il canto del tuo
Sire quello che odi al limitare del futuro- le donò un sorriso -Chiuderai gli
occhi per riaprirli alla nuova nascita di Lorièn dorata e lì, Aragorn, figlio
di Arathorn, intreccerà per te corone di niphrendil, camminerà al tuo fianco ed
il suo petto sarà colmo unicamente del tuo respiro-
-E tu, Legolas Verdefoglia, figlio di Thranduil, hai
davvero nel bramire delle onde il tuo destino? Perché non rimani?- si sporse
verso di lui, socchiuse gli occhi sofferenti, strinse con forza quelle mani tanto
care -Non fuggire oltre il Mare, resta, rimani, non abbandonare l’ultima
vestigia del Compagno tanto amato- chinò il capo e risollevò su di lui lo
sguardo pietoso -Sii testimone del futuro che m’hai predetto-
Se anche il vago pensiero di accettare gli era
sbocciato nel cuore, Legolas non ne fece mostra e scosse il capo.
-Il Mare, i gabbiani, l’orizzonte che mai sanguina
ormai mi traggono a sé-
-Le Navi Grigie sono ormai salpate-
-Basterà un legno fedele ed una grande vela. Andrò
là, nelle Terre Verdi, dove il tramonto ha il medesimo colore dell’alba e dove
il ricordo di Aragorn, figlio di Arathorn, per me non conoscerà mai il
crepuscolo-
-E nemmeno lo conoscerà il tuo dolore-
Quando Legolas Verdefoglia le baciò la fronte in un
ultimo gesto di commiato, Arwen Undomiël comprese che del Sire dei Dùnedain
null’altro gli era rimasto.
Note
Finali
Ieri ho visto Lo Hobbit.
Oh Valar che figata.
Il perché dopo aver visto Lo Hobbit
abbia scritto una fan fiction del genere, non è dato sapere.
Comunque: come vedere, la
Legolas/Aragorn è accennata tanto da essere praticamente invisibile. Anzi,
togliamo il praticamente. Può anche essere letta come estrema, profonda
amicizia (quello che, in fin dei conti, è il rapporto che lega questi due
personaggi.)
Auever.
See ya
soon!