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Autore: Eliessa    17/12/2012    2 recensioni
Questa nuova storia nasce dal fatto di dare un finale diverso alla storia.
Marco ed Eva meritano una seconda possibilità.
Il destino sarà dalla loro parte?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Marta Cesaroni
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ora basta ti prego resta.
 

Lascerò tutto ciò che siamo e che sarò
Già lo so, guarderò mentre te ne vai.
 

Non ho mai pensato che l’amore che proviamo io ed Eva un giorno sarebbe finito per sempre.
Mi piaceva pensare che eravamo una di quelle coppie che credono ancora nell’amore romantico.
Ma così non fu.
Nelle vostre vite, anzi nella vita di Eva è arrivato Gian.
Un francesino dalla puzza sotto il naso, non mi è mai piaciuto quel tipo eppure Eva ci passava le giornate intere, fino a quando un giorno, mentre eravamo nella nostra camera da letto a giocare con Marta mi guarda fisso negli occhi e mi dice: “Vado a vivere con Gian”.
Lì mi è crollato il mondo addosso.
Lì ho sentito che la mia vita sarebbe finita e per sempre.
Non ho fatto nessuna scenata, non le ho gridato contro, ma silenziosamente dopo aver dato un bacio a mia figlia ho preparato delle borse con le mie cose e sono andato via.
Sono tornato a Roma.

 

Fallirò, con lei non c’è più niente.
Me ne andrò.

 
Ho preso la mia decisione. Ho preso il primo volo disponibile per Roma.
Ho passato la notte all’aeroporto pur di non dover condividere la casa con Eva.
Prima di imbarcarmi ho aspettato ben 5 ore, un tempo che sembrava interminabile e dentro di me il dolore per una storia finita.
 

Salirò, scenderò, pregherò
Che tu sia ancora lì.

 
Torno a Roma.
Un’aria familiare mi circonda. E insieme a questo le menzogne che ho dovuto inventare per non convincermi che tra noi era tutto finito.
Salgo in camera. Do uno sguardo a quella che fino qualche tempo fa era la tua stanza.
C’è la porta aperta. Entro. Ci sono ancora le nostre foto appese.
Le foto che ritraggono la nostra vita da quando sei arrivata in questa casa piena di maschi invadenti, come dicevi tu. E come darti torto?
Inizio a piangere ma non serve a niente.
Non saranno le lacrime che ti faranno tornare da me.
E qui mi aspetta un nuovo mondo, una nuova vita che non è facile ricreare.
Senza di te non c’è vita, perché io necessito di te. Tu sei la vita.
Oramai finita.

 

Di corsa contro il tempo e se ti troverò,
cancellerò ogni sbaglio per orgoglio
stare sveglio su quel foglio
io che imbroglio
stare senza te
ora basta.

 
Il tempo passa ed anche troppo velocemente. La casa è piena di tuoi ricordi. Ogni luogo mi ricorda noi.
Provo a buttare giù il testo di una canzone, ma non ci riesco.
Senza di te non so fare nulla.
Sono ormai un paio di mesi che ho solo scritto due strofe della nuova canzone e non so andare avanti perché ora non ho più un motivo per scrivere quanto ti amo.
I giorni passano, e le parole su quel foglio non aumentano, e così la mia immaginazione cerca di vivere in un universo parallelo dove al mondo esistiamo solo io, te, nostra figlia ed il nostro amore.
Forse ci sono, forse la parole giuste esistono per comporre un nuovo pezzo.
Forse non tutto mi ha abbandonato.

 

Qualche taglio sullo scoglio cos’è meglio?
Io ti voglio.
Io che imbroglio quando non ci sei.
Ti prego resta.

 
Dodici settimane senza Eva.
Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
Sembra l’inizio del diario che tenevo a Londra, quando mi sono rifugiato lì per evadere dalla realtà che ci circondava.
E dodici settimane fa, come allora, sono scappato e questa volta non credo che il fato mi riservi una seconda possibilità.
Però preferisco pensare di essere tornato indietro nel tempo perché allora una seconda possibilità l’abbiamo avuta, anche se l’abbiamo distrutta.

 

Tornerò. Le parole giuste troverò.
Io vivrò, morirò sempre accanto a te.

 

 

Quattro mesi senza di te.
Ora basta. Se non ti ho accanto morirò. Sei più importante della mia stessa esistenza Eva.
Per amore si perdona tutto e se riesco a farti tornare con me, non m’importa della storia che tu hai avuto con Gian.
Ho deciso, torno a prenderti.
Prendo un aereo, non so ancora cosa dirti, non ho un discorso pronto da farti, ma le parole più belle sono quelle improvvisate.
Questa casa mi sta stretta.
Le giornate sono tutte uguali, monotone e tristi, anche quando fuori c’è il sole.
Ma il mio sole sei tu e senza sole non esistono le belle giornate.

 

Guarirò, sorrisi nuovi ti regalerò.
Giurerò, crescerò, lotterò,
tra noi non cambierà.
Di corsa contro il tempo e se ti troverò,
confesserò ogni sbaglio per orgoglio,
stare sveglio su quel foglio,
io che imbroglio stare senza te.
Ora basta.

 
 

Il nostro amore è unico. Cos’è che l’ha fatto andare in pezzi?
E questo ciò che mi domando mentre sono all’aeroporto ed aspetto di fare il biglietto.
Ho ancora tante domande in testa ma nessuna risposta.
Ma tutte le domande mi spariscono per la testa, quando vedo una bambina con un cappottino rosso che corre per venirmi ad abbracciare, mentre urla “Papà”.
La mia Marta, la mia piccola principessa.
“Contento della sorpresa?” Mi chiede ed io non faccio altro che continuare ad abbracciarla e baciarla.
E poi tra la folla vedo te Eva. Hai tante valige con te e questo mi fa sperare che la tua non è una semplice visita di passaggio.
Mi avvicino a te.
“Perdonami” è l’unica parola che riesci a dirmi, ed io senza rispondere ti bacio.
Ed è all'aeroporto che il nostro amore è tornato a vivere.
“Devo spiegarti molte cose, troppe.”
“Non importa, sei qui con nostra figlia, tutto il resto non conta.”
Finalmente è tornato il sole, anche se fuori piove.
Finalmente siamo di nuovo una famiglia.

 

Qualche taglio sullo scoglio cos’è meglio?
Io ti voglio.
Io che imbroglio quando non ci sei.
Ti prego resta.

 
Usciamo dall’aeroporto e riusciamo a trovare un taxi libero.
Insieme decidiamo di andare nella nostra casa. Casa Cesaroni.
La nostra famiglia è lì.
C’è anche papà che come sempre ha fatto ritardo per raggiungere zio Cesare in bottiglieria.
Nessuno fa domande, perché capiscono che stiamo di nuovo insieme dal modo in cui siamo entrati in casa, io e te dalla mano mente tieni nostra figlia ed io che cerco di portare le nostre valige.
Siamo una famiglia.

 

Di corsa contro il mondo e se ti troverò
Seppellirò ogni sbaglio per orgoglio
Stare sveglio su quel foglio
Io che imbroglio stare senza te
Ora basta.
Qualche taglio sullo scoglio cos’è meglio?
Io ti voglio.
Io che imbroglio quando non ci sei.
Ti prego resta.

 
 
Finalmente siamo tutti e tre nella nostra mansarda.
Non sembra più la stessa. Prima ci stavo da solo, era spoglia e buia ora è tutto il contrario.
Marta si è appena addormentata, il viaggio l’ha stancata ed io sono con Eva sul letto.
Ha l’aria di chi vuole iniziare un discorso serio e so già cosa vuol dirmi.
“Marco, Gian è stato il più grande errore della mia vita, ma Parigi iniziava a starmi stretta e poi tu non c’eri quasi mai, iniziavi a diventare un vero artista ed avevo paura di perderti. Gian mi faceva sentire protetta ed ho fatto una pazzia.”
“Eva, ora basta siamo qui, siamo ritornati alla nostra vita ed è il caso di mettere una pietra sopra a quel che è stato. Ora però ti faccio una domanda: Eva Cudicini vuoi sposarmi?”
“Si.”
Quel si è stato il più bello di tutta la mia vita.
Io, Eva e Marta. Una nuova famiglia Cesaroni.

 

FINE.



La canzone citata è quella di Matteo Branciamore alias Marco Cesaroni:
Ora basta ti prego resta.

   
 
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