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Autore: Melinda2606    17/12/2012    12 recensioni
lottare, continuamente lottare. Ecco quello che Akane aveva fatto nella sua vita. Lottare per la palestra, per la morte della mamma, per non essere scocciata dagli ammiratori, per un amore difficile. E adesso per uno stupido ballo, un ballo che per lei valeva più di quanto tutti erano riusciti a capire. Ma dopo la rovina del momento che lei aspettava da tanto, se non avesse più la voglia di lottare?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cameriere accompagnò Akane al tavolo che aveva prenotato.
La ragazza si sedette e il cameriere le sorrise: - Posso portarle qualcosa o preferisce aspettare? –
- Vorrei solo dell’acqua, grazie –
Akane si appoggiò allo schienale morbido della schiena e buttò un occhio all’orologio.
Erano le otto, mancava ancora mezz’ora prima che Ranma potesse raggiungerla.
Giocherellò con il tovagliolo di lino e si perse subito nei suoi pensieri.
Era incredibile che fosse già passato un anno da quando lei e Ranma si erano sposati.
Ricordò con un sorriso la sua espressione quando l’aveva vista avanzare con l’abito da sposa, la difficoltà che aveva avuto nel baciarla davanti a tutti, anche se era più grande.
Con un sorriso rammentò anche il momento in cui lui le aveva chiesto di diventare sua moglie.
L’aveva prima portata fuori, erano andati al luna park, si erano divertiti come bambini, poi, una volta tornati a casa, l’aveva trascinata nel bagno, e un po’ impacciato le aveva dato un anello d’oro bianco con un piccolo diamante, chiedendole di sposarlo.
L’aveva portata nel bagno perché erano lì che si erano visti davvero per la prima volta.
Come uomo e donna.
O meglio, come ragazzo e ragazza.
I loro genitori erano stati molto contenti della loro decisione, e avevano quasi tratto un sospiro di sollievo.
Loro quel matrimonio lo volevano quattro anni prima,  da quando Akane era tornata da quella festa disastrosa.
La ragazza ricordò anche quella discussione che era seguita.
Aveva fatto le sue scuse a Soun, alle sue sorelle, a Nodoka e a Gemma, e tutti l’avevano circondata di amore.
Ranma poi, tirando fuori un coraggio inimmaginabile, almeno secondo il suo punto di vista, aveva aggiunto che loro adesso stavano davvero insieme.
La famiglia era saltata su come tappi dalla bottiglia di spumante e avevano iniziato a correre per la casa iniziando già ad organizzare il matrimonio.
Ranma li aveva fermati e aveva dichiarato, dopo uno sguardo complice con la fidanzata, che il matrimonio si sarebbe svolto solo quando avrebbero voluto i due diretti interessati, e che per il momento si sarebbero goduti una semplice storia, come molti adolescenti della loro età.
Lo choc all’inizio era stato grande, ma poi la decisione era stata accettata.
Non che in seguito non ci fossero stati problemi.
Anzi, in realtà solo un problema: Shampoo.
Non aveva capito assolutamente di aver fatto un’azione spregevole, e come se non fosse successo niente, continuava a inseguire Ranma.
Lui era diventato più deciso, se la scrollava subito di dosso, tante volte le rispondeva male, stringendo  forte la mano di Akane.
Alla fine era stata una persona impensabile a risolvere la situazione.
Moose.
Affrontò Shampoo, le urlò in faccia, si maledisse mille volte per essere stato innamorato di una persona tanto meschina, e quando la cinesina aveva cercato aiuto negli occhi di Ranma, lui si limitò ad annuire e a dare ragione al ragazzo.
Shampoo tornò in Cina quella stessa notte con sua nonna, non ne avevano avuto più notizie da allora.
Moose invece era rimasto, aveva preso in gestione il ristorante e gli affari andavano bene.
Akane guardò ancora una volta l’orologio.
Le otto e venti.
Ormai Ranma doveva aver finito con le lezioni al dojo.
Avevano preso una casa vicino alla palestra, in modo da poter insegnare ai giovani allievi comodamente.
Ranma era molto bravo, i suoi allievi lo seguivano, lo ammiravano e lui ne era molto fiero.
Adorava raccontare ad Akane quello che era successo durante le lezioni, nella loro nuova sala da pranzo parlavano per ore intere.
Magari mangiando qualche semplice dolcetto che Akane aveva imparato a preparare.
Dopo l’esperienza con Dan era diventata molto più riflessiva, quindi di conseguenza aveva affrontato il tema “cucina” con calma ottenendo buoni risultati.
Akane vide Ranma entrare nel ristorante, sottobraccio aveva un grosso pacco, così sventolò una mano per farsi vedere, mentre con l’altra stinse forte il regalo che gli aveva fatto per il loro primo anniversario.
- Ciao, scusa il ritardo, Ryoga è riapparso all’improvviso da uno dei suoi viaggi, e i ragazzi in palestra hanno chiesto di fare una dimostrazione! Lo sai com’è Ryoga, si è montato subito la testa! Ti saluta, a proposito! – le disse, dandole un bacio e sedendosi di fronte a lei.
- Stai tranquillo! Hai fame? Cosa mangiamo? – chiese dolcemente la ragazza.
- Mmm, a me andrebbe del sushi, a te va? –
- Sushi? Oh, no, è meglio che non mangi pesce crudo – rispose lei.
- Lo hai sempre mangiato! Be’, se non ti va scegli qualcos’altro! –
Sfogliarono il menù pochi minuti prima di fare la loro ordinazione.
- Se Ukyo sapesse che non siamo stati a mangiare da lei ci farebbe fuori! – disse Akane ridendo.
- Già! Ma forse non lo noterà, da quando Nabiki è entrata in affari con lei quel locale è sempre pieno! –
Ranma la fissò negli occhi, prendendole una mano e accarezzandole il dorso: - Amore… Buon anniversario –
La ragazza si sporse e lo baciò: - Anche a te… -
- Guarda, ho un regalo per te, aprilo dai – Ranma le porse il pacchetto rettangolare, arrossendo come al suo solito.
Akane lo prese e con un sorriso dolce lo aprì, sentendo il cuore perderle qualche battito.
Sentì qualche lacrima scendere.
Dentro al pacchetto c’era il vestito che lei aveva messo per il ballo, quello che si era cucita da sola.
Ma era diverso: non aveva scuciture, niente bruciature, semplicemente perfetto.
Insieme al vestito c’era anche una catenina d’oro bianco con un ciondolo a forma di cuore, su cui era incisa la data del loro anniversario e una frase: “Ti avevo promesso che sarebbe stato tutto perfetto”.
- Ho chiesto alla mamma di sistemare il vestito, lo aveva conservato, sai? La collana invece l’ho scelta insieme a Kasumi. Vedessi Tofu, era quasi geloso che la moglie venisse con me in giro per negozi! – mormorò Ranma, sperando di averle fatto un bel regalo.
Akane gli strinse forte la mano, asciugandosi gli occhi: - Grazie, è meraviglioso, tu sei meraviglioso –
- Ti amo, maschiaccio –
- Anche io, stupido. Be’, io… anche io ho un regalo per te… - disse tremando un po’, dandogli un piccolo pacchetto.
Ranma lo aprì, poi rimase leggermente sorpreso.
- Akane, sei sicura che sia il mio regalo? Forse ti hanno dato il regalo sbagliato… -
La ragazza scosse la testa, leggermente emozionata.
Ranma afferrò il piccolo oggetto e lo guardò attentamente.
Akane gli aveva regalato un ciuccio per bambini.
Ma cosa…
Poi notò una cosa che gli fece partire il cuore come un missile.
Sul bordo del ciuccio c’era scritto: “Con amore da papà Ranma e mamma Akane”.
- C’è… c’è qualcosa che mi vuoi dire? – chiese il ragazzo, fissandola.
- Tesoro io… io sono incinta! – esclamò, sfiorandosi il ventre, anche se era ancora piatto.
- In… in che senso? –
- Non credo che ci siano tanti sensi… Aspetto un bambino, avremo un figlio! – Akane lo fissò: sapeva che Ranma avrebbe avuto qualche difficoltà.
Però sperava che lui accettasse l’idea, non aveva mai avuto così tanta paura come in quel momento.
- Vuoi dire che sto per diventare padre? –
Akane annuì, poi Ranma all’improvviso lanciò un urlo e saltò su dalla sedia: - Ma è meraviglioso! Un bambino, Akane!  - le si avvicinò e si inginocchiò, sfiorandole la pancia.
- Ma ne sei sicura? Io qui non sento niente! –
- Certo che ne sono sicura, me lo ha anche confermato il ginecologo, non senti niente perché è presto! – Akane era al settimo cielo.
Suo marito era lì, emozionato, la baciava e le sfiorava la pancia, non era interessato alla gente che li guardava.
E in quel momento lei capì una cosa: avrebbe lottato sempre, per suo figlio, per suo marito, per la sua famiglia.
Altrimenti che senso avrebbe avuto vivere?
Si lasciò andare a quelle emozioni, stringendo forte Ranma e immaginandosi già la loro nuova vita.
 
 
 
 
Eccoci, ora siamo davvero arrivati alla fine!
Voglio solo dire un’ultima cosa: GRAZIE!
Grazie a chi mi ha seguito fino alla fine, in questo mio primo tentativo che spero sia stato apprezzato!
Un grazie particolare a:
ran_ko
Lallywhite
xingchan
Julius CX
Bulma e Vegeta
BloodyladyRinoa
Violet_chan
Ranma_chan
Super_fan00
Stellina_chan
Arya_drottningu
Giorgina
 
Grazie davvero a tutti, presto tornerò a scocciare con un’altra ff, ho già un’ideuzza che mi frulla nella testa!! ^.^
                                                             Melinda
  
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