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Autore: Arwen297    17/12/2012    3 recensioni
Secondo un’antica profezia, mali incommensurabili colpiranno il Sistema solare e non solo, nel caso che le combattenti dei due pianeti azzurri del suddetto sistema dovessero unirsi. Daranno vita a due entità nate sotto il segno del rubino rosso perennemente in lotta tra loro, di cui almeno una sarà destinata a soccombere.[da un capitolo di You were a Dream in my Heart]
La vita dei propri figli vale più del destino di un universo intero?
QUARTO CAPITOLO SERIE "UNITE PER L'ETERNITA'", seguito di "You were a dream in my Heart"
SOSPESA fino a data da destinarsi
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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- Questa storia fa parte della serie 'Unite per l'Eternita''
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Note dell'autrice: Rieccomi qui con un nuovo capitolo, scusandomi nuovamente per la lentezza, ma purtroppo l'Università mi assorbe. Colgo l'occasione di augurarvi Buon Natale e un Felice 2013, nel caso non riuscissi ad aggiornare entro queste due date. Non penso che amerete particolarmente questo capitolo, ma alcune cose scelte si sono rivelate necessarie. Non odiatemi.

Fatemi sapere come vi sembra, spero che queste lunghe attese non facciano calare le recensioni :(


16^Capitolo: Draghi e tizzoni Ardenti – Seconda parte


Il rumore della pietra che si frantumava echeggiò attraverso la nebbia avvolgendole alcuni secondi, dopo avvertirono il rumore dei massi che cadevano nel fuoco svariati metri più in basso.

Nessun suono tradiva la presenza di qualcuno in difficoltà. Tesero le orecchie per cercare di captare qualche movimento dal quale presumere che Rea si era salvata, ma ai loro timpani non giungeva alcun suono.

Dall'altra parte del ponte tra la nebbia scorsero l'ombra  del drago che giaceva inerme, le ali abbandonate lungo il grande corpo, gli occhi vitrei, spenti ma aperti.

Nessuna di loro si azzardava a battere ciglio nel timore di far crollare un'altra parte di ponte. Tra i due moncherini un brillio rosso attirò la loro attenzione, in particolare quella di Umiko che fino a quel momento era pensierosa.

"Il cristallo" mormorò la ragazzina compiendo qualche passo verso il centro del ponte, tenendo tra le mani il medaglione.

L'essenza del fuoco si avvicinò alla portatrice del talismano, andandosi a inserire nel suo posto, gli occhi di lei si posarono sui due cerchi vuoti in attesa dei cristalli di Venere e Mercurio. Ultime due tappe e poi sarebbero stati tutte pronte a fare rientro sulla terra, nella speranza di potersi riposare un minimo prima di combattere contro i nemici.

Quella ricerca però aveva già mietuto troppe vittime, e sicuramente la battaglia che le attendeva avrebbe fatto anche di peggio, suo fratello era troppo forte. E sopratutto la rabbia che provava per la morte di sua sorella lo era ancora di più; rischiava di trasformarsi in odio puro il suo. Sopratutto in quel momento in cui anche Rea sembrava non avercela fatta.

Gli occhi iniziarono a bruciarle al solo pensiero, le altre dietro di lei erano in assoluto silenzio uno di quelli che pesano ancor di più dei rumori.

Ragazze...” mormorò con poca convinzione Sidia, nell'intento di far capire loro che per la loro compagna di squadra probabilmente non vi era più alcuna possibilità.”Forse è meglio se apro il portale per Venere, mancano solo due pianeti bisogna fare in fretta”

fissò le guerriere del sistema solare interno, Marta con le lacrime che le segnavano il volto. Morea tirò un bugno contro la parete rocciosa, mentre Amy aveva il respiro affannoso a causa dell'impegno con cui cercava di trattenere le lacrime.

Non possiamo lasciarla qui...” mormorò la guerriera di Venere, immersa nell'incapacità di rassegnarsi all'idea che Rea era caduta con le rocce nella lava.

Marta non Rea non tornerà più” mormorò la Custode del Tempo, per quanto anche a lei facesse male pensarlo. Nonostante la focosità del carattere, la testardaggine e l'indomabilità del fuoco, la bruna era una bravissima ragazza che non meritava di fare una fine simile.

Nonostante nell'ultimo periodo era stata tutt'altro che cortese nei loro confronti e in quelli dei gemelli, si conoscevano ormai da più di cinque anni, ed anche se faceva squadra con le Inner, le era sempre stata simpatica. Se non altro per il fatto che Bunny era molto legata a lei.

Gli occhi viola di Umiko si riempirono anch'essi di lacrime salate mentre la ragazzina si mordeva il labbro. Una piccola goccia di sangue fece capolinea nel punto in cui i denti ferivano la carne. Il lieve dolore la spinse a non piangere, i pugni serrati con le unghie che lasciavano il segno sulla pelle candida.

Sentì la presenza di Heles dietro di se, si irrigidì appena per sembrare più forte di quello che era, cercando di ingannare la bionda.

Andrà tutto bene” la rassicurò la Guerriera di Urano. Anche se lei non ci credeva molto, e non sapeva nemmeno lei se quelle parole erano rivolte alla figlia scossa da quella seconda perdita. O se, al contrario, erano rivolte alla sua compagna, di cui non sentiva più la presenza ai lati della sua coscienza. Gli occhi blu cobalto freddi e distanti, senza che essi generassero un sorriso confortante.

Senza darle modo in realtà di capire come mai avevano così tanta difficoltà a riappacificarsi dopo la litigata portata dalla morte di Ottavia.

Non era mai successo che si tenessero il muso per così tanto tempo, forse perché in realtà non si erano mai trovate nella situazione di non avere un letto disponibile dopo una litigata. Un letto dove poter far pace e lasciare le lenzuola disordinate, circondate dai loro vestiti.

E forse quella mancanza faceva si che l'astio perdurasse più a lungo del necessario, o era solamente una questione di fottutissimo orgoglio da parte di entrambe?

Cazzate papà non andrà tutto bene, e tu lo sai benissimo!!” la voce squillante della portatrice del talismano risuonò nelle sue orecchie, un tono più alto del normale. Segno che era in preda a una crisi di nervi “Ogni volta che qualcuno si fa male, o peggio ci lascia la mia rabbia aumenta. Sailor Infinity è stata ben chiara su questa cosa, e io non sono sicura di essere pronta. Sento troppa rabbia ammontare dentro di me. Non andrà proprio un cazzo bene!!” continuò ancora prima di lasciarsi andare ad un pianto liberatorio.

Finché ci saremo noi con te non ti succederà nulla, non permetteremo che succeda qualcosa a te e a Kazeshi” mormorò la guerriera di Urano abbracciando la figlia. Non era mai stata brava a consolare, quello era un ambito operativo della violinista, con le smancerie non c'era mai andata d'accordo.

Lei era la dura della situazione, sempre e comunque.

Conviene muoverci...” sussurrò Amy passandosi una mano ad asciugarsi le lacrime “Rea non avrebbe voluto che noi perdessimo tempo” tirò su col naso “ E' inutile rimanere qui, Sidia ha ragione..mancano solo due pianeti. Bisogna fare in fretta”

Nel sentire le parole della guerriera di Mercurio, il gruppo sembrò ritrovare un po' di forza per non lasciarsi andare proprio quando erano così vicini al loro primo obbiettivo. Non potevano crollare emotivamente proprio ora, non con lo scontro finale sempre più vicino. In fin dei conti erano delle guerriere, e ciascuna di loro aveva già sfidato la morte più e più volte in passato. Una volta in più non avrebbe cambiato nulla, sarebbero sempre state li per lottare e salvare il pianeta. Perché quello era il loro destino fin dalla notte dei tempi.

La guerriera di Plutone disegnò un cerchio luminoso intorno ai suoi piedi, dalla circonferenza partirono delle lettere cirilliche che arrivarono fino al centro, prima di dar forma al portale che avevano attraversato ormai in tantissime occasioni anche passate.


***


Sistema solare.

Pianeta Terra.

Giappone.

Tokio.

Casa Tsukino.

Camera di Bunny.


Bunny si svegliò di scatto dal sonno in cui era caduta appena rientrata a casa. Dei brividi gelidi le percorrevano la spina dorsale, un sudore freddo le imperlava la fronte. Aveva un brutto presentimento. Doveva essere successo qualcosa alle ragazze.

Si stropicciò gli occhi mettendosi a sedere sul letto, i codini che la incorniciavano in una morbida corona dorata.

Dal piano di sotto della sua abitazione provenivano le risate di Marzio, Chibiusa, della sorella e delle Sailor Season.

Possibile che sia solo una mia sensazione? Eppure è così nitida.

Scese dal letto, ignorando il brivido di freddo che la percorse. Infilò le ciabatte rosa con i coniglietti bianchi, le sue preferite.

Il non avere notizie delle sue amiche la inquietava e non poco, non vedeva l'ora di abbracciarle nuovamente tutte, e di averle al sicuro a Tokyo, per quanto fosse stupida quell'idea. Visto che al loro rientro forse avrebbero dovuto affrontare una delle battaglie più impegnative della storia. E finché il nemico non fosse stato sconfitto, non poteva sapere chi sarebbe stata con lei in futuro.

Scosse leggermente la testa mentre si avviava nel corridoio, stringendo le spalle nella speranza di scaldarsi un poco.

Quando raggiunse il salotto Chibiusa si rotolava sul tappeto in preda a una risata convulsiva della cui causa era allo scuro.

Bunny” esclamò Sailor Cosmo, non appena scorse la figura della sorella sulla porta del salotto. I presenti si voltarono a guardarla.

Bunny tesoro ti senti bene? Sei così pallida” fu la reazione di Marzio, nel vedere il viso della ragazza, prima di alzarsi per andarle vicino.

Si amore tutto bene” lo rassicurò dolcemente lei “E' solo che ho un brutto presentimento, mi sono svegliata di scatto e sento freddo, improvvisamente freddo. Come se fossi stata davanti a un camino il cui fuoco si è spento all'improvviso” mormorò “Voi non avete avvertito nulla di simile?” chiese poi.

No Bunny io non ho avvertito nulla di simile” le rispose Akane, guardando con uno sguardo interrogativo le sue compagne di squadra.

Boh magari sarà solo una coincidenza, però... sono preoccupata per le ragazze... ci fosse solamente un modo per mettersi in contatto con loro” sospirò.

Vedrai che torneranno tutte intere, sono o non sono le guerriere Sailor?” la consolò Chibiusa sorridente. Nel futuro loro erano presenti al loro fianco, quindi quella battaglia non sarebbe andata male. Altrimenti le altre non ci sarebbero mai state in seguito. Ne era sicura.

La Principessa della Luna cercò di rassicurarsi, ma non si convinse del tutto.

Piuttosto sarebbero da fare alcune ricerche per cercare di individuare la base nemica, in modo tale da iniziarla a studiare per non farci cogliere impreparate quando dovremo attaccare i nostri nemici” propose Yumiko guardando la sua principessa in cerca di supporto.

Yumi ha ragione Bunny, dobbiamo cercare di individuare la base nemica” disse la gemella della bionda. “Anche se non sarà affatto facile”.

Quanto vorrei poter usare i dispositivi che ho sul mio amato pianeta. Pensò.

Non abbiamo proprio nessun indizio per individuarli?Non so un edificio da cui sono comparsi per fare i loro attacchi...” avanzò dubbiosa Kichi. Grattandosi il mento con un'espressione molto pensierosa.

No niente di niente, compaiono e scompaiono nel nulla, sembra che non usino nessun varco temporale ne niente, non avvertiamo nessun cambiamento nel magnetismo terrestre. E' come se la base fosse sulla terra, è come se fossero già qui a Tokyo” fu il pensiero di Misako.

Intanto che voi discutete io vado a fare della cioccolata calda, così ci rimettiamo in forze” propose Bunny dirigendosi verso la cucina, cercando di ignorare il malessere che le opprimeva il petto. Il freddo è il sudore non l'avevano abbandonata, anzi! Se possibile erano anche peggiorati, e lei non ne capiva perché.

Prese il pentolino da dentro l'armadio della cucina, poi le bustine di cioccolata e infine il latte. Non era mai stata una cima nel preparare pietanze, ma era sicura che quelle bustine sortivano un effetto miracoloso.

Versò la dose di latte nel pentolino e accese il fuoco sotto di esso mentre apriva tutte le bustine e afferrava il mestolo di legno per girare il tutto.

Fu un attimo, una miriade di stelline le apparsero davanti agli occhi mentre la luminosità della stanza calava vorticosamente.

Buio.


***


Sistema Solare.

Pianeta Venere.


Appena misero piede sul pianeta dell'amore, furono accolte tutte da una luce accecante, mentre il sole occupava buona parte del cielo visibile ai loro occhi. La temperatura era decisamente più calda degli altri pianeti, ma il terreno era ricoperto di una strana erbetta sui toni dell'arancione, in mezzo alla quale ogni tanto facevano capolino dei fiori blu intenso o viola, che contrastavano con il colore dominante.

Gli alberi avevano la corteccia nera, e le foglie che parevano fatte di oro puro, il vento che le accarezzava donava alle loro orecchie una debole e quasi rilassante melodia che riscaldava i loro cuori.

All'improvviso tutto sembrava molto meno doloroso, e anche la perdita delle loro compagne perdeva il motivo per cui stavano così male.

Marta il tuo pianeta è favoloso” mormorò Morea.

Ed era vero, forse Venere era il Pianeta che era stato meno distrutto dallo scontro con l'Esercito di Berillia, probabilmente perché troppo dopo la Terra e sopratutto troppo vicino al sole per delle creature che facevano del buio la loro essenza vitale.

Davanti a loro, alla distanza di circa duecento metri si ergeva in tutta la sua maestosità il palazzo dei regnanti del Regno.

Le mura in marmo bianco splendevano alla luce del sole, le guglie quasi orientali erano dorate e luccicanti, il tutto dava l'impressione di un antico sfarzo senza eguali che non aveva mai lasciato scampo alla povertà.

Nemmeno a distanza di novecento anni.

Marta era sicura che la guardiana del cristallo abitava nel castello, era sempre stata così. Vanitosa com'era non lo avrebbe mai lasciato, per quello il castello e il Regno erano custoditi così bene.

Ricordava ancora quando I regnanti di Venere chiedevano una riunione con il consiglio: la Custode era sempre presente, sprizzando vanità da tutti I pori, e ammaliando I rappresentanti del sesso maschile presente in sala.

In fondo si trattava di Venere, la dea dell'amore e della belezza, colei che aveva inspirato milioni di pittori, tra cui Botticelli.

Colei che si divertiva a provocare gli uomini, facendo finta che le interessasse qualcosa di loro, per poi lasciarli a bocca asciutta senza troppi rimpianti.

Hai idea di dove possa essere il custode?” chiese una voce dietro la guerriera del sistema solare interno.

Si sono sicura che si crogiola tra le bellezze del nostro castello, ha troppa sete di vezzi per allontanarsi troppo da esso” mormorò la bionda, continuando a fissare il palazzo davanti a loro.

Improvvisamente, dopo tanto tempo si sentiva a casa.

Ed era una sensazione semplicemente meravigliosa.

La Guerriera dell'amore si incamminò lungo la strada che le guidava verso il cancello in ferro battuto dorato che dava accesso alla lussuosa dimora.

Questo appena ella allungò la mano per aprirlo si fece da parte da solo, come animato da uno spirito capace di prevedere le azioni di un semplice umano.

Un cigolio fastidioso si dipinse nell'aria grazie al movimento.

La porta era in legno finamente intagliato con motivi floreali dalla massima precisione, la cura nei dettagli era minuziosa e non lasciava nulla al caso.

La cornice del portone invece era di marmo scolpito, il tutto dava la sensazione che fosse circondata da fini merletti. Bianchissimi e luccicanti.

Dopo che la porta si fu aperta, il gruppo entrò nel palazzo, nell'aria aleggiava un profumo di rose e incenso che inebriava i sensi di ciascuna di loro, portandoli alla deriva verso mete più felici e sogni proibiti.

Profumo che risvegliò in loro la memoria di quando erano le principesse di quei pianeti ormai abbandonati a loro stessi.

Quel profumo era impossibile da dimenticare.

La guerriera di Venere fece strada alle sue amiche lungo la scalinata principale in cima alla quale si ergeva orgoglioso un portale in cedro sopra, tra le decorazioni, lo stemma della famiglia reale. Un cuore con le ali avvolto da un edera verdissima, che contrastava moltissimo con il rosso purpureo del simbolo dell'amore.

La sala del trono è in cima alla scala, sono sicura che la troviamo li” mormorò, sperando di riuscire a incontrare qualche consigliere. Ne dubitava, in fondo erano passati troppi anni. Ma la speranza era pur sempre l'ultima a morire. Si lasciò sfuggire un sospiro prima di aprire la porta della sala del trono.

Al loro ingresso furono avvolte da una miriade di riflessi color dell'arcobaleno prodotti dai raggi solari che filtravano attraverso le vetrate colorate, il pavimento era di un marmo roseo e lucente. Le colonne ai lati invece erano dorate.

Marta si guardò intorno alla ricerca di Venere, ma sembrava che la dea non fosse presente, nessuna risata cristallina tradiva la sua presenza. Eppure ricordava che adorava stare da sola nella sala del trono quando i suoi genitori non avevano impegni amministrativi.

Le aveva fatto compagnia un sacco di volte novecento anni prima.

Che strano, sembra non esserci...” disse voltandosi verso le altre “Eppure sono sicura che ama stare in questa sala” concluse.

Tutto questo sfarzo è da vomito” constatò Heles, con un espressione disgustata. Avrebbe però scommesso ad occhi chiusi che a Milena tutti quei merletti unite all'oro e alla ricchezza piacevano molto. Dopo tutto era abituata agli ambienti aristocratici molto più di lei. Sidia guardò verso l'alto in un espressione esasperata per il commento dell'amica convinta che poteva essere risparmiato.

Non si tratta di sfarzo o non sfarzo, si tratta di trovare Venere il prima possibile” la voce della guerriera di Nettuno si elevò melodiosa da infondo al gruppo. Lasciando stupite le altre, dalla litigata non aveva più proferito parola. In quel momento era appoggiata con le spalle a una delle colonne. La sua espressione era al quanto gelida, gli occhi avevano il colore degli abissi agitati. Cupi e tempestosi.

Ragazze ero sicura che fosse qui, non so dove altro cercare; sono sicura che non può avere accesso alle altre ali del castello...” mormorò la bionda apprensiva.

Come fai a esserne estremamente sicura?” chiese curiosa Amy.

Perché Venere all'epoca della guerra contro Metalia era umana, era l'unica custode del cristallo a possedere questa forma. Mi ricordo che per salvare il regno si è sacrificata lei... e so che i miei genitori mi avevano detto che era da quel momento costretta a rimanere nei luoghi che più aveva amato in vita” spiegò l'altra “Per questo ho speranza di incontrare qualche vecchio abitante del castello, perché di fatto Venere è ancora abitata, solamente sono tutti addormentanti e non ho idea di come io possa svegliarli..”

Dici che è legata per sempre ai luoghi che aveva amato in vita giusto?” chiese Morea nuovamente.

Si esatto!” esclamò l'altra.

E se questa sala non fosse l'unico luogo che amava in vita? E se ce ne fosse qualcun altro che le permette di spostarsi e non essere rinchiusa qui in eterno a vegliare sul regno?” propose senza troppa convinzione Amy. L'istinto in qualche modo le aveva suggerito che era la considerazione giusta da fare, anche se non aveva ben chiaro in mente su quali basi scientifiche era basta quella sua stramba affermazione.

Il problema è dov'è questo luogo” la voce di Umiko si fece strada tra di loro, dovevano cercare di capirlo il prima possibile. Non avevano tempo da perdere, per il pianeta Terra poteva già essere troppo tardi. “Non hai idea su dove poter cercare qualche indizio Marta?” mormorò la ragazzina.

No non ho idea... potremmo andare a vedere in quella che era la sua camera tanto tempo fa, ma dubito che caveremo il ragno dal buco. Nonostante la sua estrosità era molto riservata sui suoi fatti personali.” Poche volte si era confidata con lei la Custode del Cristallo di Venere.


Principessa” una ragazza sui ventisette anni si inchinò in segno di rispetto al cospetto della diciottenne con cui era praticamente cresciuta insieme dai dieci anni in poi. I capelli mossi e dorati le incorniciavano la pelle color miele. Le labbra piegate in un leggero sorriso. Indossava un bellissimo vestito color crema, sul quale spiccavano delle rose color porpora. Nell'aria la fragranza di questi fiori che riempiva ogni stanza quando lei era presente.

Venere non serve tutto questo rispetto, lo sai che per me sei come una sorella maggiore, siamo praticamente cresciute insieme, considerati sollevata dall'inchino quando siamo tra noi. A me dell'etichetta non importa.” le rispose l'erede al trono di quel pianeta.

Erano nella stanza della futura Regnante di Venere. Un gatto dal pelo color beige sonnecchiava tranquillo tra le lenzuola di seta bianca, coperte in parte dal vestito azzurro indossato dalla Principessa, sul quale si riflettevano i raggi del sole dando luce alla miriade di piccoli cristalli che ne impreziosivano il corpetto. “Cosa mi devi dire? Mi avevi accennato qualcosa quando ci siamo incrociate ieri mentre facevo ritorno nelle mie stanze dopo cena”

Sai che sono dovuta andare su Mercurio con i tuoi genitori qualche giorno fa?” rispose lei, gli occhi ambrati che luccicavano.

Si come un sacco di altre volte, cosa c'è di nuovo?” mormorò l'amica, un po' delusa dal fatto che a quanto pare non vi era niente di nuovo di cui chiacchierare per lasciarsi andare ai pettegolezzi.


Tentare non nuoce no?” la voce di Morea la riportò nel suo presente, mentre una dose immensa di malinconia la pervase.

Si tentare non nuoce, ma sapete stare qui. In questa sala che è stata parte della mia dimora per anni e anni in passato..ha fatto si che io ricordassi qualcosina, io e Venere eravamo ottime amiche o quasi. E non so per quale motivo, tra tutte le cose che abbiamo condiviso, poco fa ho vissuto nella mia testa un momento ben preciso” la interruppe Marta. “ Non so per quale motivo, lei mi stava dicendo che qualche giorno prima era stata su Mercurio, ed era quasi euforica ed eccitata per questo motivo. Il che mi pare molto strano...perché in effetti capitava molto spesso che dovesse accompagnare i miei genitori su Mercurio” concluse.

Non sei riuscita a scoprire, o vedere nient'altro nei tuoi ricordi?” le chiese Amy “Nessun particolare per risalire a una data o a qualcosa di simile? Potrebbe essere utile per riuscire a capire dove potrebbe essere”

E se fosse per qualche motivo su Mercurio ora?” esclamò Milena guardando l'altra dai capelli blu.

Impossibile cosa ci sarebbe andata a fare su Mercurio? Eppoi che razza di luogo potrebbe amare li?” disse incredula Marta. Non era proprio il tipo Venere, lei amava il loro pianeta.

Ragazze tentar non nuoce direi che magari possiamo andare prima su Mercurio, se siamo fortunati prendiamo due piccioni con una fava. Se Venere invece non è li, torneremo qua dopo avere recuperato il Cristallo dell'Acqua” sentenziò Sidia. Cercando di non cedere alla debolezza che sentiva nascere per colpa della stanchezza e dell'energia prosciugata ogni qual volta apriva un varco spazio temporale. L'idea di aprirne uno in più nel caso che la sua idea fosse risultata errata non la entusiasmava, ma almeno avrebbero messo prima le mani su un altro cristallo.

Direi che Sailor Pluto ha ragione” l'appoggiò rapidamente la Guerriera dei Mari, fissando la bruna negli occhi.

Heles fissava la compagna alla ricerca di un contatto dei loro occhi che mancava da troppo tempo, l'idea della Custode del Tempo le sembrava azzardata e molto simile a un brancolare senza meta nel buio.

Sperava che le altre non le dessero retta. Ma sopratutto desiderava ritrovare il mare ai lati del suo essere, per lasciarsi cullare dal suo moto.

Per quanto tempo ancora avrebbe ignorato il vento che cercava di ritornare ad accarezzarlo?

Si direi che è un'ottima idea, magari Mercurio sa qualcosa a proposito e può aiutarci”esclamò allegra Amy, contenta di aver trovato una soluzione a quella situazione che ad un tratto era apparsa come irrisolvibile.



   
 
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