L’ombra di un ragazzo si
staglia, nera, nella penombra della
stanza. È davanti alla finestra, guarda fuori con una
sigaretta in mano,
dimenticata fra le dita, come il filo dei pensieri.
“Comunque- dice a un
tratto il
ragazzo, con voce profonda e calma- non potrai mai dimenticarmi, o
sbaglio?”
L’interlocutore è seduto su un letto, da le spalle
all’altro e ha la testa fra
le mani.
“Che ne sai?” risponde, gentile come suo solito,
dopo una brevissima
riflessione.
“Dico sul serio.” dichiara il ragazzo con la
sigaretta in mano, senza smettere
di non fumarla. Della cenere cade sulla moquette.
L’altro riflette più a lungo, stavolta. Sa che
quando il compagno è serio è
meglio non fare il cretino e non se ne lamenta. Anche perché
non è spesso
serio.
“Perché credi che dovrei dimenticare?”
“Perché sei un idiota.”
Ci rimane male, il ragazzo seduto sul letto. Si decide a lanciargli
un’occhiata,
alzando il volto, ma l’altro non pare accorgersene.
“Immagino che tu dimenticherai, giusto?”
“No. Comunque, non mi hai risposto.”
Gli era sempre piaciuto quel modo di sottolineare le cose che aveva il
suo
compagno di stanza. Quel comunque scandiva
sempre i fili dei loro ingarbugliati o semplicistici discorsi,
ricordando in
che direzione li avevano tesi inizialmente.
Ora il ragazzo si alza e si avvicina, anche lui, alla finestra. non
viene guardato,
ne apparentemente notato. Prende con delicatezza la sigaretta,
consumata a metà
e la porta alle labbra. Poi si avvicina all’altro, con una
risposta pronta.
“Non dimenticherò.” è il suo
sussurro di fumo, accolto da un impercettibile
sorriso.
“Tu non fumi.”
“Lo so.”
Tira un’altra boccata, avvicinandosi alla porta e aprendola
con cautela, nella
notte semiaffondata nell’oscurità che fra poco
dovrà affrontare.
“Addio, Matt” sussurra.
“Addio, Mello” risponde la figura alla finestra.
Una porta si chiude e dopo poco, gli occhi del ragazzo alla finestra si
accendono e seguono i passi del ragazzo fino a che non si fonde alla
notte, la
sigaretta ancora in mano.
“Tu non fumi” sussurra ancora, e la sua voce
è identica al fumo che veleggia
silenzioso nella stanza, svanendo lentamente.