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Autore: scarsofthewar    18/12/2012    1 recensioni
Quella cazzo di gonna che mi aveva prestato Michel per il mio turno non mi copriva neanche il culo. Camminavo avanti ed in dietro in quella notte buia. Nessun cliente fortunatamente.
Odiavo il mio lavoro, ma non potevo fare altro. Una macchina rossa si accostò davanti al mio marciapiede ed il finestrino si abbassò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPIOLO UNO.

 

Quella cazzo di gonna che mi aveva prestato Michel per il mio turno non mi copriva neanche il culo. Camminavo avanti ed in dietro in quella notte buia. Nessun cliente fortunatamente.
Odiavo il mio lavoro, ma non potevo fare altro. Una macchina rossa si accostò davanti al mio marciapiede ed il finestrino si abbassò.

'PORCA MERDA' esclamai, mancavano sono tre minuti alla fine di quella notte di merda.

Notai un ragazzo dentro l'auto, era giovane, strano.

Mi chiamò.

'senti..' oddio, che palle 'va dritto al punto ti prego ' 'un mio amico sta facendo una festa, noi volevamo fargli un regalo, non è che potresti..beh' 'mh, quindi?' dissi scocciata 'non è che potresti, mh, come dire, prestarti a lui?' ma come cazzo parla questo? 'si, ok, ma che sia una cosa veloce' 'sisi, certo' il ragazzo scese dalla vettura e mi aprì la portiera, biascicai un 'grazie' ed entrai. Il tragitto fu breve. Ero circondata da ville e lusso, 'bel colpo' dissi a me stessa.

Il ragazzo si girò velocemente verso di me e disse 'siamo arrivati, seguimi' era imbarazzato, lo percepivo.

Entrammo in una di quelle ville, venni accolta da un gruppo di ragazzi ubriachi.
E per la prima volta mi sentì fuori luogo, imbarazzata.

Un ragazzo si avvicinò e mi tese la mano disse qualcosa di incomprensibile ed indicò un suo amico, forse il festeggiato che a sua volta mi venne incontro sorridendo.
Alto, capelli color biondo cenere ed occhi color miele.

Un convinto figlio di papà del cazzo.

Mi afferrò avidamente per la vita e mi portò in una presunta camera da letto.

Mi fece sdraiare sul letto, neanche il tempo di spogliarmi che si avvinghiò a me e si addormentò, cercai di scansarmi, ma la sua presa non mi lasciava andare. Lo sentii sussurrare un 'ti prego resta, amo il tuo profumo', così mi accoccolai a lui e mi addormentai anch'io.

La mattina seguente mi risvegliai con un mal di testa assurdo, impiegai cinque minuti del mio tempo per ricreare la serata appena passata. Il ragazzo non era più al mio fianco. Indossavo ancora la mia gonna, buon segno.

Il ragazzo entrò in camera spalancando la porta.

Mi osservo per un tempo indeterminato, poi disse 'scusa per ieri sera, qualunque cosa sia successa'

nessuno si era mai scusato per qualcosa del genere, lo rassicurai dicendo 'tranquillo, non è successo nulla, mi hai solo chiesto di restare a dormire' abbozzai un sorriso timido 'hai fame? Vuoi qualcosa?' mi chiese 'oh, no nulla, non ti preoccupare tolgo subito il disturbo' così varcai la soglia della sua porta e tornai alla mia monotona vita da puttana.



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CIAOCIAOCIAO.
SE MI LASCIATE UNA RECENSIONE SAREI MOLTO FELICE SìSì.
no seriamente mi sentirei molto soddisfatta. ADDIEU.♥

  
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