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Autore: Sofy_m    18/12/2012    8 recensioni
Dal testo:
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?

Beckett accetta di partire per una vacanza con la famiglia Castle in un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano indiano.
Spiaggia, mare, sole... sembra quasi un paradiso.
Ma loro sono pur sempre una detective della omicidi e uno scrittore di gialli, no?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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capitolo 28

"Come sentirsi a casa."



A Remus, anche se so che non lo leggerai mai.

Grazie per non avermi ancora tirato in testa una stampella.
A Matteo, mio stupido milanista, grazie di tutto.
A Katia ed Elena. Ragazze, probabilmente senza di voi
non avrei mai finito questo capitolo!
Amo le nostre pazze chat.


Quando Kate aprì gli occhi la sveglia segnava le otto e la luce del sole illuminava leggermente la stanza.
La detective sorrise appena si rese conto di essere ancora abbracciata al suo scrittore. La testa di Rick era appoggiata sul suo seno nudo, all'altezza del cuore, le loro gambe erano intrecciate sotto il lenzuolo e le braccia di Castle erano strette possessivamente intorno ai suoi fianchi.
Beckett gli accarezzò lentamente i capelli e gli posò un bacio sulla fronte, ritrovandosi a pensare a quanto fosse straordinario quell'uomo.
-Castle...- sussurrò piano nel tentativo di svegliarlo mentre gli accarezzava il viso con le dita. -Castle...
Il suo partner fece uno strano lamento prima di stringerla più forte contro di sè e Kate ridacchiò. Peggio dei bambini.
-Forza Rick, è ora di alzarsi!
-Torna a dormire Kate...- si lamentò l'uomo senza aprire gli occhi, facendola ridere ancora.
-Castle, fra massimo un'ora devi essere a casa, ricordi? Quindi sveglia!- esclamò Beckett accarezzandogli la schiena.
Castle aprì gli occhi sbuffando. -Buongiorno amore mio...- disse facendola arrossire mentre le baciava piano la cicatrice e si alzava lentamente per arrivare alle sue labbra.
-Buongiorno anche a te.- rispose dolcemente la detective.
Rick le passò una mano tra i capelli mentre con l'altra le accarezzava il corpo nudo. -Non ti ho fatto del male stanotte, vero?- chiese preoccupato guardando i lividi ancora presenti sulla pelle della sua musa.
-No Rick.- lo tranquillizzò lei. -E' stato perfetto, tu sei stato perfetto. Grazie.
-Aspetta, mi stai ringraziando per aver fato l'amore con te?- chiese Castle divertito mentre le guance di Kate si tingevano di rosso.
La detective annuì imbarazzata e il sorriso dello scrittore si allargò.
-Always Kate, always.- rispose prendendole il viso tra le mani e baciandola dolcemente. -E credimi, fare l'amore con te è qualcosa di straordinario, unico.- sussurrò contro la sua guancia per poi scostarsi leggermente per guardarla negli occhi. -Ma, tanto per curiosità, svegli sempre le persone così?
Beckett scoppiò a ridere affondando il viso nell'incavo del collo dello scrittore. -Perchè Castle, hai qualcosa contro i miei metodi?
-Diciamo che potrei conoscerne di migliori...- rispose lui facendo scorrere le dita lentamente sulla schiena nuda della donna.
-Mmm... ad esempio?
Rick la fece rotolare velocemente sul materasso, premendo il corpo contro il suo; gli avambracci ai lati della sua testa, le mani tra i suoi capelli, una gamba tra le sue. -Ad esempio...- sussurrò con voce roca. -Questo...- disse prima di scendere a baciarle e mordicchiarle il collo mentre una mano le massaggiava piano il seno e i fianchi. Kate ansimò portando le mani sulla schiena del suo partner. -Questo...- continuò Castle scendendo con la mano ad accarezzarle la parte interna della coscia e baciandole e leccandole il seno.
-Rick...- gemette la detective inarcando la schiena e stringendogli  i capelli tra le mani.
-O questo...- terminò Castle baciandola appassionatamente.
Beckett rispose con foga al bacio, per poi spingere con le mani sulle spalle dello scrittore, facendolo allontanare. -Castle, se continuiamo così...- ansimò cercando di recuperare fiato. -non ti lascerò tornare casa...
-Ottimo!- rispose entusiasta lo scrittore.
-No Castle! Devi stare con tua figlia e aiutare tua madre a preparare la cena per tutti. Io arriverò oggi pomeriggio con gli altri. Quindi fatti una doccia e vestiti.- ordinò Kate cercando di alzarsi. -Io preparerò la colazione.
Rick la bloccò abbracciandola. -Fai la doccia con me... Non conosco il tuo bagno, potrei perdermici e non uscirne più!
-Rick, se venissi in doccia con te non ne usciresti più!- rispose lei ridendo. Poi addolcì lo sguardo. -Ti prometto che una di queste sere sarò ben felice di testare con te la doccia, il divano, il pavimento o qualsiasi altra superficie di questo appartamento. 
Sul volto dello scrittore si aprì un grandissimo sorriso. -Ok ok, vado a farmi la doccia!- esclamò correndo fuori dal letto.
La detective rise guardandolo allontanarsi e afferrò la sua camicia prima di dirigersi verso la cucina.

Castle uscì dalla doccia dopo circa dieci minuti e si avvolse l'asciugamano intorno ai fianchi, andando verso la cucina ancora in parte bagnato.
Vide la sua musa in piedi davanti ai fornelli con addosso solo la sua camicia.
Sorrise e si avvicinò a lei lentamente, abbracciandola stretta e appoggiando il mento sulla sua spalla, facendola sussultare. -Castle!
Lo scrittore ridacchiò e le baciò la guancia. -Mmm... Pancakes!- esclamò eccitato.
-Rick, non ti avevo detto di vestirti?- domandò la detective alzando un sopracciglio.
-Sì, ma sai com'è, non trovavo la mia camicia...- sussurrò l'uomo afferrando i lembi dell'indumento e stringendo la sua musa ancora più forte.
-Ops!- Beckett sorrise. -Dammi due minuti e te la restituisco.
Castle scosse la testa. -Non importa.- rispose mentre iniziava a slacciare lentamente il bottone più basso.
-Rick...- Kate sospirò. -Devi tornare a casa, ricordi?
-Sì, ma un po' di ritardo non farà del male a nessuno.- sospirò lui mentre continuava ad aprirle la camicia e le accarezzava la pelle scoperta.
-La doccia a quanto pare non era abbastanza fredda...- commentò la detective.
Castle sorrise e fece strusciare i propri fianchi contro il fondoschiena perfetto della sua musa. -Penso tu abbia ragione...
-RICK!- ansimò Kate chiudendo gli occhi.
-Sì?- chiese lo scrittore soddisfatto.
In quel momento suonò il campanello.
-Devo... andare ad aprire.- rispose Beckett allontanandosi da lui. -Probabilmente la vicina ha bisogno di qualcosa come al solito.- disse risistemandosi la camicia.
Rick sorrise. -Salvata dal campanello.
La detective arrivò alla porta e la aprì leggermente, in modo che chiunque ci fosse fuori potesse vedere solo il suo viso.
-Ciao Katie.
Kate gelò all'istante. Di tutte le persone che pensava potessero aver suonato quel dannato campanello Jim Beckett era sicuramente l'ultima.
-Ehi, papà...- salutò con una traccia di panico nella voce, pensando al suo fidanzato mezzo nudo nella stanza accanto. -Che ci fai qui?
Suo padre la guardò confuso. -Ieri in aeroporto eravamo rimasti d'accordo che sarei venuto qui prima di andare dalla famiglia Castle...
-Oh.- davvero avevano deciso una cosa del genere? Se l'era completamente dimenticato. -Sì, sì, certo. Hai ragione, scusami...
-Posso entrare?
-Ehm, ecco, io...- "pensa Kate, pensa!" -non è che... mi daresti due minuti, papà? Io... Dovrei...
-Tesoro,- la voce di Castle alle sue spalle la fece paralizzare. -ho finito di preparare i pancakes, la colazione è pronta.
Jim sorrise leggermente confuso e Beckett aprì lentamente la porta, abbassando lo sguardo imbarazzata.
Castle impallidì. -Oh. Signor Beckett.- guardò spaventato la sua musa e poi il suo corpo coperto solo da un asciugamano. -Io...- indicò la porta della camera di Kate. -Vado a recuperare i miei vestiti...- disse allontanandosi il più velocemente possibile.
Kate chiuse gli occhi e arrossì violentemente. -Papà... vado a vestirmi anch'io.- disse imbarazzata seguendo lo scrittore.
Quando entrò nella camera chiuse la porta e ci si appoggiò contro, coprendosi il viso con le mani.
-Scusami.- mormorò Castle rimettendo al suo posto l'asciugamano e cercando i vestiti sparsi sul pavimento.
-No, è colpa mia, mi sono completamente dimenticata che sarebbe dovuto arrivare. Scusami Rick...- sussurrò Beckett senza alzare lo sguardo
-Ehi...- Rick, le accarezzò la guancia con le dita. -Non importa, non mi interessa che lui l'abbia scoperto, se per te non è un problema. Altrimenti inventati qualche scusa... dì che la doccia di casa mia è rotta, o che hai avuto un incubo e avevi bisogno di compagnia, o che ieri sera eravamo ubriachi e...
-No.- la detective lo bloccò baciandolo. -No.- ripetè togliendosi la camicia e porgendogliela. -Ti amo e voglio che lo sappia, che sia felice per noi.
Castle annuì sorridendo.
-Scusami.- ripetè poi Beckett.
-Perchè?- chiese confuso lo scrittore.
-Ti sto lasciando tornare a casa in questo stato...- rispose guardando il suo corpo nudo ed eccitato. -Scusami.
-Oh, tranquilla Kate.- disse lui iniziando a rivestirsi. -Non sai quante volte sono scappato dal distretto perchè ero in condizioni ben peggiori a causa tua. Piuttosto...- la aiutò a chiudersi il reggiseno e ad infilare la maglietta. -Spero che tuo padre mi lasci in vita.
Kate rise. -Tranquillo Rick, tu gli piaci.
-Lo so, ma mi ha trovato praticamente nudo a casa della sua bambina alle nove del mattino! Anzi, praticamente nudo e decisamente eccitato a casa della sua bambina che indossava solo una mia camicia dopo una fantastica notte passata insieme! Ti prego, dimmi che la tua pistola è in questa stanza!- esclamò spaventato.
-Castle, ti rendi conto che sono adulta, vero?
-Non cambia nulla! Se fossi in lui aspetterei un attimo di distrazione da parte tua e mi eliminerei...- sussurrò annuendo convinto.
-Pensi davvero che mi farebbe soffrire così tanto?- domandò sorpresa Kate.
-Certo che no, farebbe soffrire me!
Beckett sbuffò alzando gli occhi al cielo ed aprì la porta della camera.
-Andiamo!
-Qualunque cosa accada, ricorda che ti ho amata come non avevo mai fatto in tutta la mia vita!- disse lui in tono melodrammatico.
-Che uomo coraggioso...- commentò Kate trattenendo un sorriso.
Quando tornarono in cucina Jim era seduto vicino al bancone.
-Eccoci papà.- disse la detective avvicinandosi per abbracciarlo.
-Ciao Katie.- rispose lui sorridendo. -Rick.
Castle fece un cenno, ancora piuttosto preoccupato.
Il signor Beckett fece scorrere lo sguardo tra la figlia e lo scrittore. -Beh, devo dire che il viola dona molto più a te, Katie, che a lui.- commentò indicando la camicia di Castle.
Kate avvampò. -Papà!
Rick sorrise. -Signor Beckett, io stavo andando a casa...
-Non è necessario Rick, puoi pure rimanere qui con noi.- rispose il padre della sua musa tornando serio.
-No. In queste due ultime settimane direi che le ho portato via sua figlia anche troppo.- sorrise alla sua musa. -A dopo.- disse afferrando la giacca e guardando dolcemente Kate.
-La baci pure signor Castle, prometto che non mi scandalizzerò!- lo rassicurò Jim.
Lo scrittore annuì e si avvicinò a Beckett, prendendole il viso tra le mani e baciandola dolcemente, a lungo.
-Ti amo.- sussurrò quando si separarono.
-Ti amo anch'io.- rispose Kate mentre il suo cuore batteva all'impazzata.
Lo guardò uscire dall'appartamento con un grande sorriso e rimase in silenzio, in attesa che suo padre dicesse qualcosa.
-Questo...- sussurrò la detective dopo quasi un minuto di silenzio. -è stato piuttosto imbarazzante.
Jim sorrise. -Sì.- concordò.
Beckett si sedette di fronte a lui nascondendo il viso con le mani e sospirò.
-Ma le vostre facce erano davvero divertenti.- aggiunse il signor Beckett ridacchiando. -Ovviamente non posso assicurarti che non proverò ad avvelenargli la cena oggi, Katie.
Kate alzò gli occhi al cielo. -In quel caso sarei costretta ad arrestarti, lo sai.
-Oh, ma ne sarebbe valsa la pena!
La detective sorrise, per poi diventare improvvisamente seria. -Papà... lui è importante.- disse cercando di mettere le cose in chiaro, non voleva che suo padre potesse fraintendere. -Quello che hai visto... Stanotte... Insomma, non è stata solo passione nata dalla gioia di essere tornati a casa.- spiegò mentre le sue guance erano ormai color porpora. -E non...
-Katie, non ho pensato nemmeno per un attimo che lo fosse stata.- la interruppe Jim alzando una mano. -Ma anche se mi fossi sbagliato non sarebbero affari miei, è la tua vita.
Kate sospirò. -Non volevo che venissi a saperlo così... Avrei dovuto dirtelo ieri mattina, all'aeroporto, ma ero terrorizzata da quello che avrebbero detto gli altri.
Jim annuì sorridendo. -Per curiosità... da quanto va avanti?
-Una settimana.- rispose la detective arrossendo ancora una volta e guadagnando un'espressione sorpresa da parte del padre. -Che c'è?
-Niente, niente... Solo... Da come ne parli sembra stiate insieme da anni.- rispose lui scrollando le spalle.
-Ho sprecato un sacco di tempo inutile, lo so. Penso che se non fosse stato per il suo malumore e la mia gelosia nemmeno sull'isola sarebbe cambiato nulla...
-Katie, cos'è successo sull'isola? E non mi sto riferendo solo a te e a Richard... ma anche a tutto il resto.
Kate annuì e con calma iniziò a raccontare tutti gli avvenimenti al padre. L'arrivo sull'isola, la suite fantastica, la paura di mostrarsi a Rick in costume, la giornata in piscina, l'inaugurazione e la gelosia verso Anastasia. E poi tutti gli omicidi... a partire da Iva fino al ritrovamento dello sceriffo. La discussione con Castle, il black out e le dichiarazioni in mezzo al bosco... la convinzione di aver preso l'assassino, la festa e gli altri corpi ritrovati, le indagini e la decisione di fare da esca, addormentando Rick.
Lo vide irrigidirsi mentre raccontava delle botte prese e dello scontro con Stark e sorriderle dolcemente quando parlava dei salvataggi di Rick, della sua dolcezza e del ritorno a casa.
-Quindi... Gli hai dato un sonnifero perchè non ti aiutasse e hai fatto da esca, facendoti catturare e picchiare e ti ha perdonata? Wow...- commentò colpito Jim alla fine del racconto.
Beckett sorrise imbarazzata sistemandosi i capelli.
-Sono contento di non essermi sbagliato l'anno scorso.- aggiunse suo padre sorridendo.
Kate sollevò lo sguardo confusa. -Di che stai parlando?
-Non te ne ha mai parlato?! L'anno scorso, quando hai riaperto il caso di Johanna, ho capito che dovevo fermarti, a qualsiasi costo. Così sono andato a casa sua.
-Perchè?- Beckett era stupita. -Non l'avevi nemmeno mai conosciuto!
-Katie... a quell'epoca eri fidanzata, eppure l'unica persona di cui ti sentivo parlare era sempre lui, il tuo partner, Castle. E Roy mi aveva raccontato del container, di Lockwood e tutto il resto... non era difficile fare due più due. Tu potevi non essere pronta a vederlo e ad ammetterlo ma ero più che sicuro che quell'uomo si fosse innamorato di te.- Kate abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore, sentendosi in colpa. Quante occasioni aveva sprecato? Quante volte l'aveva ferito? -E quando ho visto la disperazione nei suoi occhi e l'ho visto cercare di prendere quel proiettile al tuo posto ho capito che non mi ero sbagliato.- Jim sorrise. -Scommetto che non ti ha nemmeno mai detto di aver quasi fatto a pugni con il tuo dottore in ospedale...
Beckett scosse la testa lentamente, a bocca aperta. -Non ha nemmeno voluto dirmi cosa vi siete detti ieri...
Il signor Beckett sospirò. -Mi ha chiesto scusa per averti messa in pericolo sull'isola... Ma dopo quello che mi hai raccontato direi che dovrei solo ringraziarlo.
Kate annuì alzandosi. -Adesso è meglio se mi preparo. Poi possiamo uscire.- disse dirigendosi verso la sua camera.
-Katie?
-Sì?- la detective si voltò verso suo padre.
-Richard ti ama, davvero, non lasciartelo scappare.
-Non lo farò papà, lo amo anch'io.- rispose con un grande sorriso.

-Kate, signor Beckett!- Alexis salutò la detective e suo padre con un gran sorriso appena i due entrarono nel loft, mentre Castle lavorava ai fornelli e Martha si avvicinava a loro.
-Benvenuti!- esclamò la donna abbracciandoli.
-Gli altri devono ancora arrivare?- chiese la detective guardandosi intorno.
-Sì.- rispose lo scrittore estraendo alcuni ingredienti dal frigorifero per poi andare verso di loro. -Siete i primi.- disse avvicinandosi alla sua musa ma bloccandosi improvvisamente, imbarazzato. -Signore,- disse guardando Jim. -penso di doverle le mie scuse per stamattina, io...
-Richard...- il padre di Kate sorrise porgendogli una mano. -Grazie, davvero.
Castle guardò confuso prima l'uomo e poi Beckett che li guardava divertita. -Ehm... prego?- rispose incerto stringendogli la mano.
Jim ridacchiò dirigendosi verso la grande tavola apparecchiata. -E stia tranquillo Richard, se la smette di chiamarmi "signore" non la avvelenerò!
Rick annuì velocemente. -Ok Jim.
Kate scoppiò a ridere abbracciandolo.
-Kate, che gli hai detto?- sussurrò lo scrittore con il viso affondato tra i suoi capelli.
-Che mi hai salvata. E prima che tu possa protestare dicendo qualche sciocchezza... non intendo solo da Stark, ma anche da me stessa.
Castle sorrise e le accarezzò una guancia, guardandola negli occhi. -Sai, penso che ci siamo salvati a vicenda.- rispose chinandosi per baciarla. -Ora... mi daresti una mano a finire il dolce? Tra poco dovrebbero arrivare anche gli altri.
Kate annuì seguendolo verso il bancone. Quando vide gli ingredienti sul tavolo le si illuminarono gli occhi.
-Ciliegie e cioccolato?!
Lo scrittore ridacchiò. -Devo presumere che le piacciano, detective?
-Penso siano le due cose che amo di più.- rispose Beckett con un gran sorriso.
Castle si portò una mano al cuore e scosse la testa con fare melodrammatico. -Ora mi sento davvero ferito.
Kate alzò gli occhi al cielo e scosse la testa sorridendo, prima di baciarlo. -Oh, non fare lo stupido Castle! E spiegami cosa devo fare.
Rick annuì passandole le tavolette di cioccolata. -Bisogna tagliarne delle scaglie abbastanza sottili, poi tagliare le ciliegie, ok? Io intanto finisco di preparare la tavola e il primo.- disse allontanandosi dal bancone con dei piatti in mano.
La detective sorrise e iniziò a tagliare. Le sembrava impossibile trovarsi nel loft di Castle, a finire di preparare il dolce come una normalissima fidanzata; glielo avessero detto due settimane prima sarebbe scoppiata a ridere, ma ora... ora era la cosa più naturale del mondo. Era come sentirsi a casa.
Rimaneva solo da dirlo agli altri.
Sospirò sistemando il cioccolato nella ciotola. Sapeva che l'avrebbero presa bene, Lanie avrebbe probabilmente addirittura esultato, ma non era sicura di essere pronta alle battutine dei ragazzi. Si fidava ciecamente di loro, ma se per caso fosse sfuggito qualcosa al distretto per lei e Castle sarebbe stato un disastro... E non poteva permettere che la Gates lo cacciasse, non sarebbe più riuscita a svolgere davvero il suo lavoro, non dopo quasi cinque anni passati a lavorare con lui al suo fianco. Quindi avrebbe dovuto mettere bene le cose in chiaro con Ryan ed Esposito... e anche con Castle.
-Beckett.- la voce di Rick alle sue spalle la risvegliò dai suoi pensieri. -Kate, lo stai disintegrando quel cioccolato!- commentò lo scrittore divertito.
La detective si bloccò all'istante. Il pezzo di cioccolato che stava tagliando era diventato ormai polvere. -Oh, scusami Rick... Io...
-Ehi,- la interruppe Castle facendole passare le braccia intorno ai fianchi e appoggiando il mento alla sua spalla. -va benissimo, lo usiamo per la crema, tranquilla.- le baciò una guancia. -Nervosa?- chiese poi guardando la mano della sua musa stretta intorno al manico del coltello.
-Leggermente.- rispose lei in un sospiro rilassandosi un po' contro il petto del suo partner.
-Kate, se non sei pronta a dirlo ai...
-No.- Beckett si voltò di scatto posandogli due dita sopra le labbra e guardandolo negli occhi. -Sono pronta, davvero. Voglio che lo sappiano. Solo... ho paura che la Gates lo scopra.- disse abbracciandolo.
-Beh, prima o poi dovrà venirlo a sapere, no? Insomma se un giorno noi...- lo scrittore si bloccò leggermente insicuro.
Kate sorrise e si alzò in punta di piedi per baciarlo dolcemente. -Lo so, se un giorno noi dovessimo sposarci o avere un bambino verrebbe comunque a saperlo... Solo, non voglio che lo scopra oggi, ho troppa paura che non ti lasci più lavorare con me.
-E ovviamente senza il mio brillante cervello non risolveresti più nemmeno un caso!- ridacchiò Castle.
La detective sbuffò e lo colpì su un braccio. -Forza scrittore, finiamo questo dolce!- esclamò Kate passandogli la ciotola con le ciliegie.

-Come glielo diciamo?- venti minuti dopo musa e scrittore erano seduti sul bancone, guardando il forno in attesa che il dolce finisse di cucinarsi. Tra i capelli dello scrittore c'era qualche traccia di farina mentre sul viso e sui vestiti della detective c'erano segni di cioccolata.
-Ci baciamo quando entrano?- suggerì Castle scrollando le spalle con un sorriso.
-Sai che ci sono anche tua madre, tua figlia e mio padre qui, vero?
-Oh, hanno visto di peggio!
Kate avvampò nascondendo il viso tra le mani. -Non me lo ricordare, ti prego...
Rick ridacchiò sistemandole una ciocca di capelli. -Vuoi che faccia un bel discorso mentre siamo a tavola? Una dichiarazione seria in cui spiego perchè mi sento l'uomo più fortunato del mondo?
La detective scosse la testa mentre il suo partner estraeva il dolce dal forno. -Penso che un "Ehi ragazzi, abbiamo una buona notizia" possa...
Il suono del campanello la interruppe.
-Mamma, potresti aprire?- domandò lo scrittore mentre appoggiava il dolce sul bancone. -Kate, passami la glassa e le ciliegie.
Beckett, ancora seduta sopra il bancone prese un respiro profondo passandogli quello che aveva chiesto.
Castle la guardò dolcemente. -Ehi, saranno felici per noi.
-Lo so.- rispose Beckett annuendo.
-Benvenuti!- Alexis salutò Ryan ed Esposito e abbracciò Lanie e Jenny.
-Al, Martha!- la dottoressa ricambiò con entusiasmo i saluti mentre i ragazzi salutavano Jim.
-Gli altri due sopravvissuti?- domandò Ryan guardandosi intorno ed ottenendo in risposta un cenno della testa da parte della figlia dello scrittore.
Esposito fece una smorfia disgustata. -Oddio bro guardali!- Beckett era ancora seduta sul bancone e stava aiutando Castle a decorare il dolce, ridendo e mangiando qualche ciliegia. -Sorrisi, sguardi dolci, mani che si sfiorano mentre preparano il dolce insieme... Sembrano una coppia sposata nella fase "luna di miele"!- esclamò inorridito.
-Ehi ragazzi!- Rick li salutò alzando una mano. -Arriviamo!
La detective si avvicinò a loro. -Ragazzi! Lanie! Jenny! ...Tutto bene?- chiese perplessa quando vide la sua migliore amica lanciarle uno sguardo gelido e Ryan abbassare lo sguardo leggermente imbarazzato.
-In realtà, dovremmo parlarvi.- rispose seria la dottoressa. -A te e a Castle, ora.
Lo scrittore mise il dolce in frigo e li raggiunse preoccupato. -E' successo qualcosa?
-Niente per cui devi allarmarti troppo Castle, ma c'è un caso e dobbiamo parlarvi di alcune cose... Ci vorranno dieci minuti.
L'uomo annuì. -Ok... possiamo andare nel mio studio se volete.- disse indicando la porta.
Ryan ed Esposito annuirono e seguirono lo scrittore.
-Aspettate, da quando Jenny è coinvolta nei casi?- domandò confusa Alexis.
L'irlandese sorrise scrollando le spalle. -Sai com'è Alexis, alla Gates mancava la consulenza di tuo padre, quindi abbiamo chiamato Jenny.
Castle e Beckett si scambiarono uno sguardo preoccupato. -Forza adesso, prima cominciamo prima finiamo.- disse Lanie aprendo la porta dello studio.

-Ok, sedetevi.- ordinò la dottoressa indicando il piccolo divano nero nella stanza mentre si posizionava in piedi accanto agli altri.
-Lanie... che sta succedendo? Cos'è questa storia del caso? Potevate chiamarmi se serviva il mio aiuto o...
-Yo, calma Beckett!- esclamò Esposito. -Nessun caso, e anche se potrebbe sembrarti strano, sappiamo cavarcela anche mentre tu e lo scrittore siete in vacanza...- disse con un sorriso guadagnandosi un'occhiataccia da parte di entrambi.
-Quindi?- domandò Rick. -Se non c'è un caso a cosa è servita tutta quella messinscena per farci allontanare?
Ryan estrasse dalla giacca una busta.
-La busta di prove che vi ho dato ieri...- commentò la detective aggrottando la fronte. Non riusciva ancora a capirci nulla.
Esposito sorrise mentre Lanie scuoteva lentamente la testa. -Volevamo chiedervi qualche chiarimento sui rapporti e tutto il resto, ma abbiamo pensato che fosse meglio non turbare Martha e Alexis, ne hanno già passate abbastanza.
Castle sorrise riconoscente. -Grazie ragazzi. Ok, cosa vi serve?
L'ispanico estrasse un foglio ma venne bloccato da Lanie. -Voi... avete qualcosa da dirci?
Musa e scrittore si guardarono per qualche istante negli occhi. Certo che avevano qualcosa da dire, ma in quel momento? Quando Javier stava per ritirare fuori tutto quell'incubo? Era davvero il momento opportuno?
-Noi... no. No.- rispose Castle sorridendole.
La dottoressa annuì. -Bene. Bene. Javi, tutti tuoi.
Esposito annuì mentre Jenny sorrideva. -Ok, stamattina abbiamo parlato con Stark e lui ha iniziato a blaterare riguardo le sue ferite e Castle che l'aveva picchiato, subito non l'abbiamo ascoltato ma poi ha continuato ad insistere, quindi... è vero?
Lo scrittore sorrise. -Ti prego, dimmi che gli resteranno cicatrici e un naso storto a vita.
I quattro lo guardarono stupefatti. -Cosa? Castle se la Gates viene a sapere che hai picchiato Stark senza motivo...
-SENZA MOTIVO?!- Kate si alzò in piedi di scatto, guardandoli a bocca aperta. -Javi, mi ha picchiata! Sono stata stupida e ha sfruttato la mia distrazione per colpirmi... se non fosse stato per Castle probabilmente ora non sarei qui a parlare con voi! O pensi che i lividi che vedi sul mio corpo me li sia fatti prendendo il sole in spiaggia?!
-Beckett, noi... non c'era scritto nulla nel rapporto e...
-Non c'era scritto nulla perchè speravo non servisse che lo scopriste!
Esposito annuì lentamente. -Ok, scusaci Castle.
Rick sorrise. -Nessun problema Javi, davvero.
-Mi dispiace che tu non l'abbia ucciso.
-Oh, ti assicuro che se lei non mi avesse fermato l'avrei fatto. Ci sono andato parecchio vicino.
Kate tornò a sedersi vicino a lui, guardandolo dolcemente. -Rick...
-Non lascierò a nessun altro farti del male, Kate.- sussurrò chiudendo gli occhi e serrando i pugni mentre Lanie e Jenny sorridevano.
-Bene. Ora Beckett, ti ricordi cosa c'era nella busta che mi hai dato?
La detective lo guardò come se fosse impazzito. -Perchè?
-Rispondi alla domanda Beckett.- rispose Ryan.
-Perchè?
-Avanti Beckett, cosa c'era nella busta? Non è difficile!
Kate sbuffò. -I rapporti, le armi, le tracce di sangue e dna e le foto delle scene del crimine; lo sai cosa c'era nella busta Javi! Aspetta, hai perso qualcosa?- chiese socchiudendo gli occhi.
-Altro?- domandò il detective.
-No Javi!
-Castle?- l'ispanico si voltò verso lo scrittore.
-No.- rispose lui ripensando alla mattina in cui lui e Kate avevano risistemato tutto. Il quaderno degli appunti di Alexis, i fogli di Beckett...
-Sicuri?
...i coltelli, le pistole, i campioni di sangue, gli indizi, le foto... non c'era altro. -Sì!- sbottò la detective.
Le foto.
Improvvisamente gli tornò in mente la sera in cui le aveva studiate insieme a Kate. Dentro la busta c'erano le foto.
Tutte le foto.
-No.- sussurrò sbiancando e coprendosi gli occhi con una mano.
Beckett si voltò di scatto verso di lui. -Cosa?
Castle si passò una mano tra i capelli. -Le foto...- mormorò.
-Quali foto?- la detective lo guardava terrorizzata.
-Queste foto.- rispose Lanie estraendo una decina di fotografie dalla tasca della giacca e porgendogliele con un sorriso.
Beckett chiuse gli occhi mentre sentiva le guance avvampare. La prima raffigurava lei e Castle in mare, nudi e abbracciati.
Come aveva potuto essere così stupida da dimenticare di toglierle???
-Voi... avete qualcosa da dirci?- chiese di nuovo la dottoressa con le mani sui fianchi.
-Ragazzi volevamo dirvelo...- tentò la detective. -ma...
-Ma avete preferito sconvolgerci?- suggerì Ryan.
Castle sospirò. -Chi le ha trovate?- fosse stata Lanie avrebbe anche potuto superare la vergogna ma se fossero stati i ragazzi...
-Io.- rispose Esposito disgustato.
-E io ci ho rimesso un piede.- aggiunse l'irlandese facendo ridere la moglie.
Ecco, appunto. Non l'avrebbe mai dimenticato.
-Quindi, cosa significano?
Rick guardò l'ispanico sorpreso e leggermente imbarazzato. -Beh Javi, allora... Quando due adulti... si vogliono bene, si cocc...
-CASTLE!- esclamò Esposito con un'altra espressione disgustata, facendo scoppiare a ridere le tre donne.
-Non pensi ci bastassero le foto?!- Ryan chiuse gli occhi e scosse la testa.
-Ehi, è stato lui a chiedere cosa significassero, io stavo solo rispondendo!
-Castle, intendevo da quanto va avanti questa storia e se è una cosa seria o se hai intenzione di fare come con qualsiasi altra delle tue ex!
-RAGAZZI!- Kate li guardò, sorpresa da tanta brutalità.
-Beckett, dobbiamo essere sicuri che non ti farà del male.- rispose l'irlandese scrollando le spalle.
Rick sorrise e prese le mani della sua musa tra le sue. -Io amo Katherine Beckett, molto più di quanto io abbia mai amato in tutta la mia vita e credetemi, non ho intenzione di lasciarmela sfuggire. E se mai un giorno dovessi commettere il grave errore di ferirla, sarei più che contento di ricevere la vostra punizione.
I due detective sorrisero mentre Kate gli baciò la guancia. -Bene Castle, è quello che volevamo sentire.- dissero avvicinandosi alla porta per tornare nel salone.
-Ci rinfaccerete a vita la storia delle foto, vero?- chiese lo scrittore sconsolato.
-Oh no! A dir la verità, non vedo l'ora di dimenticarle... Mamma e papà che... Bleah! Direi che ci dovete un centinaio di sedute dallo psicologo!
Scrittore e musa scoppiarono a ridere. -Scordatevele!
Ryan sorrise. -Comunque, siamo felici per voi, era ora!
Rick passò un braccio intorno alle spalle di Kate e le baciò la fronte. -Grazie. Torniamo di là ora?
-Oh writer-boy, tu e i ragazzi potete pure andare ma la tua detective resta qui con noi.- rispose Lanie con un sorrisetto.
Castle scosse la testa rassegnato prima di baciare dolcemente la sua musa. -Ti amo. Se hai bisogno di aiuto contro queste due chiamami... manderò tuo padre!
Kate rise. -Forza uomo coraggioso, torna di là, noi arriviamo.- disse guardandoli uscire per poi tornare a sedersi sul divano. -Allora?- chiese leggermente timorosa alle due donne.
-Quando pensavi di dirmelo Kate?- domandò indignata la dottoressa. -Sono la tua migliore amica e mi è toccato scoprirlo con delle foto grazie a quei due!
-Ehm... oggi?
-Perchè non ieri all'aeroporto?
-Ero terrorizzata Lanie! Eravamo appena tornati e avevo paura di cosa avreste potuto dire... ma ti giuro che non volevo farvelo scoprire così! Non so come ho fatto a dimenticare le foto nella busta!- rispose la detective arrossendo.
-Forse perchè sei innamorata, Kate?- suggerì Jenny con un sorriso.
Beckett sorrise. -Probabile, quell'uomo mi fa andare fuori di testa...
Lanie era a bocca aperta. -Finalmente l'ha ammesso!!!
-Bene, ora che sei contenta, possiamo tornare di là? Inizierei ad avere fame...- disse la detective.
-Scordatelo, voglio dei dettagli prima!- rispose la dottoressa con un sorriso malizioso.
Kate sospirò alzando gli occhi al cielo. -Ok, avete cinque minuti a partire da ora!
Jenny sorrise e prese in mano le foto. -E' bravo come dicono e come sembra?- chiese mostrandole la foto in cui erano stretti l'uno all'altra in mare e c'erano ben pochi dubbi su cosa stessero facendo.
-Seriamente?! Sprecate cinque minuti con domande di questo tipo?!
-Rispondi ragazza!- ordinò Lanie.
Beckett sbuffò, per poi mordersi il labbro inferiore ed arrossire. -E' molto, molto, molto meglio...- sussurrò mentre pensava alle mani di Castle sul suo corpo.
Le due amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa.
-Sempre detto che avreste fatto scintille insieme e basta guardare le foto per capire che non mi sbagliavo...
-Quanto è seria questa storia?- chiese Jenny.
Kate sorrise. -Quanto è seria? Diciamo che stiamo insieme da solo una settimana ma che se mi chiedesse di sposarlo ora probabilmente gli direi di sì senza pensarci due volte. E'... una cosa incredibile, non mi sono mai sentita così bene con un uomo o così felice dopo la morte di mia madre, ed è tutto merito suo.
-Spero che tu gli abbia detto che lo ami....
-Sì, certo che sì.- rispose annuendo. -Ora possiamo tornare in salone?
-Sì, lo sappiamo che non resisti due minuti senza di lui!- la detective si alzò in piedi di scatto. -Kate, non combinare disastri e non lasciartelo sfuggire, non ne troverai uno meglio di lui.
Beckett sorrise alle amiche. -Lo so, grazie ragazze.

-Bene, ora tocca al dolce!- esclamò Castle alzandosi dal divano e dirigendosi verso il frigorifero mentre gli altri guardavano un film. Avevano finito di mangiare da circa mezz'ora ed erano tutti seduti sul divano a guardare "Love Actually". -Vi assicuro che sarà buonissimo, Kate mi ha aiutato a prepararlo!
Alexis sorrise. -Dai vostri vestiti sembra piuttosto che ve lo siate spalmato addosso!
Ryan ed Esposito risero. -Vi prego, diteci che non avete fatto nulla di male su quel bancone!
Beckett lanciò loro un'occhiataccia. -Fatela finita voi due! Sto cercando di ascoltare!- rispose mentre il suo scrittore tornava al suo fianco con il dolce in mano.
-Ascoltare? Beckett ti rendi conto che stiamo guardando un film natalizio in piena estate, vero???- domandò l'irlandese facendo scoppiare a ridere tutti.
Rick tagliò il dolce a fette e passò un piatto a ciascuno, tornando poi ad abbracciare la sua musa sul divano mentre sullo schermo il piccolo Sam correva per l'aeroporto per raggiungere la ragazzina.
-Non importa se è natalizio,- Kate puntò la forchetta verso la tv. -è un bel film! Vero papà?
Jim annuì sorridendo. -Sì, anni fa lo guardavamo spesso.
Ryan alzò gli occhi al cielo. -Sì, ma è estate, estate! E li c'è Babbo Natale!
Jenny sbuffò colpendolo sul petto. -Smettila.
-Avanti Castle, dillo che abbiamo ragione!- l'ispanico si voltò verso di lui.
Lo scrittore scrollò le spalle guardando prima i due amici e poi Kate che continuava a mangiare il dolce e a guardarlo con un sopracciglio alzato. -Beh, in Australia festeggiano il Natale in piena estate! E poi io amo Babbo Natale!
I due detective scossero la testa sconsolati. -E' passato al lato oscuro...
Rick sorrise. -Scusate ragazzi, ma mi conviene di più stare dalla sua parte...
-Chissà come mai!- commentò l'irlandese mentre Lanie sorrideva maliziosa.
Beckett alzò gli occhi al cielo e appoggiò il piatto per terra. -State zitti un po'!
Castle sorrise e le prese il volto tra le mani.
-Che c'è?- chiese Beckett mentre sentiva il suo cuore accelerare.
-Sei sporca di cioccolato.- rispose lui dolcemente appoggiando le labbra sulle sue e lasciando scorrere la lingua sul suo labbro inferiore.
-Rick...- sussurrò Kate. Dannazione, c'erano anche tutti gli altri lì!
-Ti amo Kate.- mormorò lui prima di approfondire il bacio e stringerla più forte.
Intorno a loro partirono subito una serie di fischi, applausi e risate, ma l'unica cosa che Beckett riusciva a sentire era il battito del suo cuore.
Non si erano scambiati un vero bacio da quella mattina e sì, le era mancato, terribilmente. Gli strinse i capelli tra le dita e lasciò che le loro lingue si incontrassero. Il sapore di Castle misto a quello di cioccolato e ciliegie era qualcosa di incredibile, peggio di una droga.
Continuarono a baciarsi per qualche minuto, staccandosi solo quando le risatine degli altri si trasformarono i colpi di tosse e Kate si rese conto di essere in ginocchio, con il petto premuto contro quello del suo scrittore, e che una mano di Castle era scesa sul suo fianco, sotto la maglietta.
Si guardarono negli occhi sorridendo, mentre cercavano di recuperare fiato.
-Wow!- esclamò Lanie e la detective non poté fare altro che annuire.
-Già...- Martha, Alexis e Jim li guardavano con un gran sorriso mentre Ryan ed Esposito fingevano dei versi di disgusto. Lanie e Jenny erano al settimo cielo.
In quel momento videro iniziare i titoli di coda del film. I due detective si alzarono sbadigliando. -Noi torniamo a casa, sapete, non abbiamo un'altra settimana di ferie...- disse l'irlandese con un sorriso mentre prendeva per mano la moglie.
Lanie annuì. -Vado anch'io, grazie per la serata ragazzi.- la dottoressa si alzò dirigendosi verso la porta accompagnata da Martha e Alexis.
Anche Jim si alzò. -Katie, torno a casa anch'io.
La detective annuì e fece per seguirli ma si ritrovò bloccata dalle braccia dello scrittore avvolte intorno alle sue spalle. -No ti prego, non andare.- sussurrò Rick contro il suo collo. -Resta qui con me, ti prego.
Kate sospirò. -Rick...
-Kate, abbiamo dormito insieme ogni notte per più di una settimana, pensi davvero che adesso riuscirei ad andare in camera e ad addormentarmi senza averti al mio fianco? Ti prego, resta qui con me.
Beckett si voltò e sorrise, baciandogli le labbra. -Ok Castle, resto qui.
Sul volto dell'uomo si aprì un enorme sorriso. -Davvero?
-Sì. Ma solo se la tua famiglia è d'accordo e se mi trovi qualcosa con cui dormire.
-Io non vado bene?- mormorò con un'espressione da cucciolo.
Kate sorrise e scosse la testa. -Rick...
-Beh fa caldo, è estate... potresti dormire nuda!- suggerì con un sorriso malizioso.
-Rick, mi sto pericolosamente avvicinando alla porta!
-Perchè no?
-Perchè ti ricordo che ci sono anche tua figlia e tua madre in questa casa!
Lo scrittore sbuffò prima di baciarla. -Ho capito, vado a trovarti un pigiama!- sussurrò per poi voltarsi verso gli altri. -Ragazzi, Jim, grazie di tutto! A presto!- salutò alzando una mano. -Kate, ti aspetto in camera!
Beckett scosse la testa imbarazzata e sentì le guance avvampare mentre si avvicinava agli altri.

Kate prese un respiro profondo prima di aprire la porta della camera di Castle. Ok, l'aveva già vista un paio di volte ma ora era tutto diverso.
Rick era seduto sul letto con solo un paio di boxer blu addosso, la schiena appoggiata alla testiera e il computer sulle gambe, le dita che battevano veloci sui tasti.
La detective si appoggiò allo stipite della porta, rimanendo ad osservarlo per qualche istante.
-Sei inquietante.
Beckett rise. -Ora sai cosa si prova.
Castle sorrise spegnendo il computer.
-I ragazzi ti salutano e Lanie mi ha dato queste.- disse passandogli le foto.
Rick nascose il viso tra le mani. -E' stata una giornata... imbarazzante.
-Parecchio.- concordò Kate guardandosi intorno.
-Ti ho messo lì il pigiama, se non va bene nell'armadio dovrebbe esserci dell'altro.- si alzò in piedi passandole la maglietta. -In bagno c'è uno spazzolino nuovo e ho rubato un barattolo di latte detergente ad Alexis.
Beckett guardò la lunga maglia beige con le scritte nere e sorrise. -Sei incredibile.
-Ti piace?
-Sì, ha il tuo profumo.
Castle sorrise abbracciandola e baciandole la fronte. -Tu sei incredibile, Kate. Straordinaria.
La sua musa si alzò in punta di piedi, baciandolo dolcemente. -Torno subito.- disse prima di entrare in bagno.
Quando uscì dopo qualche minuto Castle era in piedi davanti l'armadio, cercando qualcosa.
-Che stai facendo?- domandò curiosa la detective iniziando a spogliarsi.
Lo scrittore alzò un tubetto. -Cercavo la crema per i tuoi liv...- si bloccò guardandola mentre si toglieva lentamente il reggiseno. -Dio Kate, sei bellissima.
Beckett arrossì. -Grazie.- rispose togliendosi i jeans e afferrando la maglia.
-No aspetta, vieni qui.- Rick le prese la mano, facendola sedere sul letto, poi aprì il tubetto di crema mettendosene un po' sulle mani. Si sedette dietro di lei e lentamente iniziò a baciare ogni livido sulla pelle della sua musa, per poi spalmarle dolcemente la crema.
-Rick...- sospirò la detective tremando di piacere.
Castle si bloccò all'istante. -Ti sto facendo del male?
-No, no!- sentire le mani del suo partner sulla sua pelle era una sensazione straordinaria. -Continua, ti prego.
Rick annuì, continuando il suo lavoro, spostandosi davanti a lei e massaggiandole le spalle, i seni, i fianchi, baciandole la cicatrice. Quando ebbe finito afferrò la maglietta e la aiutò a infilarla, distendendosi poi sul letto. -Vieni qui.- disse stringendola contro di sè.
-Mi sembra incredibile essere qui, nel tuo letto, tra le tue braccia. E' una sensazione strana.
-Strana?
-Sì, come se dopo tanto tempo avessi finalmente trovato il mio posto. E' come sentirsi a casa dopo tanto tempo.
Rick le baciò la fronte. -Non hai idea di quanto io sia felice in questo momento.
Rimasero in silenzio a lungo, abbracciati. La testa di Kate appoggiata alla spalla dello scrittore, le mani di Castle che le accarezzavano i capelli e la coscia nuda, i loro respiri perfettamente sincronizzati.
Rick afferrò le foto, guardando la prima con un gran sorriso. -Penso di essermi innamorato di questa foto!
Beckett sospirò. -E' quella in cui siamo nudi in mare, scommetto.
-No detective, quella foto è bellissima, ma questa... è meglio.- disse passandogliela.
La fotografia ritraeva loro due alla festa sull'isola, in mezzo al salone mentre ballavano, abbracciati stretti. La guancia di Kate appoggiata al petto dello scrittore, gli occhi chiusi e un enorme sorriso sul volto; Castle con le labbra sui suoi capelli e uno sguardo intenso, dolce, innamorato.
-Promettimi che se mai un giorno le cose si faranno difficili guarderemo questa foto.- sussurrò Rick contro la sua guancia. -Che se mai un giorno vorrai scappare o ti sentirai tradita da me guarderai questa foto e ti ricorderai quanto ti amo. Che se mai dubiterò del tuo amore mi farai vedere questa foto. Promettimi che quando ti sentirai sola, o penserai che non sei forte abbastanza o crederai a sciocchezze come che può esistere una donna più bella di te, ti lascierai amare da me. E che quando sarò io a cercare di allontanarmi tu mi terrai stretto, ricordandomi che mi ami. Promettimelo Kate.
Beckett lo guardò commossa. -Te lo prometto.- lo baciò all'altezza del cuore. -Te lo prometto.
-Ti amo Kate.
-Ti amo Castle.- rispose la sua musa baciandolo e stringendosi a lui, per poi sbadigliare.
Lo scrittore ridacchiò spegnendo la luce. -Buonanotte amore mio.
-A domani Rick.- rispose Kate prima di chiudere gli occhi e addormentarsi tra le sue braccia, a casa.




Angolo dell'autrice:
Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma io non so scrivere i finali, non so mettere un punto alle mie storie, quindi quando arriva quel momento non faccio altro che rimandare, rimandare e rimandare. Spero che la lunghezza del capitolo mi faccia perdonare.
E' così è finita anche questa! Penso mi mancherà questa storia, ho amato davvero scriverla :D
Grazie mille a tutti quelli che l'hanno letta e seguita, sono davvero contenta che vi sia piaciuta.
Un bacio e tantissimi auguri di buone feste! A presto!
Sofy_m
P.S. Se dovessero regalarvi un viaggio in qualche mini isola sperduta in mezzo all'oceano io ci penserei due volte prima di partire... xD










  
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