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Autore: Penelopee    18/12/2012    2 recensioni
Il suo nome era Isobelle Davis, una ragazza come tante ma figlia dell'uomo d'affari più potente di NewYork.
Lei studia a Yale e conduce una vita assolutamente normale fino a che un giorno viene rapita ritrovandosi prigioniera di pericolosi criminali. Cosa vogliono da lei?
Isi dovrà fare i conti con un mondo totalmente diverso dal suo, un mondo guidato dal potere e pieno di segreti, dove il bene e il male si confondono nel sottile confine della giustizia e dove la legalità è solo una parola senza significato.
In questo mondo Isi incontrerà un ragazzo, uno dei suoi rapitori, che metterà in dubbio tutte le sue certezze mettendola di fronte ad una realtà che lei non poteva neanche immaginare.
Tra loro ci sarà subito un legame, una strana attrazione che sconvolgerà entrambi...
Ma come puoi innamorarti del DIAVOLO senza farti trascinare all'INFERNO?
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 1

 

 

 

 

 

Il suo nome era Isobelle Davis, una ragazza come tante, occhi verdi e capelli castani lungi e mossi, fisico snello e tante piccole lentiggini sulle guance. Studiava a Yale per diventare avvocato, era molto brava nello studio, quasi ossessiva, era abituata fin da piccola ad essere la prima della classe e a dare sempre il meglio in tutto quello che faceva. Accontentarsi non faceva parte del suo carattere.

Amava studiare, imparare le piaceva davvero, forse perché avere il controllo delle cose le dava un senso di sicurezza di cui non poteva fare a meno. Le piaceva avere la situazione sotto controllo, ed era piuttosto brava a capire le persone. Viveva con Amy, la sua migliore amica, una ragazza esuberante e molto dolce, e Ted, uno dei ragazzi più in gamba che avesse mai conosciuto, lui giocava a football a livello agonistico, studiava ed in più faceva molti lavoretti part-time per pagarsi l'affitto. Insieme vivevano in un piccolo ma confortevole appartamento vicino all'università e, a parte qualche lite a causa di un solo bagno da condividere, Isi andava perfettamente d'accordo con i suoi coinquilini che considerava come una seconda famiglia.

L' unica pecca nella sua vita infatti era proprio la famiglia. Suo padre era uno degli uomini più ricchi e potenti di NewYork, a capo della Davis Corporation, e malgrado fosse dipinto come l'uomo migliore del mondo da tutti, per lei era solo un estraneo che vedeva raramente e la riempiva di soldi. Sua madre era morta quando lei era piccola, così era cresciuta da sola in compagnia della tata di turno. La freddezza con cui il padre l'aveva sempre trattava era decisamente in contrasto con il sorriso smagliante che aveva quando appariva sulle foto dei giornali dichiarando un amore sconfinato per i suoi figli: lei e Paul.

Il fratello di Isi, Paul, aveva 5 anni più di lei e lavorava per il padre. Lei aveva sempre ammirato suo fratello, stravedeva per lui, ma con il tempo il loro rapporto si era raffreddato. Paul era diventato completamente succube del padre, incapace di farsi valere e alla continua ricerca della sua approvazione, e se c'era una cosa che Isi aveva imparato nei suoi 23 anni di vita era che cercare di compiacere il padre era come cercare di raggiungere una Ferrari di corsa...per quanto corri veloce, per quanto puoi provarci con tutto te stesso non la raggiungerai mai se non è lei a fermarsi....Ma Richard Davis non si fermava mai, lui accelerava lasciando tutti indietro.

Lei dal canto suo aveva smesso di seguirlo tanto tempo fa e avrebbe voluto fermare anche il fratello, aiutarlo ad uscire dall'ombra opprimente del padre, ma ormai sembrava essere troppo tardi, Isi spesso temeva di aver perso anche lui, come se la freddezza del padre avesse contagiato anche il fratello.

Ironia della sorte Isobelle era fidanzata da tre anni con Bruce, un giovane collega del padre, conosciuto ad una delle tante feste d'affari organizzate dalla compagnia Davis. Bruce era un ragazzo in gamba, proveniente da una famiglia importante, i Rockwood, appassionato al suo lavoro, moderatamente spiritoso, e relativamente interessante, decisamente quello che si definisce un buon partito. Isi ammetteva che tra di loro non si era mai instaurata una passione travolgente o un legame indissolubile ma stava bene con lui, erano in sintonia; lui era capace di lasciarle i suoi spazi ed essere comunque presente, riempendola di piccole attenzioni. E' così che l' aveva conquistata, infatti solo dopo un corteggiamento di sei mesi, Isi aveva deciso di premiare la sua determinazione.

 

 

 

 

Quella mattina Isi era in cucina con una tazza di caffè fumante circondata da libri e appunti.

Aveva trascorso la notte insonne per preparare un esame, ma, malgrado si sentisse spossata, non era particolarmente stanca. Amava l'adrenalina che le mettevano gli esami, mettersi in sfida con se stessa la faceva sentire in vita, dare il meglio di se la faceva stare bene.

 

-Ciao- disse Ted stiracchiandosi mentre entrava in cucina. Ted era un bel ragazzo, alto, con le spalle larghe, i capelli biondo cenere, due occhi castani gentili ed un sorriso solare che metteva le persone a loro agio.

 

-Il caffè è pronto, se vuoi ci sono anche dei croissant che ho comprato prima....e ti è arrivata quella lettera- disse Isi distrattamente indicando una busta su un mobile della cucina, senza però alzare mai gli occhi dal libro.

 

Ted rise -Ma tu non dormi mai??- le chiese avvicinandosi e scompigliandole affettuosamente i capelli con una mano.

 

-Mai- rispose lei sorridendo.

 

-Beata te- esclamò Ami entrando in cucina e stiracchiandosi platealmente -io dormirei tutto il giorno-

 

-Questa sera venite alla festa di Jessica?- chiese Ted sedendosi placidamente su una sedia e giocherellando con la tazza di caffè fumante che teneva tra le mani.

 

-certo!!!- rispose Ami entusiasta con un enorme sorriso, addentando nel contempo un fetta di pane tostato.

 

-Io non posso- ammise Isi con una smorfia -party a casa di papà per festeggiare l'imprenditore dell'anno- fece ironica -un mucchio di adulatori ipocriti che passeranno la serata a baciargli i piedi...per poi passare da me e dirmi quanto sono fortunata ad avere un padre così-

 

Avesse potuto si sarebbe messa in mezzo alla sala, avrebbe preso un microfono e avrebbe raccontato a tutti che razza di persona era sua padre ma sapeva bene che quella sarebbe rimasta solo una fantasia. Per quanto lei disprezzasse suo padre non era mai stata in grado di sfidarlo apertamente, infatti provava nei suoi confronti una strana forma di rispetto mista a timore.

 

-Bruce non ti accompagna??-

 

-No....ha una runione e non sa quando finisce- la frase fu accompagnata da una smorfia.

 

Bruce in quel periodo era sempre al lavoro, per lui sembrava che ormai esistessero solo i suo affari mentre il resto del mondo era diventato un misero sfondo di poca importanza. Spesso lui le ricordava suo padre ma ogni volta Isi scacciava via quel pensiero con la stessa velocità con la quale le era balenato per la mente.

Molti psicologi sostengono che soprattutto quando la figura paterna è particolarmente assente si provi a compensare questa mancanza scegliendo inconsapevolmente un compagno simile al padre assente ma ad Isi questa teoria non solo appariva assurda ma anche piuttosto inquietante.

 

-Non andare, inventati un attacco improvviso di mal di pancia e vieni alla festa con noi- propose Ted con la sua solita disinvoltura. Per lui la vita era così, o bianco o nero, mi piace o non mi piace. Certe volte Isi invidiava il suo modo di vedere il mondo, altre volte invece la irritava.

 

-Magari!!- esclamò -ma ho promesso a mio fratello che ci sarei andata, per lui è una cosa importate, un grande onore-

 

Entrambi risero dell'espressione disgustata di Isi.

 

-Sarà per un'altra volta. e poi le feste di Jess finiscono tutte male- cercò di consolarla Ami, ripensando a quella dell'anno prima che era finita tragicamente con l'intrusione della polizia, una vicina infatti non aveva gradito la confusione.

 

-Almeno non dovrei mettere un abito elegante e delle scarpe scomode solo per far fare bella figura a mio padre- fece sarcastica radunando i libri -ragazzi vado in biblioteca....ci vediamo dopo-

 

Il pomeriggio Isi diede con successo l'esame. Uscendo soddisfatta dall'università si ritrovò nel grande cortile pieno di alberi nel quale si fermò un attimo a respirare l'aria fresca che arrivandole sul viso le diede una piacevole sensazione di benessere.

 

-Sorpresa- la voce di Bruce alle sue spalle la fece sobbalzare.

 

-Ciao- lo salutò titubante dandogli un breve bacio a stampo -pensavo che oggi fossi impegnatissimo-

 

Isi non era abituata al fatto che Bruce la sorprendesse, lui di solito era piuttosto prevedibile. non in senso negativo, semplicemente a Bruce non piaceva uscire dagli schemi ed Isi aveva imparato ad apprezzare questo lato del suo carattere.

 

-La riunione è tra due ore....così ho deciso di venire per congratularmi con te- solo in quel momento Isi si rese conto che in mano lui teneva un enorme mazzo di rose rosse che le passò.

 

Lei le prese sentendosi stranamente a disagio, non sapeva per quale motivo ma aveva un pessimo presentimento.

 

-grazie....ma se fossi andata male??-gli chiese lei scherzando, cercando di alleggerire l'atmosfera -rischiavi che te le lanciassi dietro-

 

-Tu non vai mai male- rispose lui senza stare allo scherzo. Bruce non era famoso per il senso dell'umorismo ma una tale incapacità di stare allo scherzo era preoccupante anche da parte sua. Era molto nervoso e questo non faceva che aumentare l'ansia di Isi.

 

-Grazie- ripeté Isi impacciata -sono bellissime-

 

-Non sono qua solo per questo...- ammise lui. Poi sotto lo sguardo sconvolto di Isi si inginocchiò e mettendo una mano in tasca ne tirò fuori una scatoletta.

 

-Isobelle Davis io ti amo....mi vuoi sposare??- chiese in tono solenne aprendo la scatoletta e lasciando intravedere uno splendido anello.

 

Aveva detto che Bruce non era solito sorprenderla, si sbagliava, questa volta l'aveva sorpresa davvero. Il problema era capire se fosse una sorpresa positiva o negativa.

 

La situazione era quasi perfetta, surreale: erano in un bel parco, c'erano le rose rosse, un ragazzo piuttosto attraente (esatto Bruce era anche piuttosto carino) e un anello meraviglioso con un grosso diamante incastonato sulla cima. Cosa poteva volere di più??

Eppure quella che per molte ragazze sarebbe stata una situazione perfetta ad Isi provocò una reazione quasi isterica. Sentì le gambe cederle ed il cuore iniziò a batterle all'impazzata mentre nella sua testa si faceva largo la confusione più totale.

 

-Cosa???- chiese lei con voce stridula e con un'espressione colma di terrore.

 

Lui stizzito dalla reazione inaspettata della ragazza si alzò in piedi -stiamo insieme da tre anni...io ti amo....non è una proposta assurda- disse con calma e razionalità come se quella fosse una proposta d'affari più che di matrimonio.

 

Isi era sotto shock, sapeva infondo che lui aveva ragione, ma in quel momento cercava solo di ricordarsi come si faceva a respirare, impresa che le apparve straordinariamente ardua,

 

-Isi!!- la richiamò lui dal suo stato catatonico -Allora?? mi vuoi sposare??- le chiese spazientito.

 

Addio al romanticismo!

 

-Io...-balbettò lei cercando nella sua mente una scappatoia per guadagnare tempo -ci devo pensare-

 

-Pensare????- questa volta era lui ad essere incredulo, anzi arrabbiato.

 

-Ho solo bisogno di chiarirmi le idee....io non me l'aspettavo-disse la ragazza, sentendosi completamente in trappola, sarebbe voluta fuggire ma le sue gambe erano come inchiodate al terreno.

 

-Bene- fece lui freddo -allora chiamami quando avrai le idee più chiare- detto questo Bruce girò i tacchi lasciando Isi sola.

 

Finalmente sola.

 

Isi tornò di corsa a casa a cambiarsi, per colpa di Bruce e della sua proposta era davvero in ritardo. Si mise rapidamente l'abito rosso DeG con schiena nuda e un leggero scollo sul davanti. Era lungo fino ai piedi, dove indossava un paio di sandali dorati. Si truccò svogliatamente e con molte difficoltà, era ancora sotto-shok.

Possibile che una proposta di matrimonio del suo fidanzato l'avesse tanto turbata?

 

-Sei magnifica-disse Ted entrando e sorprendendola da dietro.

 

Isi si girò sorridendo timidamente al suo amico.

 

Le lentiggini quella sera erano più evidente e gli occhi verdi erano come smeraldi, mentre il vestito le ricadeva splendidamente addosso, eppure si sentiva estremamente fuori luogo.

 

-Grazie- rispose con una smorfia -sembro una cretina-

 

-Ma se sei una figa da paura!-fece Amy entrando e avvicinandosi all'amica poi la fece girare e le mise a posto i capelli.

 

-Grazie- Isi cercò di sorridere malgrado in quel momento stesse solo pensando ad una scusa per non andare a quella stupida festa.

 

-meglio che vada prima che cambi idea- fece sarcastica salutando i suoi amici poi uscì di casa.

 

La limousin l'aspettava fuori, posteggiata subito di fronte al loro cortile. Come sempre lei aveva proposto di andare con la sua auto ma suo padre aveva detto con ribrezzo che non era appropriato per una Davis. Neanche fossero una casata reale, pensò Isobelle infastidita mentre con passo indeciso si incamminò fino alla vettura, aprì lo sportello riluttante ed entrò nell'auto.

 

-Ciao Bob- salutò distrattamente l'autista mettendosi comoda, accorgendosi solo in un secondo momento che quello al volante non era il solito autista ma un omone di una certa età, pelato e grosso.

 

-Tu non sei bob- disse sottolineando l' ovvio.

 

-Bob era malato. lo sostituisco- si giustificò frettolosamente l'uomo avviando l'auto ed iniziando a guidare in silenzio.

 

Isi lo stava studiando, c'era qualcosa in quell'uomo che la insospettiva, l'aspetto poco curato forse, il personale di suo padre era sempre impeccabile, quell'uomo invece aveva un aria malandata e la divisa che indossava era tutta in disordine.

Isi provò una strana irrequietezza che però collegò alla proposta di matrimonio, decisa a non farsi rovinare ulteriormente la serata anche dalle sue paranoie si abbandonò sul sedile cercando di rilassarsi, l'auto in questo l'aveva sempre aiutata fin da quando era bambina.

Lungo il tragitto però si rese conto che la strada che stavano percorrendo non era la solita, anzi aeva decisamente sbagliato strada -Non dovrebbe svoltare per Newyork?- gli chiese educatamente Isi, guardando fuori dal finestrino.

-Lasciami fare il mio lavoro ragazzina- fece l'uomo brusco.

-Scusi?????...questa non è la strada giusta....torni immediatamente sulla strada principale!!-

-Zitta!!-urlò lasciando Isi senza parole. Odiava essere sgridata, era sempre stato così da quando era bambina forse perché, dopo la morte di sua madre, anche quando faceva i capricci, nessuna tata aveva il coraggio di sgridarla per paura del padre, l'unico al contrario che la poteva sgridare e che lo faceva sempre per i motivi sbagliati. "Isobelle la smetti con quello stupido disegno...stò lavorando" "incredibile una B!!!tu sei mia figlia devi essere la migliore....la B è mediocre...vai in camera tua!" "se tua madre ti vedesse ora....che dispiacere le daresti"

Isi era diventata tutta rossa in viso per il nervoso, stava per inveire contro quell'uomo, quando si accorse che l'uomo stava borbottando qualcosa ad un auricolare. In quel momento la sensazione d'ansia, che aveva provato subito vedendo quell'uomo, crebbe dentro di lei fino a diventare vero e proprio panico nel momento in cui lui, con un sorriso maligno sul viso, fece scendere la parete divisoria.

-Apra immediatamente!!- urlò prima che uno strano odore invadesse l'abitacolo lasciandola senza fiato. Nel giro di pochi istanti, la testa cominciò a pesarle, le palpebre divennero pesanti e i suoi pensieri confusi.....il resto è buio....

 

 

 

Quello fu il momento esatto in cui la vita di Isi cambiò per sempre.

 

 

 

 

NOTE:

 

Avevo iniziato questa storia un po' di tempo fa ed ora mi sono decisa a pubblicarla.

 

In questo capitolo non succede molto, ho presentato la vita della protagonista, nel prossimo inizierà la vera storia, ovviamente se a voi fa piacere...Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

Grazie a chi è arrivato a leggere fino qui e che quindi si è letto questo capitolo -ora fila a recensire!!!- Scherzo ovviamente, però mi farebbe TANTO piacere conoscere la vostra opinione!!!

 

A presto!

  
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