Quel giorno era importante, davvero tanto, per tutti i ragazzi. Quel giorno, infatti, dovevano spedire le domande di lavoro per l'anno seguente.
James e Lily erano seduti nella stanza di lei, che compilavano le rispettive domande per diventare Auror.
-Ehi, Lily, pensi che saranno particolarmente difficili i test attitudinali?
-Niente che tu non possa fare, Jam, lo sai che sei bravo. Solo, non molto studioso...
Concluse, sorridendogli e, contemporaneamente, dandogli uno scappellotto.
Lei era così, riusciva sempre a dimostrargli amore e odio nello stesso istante. Era una cosa che divertiva molto praticamente tutti, e lasciava il povero James stupito e convinto di essere un po' masochista, a stare insieme a Lily.
-Più che altro, è la parte dopo il diventare Auror, o membri dell'Ordine, che mi preoccupa. E' il combattimento, la guerra, la morte...
La ragazza si stava lasciando trascinare da cupi pensieri, e sembrava più spaventata ogni secondo che passava. Si coprìì il volto con le mani, e, quando alzò lo sguardo verso di lui, aveva gli occhi pieni di lacrime.
-Forse dovremmo ripensarci.
-Lily, che cosa..?
-No, James. Dovremmo ripensare alla scelta di combattere. Moriranno tante persone, tanti amici, tanti familiari. Io...io non posso sopportarlo. James, se tu morissi...io non ce la farei. Tu mi hai amata...da sempre. Sapevi chi ero prima...prima c-che lo sapessi io, e mi hai sempre...appoggiata e fatta sentire a casa...c-c'eri s-sempre...anche quando io non volevo. Ti amo...più di chiunque altro, non puoi...m-morire...
Lily singhiozzava così tanto da non riuscire a respirare, e James le si avvicinò, stringendola, forte, come a farsi carico del suo dolore e portarlo via.
-Ehi...calmati, tesoro. Dai, sono qui...respira...dai. Lily, anch'io ho paura, pensando alla guerra e alla morte, e anch'io darei qualsiasi cosa per non dover combattere, ma non possiamo scegliere la strada più facile e scappare. Dobbiamo fare ciò che è giusto.
-Io...vorrei davvero avere la forza per combattere, ma...non sono mai stata forte, non ce l'ho mai fatta...
-Lily, tu sei forte, e ce la farai, a combattere. Io non sto dicendo che dobbiamo combattere per stronzate come il patriottismo, la politica, la religione...dobbiamo combattere per noi. Per la vita e la morte, per il nostro futuro. Per il giorno in cui vorremo sposarci e per quello in cui avremo un figlio. Per i nostri futuri nipoti, e gli anni in cui invecchieremo insieme. Anch'io ho paura, anch'io sto male, ma scappare non risolverebbe il nostro problema, e un giorno, fra una vita, magari, ci ritroveremmo a scappare dai nostri rimpianti e da tutti i nomi conosciuti che nella guerra, ci sono morti. Non possiamo arrenderci alle nostre paure.
Un forte silenzio riempì i minuti seguenti al discorso di James, interrotto ogni tanto dai singhiozzi di Lily, che andava calmandosi.
Lentamente si staccò da James, e i suoi occhi si riempirono di coraggio e combattività mista a sfida.
-Sono un'idiota. Hai ragione, James. Dio, hai ragione.
Si mise a ridere, e riprese tranquillamente a compilare la sua domanda.
Lily era così, profondamente lunatica, debole e forte allo stesso tempo, regolata ed emotiva, saggia e sciocca.
E James l'amava, in ogni momento. Quando, come in quell'occasione, era lui a consolarla, e quando, in molte altre occasioni, era lei a farlo.
  Lei valeva, senza dubbio, una vita intera di combattimenti