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Autore: ss55    18/12/2012    1 recensioni
Un ultimo, potente anello era stato forgiato; all'insaputa di tutti, perfino del Nemico, ed ora, poco prima dell'Ultima Alleanza, il suo potere sarà rivelato alla stirpe dei Dùmedain ed a tutta Arda.
La storia di Andúnëdil e di Manwëlen, detentori dell'unico anello che non cadde sotto il potere di Sauron.
Spero sia una storia diversa dalle altre!
P.S. Vi prego di recensire in molti! Mi servono consigli! Questa è la mia prima storia a capitoli!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vento dall'ovest, vento di guerra, le scompigliava i capelli.
La sua figura si stagliava sulle alture del Meneltarma, mentre Andúnëdil cercava di trattenere le lacrime ammirando per l'ultima volta tutto ciò per cui era vissuta.
Davanti e tutto intorno a lei si ergevano le testimonianze del potere e della gloria degli stolti re della Terra del Dono; Armenelos la Dorata riluceva di sfarzo, riflettendo, nel suo splendore, i rosseggianti raggi di un sole calante, al quale si opponevano minacciose nubi aviformi provenienti da est.

Era successo.
L'uomo aveva deciso di sfidare, nel delirio del suo terrore, le divinità.
Ormai la paura del più grande dono che Ilúvatar fece loro, aveva corrotto la volontà degli uomini, demolendo la beatitudine di cui godevano fin dai tempi di Elros, primo re dei Dúnedain.
Forse Eru aveva posto troppa fiducia nell'incorruttibilità dei Secondogeniti; essi infatti, una volta raggiunta la felicità in Númenor dei Re, non poterono sopportare di non poterne godere in modo illimitato ed iniziarono ad anelare all'immortalità degli Eldar e della Terra Beata.
Non potendo adempiere a questo desiderio, a causa del Divieto dei Valar, gli Edain cercarono conforto nei beni materiali e nel lusso, diventando cupidi, superbi ed invidiosi.

E fu a questo punto che fu assestato il colpo di grazia all'integrità dei Dúnedain; Sauron, servo del Nemico, fu condotto in catene nella gloriosa isola da Ar-Pharazôn, attuale re di Nùmenor.
Sauron, orditore di inganni, dissimulò abilmente i propri propositi e con abili lusinghe, sfruttando la propria sapienza e il proprio falso bell'aspetto, riuscì a irretire il già corrotto sovrano tanto da diventarne il consigliere più fidato.
Egli conosceva la debolezza degli uomini, che già aveva sfruttato ottenendo i suoi servi più fidati, e fu per questo che riuscì a infervorare gli animi contro le Potenze dell'Ovest, con inganni e falsità.

Avrebbe riso sguaiatamente, l'impostore, alla vista di ciò che Andúnëdil aveva sotto lo sguardo: alti alberi forniti di cordame e maestose vele si profilavano all'orizzonte, sagome di navi che partivano per portare guerra all'Occaso e conquistare l'immortalità tanto agognata.
Una guerra già decisa; non si sfidano impunemente gli dei.

A lei non rimaneva che distogliere lo sguardo e serbare nel cuore il ricordo della Terra Donata, perchè mai più lei o un'altro dei Fedeli, l'avrebbe rivista.
E molto probabilmente, data la folle guerra, neanche lo stesso Ar-Pharazôn.


SPAZIO DI SS55.
Grazie a voi lettori, che siete arrivati fino alla fine di questo prologo, lo ammetto, forse un po' noioso.
Mi scuso per tutti i nomi Tolkieniani che ho inserito e che forse vi hanno messo in difficoltà, ma non ne ho potuto fare a meno!
Posso solo promettere che i prossimi capitoli saranno più movimentati! E fatemi sapere se vi è piaciuto!!
   
 
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