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Autore: Polveredigente    19/12/2012    8 recensioni
Louis William Tomlinson di solito è uno che in faccia alle difficoltà ride, e con un saltello le supera senza pensarci due volte.
Louis William Tomlinson dalla gente è considerato un ragazzo allegro, spensierato e sempre pronto a strapparti un sorriso dalle labbra.
Louis William Tomlinson da quando delle foto sono cadute nella sua visuale ha smesso di respirare davvero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera gente.
Ogni tanto qualche idea malata mi viene fuori e subito mi faccio prendere dalla voglia di scrivere di questi due e ne escono davvero cose assurde.
Questa è la seconda che vi faccio leggere, e come al solito nessuna pretesa, solo la voglia di conoscere il vostro pensiero. É una Larry Stylinson, una slash e se questo non fa per voi sietepregati di uscire. E un'ultima cosa importantissima, anche questa volta dedico questa OS assolutamente e completamente alla mia Rose, che c'è anche quando non sembra e che mi sprona ogni giorno a dare il massimo, anche quando il massimo mi sembra davvero troppo poco.
Anche questa volta è tutta tua.
Buona lettura!


 

New York è la città che non dorme mai.

 

La vita di New York è la migliore che un qualsiasi essere umano possa desiderare.
Eppure qualsiasi paese del Mondo non mi ha mai fatto sentire inutile e  solo come New York è in grado di fare in questa notte di assoluto delirio.
Tutto, tutto dal soffitto bianco della solita camera d’albergo alle luci lontane e vicine degli immensi palazzi che ci circondano, tutto è insulso, mi pare quasi che ogni singolo oggetto sia per me uno schiaffo dritto in faccia.
Dovrei essere felice, non lo sono.

Sapete, ieri mi sono esibito al Madison Square Garden di fianco alle quattro persone a cui tengo di più.Ieri si è realizzato uno dei miei sogni più grandi, che fino a poco tempo fa tenevo imbavagliato e rinchiuso in un cassetto, con forza.
Per un cantante esibirsi al Madison Square Garden è un evento di gran prestigio, uno di quei fiori all’occhiello di cui puoi vantarti fra amici e colleghi anche senza aprire la bocca.
Dovrei essere felice, ma non ci riesco.
I One Direction ormai sbancano ovunque, ed i nostri nomi sono dappertutto.
Solo che oggi, proprio oggi in cui dovrei essere al culmine della gioia e dell’orgoglio, non riconosco la parola felicità.
Cosa significa essere felici davvero? Non lo ricordo.
“Louis apri questa dannata porta.
“Va via, chiunque tu sia.”

Louis William Tomlinson di solito è uno che in faccia alle difficoltà ride, e con un saltello le supera senza pensarci due volte.
Louis William Tomlinson dalla gente è considerato un ragazzo allegro, spensierato e sempre pronto a strapparti un sorriso dalle labbra.
Louis William Tomlinson da quando delle foto sono cadute nella sua visuale ha smesso di respirare davvero.
“Louis sono Zayn, apri.” Bussa ancora più forte e la porta inizia a tremare, credo, io fisso ancora fuori dalla finestra. “Oh amico, non puoi deprimerti senza nemmeno dirmi il motivo.”
“Quanti ne vuoi Zayn?” Esclamo esageratamente sarcastico urlando più del dovuto, sveglierò l’intero hotel, oh non me ne fotte un cazzo.
“Hai Eleonor.” Sussurra, e già lo vedo accasciarsi contro la porta con le mani fra i capelli, esasperato.
“Oh mio dio, non nominarla nemmeno.” Urlo questa volta io sbattendo i pugni contro la porta
 Vedere Eleonor come una fidanzata mi fa rabbrividire per un secondo e ho bisogno di alcuni respiri profondi prima di cominciare a respirare regolarmente. Eleonor è diventata un’amica, è una confidente, è bellissima e simpatica, ma non è l’amore.
L’amore sono quegli occhi verdi come gli smeraldi più puri, l’amore sono quelle labbra rosse come fragole e dolci come zucchero filato, l’amore sono quelle mani enormi e calde in grado di tenere insieme i pezzi dei cuori troppo fragili di due ragazzi innamorati.
L’amore è Harry Edward Styles.
Ed oggi è assurdamente lontano da me, lontano come non è mai stato, lontano come probabilmente sarà per sempre.
“Lou, sai che non sarà mai lo stesso, vero?”
“Che ne sai Zayn? Che ne sai? Se ne potrebbe innamorare. Ed io come vado avanti? Come continuo a respirare? Solo vederli insieme mi provoca una serie di infarti. E’ come se ogni loro foto risucchiasse l’aria dai miei polmoni.” Rispondo ormai senza fiato e con la testa che gira. “Non c’è più speranza.”
“Louis vuoi che lo urli?” Un secondo di silenzio e poi riprende a voce ancora più alta. “Vuoi che urli a tutto l’hotel che Harry è in realtà il tuo fidanzato? E che lui ha un intero braccio dedicato a te?”
Chiudo gli occhi sbattendo la testa contro il legno duro della porta e sentendo i battiti del mio cuore rimbombarmi nella testa, come il ridondare apatico di una campana in periferia.
“Zayn, Harry ormai è andato avanti.”
“Ma cosa dici? Si vede lontano chilometri che Harry non andrebbe avanti nemmeno volendo.”
“Ah, no? Quelle foto dimostrano il contrario.”
Ed un pensiero mi si forma in testa contemporaneamente a queste parole.
Eppure lo dicono tutti.
Eppure tutti cercano di nascondere il nostro rapporto, dicendo che è evidente che non si tratti di semplice amicizia.
Eppure persino i fan parlano di quanto innamorati sembriamo in ogni apparizione, in ogni foto, in ogni sguardo.
Mai dimenticherò il post di una ragazza ormai perso per il web: c’era una gif di Harry, lui mi guardava incantato, abbassava lo sguardo mordendosi il labbro inferiore e sorrideva appena, scuotendo la testa.
Lei commentava risoluta che non sapeva se i Larry esistessero o meno, ma una cosa era talmente certa e chiara da farla sorridere, Harry Styles era pazzamente e completamente innamorato di Louis Tomlinson.
“Taylor e Harry sono solo amici.”
“Il resto del mondo non la pensa cosi.” Rispondo glaciale, di chi è questa voce? Di chi è questa cattiveria?
“Da quando ti importa cosa pensa il mondo?”
“Da quando il mio fidanzato girovaga con la Swift.” Sussurro con gli occhi pieni di lacrime e una foto dei due insieme fra le mani, mi lascio scivolare contro la porta e chiudo gli occhi sbattendo la testa ancora una volta contro il legno.
“Sorridi amico, sei più bello quando lo fai, Tomlinson.”
Con queste parole i già pericolanti argini cadono, le lacrime inondano il mio viso e strappo la foto in due parti.
Taylor e Harry sono distanti.
Distanti come i nostri cuori, che spesso si sono rincorsi ma sempre si sono ritrovati.
Distanti come i palazzi di questa città si sentono ogni giorno, distanti materialmente pochi passi ma lontani mentalmente anni luce.
Potrei chiamarlo in qualsiasi istante, potrei farlo venire da me, ammirarlo entrare con quella sua camminata ancora ferma tra il bambino con la pancia di un paio d’anni fa e l’uomo che ormai si sta facendo strada fra le gente che conta, potrei bramare le sue labbra, affogare nei suoi occhi, potrei sfiorarlo, toccarlo, baciarlo per ore, potrei farmi stringere forte e  chiedergli di sussurrarmi che resterà con me per sempre.
Ma non lo faccio.
Apro la porta e faccio scivolare Zayn nella mia bolla di disperazione, le sue braccia mi circondano ed in un secondo cade tutto.
Cade ogni cosa.
Louis Tomlinson è solo, solo come non è mai stato.
Louis Tomlinson non respira, non ricorda come si dovrebbe fare. Inspirare, espirare, cosa? Come?
Louis Tomlinson è fra le braccia di uno dei suoi migliori amici mentre New York alle sue spalle si spegne, e muore in un lungo e assoluto silenzio che accompagna le sue lacrime.
 
 
 
 
 
 
“Louis, Louis, Louis.” Un urlo continuo e affannato riempie il vuoto lasciato dalla città caduta in rovina. “Louis, Louis, Louis.” Riprende la voce, l’unica voce in grado di farmi sorridere in questo momento, la voce che è stata in grado di catturare la mia attenzione come nessun’altra era stata capace di fare prima, la voce di cui conosco ogni sfumatura, ogni tonalità, ogni variazione di tono, e proprio adesso in quella voce sento ansia, terrore… amore?
Scuoto la testa, sarei davvero pronto a ostacolare Harry se fosse in grado di costruirsi una vita normale e felice con Taylor?
Lei è bella, indubbiamente, brava, dolce, talentuosa e piena di pregi che non sto ad elencare, ma soprattutto è una donna, con lei può uscire mano nella mano nel bel mezzo della città, con lei può permettersi lunghi sguardi e magari qualche bacio in pieno sole mattutino, con lei potrebbe sposarsi un giorno, avere dei figli, un cane ed una casa tranquilla, una vita normale.
Io invece tutto ciò che posso offrirgli sono baci rubati nel buio dei camerini, sgridate da parte di chiunque per un abbraccio poco amichevole o uno sguardo troppo lungo, serate interminabili chiusi in una camera d’hotel a parlare di sogni, d’amore, di speranze e tante illusioni.
Anche io vorrei sposarlo, sapete?
Sogno quasi ogni notte di poter dichiarare davanti al Mondo intero che Harry Styles è il mio fidanzato e che a breve ci sposeremo, e saremo felici.
Sogno di sposarlo da qualche parte in Europa, magari proprio a Londra.
Sogno di giurargli amore etero, anche se so che sarà comunque cosi.
Sogno di poterlo considerare mio marito.
Ma con la stessa forza con cui sogno, il mio inconscio lancia sassate contro le speranze che mi creo, facendole cadere inermi ai miei piedi.
Il massimo che posso dargli è essere considerato quello gay, quello finocchio, quello frocio.
E non posso desiderare questo per lui.
“Louis, Louis dove sei?” Quella voce che tanto amo si trasforma in un lamento trascinato che fa male al cuore, e anche se convinto di non rispondere mi scappa un gemito strozzato.
E dei piedi scalpitano sulla moquette lasciando una scia di passi veloci e sconnessi, dettati solo dalla voglia di esserci.
“Louis…”
Il mio nome fuori dalle sue labbra acquista tutt’altro sapore, come se nessuno in tutta la mia vita avesse saputo pronunciarlo nel modo giusto, come se nessuno avesse dato l’importanza che ci mette lui nel pronunciarlo, come se nessuno prima d’allora lo avesse pronunciato davvero.
Mi sembra più bello, più famigliare, più melodioso.
“Harry” Cerco di sorridere mentre lentamente mi alzo rimanendo comunque sotto le coperte. “Cosa ci fai qui?”
Fingi meglio Tomlinson, fingi meglio.
“Cosa stai facendo?” La sua faccia si accartoccia in un’espressione di stupore e di sgomento e non riesco a capirlo fin quando non riprende. “Cerchi di prendermi in giro? Di mentirmi? Louis sono Harry.” I riccioli si muovono mentre i movimenti della testa si fanno sempre più frenetici e incoscienti. “Guardami, guardami, mi riconosci?” Un dito finisce sotto il mio mento e sussulto impercettibilmente, fingo che tutto vada bene, un amico può toccarti, no?
Ma la scossa che si propaga da quei pochi millimetri di pelle che si sfiorano non ha niente a che fare con l’amicizia, e nemmeno con le assurdità che si leggono in giro, io credo che sia amore, ma come si sa l’amore delle volte non basta.
“Harry cosa stai dicendo?” La domanda sembra incerta, confusa, come è giusto che sia anche se per motivi diversi. “Certo che ti riconosco.”
“No, tu non lo sai chi sono.” Entrambe le mani adesso finiscono intorno al mio viso e eseguono una leggere pressione. “Sono il tuo fidanzato, il tuo più grande amore.” Gli occhi troppo vicini per passare inosservati danzano sul mio viso colmi di lacrime, ed io vorrei dirgli che si sbaglia, che va tutto bene, che sono qui e che lo amo.
Ma potrei continuare a renderlo infelice?
“Harry calmati, va tutto bene.” Sorrido scotendo leggermente la testa, cercando di liberarmi il viso, ma la presa è forte e dentro quelle mani leggo la consapevolezza di aver capito qualcosa.
“Non chiamarmi Harry. Non farlo in quel modo.”
“In quale modo?” Cerco di essere naturale, pacato, sorridente e di essere Louis in tutti i modi possibili.
“In quel modo. E’ freddo sai? Troppo.” Serra le labbra e poi guarda la luna fuori dalla finestra alzando gli occhi al cielo. “Cosa ne hai fatto del mio Louis? Del nostro amore?”
“Era tutta un’illusione, vero Harry?” La voce che sguscia fuori dalla mie labbra è troppo dolce, non doveva andare cosi.
“Cosa stai dicendo? Cosa vuoi insinuare?” Le domande si abbattono su di me come il peggior degli schiaffi, come un’onda capace di scaraventarti lontano dalla spiaggia e ucciderti in un secondo solo.
“Harry non c’è più nulla.” Rispondo stringendomi nelle spalle e sentendo cedere il lenzuolo fra le mie dita, talmente lo stringo forte.
“Louis?” La presa sul mio viso si fa più forte e velocemente lo trovo a pochi centimetri da me, in ginocchio per terra inchioda i miei occhi nei suoi ed i polmoni si fermano, rifiutando l’aria. Bastano quegli occhi a permettermi di vivere. “Dimmi cosa è finito, perché non parli della nostra storia, non puoi.”
Mi mordo un labbro cercando di trattenere le lacrime, sarebbe troppo da codardo scappare sotto le coperte e lasciarmi cullare dalle sue braccia fin quando non si trova una situazione migliore?
Fin quando il mondo non è pronto per noi ed il nostro amore potrebbe essere bello, vero, nostro?
“Harry” Gli sfioro il braccio con il dorso della mia mano e poi accolgo la sua guancia nel mio palmo quasi febbricitante, e lui si accuccia contro quel calore come se rappresentasse l’unica fonte vitale, l’unico modo per rimanere al mondo. “Era tutto sbagliato, non credi? I nostri sogni, le nostre parole, i disegni che facevamo immaginando un figlio.” La testa si muove da sola, cercando di scacciare le lacrime, cercando di placare l’istinto di prenderlo con me e tenerlo al sicuro da tutto per sempre fra le mie braccia. “Tutto un sogno sbagliato per occupare questo nuovo ed immenso mondo, no?”
Le domande si accalcano nel silenzio, nessuna spiegazione chiara, nessuna voglia estrema, solo la confusione che l’amore è in grado di portare come l’inverno porta il vento, insormontabile.
“Louis stai zitto.” Le sue labbra finiscono sulle mie, i nostri respiri si spezzano ma restiamo cosi immobili, solo un paio di bocche che si sfiorano e che si lanciano segnali d’amori, immobili e con gli occhi aperti restiamo ipnotizzati da quello che sta accadendo.
La foga di prenderlo e di sbatterlo contro il letto, di baciarlo sul serio facendo sgusciare la mia lingua fra le sue labbra, di sussurrargli che lo amo, e che ci sono sempre, la voglia di fare l’amore con lui, tutto, tutto fa male.
Fa male guardarlo piangere con le bocca contro la mia.
Fa male sentirlo tremare sotto le mie mani e non poter far niente.
Fa male sentirlo sussultare probabilmente mentre ricorda il nostro primo bacio, la nostra prima volta, e restare inermi.
“Niente è finito.”
E la sua bocca si apre sulla mia, la lingua disegna i contorni tremanti delle mie labbra e inizia a succhiare il mio labbro inferiore con una disperazione muta e profonda.
La lingua scivola nella mia bocca ed il cuore si ferma con un tonfo.
Come è possibile che succeda ogni volta?
Come è possibile che tutto il mondo intorno si fermi e che potrebbe cadere un asteroide nella stanza accanto ed io non riuscirei nemmeno a sentirne il rumore?
Come è possibile che il sangue inizi a ribollirmi nelle vene?
Brividi, calore, emozioni troppo forti da spiegare, lacrime, silenzio ed amore.
“Louis Tomlinson non ti permetterò di andare da nessuna parte.”
Esclama con una voce roca e leggermente autoritaria, accarezzandomi il viso e lasciandomi sospirare rumorosamente.
“Harry guarda lontano…” Dico con tono malinconico e gli occhi leggermente socchiusi. “Chiudi gli occhi. Fra dieci anni sarai ancora bello, ancora famoso, ancora proprietario indiscusso della tua incredibile voce, ma accanto a te chi vedi?”
La mano intorno al viso si stringe con fare possessivo e questa volta sono io che mi avvicino a quel calore e a quella presenza con ogni forza, mi getto a capofitto verso quella mano e probabilmente mi preoccuperei di come le cose si stanno mettendo se non fosse per le scariche elettriche che occupano tutto.
“Al mio fianco ci sarà qualcuno di ancora più bello, con uno sguardo magnetico e degli occhi profondi come il mare in cui amo perdermi nei giorni d’estate. Avrà l’unico sorriso in grado di farmi dimenticare di respirare e una voce talmente melodiosa da far zittire chiunque al primo accenno. Avrà ancora l’incredibile vizio di raccontare storie infinite, e di perdersi mille volte prima di arrivare al dunque. E sarà ancora la persona che amo in questo momento.” Le mani mi circondano il viso, ma lentamente si sistema su di me divaricando le gambe e lasciandomi in silenzio.
“E sarai tu stupido di un Tomlinson.”
E vorace si scaglia contro il mio collo, succhiando avidamente quanta più pelle possibile e quando ormai troppo vicino all’orecchio, mi morde il lobo e subito dopo mi sussurra sensuale.
“La gente mormora amore, ma noi due sappiamo la verità, e l’unico modo per farla tacere è restare insieme.”
E mentre lui lentamente mi leva la maglietta ed inizia a baciarmi ogni parte del petto e del collo mi rendo conto che in fin dei conti ha ragione.
Chi sono io per scegliere al posto suo?
Ero stato in grado di mettere la mia di felicità al secondo posto, volendo per il mio fidanzato solo il meglio, perché solo quello merita, ma non posso costringerlo ad andare, non sarebbe giusto per me, quanto per lui, ma soprattutto per il nostro amore.
Perché ogni battito cardiaco accelerato, ogni brivido, ogni gemito, ogni urlo, ogni fremito, tutto in questa stanza è dettato da un unico sentimento che la fa da padrone nelle nostre vite da quando per caso ci siamo scontrati nei bagni di x factor e da allora non ci siamo più lasciati.
La stanza è ripiena d’amore, l’aria tutto intorno è impregnata da quell’odore quasi stomachevole per quanto dolce, ma non mancano le avversità, non mancano gli ostacoli da superare, e tantomeno le lacrime da versare, ma c’è l’unica cosa in grado di rendere l’amore sopportabile, ed è la voglia di viversi.
E a noi quella non è mai mancata.
“Harry, Harry fermo.”
Riesco a riprendermi dalla trance forzata in cui mi aveva spinto il mio fidanzato con la lingua e lo prendo dai lati della testa, accarezzandogli attentamente le fossette che si sono formate agli angoli delle sue labbra.
“Vedi? E’ questo il modo in cui mi devi chiamare per nome.”
Continua a sorridere mentre con le mani fa scendere i pantaloni lasciandoci in breve entrambi in boxer.
“Cosa vuoi dire?” Domando confuso, non notando alcuna differenza.
“Voglio dire che ti amo anche per come accarezzi il mio nome mentre lo pronunci, per quanto i tuoi occhi brillano quando parli di me, e per come la tua voce cambi quando parli di me.”
“Harry Styles tu sei la miglior cosa che mi sia mai successa.”
Le nostre bocche si scontrano in un girotondo di vecchi sapori e di nuove consapevolezze, ed il mondo si ferma.
E questa volta non mi chiedo il perché.
Questa volta sorrido mentre rincorro la lingua del mio fidanzato e lo stringo per i fianchi che si modellano sotto le mie mani e che mi fanno sentire incredibilmente a casa.
Sorrido quando le nostre bocche si cercano parlando una lingua muta e sconosciuta ma amandosi più di quanto ogni parola è in grado di fare.
“Louis Tomlinson tu sei l’unica cosa che mi sia mai davvero successa.”
I boxer cadono, come tutti i dubbi e le paure che cedono ai miei piedi, ormai sfaldati.
Ma la cosa che più ricorderò di questa notte sarà lo sguardo che ci stiamo scambiando, la tenerezza palpabile che si crea nonostante la situazione, rimaniamo cosi, immobili e muti, per alcuni secondi, e l’unica cosa in cui mi fermo davvero a sperare è che duri per sempre.
“Sarà anche male, farà anche male, e magari non è il massimo. Un giorno la smetteremo, forse, prima o poi, ma non oggi, non ancora.”
E quando queste parole risuonano ancora nell’aria sono dentro di Harry.
Lo stesso Harry che si inchioda a me con il più bello degli sguardi.
Ogni  spinta porta alla mente un ricordo sempre più bello mentre le sue dita si intrecciano alle mie e la sua voce risuona nella stanza come la più incantevole delle melodie.
Cosi, facendo l’amore, mi rendo conto che l’unica cosa che davvero deve far parte del futuro di Harry, è la felicità che sa regalarti qualcuno.
Il sorriso che di prima mattina ti illumina la giornata per un vassoio pieno, una tazza fumante di caffè e una rosa sul letto.
La risata naturale e scoppiettante di una battuta che riuscite a capire solo voi due, perché l’amore serve non date retta a quella gente assurda in televisione.
Lo sguardo complice quando entrando in una casa capirete che è quello che avete sempre cercato, e che il letto a tre piazze con una bella trapunta blu nella camera da letto renderà tutto migliore.
Le mani che si cercano, le bocche che si amano, i corpi che si completano.
Ecco cosa voglio nella sua vita.
Lo voglio vedere felice perché innamorato.
Sono fatto di carne, sono fatto di ossa, sono fatto di sentimenti, sono fatto di caos, sono fatto di amore. Ma in particolar modo sono fatto di te, e potrei mai rifiutare questo?
E adesso sorrido, perché consapevole di essere l’unico che in questo momento possa amarlo abbastanza da farlo sentire felice.
Felice abbastanza da risvegliare New York dal suo torpore riportandola alla vita frenetica di tutti i giorni.
“Sei il mio Ikigai.”
“Il tuo cosa?” I ricci sono attaccati alla fronte e le guance leggermente imporporate riportano alla mente il ragazzino goffo e insicuro che si infilò nel mio letto una notte con gli occhi lucidi e i denti che battevano.

“Sei il motivo per cui la mattina mi sveglio, lo scopo della mia esistenza. E sai una cosa?
Penso che lo
sarai per sempre.”

  
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