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Autore: willow11    19/12/2012    4 recensioni
-Mi ripeti perché sono qui- disse la ragazza con una batteria di un walkie tra le mani.
Sebastian continuò a fissare il pc col quale stava lavorando.
-Smettila di lamentarti Lopez… A natale dovremmo essere tutti più buoni e poi lo sappiamo tutti che non vedevi l’ora di tornare-
Santana Lopez, i ragazzi del glee e un set cinematografico... Che succederà?
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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setlife 1
#setlife
giorno 1/11



Sebastian si fermò proprio davanti al segnale che vietava il parcheggio durante il lunedì mattina.
Per quanto amasse Los Angeles certe cose gli sembravano veramente assurde.
Una di quelle era il parcheggio.
Non sarebbe stato più semplice un segnale che indicasse il divieto di parcheggio punto e basta?
No, ogni dannata volta doveva perdere preziosi secondi a capire quando come e perché potesse parcheggiare.
Seccato lasciò il volante per afferrare il suo cappuccino di starbucks mentre cercava invano di trattenere uno sbadiglio.
Non c’era particolarmente freddo ma fuori era ancora buio.

Aspettò ancora un po’ ma niente.
Guardò l’orologio le 6.30, lui era in perfetto orario, come sempre.
Sbuffò rumorosamente sentendo i clacson delle altre macchine che lo intimano di togliersi di mezzo.

Los Angeles si stava svegliando.

-Ma che cazzo ci fate svegli a quest’ora- intimò agli altri automobilisti mentre lasciava il proprio posto per entrare nel piccolo giardino adiacente.
Guardò nuovamente l’orologio, le 6.31.
Scazzato scese dall’auto intendo a svegliare tutto il vicinato.
Si fermò davanti la porta e preparò il pugno per colpirla violentemente mentre con l’altra mano continuava a bere il suo cappuccino.

Non ebbe il tempo di fare niente che la porta si spalancò.
-Spero non sia troppo dolce…- disse la latina fregandogli il bicchiere dalle mani.
Il ragazzo non rispose continuando a guardarla seria, poi sentì dei rumori provenire da dentro casa.
L’ispanica allora cominciò a starnutire di proposito.
Sebastian alzò un sopracciglio divertito e facendosi spazio tra la latina e la porta entrò volontariamente dentro casa.

Arrivò davanti camera di Santana e spalancò la porta.
-Cinque minuti di ritardo per una mora? Mi deludi Lopez- esordì il ragazzo studiando la figura scomposta sotto le coperte.
L’ispanica non rispose ma si limitò a fissare la porta del bagno.
Sebastian seguì curioso lo sguardo della mora fino a quando dal bagnetto non uscì un’altra ragazza, identica alla prima, che ancora addormentata si rifugiò velocemente sotto la coperta.
-Soddisfatto?-


_________________________________________

-Mi ripeti perché sono qui?- disse la ragazza con una batteria di un walkie talkie tra le mani.
Sebastian continuò a fissare il pc col quale stava lavorando.
-Smettila di lamentarti Lopez… A natale dovremmo essere tutti più buoni e poi lo sappiamo tutti che non vedevi l’ora di tornare-
-ha parlato- sbuffò seccata la latina mentre metteva sotto carica la batteria per prenderne un paio nuove.
-TU!-tuonò facendo girare mezzo ufficio.
Il ragazzo alto che era appena uscito dal bagno sbarrò gli occhi e scattò verso di lei.
-quante batterie hai?-
il ragazzo guardò la propria cinta e il suo walkie.
-una, quante ne dovrei avere?-
Santana scosse la testa, prese un altro paio di batterie, e trascinò il ragazzone fuori dall’ufficio.
Sebastian si girò verso la production coordinator completamente basita dai modi della latina.
-non hai mai lavorato con Santana vero?-
La donne scosse la testa.
 -Tranquilla, ti ci abituerai presto-

-Allora bietolone queste si mettono qui- cominciò la latina indicando la cintura del ragazzo.
-Comunque mi chiamo Finn-
Santana lo guardò come se avesse appena bestemmiato.
-No è per i walkie, al corso di filmmaker ci hanno spiegato che la prima cosa da fare su un set è imparare i nomi di tutti così puoi comunicare più facilmente con i walkie- aggiunse sorridente mostrando la sua radio.
-quindi immagino tu sappia perché devi avere delle batterie di riserva…-
il ragazzo sembrò pensarci su –perché se la mia si scarica…-
-se la tua si scarica vai in produzione e te la cambi… tu puoi lasciare il set- cominciò per poi essere interrotta subito dopo.
-Batteria…-
l’ispanica si girò dando una delle proprie batterie al ragazzo che l’aveva chiamata.
-per l’appunto-
-grazie bellezza- disse il ragazzo dandole la batteria scarica che Santana mollò subito a Finn.
La latina si girò nuovamente verso l’elettricista che l’aveva appena interpellata –oddio Puckerman se sapevo che ci stavi pure tu rimanevo a casa…-
Il ragazzo con la cresta sorrise mentre si caricava un paio di stativi dal furgone.
Finn intanto guardava tutto quel movimento come imbambolato.
Erano nel giardino di una grande villa, e tutti stavano facendo qualcosa.
Il ragazzo con la cresta ed altri stavano svuotando il furgone contente l’attrezzatura di fotografia, portando con se stativi e luci. Un ragazzo con i tratti delicati stava trascinando delle relle piene di vestiti all’interno della struttura. Un ragazzo con delle labbra gigantesche stava sistemando il tavolo della colazione. Delle ragazze bionde trasportavano degli scatoloni che sembravano essere particolarmente pesanti.
-vado ad aiutarle-
-no!- rispose la latina senza neanche chiedere a chi o a cosa si riferisse –hai altro da fare-
-ma…-
-vedi quel ragazzo laggiù- disse la mora indicando un ragazzo coi rasta –è Joe l’altro PA-
-assistente di produzione- precisò Finn.
-troppo lungo per il walkie… Questo non te l’hanno insegnato a scuola?-
Il ragazzo scosse la testa.
La latina sospirò velocemente –ci sarà tempo… Intanto ricorda che quando qualcuno cerca un PA disponibile al walkie, se non stai facendo niente rispondi e chiedi cosa serve ok?-
-Ma siamo tutti sullo stesso canale?- Continuò curioso mentre studiava quello strano cellulare.
-No, di solito tutti i reparti stanno al primo tranne fotografia-
Il ragazzo intanto ascoltava attento.
-Se devi comunicare qualcosa di lungo, chiedi al tuo interlocutore di andare al secondo canale ok?-
-Figo…- aggiunse lui sorridendo.
-ok, basta abbiamo perso fin troppo tempo, adesso vai da Joe-
-ma quelle ragazze… loro…-
 -No Finn, è lui che devi aiutare…- ribadì la mora indicando il ragazzo ai piedi del furgone che scaricava tappeti -no camera, no scenografia, no costumi… tu lavori in produzione ok, se la produzione sbaglia o non è efficiente tutto il resto va a buttane… noi siamo la base della piramide Finn, è chiaro?-
Il ragazzo annuì.

-Che ci fai ancora qui'-
L’omone si girò e si allontanò correndo.
A quel punto l’ispanica premette il bottone della sua radio –Santana per Finn-
-Si…-
-Si dice avanti... Avanti!!!-
il ragazzo si voltò verso di lei e alzò il pollice all’insù.
L’ispanica scosse la testa, sarebbe stato un set mooooolto lungo.

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-Silenzio ragazzi- Urlò la mora facendo fermare i macchinisti e gli elettricisti che stavano sistemando le luci per la scena successiva.
Santana guardò verso la stanza dove stavano finendo di preparare l’inquadratura aspettando per radio il segnale dell’aiuto regia, di far fare silenzio assoluto per il primo ciak della giornata.

-Santana- disse una voce a lei familiare.

L’ispanica si girò lenta sperando che non fosse realmente lei.
-Non sapevano proprio chi chiamare, scusa è quasi natale non avevi di meglio da fare?-
-Sono ebrea-rimbeccò l’altra.
-Pure...-
-Anche io sono felice di vederti Santana- disse poi Rachel mettendo fine a quel battilbecco itnutile.
-Cosa vuoi Scriptberry?- Chiese continuando a monitorare la situazione intorno a lei.
-Eccola che ricomincia, guai a te se mi chiami così per radio…- Si lamentò la più bassa.
La latina sfoderò uno dei suoi sorrisi più subdoli.
-Sei sempre il second second vero?- Chiese la moretta per conferma.
-Ovvio… non ti chiedo se tu sei sempre la script supervisor, sfido chiunque a farti fare qualcosa di diverso…-
-E’un complimento?-
-Scherzi? La segretaria d’edizione è in assoluto il ruolo più petulante del set… Si potresti prenderlo come un complimento…-
Rachel sbuffò seccata –faccio finta di non aver sentito… comunque mi serve l’ultimo ordine gel giorno-
Santana senza pensarci troppo le diede uno dei fogli che aveva in mano.
-Grazie-

Rachel afferrò il foglio e si allontanò, Santana la seguì con lo sguardo soffermandosi sul suo fondo schiena.

-No Lopez, te lo vieto!-
La latina sobbalzò.
-Smith ma ti pare- rispose afferrando un’altra pila di fogli.
Il ragazzo sembrò non sentirla e si allontanò in direzione dell’ufficio.

Era sempre tutto così veloce.


L’ispanica controllò che sul set fosse tutto apposto e si allontanò per distribuire gli stralci della sceneggiatura ai vari reparti.

_________________________________________


-Stralci e ordini del giorno- disse la mora poggiando le fotocopie accanto al trucco.
-Grazie- rispose la truccatrice mentre stava sistemando l’attrice.
-Ashley è tutto ok? Acqua, caffè… un pacchetto di sigarette?-Chiese poi rivolgendosi all’attrice.
-Sigarette? Magari più tardi…- rispose facendole l’occhiolino -Giusto un po’ d’acqua- aggiunse.
-Santana per Finn- disse la mora al walkie.
-Avanti per me- rispose incerto il ragazzo.
-Mi porti una…- poi si guardò intorno monitorando la situazione –anzi fai una decina di bottiglie d’acqua al trucco…-
Le due truccatrici la ringraziarono con lo sguardo.
-Al trucco? E che ci devono fare con 10 bottiglie?-
Santana roteo gli occhi incredula.
-Arrivo con l’acqua!- s’intromise una voce maschile che riconobbe senza difficoltà.
La latina storse il naso rispondendo semplicemente grazie.



-Grazie stavo morendo di sete- disse l’altra truccatrice intenta a sistemare la postazione trucco.
Santana le sorrise ammiccante.
-Kitty, assistente trucco- si presentò l’alta.
-Santana, second second assistente di regia-
-Non ho mai capito questa storia del second second lo sai?- Chiese la biondina un po’ troppo interessata.
-Il second assistente alla regia sta in un ufficio e il second second sta sul set- rispose secco il ragazzo che si era appena avvicinato a loro con le bottigliette.
-Eccoti la tua stupida acqua, certo che uno più sveglio no?- aggiunse poi passando le bottigliette alla latina che si preoccupò subito di servire prima l’attrice e poi le truccatrici.
-Comunque mi serve l’ordine del giorno, aggiornato, ora- tuonò il ragazzo una volta tornato davanti i suoi costumi che stavano adiacenti alla postazione trucco.
Santana fece una smorfia e lo raggiunse.
-Appena sfornato- rispose poi la latina passandogli il foglio.
Il ragazzo l’afferrò al volo e cominciò a leggerlo attentamente –ecco lo sapevo, quel finocchio del tuo amico mi ha cambiato l’ordine delle scene…-
-Mi sembri scriptberry…-
-C’è pure lei?- Chiese l’ometto illuminandosi.
La mora annuì disgustata.
Il ragazzo sembrò non prestarle attenzione e tornò alla sua rella cercando di riordinare i vestiti in base al nuovo ordine delle scene.

-Comunque mi serve Ash vestita tra tre minuti- Precisò l’ispanica facendosi sentire anche dal trucco.
-ovvio, due minuti al trucco, uno a me e c’è l’hai sul set- rispose a tono il ragazzo guardando l’attrice che stava finendo al trucco.
Santana sorrise –tra 3 minuti Ashley sul  set– disse al walkie.
-ricevuto- rispose l’aiuto regia.
poi si girò nuovamente verso il ragazzo -grazie Kurt- disse prima di lasciare il reparto sotto gli occhi vigili di Kitty.


_____________________________________________


-Hudson-urlò la mora.
Il ragazzo si precipitò di fronte a lei.
-Tieni- disse consegnandogli i fogli.
Finn guardò i fogli confuso.
-assicurati che ce l’abbiano tutti, e quando hai finito tienine un paio per te, non si sa mai qualcuno dovesse chiedertelo durante la giornata.
-Ok, ma cosa sono?-
Santana sbuffò ancora più incredula.
-Primo giorno, è normale- pensò
-in prima pagina c’è l’ordine del giorno, elenco delle scene, dove giriamo, che attori girano, gli orari e tutto. Poi dalla seconda pagina cominciano gli stralci, con la parte di sceneggiatura che giriamo oggi-
-figo…-
-finita la lezione?-

Il ragazzo annuì e scattò nella direzione opposta.
-almeno corre…-pensò guardandolo allontanarsi.

-Ho bisogno di due standing*** sul set!-
Santana si morse un labbro.
Non aveva più PA.

-Non ho PA disponibili per adesso- spiegò a Jessie una volta raggiunto il set.
-Poco importa- commento il ragazzo che faceva da aiuto regia.
Afferrò Santana per un braccio e la trascinò sul segnale.
-Due minuti al volo che finiscono di mettere le luci-spiegò calmo il ragazzo.

La latina annuì scazzata.
Le mancava pure fare da standing

-Tu..- disse poi Jessie afferrando un’altra ragazza per trascinarla davanti all’altro segnale.
-Grazie Jessie- disse il direttore della fotografia.

Santana sbadigliò profondamente senza fare caso alla persona davanti a lei.
Odiava fare da standing.
Quand’era ancora una semplice PA le capitava spesso di finire sotto le grinfie di un qualche incompetente direttore della fotografia che aveva bisogno di più di trenta minuti per piazzare quattro faretti e illuminare la scena.
E adesso che era salita di livello non poteva credere che si ritrova al punto di partenza.

-Ok guardatevi negli occhi- ordinò il direttore della fotografia.
La mora allora si riscosse dai propri pensieri, alzò la testa per permettere al direttore della fotografia di illuminarle il viso, fece come le era stato richiesto e si bloccò.
Forse era l’effetto della luce artificiale ma in quel momento pensò che non aveva mai visto degli occhi così belli.
La ragazza di fronte a lei sorrise divertita –non avevo mai fatto lo standin-
L’ispanica non rispose ma continuò a fissarla incantata come se fosse sotto l’effetto di qualche stupefacente.

-Ok, grazie ragazze, potete andare- disse solenne il dp*.

-comunque sono Brittany, props**…-
-Santana, second second- rispose la latina ancora in trance.



L'ispanica si allontanò velocemente dal set riprendendo fiato, tirò fuori dalla tasca il suo I-phone e senza pensarci troppo compose un twitter
- omg #setlife-



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Eccomi in diretta all’altra parte del mondo in piena crisi d’astinenza da fanfic che scrivo per non dimenticare.
Mi capita spesso di raccontare storie per fissare dei momenti.
Credo che la scrittura, a volte, sia ancora più potente della fotografia…
Prendete questa storia come uno di quei film leggeri di natale, quelli easy dove non muore nessuno...
:)
l'unica cosa ha tanto di autobiografico, è per questo che vi chiedo di dirmi se i termini che uso o le situazioni sono comprensibili, perché io non faccio testo e non riesco a capire quando spiego bene e quando no… scusate, quindi usiamo un po’ questo primo capitolo come esperimento e vediamo che succede…
Anche perché allo stesso tempo ho paura di annoiare (per esempio questo capitolo è fin troppo lungo e introduttivo per i miei gusti) e poi diverse cose si spiegheranno strada facendo.

Altra cosa,
le parti in grassetto sono le conversazione con i walkie talkie,
mentre in corsivo saranno i flashback(se ci saranno) e i twitter

Sinceramente non sapevo se iniziare o meno a pubblicare questa storia, ma oggi è stato il mio ultimo giorno su un set pazzesco e mi sembrava giusto pubblicare oggi!
Quindi, nella speranza di ritrovarvi al prossimo capitolo, vi ringrazio anticipatamente…
A presto
ps. un abbraccio speciale e un grazie in partenza alle mie tre Grazie!

* dp: abbreviazione di direttore della fotografia, director of photography, in italia la dicitura è il dop mentre in merica rimane solo dp
** props: lavora nel reparto scenografia o art department, si occupa di tutti gli oggetti di scena, quindi quelli che non stanno sul set tanto per arredare ma servono alla narrazione. Esempio classico, se arrediamo una casa e mettiamo il telefono, se c'è una scena che il telefono squilla significa che quello fa parte di props, se invece non squilla mai e sta li solo per scenografare non è props.
***standing: letteralemte significa stare in piedi, ed in campo cinemaografico si usa quando qualcuno fa le veci dell'attore affinche il reparto fotografia piazzi le luci.

  
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