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Autore: Payton_    19/12/2012    5 recensioni
Oliver Baston & Marcus Flint ♥
"Marcus Flint era un Troll.
Lo sapevano i suoi genitori, depositata anni prima ogni speranza; lo sapevano i suoi amici, che s’erano adattati al suo modo di fare istintivo; lo sapeva perfino Oliver, il suo ragazzo.
Marcus stesso era cosciente di non essere un genio, ma non era mai stato un problema.
Almeno prima di Oliver."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Marcus Flint, Oliver Wood/Baston
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Di Pluffe e foglietti

- Oliver Baston & Marcus Flint -


1

Marcus Flint era un Troll.

Lo sapevano i suoi genitori, depositata anni prima ogni speranza; lo sapevano i suoi amici, che s’erano adattati al suo modo di fare istintivo; lo sapeva perfino Oliver, il suo ragazzo.

Marcus stesso era cosciente di non essere un genio, ma non era mai stato un problema.

Almeno prima di Oliver. 

Era deciso a fare qualcosa in grado di stupire il proprio ragazzo e renderlo fiero, e quel qualcosa sarebbe stato il suo regalo di Natale. Di quel primo Natale insieme che avrebbero ricordato per sempre.

C’era solo un piccolo, insignificante problema: Marcus non era assolutamente un tipo creativo.

Doveva trovare uno schema di gioco.


2

Pensare faceva schifo.

Marcus l’aveva realizzato un pomeriggio di dicembre, le dita tra i capelli del proprio ragazzo e l’incapacità di godersi il piacere che gli stava dando.

Probabilmente, quella confusione era dovuta ad anni di arretrati di attività cerebrale venuti a riscuotere, cosa che lo irritava terribilmente.

-E Grifondoro batte Serpeverde!- aveva esclamato Oliver, una volta riemerso dalle lenzuola. Per lui, anche il sesso era una gara.

Magicamente – perché di magia doveva trattarsi – Marcus aveva realizzato la più semplice delle cose: lui era un Serpeverde.

Pensare non era il suo forte, ma probabilmente non ne aveva bisogno.

Da bravo Serpeverde avrebbe trovato altre strade per ottenere il regalo perfetto.

 

3

Essere il Capitano di una squadra di Quidditch comportava molte responsabilità ma, al tempo stesso, importanti privilegi.

La parola del Capitano non veniva mai contestata, se quest’ultimo era capace di controllare i propri giocatori.

Le decisioni inerenti a formazione e schemi erano tutte in mano sua, e Marcus era deciso a giocarsi questa carta per ottenere ciò che voleva.

-Malfoy, devo parlarti. Seguimi- aveva ordinato al proprio Cercatore, impassibile.

-Senti un po’, tuo padre ha ancora contatti… molto in alto, diciamo?-

-Ovviamente- aveva risposto il ragazzino.

-Perfetto, allora ho bisogno che tu faccia qualcosa per me, se ti piace essere il Cercatore di Serpeverde.-

Be’… Dieci punti al Capitano Verdeargento.

 

4

Marcus non era il prototipo del ragazzo gay.

Tra fiocchi e carta colorata non era assolutamente a proprio agio, e neppure incartare regali era il suo forte.

Dopo il regalo perfetto, voleva il pacchetto perfetto. Impresa titanica, appunto.

Dopo decine di tentativi, il pacchetto per Oliver sembrava pronto per finire nella spazzatura.

Quando stava oramai per arrendersi, il pensiero decise d’essere dalla sua parte, una volta tanto.

Corse al campo da Quidditch e prese una vecchia Pluffa dagli spogliatoi. Corse in camera, la tagliò ed infilò il regalo al suo interno. Poi – una serie di tentativi fallimentari dopo – la rigonfiò e sigillò.

Avrebbe stupito il suo Oliver, una volta tanto.


5

-Gli autografi dei Plammered United? Tutti?-

Era forse la sedicesima volta che Oliver ripeteva quella domanda, fissando i preziosi foglietti. -In una Pluffa, poi!-

-Sei felice?- chiese Marcus, sentendosi realizzato.

-Come potrei non esserlo?- chiese incredulo -Come diavolo hai fatto?-

-Be’, c’era chi mi doveva un favore- rispose evasivo. -E il mio regalo?-

-Credo possa aspettare- rispose Oliver, sdraiandolo sul materasso.

Ogni minuto speso per quel regalo, sarebbe stato ripagato con gli interessi; vedere Oliver felice valeva ogni singolo sforzo.

-Sei il miglior ragazzo del mondo, Flint.-

-Spero tu ti renda conto d’essere fortunato, Baston- scherzò, pensando d’essere lui quello fortunato.

Da quel momento avrebbe amato il Natale per sempre.

 

   
 
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