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Autore: fann1kaoriyuki    06/07/2007    7 recensioni
Piccola storiellina per il compleanno di Saso. Seguito di Anima D'artista(per chi se la ricorda...XD) Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dovrebbero fare un libro della nostra storia

Questa storia è per una persona fantastica che ha compiuto gli anni il 2 luglio ^_^ Il mio Will, il mio migliore amico: Saso.

Buon compleanno, anche se in ritardo.

Ps: E’ una short consecutiva alla mia vecchia storia Anima d’Artista, sperando che ancora qualcuno la ricordi…

 

Attimi d’amore.

 

- Dovrebbero fare un libro della nostra storia. -

Harry sussultò ridacchiando, provocando un tremito anche in Draco che giaceva sul suo petto. L’acqua della vasca oscillò leggermente.

- Dici? - sussurrò al suo orecchio. Draco si distese meglio sul compagno affondando la nuca nell’incavo del collo dell’amato.

- Sì -

- E cosa dovrebbero scriverci? –

- Non credi che le nostre storie scolastiche potrebbero risultare originali? Se poi ci aggiungi la nostra storia d’amore…-

- Ti riferisci a noi? –

- Certo!- Asserì il biondo – Pensaci… due nemesi, due rivali scolastici e nel gioco, agli antipodi nella vita e nel carattere…innamorati. –

Harry poggiò cautamente il capo su quello del l’amato.

- La mia nemesi era Voldy… -

Il biondo lo pizzicò all’interno coscia e Harry gemette. – Ok, anche tu facevi la tua parte… - gli concesse. Il biondo ghignò. – Sì, potrebbe vendere, ma preferisco che resti tra noi. –

Il biondo si concesse qualche attimo di rilassamento - …Harry? –

- Mm? -

- Sei felice? –

Erano ormai due anni che Harry e Draco si erano sposati. Ne avevano passate di tutti i colori: l’amnesia di Harry, la malattia di Draco. Tutto era sfociato in ciò che avevano oggi: l’assoluto appagamento e la più completa felicità.

Harry ridacchiò per la domanda del biondo, divenuta per loro più profonda e sincera di un semplice “ti amo”.

- Sì –

Un semplice Sì per loro significava tutto: amore, appagamento, affetto, calore, famiglia e, soprattutto, felicità.

Sì, erano felici, semplicemente felici.

Il moro lo attorniò con un braccio e lo attirò maggiormente a sé. Lo alzò di qualche centimetro così da posare dolcemente le labbra sul collo dell’amato e succhiare avidamente una zona specifica. Il biondo gemette e sospirò.

- Ancora succhiotti? - arrancò – Non siamo più bambini. -

- Ma tu sei… - posò un bacio lieve sul collo – mio. -

Draco rabbrividì di piacere alla parola “mio”.

Si sentiva il cuore a mille e un calore diffondersi per il petto, ogni volta che lo ascoltava. Si sentiva un po’ sciocco i primi tempi che gli accadeva, come un ragazzo alla sua prima cotta, ma col tempo aveva accettato il fatto di essere completamente perso del moro.

Semplicemente perso.

Lo era sì da tempo, dalla scuola, ma era differente ora che erano cresciuti e si erano rincontrati. Era reale, non come il sogno di un amore adolescenziale, era adulto e compiuto e al contempo era passionale e sincero.

Quell’amore che li legava riusciva ad essere innocente e maturo nello stesso istante: nonostante la razionalità del loro legame, mantenevano quel sentimento così struggente, e a volte doloroso, che rasentava quell’amore per il quale si morirebbe.

Beh, lui ci era andato vicino…

Draco si strinse ancora un po’ ad Harry coltivando quel calore che, prepotente, sentiva scombussolarlo nell’animo.

Solo Harry riusciva a farlo sentire così: protetto, voluto, amato.

Solo Harry.

- Sai Draco… - la voce dell’amato aveva perso quella sfumatura maliziosa, ma si era colorata di riflessione – Non mi hai detto ancora bene cosa ti accadde quando… -

Generalmente Harry si accontentava delle parole di Draco “mi ha salvato Ginny”, anche perchè era riluttante a ricordare gli attimi trascorsi senza l’amato. Però, in quel frangente, il moro aveva riacquistato coraggio. Mentre lo teneva stretto, in modo da non farlo più volare via a costo di incatenargli l’anima, sentiva di riuscire ad affrontare quell’argomento così doloroso.

Draco sembrò pensarci un po’ su. Si mosse a disagio nell’acqua facendo cadere qualche goccia sul pavimento.

- Non dovevo chiedertelo? – domandò il moro in apprensione.

- No, no è che… - tentennò Draco – La posizione mi sta facendo addormentare le gambe. – ammise sincero.

Harry riprese a ridacchiare mentre lo liberava, un po’ riluttante, dalla stretta. Sapeva che a Draco piaceva restare avvinghiati, comodità permettendo.

Su questo restava ancora un principino viziato.

Il suo principino viziato.

Il biondo quindi si allontanò di poco preferendo un posizione più distante ma non per questo priva di contatto. La vasca non era molto grande, anzi per loro era perfetta. Si mise all’altro capo seduto come Harry, ma intrecciò le gambe alle sue.

- Allora? - continuò Harry – Ti va di parlarne? -

Il biondo annuì tranquillo – Per quel che ricordo… -

Ci fu qualche attimo di silenzio nel quale Draco fece il punto.

- Ricordo davvero poco a dire il vero. La luce… non pensavo esistesse davvero… eppure l’ho vista. -

Una piccola pausa – Ma io non la volevo… - ammise – E così, l’ho rifiutata. –

- Rifiutata? -

- Sì. - sospirò – Volevo stare con te, solo quello era importante. -

Gli occhi smeraldini lo fulminarono con un misto di gratitudine e tristezza, non era un argomento facile quindi il biondo apprezzava lo sforzo.

- Poi? -

- Ti ho visto. -

La gambe del moro s’irrigidirono, Draco lo avvertì distintamente.

- Visto? -

- Sì, ti ho visto… - confermò – Piangevi. -

Quella semplice parola rabbuiò completamente Harry. Si aspettava forse racconti d’infermo e paradiso, non di visioni drammatiche con lui protagonista.

- Chiamavi il mio nome… e urlavi… e poi hai spento la macchina che mi teneva in vita. -

Harry non aveva raccontato a nessuno di tutto ciò. Nemmeno a Draco.

Ma lui lo sapeva.

Lui c’era.

Lui aveva visto.

- Mi dispiace… - provò a dire con la gola secca. Draco gli dette un piccolo calcio.

- Se non lo avessi fatto ora non sarei qui. –

- In che senso? –

- Prima ancora che spegnessi la macchina ho visto Ginny al tuo fianco. – continuò – Ha guardato prima te… ricordo i suoi occhi protettivi come quelli di una madre e sinceramente dispiaciuti… poi li ha alzati verso di me. –

Il moro scrutò attentamente le iridi grigie dell’amato. Erano vitree e perse, come se rivivesse la scena. – Penso di aver pianto anche io, benché non avessi più un corpo… - si tolse una ciocca dal viso – Mi ha sorriso teneramente… e mi ha detto “prenditi cura di lui” -

- Tipico di Ginny. - si lasciò sfuggire Harry incurvando le labbra in un sorriso mesto.

- Ti ha amato davvero tanto. – nella voce dell’amato non vi era alcuna ombra di gelosia.

Harry non poté fare a meno di acconsentire tacitamente.

- Si sostiene che, quando muori, rivedi la tua vita scorresti davanti… è un po’ sciocco, sai? Quando l’ho vista io, la mia intera esistenza, erano quei mesi passati con te. -

Anche questo piaceva a Draco di Harry. Era una artista, sì, ma quando il biondo se ne usciva con queste frasi potenzialmente romantiche e spudoratamente sincere, il moro usava arrossire dolcemente mostrando qualcosa di molto simile all’ingenua gioia di un bimbo.

Lo adorava.

- Non c’è molto altro da poter dire… quando ho sentito il freddo e il gelo avvolgermi ho provato una strana sensazione dentro di me. Una forza che non credevo di possedere, una forza che, credo, mi hai dato tu. -

- Che… che forza? –

- La volontà di vivere. –

Stavolta Harry si ritrovò a sorridere cautamente. Si districò dalla presa del biondo e gattonò fino all’altra parte della vasca su cui era comodamente poggiato Draco.

- E, quindi, sei tornato da me? -

- Sì. -

- Ginny ha guarito il tuo corpo. –

- E la volontà della mia anima ha permesso che tornassi da te. –

Harry assalì le labbra del biondo con delicatezza. Le toccò dolcemente prima di girarsi su se stesso ed essere lui a stendersi tra le braccia dell’amato.

- L’acqua è ormai divenuta tiepida… - constatò il biondo immergendo distrattamente un dito.

Harry però si mise più comodo e si accoccolò ancor di più sul corpo del ragazzo.

Chiuse gli occhi e si rilassò, si mise ad ascoltare il cuore di Draco battere nel petto.

- Ti amo… - si lasciò sfuggire in quella piccola parentesi di dolcezza a cui  raramente si lasciava andare.

Draco sorrise sulla cute ribelle del moretto e gli posò un leggero bacio tra la folta chioma: era un silenzioso ricambio, un dolce consenso a quelle parole.

Lo amava.

Era amato.

Si amavano.

Ed erano così felici da avvertire quella tiepida acqua come un’amorevole carezza.

Restarono così per lungo tempo, fin quasi ad assopirsi nel respiro dell’altro, poi Harry si liberò dalla presa del biondo, alzandosi.

- Effettivamente fa addormentare le gambe per quanto sia comoda. – scherzò.

Draco lo guardò scrupolosamente. Il corpo di Harry non era cambiato in tutto quel tempo assieme. Anzi, forse era addirittura migliorato un po’ per i muscoli. Prima non faceva molto esercizio quindi, sebbene non fosse messo male, era meno sodo di adesso.

Con tutta l’attività che facevano sotto le coperte muscoli tonici e ben sviluppati erano il minimo.

Draco guardò i glutei del moretto davanti a se e non poté non ghignare. Si sporse un po’ in avanti e si concesse un piccolo morso su una natica.

- Ahi! - protestò debolmente il moro girandosi lievemente verso il biondo. Questi sorrise divertito – Sei da mangiare… -

- Ah si? –

- Sì. –

Harry uscì dalla vasca e trotterellò fino alla porta, qui si girò e lasciando un’occhiata maliziosa al compagno sfoggiò un sorriso predatore.

- Mangiami allora. -

 

Dopo l’amplesso soddisfacente e selvaggio, ma, a tratti, dolce e tenero i due amanti si bearono nel loro caldo letto.

Le coperte erano soffici e tiepide per via del loro calore. I respiri dapprima affannosi ora si andavano calmando gradualmente.

Harry era steso a pancia in giù, stremato e stanco, con gli occhi pesanti e il sudore orami asciutto. Draco, invece, era disteso supino con una mano sul ventre come a voler regolarizzare il ritmo del suo respiro.

- Harry…? -

Il moro grugnì in risposta.

- Avevi tanta paura quando ti ho chiesto di fare il passivo? -

Gli occhi verdi del moretto si chiusero qualche secondo, voleva dormire, ma il biondo era in vena di chiacchiere.

- Sì. – soffiò.

- Perché? –

Il moro si chiuse in un silenzio tombale tanto che il biondo temette di averlo ormai perso tra le braccia di Morfeo.

- Perché mi fai questa domanda? -

- Mi chiedevo se vedi l’attività come predominanza. –

- No, certo che no! Scusa, se lo avessi visto come un qualcosa di assoluto non ti avrei accontentato. –

- Però ci sei rimasto male, quando te l’ho chiesto. – puntualizzò Draco.

Il moro si decise al alzarsi e mettersi seduto, si stropicciò gli occhi e sospirò.

- Non è che fossi espertissimo in pratiche omosessuali… - Draco gli lanciò un’occhiata veloce. – Non è che non volessi concedertelo, è che non sapevo proprio dove mettere le mani. La prima volta che lo abbiamo fatto, per forza di cose, ho fatto l’attivo, e, per qualche strano caso, pare sia andato bene. Non che vi fosse una questione di posizioni o predominanze, temevo solo la cosa… -

- Di cosa avevi paura? –

- Tu non temi ciò che non conosci? – ribeccò Harry – Draco cerca di capirmi… - lo supplicò stanco. – Ma ti amo e ho cercato di andare oltre la cosa. Del resto anche tu avrai avuto paura la prima volta, no? -

Il biondo strinse gli occhi per scongiurare la stanchezza. - Vuoi davvero saperlo? –

Harry trasalì. No, non voleva. Tutto riusciva a pensare, ma il pensiero di Draco stretto ad un altro lo faceva impazzire. Aver citato la prima volta del biondo lo stava ora logorando di rimorsi. Ma perchè se n’era uscito con questo discorso?!

- Soddisfatto? – replicò Harry mostrando all’amato un sorriso stanco.

Draco lo fissò qualche secondo, poi annuì. Si mise a sedere e attorniò il fianco di Harry con un braccio posando un leggero bacio sulla spalla.

- Fammi indovinare… - replicò Harry qualche secondo dopo – L’artefice di questa discussione è chi so io? -

Draco sorrise innocente – Io non ho detto nulla. –

- No, ma conosco solo una persona che s’impicci tanto! -

- Eddai, voleva solo sapere come vedevo il nostro rapporto. –

- Vedesse i fatti suoi… -

- Che carino hai messo il broncio! –

Per risollevare il compagno dalla pseudo-crisi di broncio, gli concesse un altro tenero bacio sulla guancia, poi prese a scendere, sino ad arrivare nuovamente alla spalla.

A Harry furono subito chiare le sue intenzioni.

Sorrise e spinse Draco sul materasso. Ok che ormai non faceva più solamente la parte attiva della coppia, ma stare “sopra” stavolta non glielo toglieva nessuno. Del resto Draco doveva farsi perdonare per avergli tolto un po’ di coccole post-sesso!

 

Una ragazza dai capelli lisci starnutì con forza.

- Che hai Denise, tutto bene? - chiese in apprensione Blaise.

La donna ridacchiò – Qualcuno mi avrà nominata, chissà… -

 

 

 

   
 
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