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Autore: REAwhereverIgo    19/12/2012    8 recensioni
è passato un anno dall'addio definitivo di Layton a Claire, dalla partenza di Luke e dall'ultimo caso del professore... A un certo punto Lisa, giovane neolaureata, diventa la sua nuova assistente.
Il suo comportamento fin da subito suscita curiosità in Layton... Che cosa nasconde davvero? Hershel avrà il coraggio di lasciar andare il passato per darsi un'altra opportunità?
Per chi ama la coppia laytonxclaire (come me! quanto ho pianto alla fine del gioco!) mi odierà, ma ero così triste nel pensare che quella fosse la fine per Hershel, che mai più nella vita avrebbe trovato l'amore, che ho deciso di dargli un'altra possibilità! Probabilmente sono stata un po' OOC, vi chiedo scusa... spero che la storia vi piaccia!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16

Per tutta la settimana seguente, Layton rimase chiuso in studio, in silenzio. Non andò nemmeno a scuola, aveva troppi pensieri per la testa.

Lasciar andare Claire ed accettare che si era innamorato di Lisa? Oppure dimenticarsi di Lisa per rimanere fedele alla memoria di Claire? Qual era la scelta giusta?

Passava intere nottate leggendo e bevendo tè, incapace di addormentarsi per più di un’ora di seguito. Alla fine era distrutto, sia fisicamente che psicologicamente.

Crollò una sera, mentre stava studiando un trattato sui manufatti egizi. Si addormentò senza nemmeno rendersene conto e per un po’ i suoi sogni furono popolati da antichi dei con la testa di falco e enormi piramidi.

Ma poi tutto il paesaggio mutò e ritornò quello dei suoi incubi.

 

“Avevamo tanti... progetti per il futuro. Non lo dimenticherai, vero? Il nostro passato insieme e il nostro... futuro perduto”

“Claire, io…” la sua battuta stavolta era differente. Non ce la faceva a fermarla, a dirle di non andarsene.

“Sai, Hershel, io avrei tanto voluto rimanere con te. Avrei voluto invecchiare insieme ed essere la persona con la quale avresti formato una famiglia. Ma non possiamo, vero? Non potremo mai avere una vita unita come quella di tutte le persone normali. Devo tornare al mio tempo, adesso, al momento dell’esplosione” continuò a dire. Tutto quel sogno era sbagliato, tutte quelle battute non erano giuste. Non era così che doveva andare!

“Claire, mi dispiace davvero tanto. Anche io avrei voluto tenerti con me, proteggerti da tutto questo, ma non ce l’ho fatta. Perdonami, sono un pessimo gentiluomo e un pessimo compagno” rispose mesto. Lei sorrise tra le lacrime.

“Non è vero, Hershel. Ho sempre pensato che tu fossi fin troppo perfetto per essere vero e proprio per questo ti ho amato. Io ti amerò e proteggerò per sempre, voglio che tu lo sappia. In fondo mi avevi fatto una promessa, giusto? E l’hai mantenuta, da gentiluomo quale sei” gli fece presente. Lui non capì.

“Cosa intendi dire?”

“Ti avevo detto di andare avanti, di essere felice. Tu sei forte, sapevo che ce l’avresti fatta anche senza di me. Non attaccarti ad un ricordo, sii solo entusiasta della vita. Un giorno ci ritroveremo, te lo prometto, ma adesso va’. È il momento” gli sorrise, scomparendo piano, piano.

“Claire, è il momento per cosa?” domandò Layton.

“Arrivederci, Hershel

 

Sobbalzò sul divano e gli cadde di testa la tuba, che rotolò fino alla gamba del tavolino.

“È stato solo un sogno” sussurrò, stropicciandosi gli occhi. Ma era davvero così, in fondo?

Si alzò per recuperare il cappello: lo raccolse, lo spolverò e poi lo ripose sulla cappelliera. Sorrise nel vederlo: era stata lei a regalarglielo, molti anni prima. Lo stesso giorno in cui c’era stata l’esplosione…

Andò in camera per prepararsi per la notte, pensieroso. Stavolta il sogno era stato diverso; stavolta Claire lo aveva salutato serena e felice; stavolta lui non aveva tentato di fermarla.

“E’ arrivato il momento”

Sì, forse era davvero arrivato. Non avrebbe mai dimenticato tutto ciò che c’era stato tra di loro, né l’avrebbe mai scordata. Nemmeno provandoci ci sarebbe riuscito. Però poteva pensarla con gioia, ricordare i momenti passati insieme e ringraziare di averli vissuti, cercando di crearsene di nuovi, più felici e più recenti. Magari poteva provare ad accettare semplicemente i suoi sentimenti per Lisa e rendersi conto che la felicità era più vicina di quello che pensava.

 

Dopo aver dormito finalmente otto ore, Layton tornò a scuola. I suoi studenti subito lo circondarono, chiedendogli aiuti e ripetizioni per le lezioni e per le tesine, facendolo sorridere di cuore: gli erano mancati.

“E poi stasera dobbiamo andare dall’ispettore Chelmey. Dice che deve farle una domanda” stava elencando Luke, leggendo nel suo quaderno gli appunti della giornata.

“Va bene, me ne ricorderò” rispose lui, andando verso la segreteria.

“Ciao Stacy, sono venuto a prendere gli appunti per oggi” disse all’impiegata, sorridendole calorosamente.

“Buongiorno professore. I suoi appunti sono già nel suo studio” rispose lei.

“Nel mio studio? E chi ce li ha portati?”

“La sua assistente”

“La mia… assistente?” chiese confuso.

“Già” asserì la donna. Lui incrociò le braccia, riflettendo.

“Può descrivermela?” domandò.

“Beh, è piccola e arrossisce facilmente. In verità, quella pila di fogli quasi la sommergeva mentre camminava, ma ha detto di dover mettere tutto in ordine prima del suo arrivo, così le ho dato una mano a portare gli appunti nel suo studio” rispose. Piccola? Timida?

“Grazie, Stacy. A più tardi” si congedò con un gesto della mano.

“Professore, qualcosa non va?” chiese Luke.

“No, tutto a posto. Ascoltami, posso chiederti un favore?”

“Tutto quello che vuole” sorrise il ragazzino.

“Ho bisogno di stare un po’ da solo. So che Flora oggi ha la giornata libera, che ne dici di andare da lei a trovarla? Io devo sbrigare delle faccende” gli propose. Il buonumore se ne andò dal piccolo, che si imbronciò.

“Ma non è giusto! Tra una cosa e un’altra da quando sono tornato non siamo stati insieme quasi per niente!” si ribellò.

“Lo so e mi dispiace. Ma un gentiluomo lascia i propri spazi a chi ne ha bisogno, ricordatelo” gli rispose sorridendo.

Luke annuì controvoglia.

“Va bene, me ne vado. Se ha bisogno, sa dove trovarmi” accettò, andando verso l’uscita.

Layton lo guardò sparire oltre la porta, poi si girò verso il proprio studio. Aveva il cuore a mille le mani sudate. Un gentiluomo non suda!

“Bentornato, professore!” lo accolse la sua voce. Sgranò gli occhi, felice: era lì davvero, sorridente e calorosa come sempre.

“Lisa…” sussurrò. Lei arrossì e inclinò la testa da una parte, imbarazzata.

“Scusa se sono tornata senza preavviso. Il rettore Stone mi ha dato la possibilità di rientrare al lavoro appena potevo, così sono subito venuta qui. Tu non ci sei stato negli ultimi giorni, ma ho continuato a venire fin quando, stamani, il rettore mi ha detto che saresti tornato. Per cui, eccomi qua” spiegò. Senza dirle una parola, Layton si avvicinò e l’abbracciò, percependo il calore del suo corpo, sentendosi bene nell’averla tra le sue braccia.

“Pensavo volessi stare con Logan” le disse.

“Infatti l’idea era quella, ma poi ho capito che non potevo” rispose, aggrappandosi alla sua camicia.

“Perché sei qui?” domandò il professore, allontanandola da sé quel tanto che bastava a guardarla negli occhi.

“Mi hai fatto una promessa, no? Devi dirmi quella cosa” gli ricordò ridendo. Lui sorrise e si avvicinò al suo viso.

“Non sono bravo con le parole, ma ci proverò. Il punto è che… insomma… sì, io volevo dirti che…” iniziò a balbettare parole sconnesse tra di loro, imbarazzato.

“Sì?” lo incitò Lisa, divertita.

“La verità è… è che tu sei importante. Per me” ammise, arrossendo violentemente. Anche lei sentì le guance arrossarsi, ma per una volta ne fu felice.

“I-io voglio che tu… voglio che tu resti con me” disse, distogliendo lo sguardo. La ragazza lo guardò dolcemente, mettendo una mano sulla sua guancia e facendolo voltare verso di sé.

“Anche io lo voglio, Hershel” rispose. Si alzò sulla punta dei piedi e si avvicinò alle sue labbra. Quel contatto fu una rinascita per entrambi: le vecchie ferite si rimarginarono, le ombre scomparvero; i rimpianti e i giorni persi si sciolsero come neve al sole.

Era come se, dopo tanta pioggia, finalmente le nuvole fossero scomparse dai loro cieli per lasciare spazio ad una luminosa giornata estiva.

Qualcuno bussò alla porta, rompendo quell’incantesimo. Si staccarono velocemente e imbarazzati.

“A-avanti” disse Layton, con voce roca.

Uno studente apparve dall’uscio con in mano dei libri.

“Volevo chiederle una cosa sulla tesina” esordì. E Lisa, per qualche motivo, si mise a ridere.

 

“Quindi adesso state insieme?” chiese Flora.

“Sì” annuì Lisa, felice.

“Oh, questa notizia mi rende così contenta! Non sai quanto ho pregato per voi” si congratulò la ragazzina, abbracciandola.

“Grazie” rise l’altra, stringendola.

Erano tutti a cena a casa sua: i due uomini erano in salotto che apparecchiavano e loro erano in cucina a fare la pasta.

“Pensi che sia la cosa giusto?” domandò la più piccola, scolando l’acqua.

“Sì, penso di sì” ammise lei, correggendola dove sbagliava.

Quando si misero tutti a tavola, Lisa li guardò uno per uno: sorridevano e si divertivano come se tutto quello che avevano passato non fosse mai successo. Erano insieme e tanto gli bastava per riuscire a dimenticare le vecchie ferite, per andare avanti e ricominciare a vivere.

Quel pensiero fece felice anche lei, che sorrise senza motivo.

“C’è qualche problema? Tutto ok?” le domandò Layton, preoccupato, stringendole la mano. Lei sobbalzò, poi scosse la testa.

“No, va tutto bene. Adesso va davvero tutto bene” rispose. Lui le sorrise a sua volta e tornò alla discussione con Luke, mantenendo la mano salda alla sua.

 

 

 

 

 

 

Eccoci dunque alla fine!! E ai ringraziamenti!! Voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto, seguito, ricordato o preferito la storia, e un grazie enorme va a chi ha trovato il tempo di recensire! In particolare, Rosaspina7, williamilsanguinario, Luke93, Piplette e Freia, EdxWinry 4ever e ALEXISsimpleandclean!

Grazie ancora!!!                                             Rea

  
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