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Autore: Sweet Destiny    19/12/2012    0 recensioni
Da grandi poteri derivano grandi responsabilita.
Anche da piccoli poteri possono derivare grandi responsabilità,
basta ritenere il proprio piccolo potere grande.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era una bella serata del 31 Luglio e la luna in quel posto pareva più luminosa. Ero seduta su una panchina di un parco pieno di verde con il cane che mi avevano appena regalato, dopo 16 anni. L'avevo chiamata Afrika. Mi ero appena trasferita dall'italia, non sapevo che lingua parlare e come comunicare con gli altri.Non parlavo molto bene l'inglese anche se avevo il massimo dei voti ma il francese un po' di più ed era una cosa positiva essendo in una piccola cittadina del Canada chiamta Monitoba a Winniepeg. A un certo punto sbucò da non so dove una cintura che mi legò alla panchina. Cercavo di liberarmi ma non ci riuscivo, strinsi a me il mio cane. Davanti a me si aprì un buco quadrato nel terreno e la panchina iniziò ad entrarci dentro con me e il mio cane. Non sapevo che fare, l'unica cosa che potevo fare era urlare aiuto e mentre io urlavo il mio cane abbaiava. Stavo entrando in un tunnel e chissà dove mi avrebbe portata.
<< Non urlare tanto nessuno ti sentirà nessuno. E' capitato anche a me. Adesso calmati e fai un bel respiro >>, disse una ragazza comparsa dal nulla, avrà avuto 16 anni come me. Ero senza parole che stava succedendo?
<< Scusa non mi sono presentata, io sono Vision Coleman >>, disse dandomi la mano per farmi alzare.
<< Come mai parli la mia stessa lingua. >>, gli chiesi. Io parlavo italiano perchè ho sempre vissuto in italia da quando avevo due anni ma lei vive in america.
<< Per farmi capire meglio da te, in questo posto sappiamo molte lingue. Poi ugnuno ha il suo potere, per esempio io vedo il futuro infatti diventeremo migliori amiche, Posso anche far anticipare i fatti. >>
<< Puoi anticipare gli avvenimenti?! >>, gli dissi molto sorpresa. In che posto mi trovavo? Non poteva essere vero, forse era solo un sogno. Schioccò le dita.
<< Guarda i tuoi capelli. Potrai cambiare anche te quello che vuoi quando imparerai a controllare i tuoi poteri. >> I miei capelli erano diventati lunghi, mossi e rosso scuro e in più avevo anche la frangia. Avevo intenzione di farli così prima che inizziasse la scuola anche senza il consenso di mia madre. Schioccai le dita per farmi diventare gli occhi grigi, presi il telefono per vedere se ero riuscita ma i miei occhi erano rimasti del mio solito colore: castano scuro.
<< Cosa volevi fare? >>, mi chiese.
<< Volevo farmi gli occhi grigi. >>, risposi. Con uno schiocco di dita esaudì la mia richiesta adoravo gli occhi grigi.
<< Grazie! Comunque io sono Destiny... >>
<< Destiny Sanavva >> Mi interruppe prima che finissi la frase. Entrammo in una sotto specie di covo con muri grigio scuro e con tanti e piccoli ufficetti con lampadine, cassetti e scrivanie tutte nere. C'erano sparsi qua e là armadi a cassetti molto grandi; quei tipici armadi grossi di ferro. per mettere i documenti. Era un po' cupo quel posto. Di quasi tutte le persona che vedevamo Vision mi diceva il suo nome e il potere. Forza disumana, intellligenza molto sopra alla media, teletrasporto, velocità... Poteri che fino a prima pensavo che esistessero solo nei film.
<< Attenta! >>, mi disse Vision, ma ormai era troppo tardi. Un qualcosa, anzi qualcuno molto forte mi aveva a mala pena toccata e fatto volare via. Stavo per andare a sbattere contro un mobile ma quel qualcuno in meno di un nano secondo venne verso di me e mi prese in braccio prima che mi fossi spaccata qualche ossa. Quel qualcuno era veramente bello: aveva gli occhi color miele splendente e i capeli tinti di blu scuro come la notte.
<< Potevi stare attento >>, dissi con il mio solito tono timido come una bambina paurosa che ha paura di parlare. Mi aveva ancora in braccio e non mi dava fastidio.
<< No! Se no avrei dovuto aspettare per conoscerti >>, rispose. La sua voce era come una musichetta per me che mi faceva capire com'era: era uno di quei ragazzi spavaldi, che se ne fregano delle conseguenza che piace e ci prova con le ragazze riuscendoci sempre. Solitario, che sta per i fatti sui, un po' misterioso e raramente facile da conoscere. Un ragazzo che ottiene sempre quello che vuole.
<< Secondo me stai meglio con il tuo colore degli occhi naturale >>,e cantò una strofa incomprensibile.Mi aveva fatto tornare il colore degl'occhi normale. << Non ti importa >>, gli dissi educatamente.
<< Sì che mi importa Destiny. Nella foto per l'iscrizione avevi le trecce, stai molto bene anche così, in qualsiasi modo stai benissimo. >> << Grazie >>, gli dissi mordendomi il labbro per il complimento che mi aveva appena fatto.
<< Ti piaccio vero?! >>, mi disse. Vidi un ragazzo biondo con la carnagione da tipico ragazzo californiano, e gli occhi verde acqamarina che veniva verso di noi con aria piùttosto irritata.
<< Dynisty, Puoi anche metterla giù adesso>>, disse il ragazzo biondo. Aveva un'aria intelligente ed era molto bello. Il contrario di Dynasty che era un rochettaro ma con un fascino bellissimo.
<< Va bene Nathan? >>, disse Dynasty al ragazzo biondo mettendomi giù.
<< Ci vediamo domani cioccolatino >>,mi prese il mento e mi baciò sulle labbra poi lanciò un'occhiata di sfida a Nathan e se ne andò via. Si vedeva molto che si detestavano.
<< Il suo potere è di attrarre a se le ragazze che non lo calcolano minimamente? Già lo odio! >>, dissi un pochino irritata.
<< Ti ho sentita >>, mi disse Dynasty. Quel bacio non so se per lui valeva qualcosa ma per era indifferente anche se non mi aveva infastidito tanto, avevo sentito qualche brivido ma non mi era piaciuto tantissimo perchè se qualcuno mi deve baciare io devo essere daccordo. E poi quello era il mio primo bacio. Beh le cose a cui dovevo avere una risposta adesso erano:Che ci facevo lì ?Che posto era quello? che ora era? perchè se era troppo tardi mia madre mi avrebbe uccisa. Uscendo da quella segreteria, salimmo delle scale, che sembravano le scale delle Segrete dei film, che portavano a una porta, superata la porta ci trovammo in un'aula di scuola. Sembrava proprio la scuola a cui i miei genitori mi avevano iscritta. Era una scuola, oltre che per i normali ragazzi americani,era stata fondata anche per i ragazzi che si erano trasferiti appena dall'Italia in America e che sanno solo l'italiano e poco americano.
<< Questa è la scuola a cui hai fatto iscrizione. >>,mi disse Nathan. Dal vivo era molto più bella, c'erano anche gli armadietti come le tipiche scuole ameriane.
<< Tu fai parte del programma P.S.S cioè Programma Speciale degli Studenti. Ogni ragazzo che fa iscrizione in questa scuola viene osservato per vedere se è speciale cioè dotato di poteri. Se ha dei poteri lo facciamo entrare nel P.S.S per migliorare e far uscire allo scoperto i suoi poteri. Ovviamente gli unami non ne fanno parte vengo a scuola normalmente ma hanno delle materie che sono diverse da quelle degli S.D.S cioè Studenti Dotati e Speciali >> Ma che cosa centravo con tutto questo? Non avevo alcun potere!
<< Io non centro, non sono speciale >>, dissi.
<< Si che lo sei hai molte doti speciali la tua Musica, il disegno e la scrittura. Puoi sentire la musica, vedere l'immagine, leggere le parole dei cuori di ognuno e poi puoi canatarla, disegnarla e scriverla. E puoi fare tante altre cose che tu voglia baste che tu lo desideri. >>, disse Vision.
<< Vieni domani, si inizierà la scuola estiva per i S.D.S e ti verrà affidato un Tutor con più esperienza >>, disse Nathan in quel momento mi girai verso Vision sperando che fosse lei il tutor ma dissentì.
<< Dormirai, mangerai, studierai, ti allenerai qui gratis >>, mi disse Nathan. Riuscivo a percepire che Nathan era ancora irritato a causa di Dynasty ma cercava di essere il più gentile possobile.
<< Va bene ne parlerò con mia madre >>, gli dissi.
<< Se vuoi ti accompagno a casa così posso convincere anche tua madre >>, disse facendomi un sorriso rassicurativo. Sulla strada per andare a casa Nathan si stava dimostrando un ragazzo dolce e simpatico, l'irritazione che aveva provato prima per Dynasty era passata, sembrava più felice e amichevole.
<< Quindi anche te sei un alunno del programma? >>
<< Si, sono anche un segretario della scuola però solo della parte P.S.S. >>, rispose.
<< Se hai bisogno d'aiuto o di qualcosa chiedi pure a me >>, aggiunse. Per quello che avevo visto quella sera Nathan a differenza di Dynasty era gentile, sapeva come comportarsi con le ragazze e con le persone in generale. Nathan era molto bello e intelligente, forse mia madre non si sarebba arrabbiata se mi avesse vista con lui.
<< Forse è meglio che ti faccia tornare i capelli come prima >> .schioccò le dita. Tornai con le mie solite treccine lunghe fino a metà schiena castane ramato.
<< Lascia che parli io con tua madre per la scuola estiva, posso convincerla. In caso ti faccia altre domande sulla scuola non dovrai accennare il P.S.S >>. Apenna si aprì la porta c'era mia madre che mi guardava male a causa di Nathan. Sarei stata in punizione per tutta la vita, tanto che cosa cabiava lo ero sempre. Però mia madre iniziò a cambiare idea sentendo parare Nathan, sembrava più adulto e intelligenete quando iniziò a parlare con lei. E alla fine del discorso di Nathan sulla scuola accettò con piacere.
<< Non ti interessa quel ragazzo? >>, mi chiese mia madre chiudendo la porta.
<< No! >>, risposi decisa. Beh non sarebbe stato brutto frequentarlo era bello e con cervello, ma non avevo possibilità. Salutai i miei fratelli, mia sorella e il fidanzato di mia madre e andai in camera mia a preparare la valigia per domani. Mia sorella Alessandra di 12 anni era la mia vera sorella, invece mio fratello piccolo Filippo di 4 anni era il mio fratellastro figlio di mia madre e del suo fidanzato Slvatore e quello più grande Jacopo di 17 anni, un anno in più di me, era il figlio di Salvatore e della sua ex-moglie. Filippo è mulatto perchè mia madre è di colore e salvatore è italiano, anche io e mia sorella siamo di colore. Nella valigia misi dei vestiti che sarebbero piaciuti sia a me che a mia madre perchè se no mi avrebbe fatto la solita ramanzina: "Devi andare a scuola vestiti con un po di cerevello!" Non poteva decidere come vestirmi, il modo in cui ci vestiamo ci rappresenta e se si togle quello si togle una parte di noi. Io ero una Skater un po' rochettara e romantica. I vestiti che piacevano a me li avevo nascosti dentro a un borsone dietro al letto così sta notte li avrei messi dentro. Dentro al borsone avevo messo tutti gli acessori, i vestiti, pantaloncini, T- shirt e canottiere migliori, e in fine un paio di scarpe a tronchetto con il tacco. E nella mia borsa misi i trucci, quaderni in cui disegnavo e scrivevo canzoni e testi.
<< Fammi vedere cosa hai messo in valigia. >>, disse mia madre irrompendo nella mia stanza senza neanche bussare. Controllò solo la valigia e fortunatamente andò tutto bene, non fece alcun commento negativo, anzi si congratulò con me per aver scelt dei vestiti idonei. Mentre tutti dormivano mi svegliai per mettere le cose del borsone nella valigia, poi tornai a letto. Ecco che iniziava la mia nuova vita, chissà cosa sarebbe successo l'indomani, se avrei rivisto Dynasty e Nathan, se avrei cono sciuto qualche ragazzo, se fossi stata alla sua altezza? E se Nathan mi avrebbe mandato un messagio vistochè durante il tragitto ci siamo scambiati i numeri.
Erano le 2 di notte e non riuscivo ancora ad adormentarmi.
Dieci minuti dopo mi arrivò un messaggio: " Comemai non dormi?". Era Nathan. " Sono agitata per domani", fu la mia risposta. " Sono contento che tu venga! Buona notte, e dormi", mi scrisse. "Grazie, anche io. Notte."
 Come faceva a sapere che ero ancora svegli? 
   
 
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