Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: elyxyz    06/07/2007    18 recensioni
Missing Moment inserito tra la fine nell’anime e il film di FMA.
“Colonnello, mi giuri che non è un addio.” Lo supplicò quasi, facendosi violenza per trattenersi dall’abbracciarlo.
“No, non è un addio.” Lo accontentò, anche se entrambi sapevano che forse era una menzogna.

(Roy/Ed, implicito)
(Riza/Roy, one-side)
(Havoc/Roy, ma non necessariamente: ad interpretazione personale)
Genere: Triste, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jean Havoc, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è un addio

Note: il seguente scritto contiene lievi, impliciti riferimenti yaoi.
Per ulteriori spiegazioni, vi rimando alla conclusione della fic.

 

 

Ho sempre odiato le stazioni.
Perché ho l’impressione che le partenze siano un non-ritorno, che odorino di definitivo.

Se poi è davvero così, ti sale un groppo in gola, che non se ne vuole andare.

 

A Roby e Ross,

perché non è un addio.

Io credo.

 

 

 

 

November Rain

 

 

- non è un addio –

 

 

by elyxyz

 

 

 

 

And when your fears subside                E quando le tue paure si placano
And shadows still remain                     E le ombre rimangono ancora
I know that you can love me                 So che puoi amarmi
When there’s no one left to blame        Se non rimane più nessuno da incolpare
So never mind the darkness                 Per cui non importa l’oscurità
We still can find a way                         Possiamo ancora trovare una via
‘Cause nothin’ lasts forever                Perché niente dura per sempre
Even cold November rain                    Nemmeno la fredda pioggia di novembre

 

 

 

This is a song about unrequited love...”

 

 Axl Rose, Parigi, 06/06/1992

 

 

 

 

 

Il Sottotenente Havoc spense la sigaretta col tacco dello stivale, quando Roy fece capolino dal portone di quella che era stata, fino a quel momento, la sua casa.

Lo aiutò a caricare i suoi bagagli, senza parlare. Quindi si accomodò al posto di guida e attese che l’altro salisse sull’auto.

Mustang contemplò un’ultima volta la familiare entrata, quindi chiuse la porta con un gesto secco. Definitivo.

 

Jean si riaccese l’ennesima sigaretta di quella triste mattinata.

Il cielo plumbeo di novembre prometteva di riversarsi, a momenti, sulla città di Central.

 

Ingranò la marcia, e rivolse il proprio sguardo all’uomo dietro di lui, attraverso lo specchietto retrovisore.

“Signore… è davvero sicuro di non voler passare a salutare gli altri?”

 

“Sì. Mi sono già congedato da loro, quando sono stato dimesso dall’ospedale. Roy ripensò alle lacrime facili di Fury, alla faccia da cane bastonato di Breda

 

“Neppure il Tenente Hawkeye?”

 

“No.” Soprattutto lei, no.

 

 

When I look into your eyes                   Quando guardo nei tuoi occhi
I can see a love restrained                    Riesco a vedere un amore trattenuto
But darlin’ when I hold you                  Ma cara quando ti stringo
Don’t you know I feel the same            Non lo sai che io provo la stessa cosa

 

 

E rivisse il loro ultimo incontro, la sera precedente.

Rivide le sue lacrime. La sua disperazione.

 

“Signore, mi conceda di venire con lei, la prego. E Riza Hawkeye non aveva mai supplicato nessuno, in vita sua.

 

“Mi dispiace, Tenente. Ma non c’è motivo perché ti lascino venire con me. Un trasferimento non avrebbe senso.

 

“Col dovuto rispetto, Taisa, mi permetta di insistere.

 

“Una dislocazione al Nord, dove sono diretto io? Non la otterresti di certo.”

Roy scosse la testa, pacato ma inflessibile.

 

“Allora mi congedo dall’esercito.” Ribatté lei, pronta. Ma ricevette solo un altro segno di diniego.

 

“Sei un ottimo militare. Farai carriera. Il nostro Paese ha bisogno di soldati valorosi come te.

 

“Ma lei ha bisogno di qualcuno che l’aiuti… ha bisogno…”

 

“Di te?” Lei arrossì. “Probabilmente hai ragione. Tuttavia, non voglio.”

 

Le si avvicinò, posando i palmi delle proprie mani sulle sue spalle. Non si era mai accorto di quanto fossero esili.

“Non sono destinato a renderti felice, ne sono certo. Io…

Io attendo un ritorno. E attenderò per sempre, se sarà necessario. Nel frattempo risalirò la china. Con le mie sole forze. E questo è un motivo in più per non volerti al mio fianco.

 

Le accarezzò dolcemente una guancia. “Perdonami, se ti ho fatto soffrire. Se ti ho illusa.”

 

 

‘Cause nothin’ lasts forever                         Perché niente dura per sempre
And we both know hearts can change         Ed entrambi sappiamo che i cuori possono cambiare
And it’s hard to hold a candle                     Ed è difficile far durare una candela
In the cold November rain                           Nella fredda pioggia di novembre



“Colonnello…?”

 

“Non sono più un Colonnello.” La corresse, sorridendo amaramente.

 

Lei distolse lo sguardo, sopportando stoicamente la caduta nel fango dell’uomo che stimava e amava, che aveva sempre segretamente amato.

Era stata cortesemente rifiutata, e ora non le restava altro che raccogliere i cocci della propria esistenza e continuare a lavorare per lui nell’ombra. Un servitore fedele alla sua causa.

Ecco cosa sarebbe diventata. I suoi occhi da lontano. Una finestra aperta su Central.

Riza Hawkeye non poteva vivere senza un obiettivo. E ora ne aveva ritrovato uno.

 

Osservando le valigie già pronte vicino all’ingresso, realizzò con brutale nitidezza che un’era stava per finire. Forse era già finita. E doveva guardare avanti.

Mentre l’uomo accanto a lei fissava con ostinazione il sole al declino, comprese che era ora di uscire dalla sua vita. E possibilmente di farlo a testa alta.

Aveva già calpestato il suo orgoglio pochi istanti prima, non aveva senso fare altre scenate sconvenienti alla loro posizione.
Ma la voce pacata del suo superiore la distrasse dal suo dolore.

 

“Hai notizie di Alphonse?” le chiese, puntando l’occhio d’ossidiana su di lei.
Si riscoprì gelosa di quella domanda che sottendeva ad un’altra, più oculata. E... e di Ed?

 

Fu il suo turno di scuotere il capo, anticipando la sua negazione.

“Nessuna novità, purtroppo. Non ricorda ancora assolutamente nulla.” E tacque. Per un egoistico senso di rivalsa e ripicca. Ma si sentì subito meschina, e crudele. “Neppure sul fronte delle ricerche del Maggiore Elric, non vi sono informazioni. L’esplorazione continua in tutta Amestris, ma…” le speranze di trovarlo stanno scomparendo.

E Mustang annuì, adombrandosi ancor di più. Le si strinse il cuore, a vederlo così. Pallido e malridotto. Deglutì un groppo a fatica, imponendosi un contegno che in realtà era ben lungi dal provare.

 

 

We’ve been through this such a long long time       Ci siamo dentro da talmente tanto tempo
Just tryin’ to kill the pain                                         Cercando semplicemente di far passare il dolore
But lovers always come                                            Ma gli innamorati vengono sempre

And lovers always go                                               E gli innamorati se ne vanno sempre
And no one’s really sure who’s lettin’ go today      E nessuno è mai sicuro di quello che lascia oggi
Walking away                                                           Mentre se ne va camminando

 

 

“E’ bene che io vada.” Gli disse, posata, dirigendosi all’entrata. E lui s’offrì d’accompagnarla fin sull’uscio.

 

Era stata tentata di rifiutare, ma poi s’era detta che poteva anche concedersela, una gentilezza così.

 

Ma quando varcarono il portone, tutta la durezza di quella realtà le piombò addosso, incurvandole le spalle, per un istante.

Ma lei era forte, era il Tenente Hawkeye. E non doveva cedere a sciocchi sentimentalismi.

Poco importava se sentiva le palpebre pizzicare in modo spietato, e la gola pungere atrocemente.

Strinse le labbra, per contenere tutto questo, per regalare un’ultima buona impressione al suo Taisa. E si girò per fronteggiarlo. Portò la mano destra alla tempia, per un compìto saluto militare.

Ma con gli occhi bassi, perché il suo sguardo poteva tradirla.

 

Riza.” Mormorò invece lui.

A quel richiamo, sollevò di scatto la testa, confusa. Di rado, in quegli anni, il Flame Alchemist l’aveva chiamata col suo nome. Lei, come qualsiasi altro suo sottoposto.

Era un raro privilegio che riservava solo a Fullmetal.

 

E questo era davvero troppo. Anche per lei, l’inflessibile Tenente Hawkeye.

 

 

If we could take the time                     Se potessimo prenderci il tempo

To lay it on the line                             Per dirci tutto chiaramente
I could rest my head                           Potrei far riposare la mia testa
Just knowin’ that you were mine        Sapendo che tu eri mio
All mine                                              Tutto mio

 

 

Non avrebbe mai saputo come, ma s’era ritrovata stretta tra le braccia di lui. Il viso affondato nella sua camicia. Le sue lacrime e i singhiozzi soffocati contro la stoffa leggera.

E la mano gentile di Roy che le accarezzava piano il capo. In un gesto d’affetto. Di rassicurazione.

Attese che il suo sfogo finisse. Poi le sorrise, allontanandola educatamente da sé.

Lei ricambiò con un sorriso imbarazzato, dissimulando le lacrime con un’espressione seria e forzata.

 

 

So if you want to love me           Per cui se vuoi amarmi
then darlin’ don’t refrain           Allora caro non ti trattenere
Or I’ll just end up walkin’         O io finirò a camminare
In the cold November rain         Nella fredda pioggia di novembre

 

 

“Abbi cura di te.” Si raccomandò Mustang, premuroso.

 

“Signorsì, signore. Ma è bene che segua anche lei questo suo consiglio. Rispose, prontamente, come quando, in ufficio, il Colonnello scantinava e lei doveva rimetterlo in riga.

 

 

Do you need some time... on your own            Hai bisogno di un po’ di tempo... per conto tuo?
Do you need some time... all alone                  Hai bisogno di un po’ di tempo... da solo?
Everybody needs some time... on their own     Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo per conto loro
Don’t you know you need some time...            Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo...

All alone                                                          Da  solo?

 

 

“Addio, Tenente.”

 

“No, signore. Questo non è un addio.” Ribatté lei, sfidandolo a contraddirla. “Un giorno lei ritornerà…” ed io “e noi saremo qui ad attenderla!”

 

Ma mentre si allontanava in macchina, una struggente malinconia la colse.

Non poteva predire il futuro. Ma di certo non sarebbe tornato per lei.

 

 

 

Il fischio del suo treno in arrivo lo riscosse dai suoi pensieri.

Di lì a cinque minuti, si sarebbe congedato da Central.

E dai suoi uomini. E dal suo Primo Tenente.

 

 

I know it’s hard to keep an open heart        So che è difficile tenere un cuore aperto
When even friends seem out to harm you Quando sembra che anche gli amici siano lì per farti male
But if you could heal a broken heart          Ma se tu potessi guarire un cuore spezzato
Wouldn’t time be out to charm you            Il tempo non sarebbe lì per incantarti?

 

 

“Te la affido. Stalle vicino.”

 

“Signorsì.” Rispose Jean, improvvisamente a corto di parole.

 

E fu Roy a trarlo d’impaccio.

“Mi offri una sigaretta?”

 

“Come, prego?” chiese, stupito.

 

“Fumiamoci una sigaretta insieme.” Precisò l’ex Colonnello, indicandogli il pacchetto che spuntava dal taschino della giacca.

Gliene fu immensamente grato, mentre gli offriva – e si offriva - il pretesto di tenere la bocca occupata con qualcosa che non fossero scontate parole e vuote frasi di circostanza.

Solo le mani, che gli tremavano leggermente fintanto che stringevano l’accendino, testimoniavano la sua inquietudine.

 

Mustang aspirò una prima boccata, ingoiando il fumo.

Era piacevole percepire la nicotina inebriare un istante il cervello, stordendolo.

Un frammento breve, in cui si concedeva, frastornato, di fingere di non avere problemi.

La testa leggera, come un palloncino pieno d’elio.

 

 

Sometimes I need some time... on my own       A volte ho bisogno di un po’ di tempo... per conto mio
Sometimes I need some time... all alone          A volte ho bisogno di un po’ di tempo... da solo
Everybody needs some time... on their own    Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo per conto loro
Don’t you know you need some time...            Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo...

All alone                                                          Da solo?

 

 

Le sue labbra non incontrarono il filtro una seconda volta.

Lo buttò a terra, calpestandolo, mentre il biondo seguiva le sue mosse, distrattamente.


Roy si volse verso di lui, con espressione grave.

 

Havoc?”

 

Nh?”

 

“Prima di andarmene, ho fatto quanto era in mio potere per raccomandare voi ragazzi a chi di dovere.

 

“Non dovrebbe pensare noi, signore.

E si riguardi.” Gli raccomandò.

 

Mustang annuì, eppure continuò: “Sarò pure stato degradato, ma avanzavo ancora qualche favore… cercate di comportarvi bene, tu e gli altri, col Colonnello Werter, che si insedierà a breve.

 

Anche Jean fece cadere la sua cicca, prima di finirla. Gli aveva lasciato un gusto amaro in bocca.

 “E’ stato un onore, per me, essere sotto il suo comando.

 

Il Flame Alchemist assentì, sfilando un piccolo involucro dalla tasca interna del cappotto.

“Consegnali al Tenente, e dille di conservarli con cura, fino al giorno in cui mi potranno servire.”

 

Afferrandolo, intravide appena i cerchi alchemici ricamati sui guanti immacolati dell’Alchimista di Fuoco.

Ma non ebbe modo di chiedere chiarimenti, il treno stava davvero per partire.

Li infilò di fretta nei pantaloni, quindi strinse con forza la mano che l’altro gli porgeva.

 

 

And when your fears subside               E quando le tue paure si placano
And shadows still remain                    E le ombre rimangono ancora
I know that you can love me                So che puoi amarmi
When there’s no one left to blame       Se non rimane più nessuno da incolpare
So never mind the darkness                 Per cui non importa l’oscurità
We still can find a way                        Possiamo ancora trovare una via
‘Cause nothin’ lasts forever                Perché niente dura per sempre
Even cold November rain                    Nemmeno la fredda pioggia di novembre

 

 

L’acquazzone cadeva fitto sulla pensilina del tetto della stazione, attutendo con discrezione le parole dei passanti. Le frasi e i gesti di chi si separava.

 

“Colonnello, mi giuri che non è un addio. Lo supplicò quasi, facendosi violenza per trattenersi dall’abbracciarlo.

 

“No, non è un addio.” Lo accontentò, anche se entrambi sapevano che forse era una menzogna.

 

 

You’re not the only one        Non sei l’unica
You’re not the only one        Non sei l’unico

 

 

A quelle parole, il biondo scattò sull’attenti, facendo il saluto militare.

Roy sorrise tristemente, salendo all’indietro sul gradino della carrozza che si era messa in movimento, e contraccambiò il gesto, ricomponendosi a sua volta, come gli era stato insegnato negli anni dell’Accademia.

 

Il Sottotenente Havoc rimase lì, immobile, fino a che il treno non fu solo un puntolino lontano all’orizzonte.

Solo allora abbassò la mano dalla tempia, e si asciugò le guance salate.

 

 

Don’t ya think that you need somebody         Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Don’t ya think that you need someone           Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Everybody needs somebody                           Tutti hanno bisogno di qualcuno
You’re not the only one                                  Non sei l’unico
You’re not the only one                                  Non sei l’unica

 

 

- Fine - 



Disclaimers: I personaggi e la canzone citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Questa song-fic prende il nome dall’omonima canzone. Il genere M/F nel testo è stato in parte modificato, per ovvi motivi. Se vi capita l’occasione, ascoltate ‘November Rain’ dei Guns N’ Roses.



Note varie: questa fic giaceva da parecchio tempo nel mio pc. In origine, come ho già detto a qualche writer e lettore tempo fa, doveva far parte della raccolta ‘Separazioni’, assieme ad altre due canzoni, tra cui ‘Appena prima di partire’, (che in realtà sarebbe già mezza pronta... e quindi quasi pubblicabile^^’’) e ‘Wake me up when September ends’.

Però ho cambiato idea, giusto per non affogare nella tristezza.

Posterò quindi le song-fic separatamente, in tempi diversi.

 

 

Da grande amante di Roy, è stato uno shock ritrovarlo, nel film, in quella casupola di montagna e inevitabile chiedermi perché se ne fosse andato via, disperso fra le nevi. E come si sia sentita Riza, soprattutto. Ma anche gli altri suoi sottoposti. E come doveva esser stato il loro addio.
Non è la prima fic con quest’argomento, e neppure l’ultima.
Se vi è qualche somiglianza con altre già postate, credo sia dovuto al fatto che, gira e rigira, le emozioni sono sempre quelle, se non si vuol sforare nell’OOC.

 

Ne approfitto già da ora per ringraziare per i commenti a It’s raining 7.

Grazie di cuore ai lettori affezionati e a quelli nuovi, per le vostre adorabili recensioni.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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