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Autore: Maiko    20/12/2012    3 recensioni
Dopo aver ucciso Itachi, Sasuke cade in una sorta di limbo psicologico fatto di paure e ricordi senza sapere come uscirne. Eppure in mezzo ai tanti orrori che gli si parano dinnanzi agli occhi come fosse imprigionato in uno Tsukuyomi, quel legame che a lungo ha cercato di spezzare diviene l'unica certezza.
[Naruto][Sasuke] preSlash?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Attorno a lui giacevano riversati sul pavimento decine e decine di corpi, ognuno immerso nel proprio sangue vermiglio. Fece per avvicinarsi ma una serie di immagini -immagini in cui ognuno di quegli uomini o donne rantolava ai suoi piedi- lo fece cadere in ginocchio. Trattenne un conato di vomito.

Un movimento gli fece alzare lo sguardo che si posò immediatamente sulla figura avvolta in un mantello nero di suo fratello; sembrava ferito. Con uno scatto lo raggiunse e lo sorresse poco prima che cadesse al suolo, il drappo scuro gli scivolò dal corpo lasciando visibile un enorme squarcio sul petto dal quale colava copioso il suo sangue; lo vide alzare una mano verso di lui e toccargli la fronte con due dita, proprio come in passato, e a quel contatto altre immagini saettarono nella sua mente mostrandogli altre brutali morti, poi Itachi lasciò cadere il braccio ed esalò l'ultimo respiro.

Si osservò le mani tremanti e si alzò muovendo qualche passo indietro; inciampò e cadde ritrovandosi di fronte il corpo spento di sua madre, la pelle nivea ora tinta di rosso.

Li aveva uccisi lui.

Percepiva la consistenza viscida del sangue tra le dita e nelle vesti, colava lento sulle pareti immergendo ogni cosa e nascondendogli alla vista i visi pallidi dei membri del casato Uchiha.

Strinse gli occhi non volendo vedere altro ma l'odore metallico gli penetrava ancora le narici facendolo piegare in due per trattenere l'ennesimo conato di vomito.

Si sentì afferrare per le spalle e colto dal panico spalancò gli occhi ritrovandosi immerso nel buio. I corpi ed il sangue svaniti nel nulla. Due grandi pozze azzurre e brillanti lo fissavano circondate da un volto che ancora conservava quei tratti fanciulleschi che lo avevano sempre caratterizzato; la bocca, stretta in una linea sottile, si piegò appena accennando un sorriso mentre la preoccupazione con la quale lo aveva guardato finora cominciava a sfumare.

Per un momento, Sasuke, rimase spiazzato, del tutto incapace di dar voce al turbine di emozioni e parole che vorticavano nella sua mente.

- Na.. - si interruppe quando lo vide alzare una mano verso di lui e chiuse istintivamente gli occhi temendo un colpo che non arrivò. Non si era certo aspettato di sentire quel palmo tiepido posarsi sulla sua guancia, quasi in una carezza, per poi strofinargli delicatamente le palpebre asciugando le lacrime che solo allora si accorse di aver versato.

Li riaprì lentamente, smarrito, incontrando il suo sorriso rassicurante; poi Naruto lo prese da sotto le ascelle aiutandolo ad alzarsi e lo sostenne quando, ancora in stato confusionale, minacciò di cadere. Non gli disse nulla, semplicemente gli tese una mano rivolgendogli quello sguardo determinato che sempre gli aveva visto stampato in volto quando in palio c'era qualcosa di molto importante.

Sasuke rimase per un attimo immobile, cercando di riordinare quel caos di pensieri che affollava la sua mente e chiedendosi con la ritrovata lucidità se quel ragazzo di fronte a lui fosse davvero Naruto: era così silenzioso, così calmo, pareva quasi il personaggio di uno di quei vecchi film muti in bianco e nero e, dopo tutte le immagini orribili che aveva visto temette di vederlo scomparire da un secondo all'altro oppure mutare in qualche orribile e contorta proiezione del passato; eppure il sorriso che gli stava rivolgendo era caldo, vero, e si convinse che doveva per forza essere lui. E spinto da un desiderio impellente quanto privo di senso, gli afferrò la mano.

Aveva creduto di averlo rotto, il loro legame, aveva sperato si fosse spezzato per sempre; eppure Naruto non aveva mai smesso di cercarlo, aveva tentato più e più volte di riportarlo indietro, al villaggio, mentre Sasuke aveva continuato a perseguire il suo obiettivo ed a fuggire. Sì, in fondo era semplicemente scappato da quel legame che avrebbe altrimenti ostacolato i suoi piani. Ma infondo non era davvero riuscito a romperlo, seppur sottile c'era ancora un sottile filo che li univa e che non si tagliava nè strappava o sgualciva, quasi come l'essenza degli Dei che le Parchie non potevano recidere.

Davanti a lui Naruto lo guidava nel buio con passo deciso, quasi sapesse dove andare e Sasuke si chiese per la prima volta se davvero esistesse un'uscita a tutta quell'oscurità. Lo chiamò piano, temendo di spezzare tutto quel silenzio e risvegliare gli spettri che si nascondevano attorno a loro.

Il biondo si fermò e si voltò verso di lui dandogli tutta l'attenzione, la sua figura nitida pareva l'unica macchia di colore in mezzo al nero. Lui aprì la bocca per parlare ma la richiuse subito senza sapere con esattezza cosa dirgli. Naruto gli sorrise, forse intuendo i suoi pensieri, poi intrecciò le dita con le sue e riprese a camminare.

- Non avere paura, Sasuke. - disse in tono rassicurante, quasi dolce - Ci sono io con te.

Il moro socchiuse appena le palpebre sentendo lo stomaco contorcersi. Possibile che il loro legame fosse davvero così forte? Non riusciva neanche a smentirlo, come avrebbe fatto in un attimo in passato.

La solitudine rende più forte ed i legami più debole. Non poteva essere più vero in quel momento, eppure non ci poteva fare niente perchè si era reso conto di aver avuto paura. Lì, immerso nel buio, circondato dagli spettri del suo passato, aveva temuto di non riuscire a fuggire dalla sua mente per ritornare alla realtà. E quegli occhi azzurri erano divenuti improvvisamente la sua ancora di salvezza perchè mai, mai, avrebbero smesso di cercare di salvarlo dal nero.

Naruto si voltò verso di lui rivolgendogli un altro sorriso; gli occhi parevano più grandi ed il corpo più minuto.

Era sempre stato così, infondo: erano ugualmente soli ed ugualmente in cerca di qualcuno che li accettasse così com'erano, senza condizioni o mezzi termini, ed in quel buio che come una bolla li aveva chiusi al mondo intero si erano trovati, forse già la prima volta che i loro sguardi si erano incontrati tanti e tanti anni prima. E ancora bambini affrontavano le tenebre mano nella mano, dandosi forza l'un l'altro.

Naruto era la sua luce. 



NdMaiko: non so precisamente da dove salti fuori questa... cosa. Mi è venuta in mente di getto e ho pensato di scriverla e pubblicarla. In realtá avrebbe dovuto esserci un secondo pezzo in cui Sasuke si svegliava in una stanza e veniva accolto con sollievo da Juugo, Karin e Suigetsu per poi prendere coscenza degli ultimi avvenimenti e del fatto di aver ucciso Itachi. Qui non si capisce, ma il Naruto del suo 'sogno' è realmente solo una proiezione mentale, non quello vero, e tra l'altro Sasuke da sveglio non si ricorderà di quell'incontro. Giusto per precisare, sono consapevole della poca chiarezza di questa oneshot!
Grazie achi ha letto e se voleste lasciarmi unareensione sarà ben gradita :)
  
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