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Autore: Grahammish    20/12/2012    2 recensioni
il viaggio con un amico speciale.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è dedicata alla mia grande amica Sarah,
che trovo una delle persone che mi abbiano compreso di più nella mia vita.
Buon Natale Sarah!


LET IT BE(N)

 




Keep your eyes on the road, your hands upon the wheel
Keep your eyes on the road, your hands upon the wheel
Yeah, we're goin' to the Roadhouse
We're gonna have a real
Good time

Chi vuole sentir parlare di una notte qualunque? Una notte in cui le stelle sono le stesse e non ce n'è neanche una accanto a te.
A chi importa di una tristezza qualunque? Di una solitudine unica, di chi si perde tra le strade della città psichedelica, di chi fa un viaggio e rimane fermo?
Ben sta lì, nella macchina,  gli occhi sulla strada, le mani sul volante.
Quel nome borghese incollato addosso,  suona maledettamente male, è stupido, Ben comincia a ripeterlo fino a che perde alcun senso.
Benjamin Carlson, neo-studente della facoltà di economia, camicia bianca e cravatta al petto, nodo che stringe un po' troppo.
Non sfreccia nella sua cadillac di azzurro bizzarro, cammina tranquillo mentre le luci della città offuscano ancora di più i suoi occhi miopi. Los Angeles, la città accesa.
 

Are you a lucky lady in the city og light? Or just another lost angel?

Dove sto andando? se lo chiede, se lo chiede un po' troppe volte da qualche mese. I suoi occhi nocciola sfrecciano tra i culi delle ragazze, le sue mani sono ferme sul volante, 
Quanti chilometri ho percorso? Zero, questa è la risposta.

 Well, I woke up this morning, and I got myself a beer

The future's uncertain, and the end is always near

Cosa vuoi raccontarmi di una notte brava? Dei dimenticati nei quartieri delinqueziali? Cosa vuoi raccontarmi di un azione cattiva, e di tutta la cattiveria che tieni nascosta? Ben si è svegliato, ha fatto quello che doveva fare, ha tracannato una birra, ha riso difronte al futuro incerto e pensato che la fine è sempre vicina.
La cadillac si ferma all'angolo di una via, Ben abbassa il finestrino.
"Hey amico, facciamoci un giro! da quanto tempo.. in realtà mi sembra di non averti mai conosciuto"
Ben lo guarda, i capelli lunghi e mossi, quegli occhi che ti scavano dentro. Il ragazzo salta in macchina, le luci inseguono la vettura che riparte nella corsa.
Cominciano a parlare di mostri marini e di luci che si immergono nell'oceano, tutto è strabiliante e il sole si nasconde dietro il cielo. E poi parole, vomitano parole su parole, e quei taccuini, quei dannati taccuini pieni di parole.
"Hey ben, non credevo tu fossi il tipo... non credevo scrivessi.. cose.. profonde"
Ben guarda Jim, entrambi scoppiano a ridere. Tutti sono il tipo, tutti, chi è che non è il tipo?
La macchina si insinua tra strade extra urbane, la confusione della citta si allontana, le luci divengono sfocate, ma la confusione non passa. Come puoi scappare dalla confusione se sei tu stesso essa. Non c'è scampo, non basta cadere in un burrone per scappare da te stesso. Il dramma è che, te stesso ti rimane sempre incollato.
Gli alberi si inchinano al loro passaggio, e l'erba sembra divenire sempre più accesa, di un verde inverosimile.
Le acque dell'oceano sbattono silenziose sulla battigia, la macchina si ferma. 
"Dove stiamo andando amico?
"Perchè me lo chiedi? Credi che io lo abbia mai saputo?"
Le anime si sparpagliano nell'odore salmastro,  l'oceano sembra un arcobaleno addormentato. I due salgono sulla barchetta mentre gli alberi li inseguono e il cielo sembra cadergli addosso.
 Nuotano verso la luna, quella sfera pallida che potrebbe rimettere da un momento all'altro tutte le loro insicurezze,  si arrampicano nella marea, si addentrano nelle acque profonde, la ragazza con gli occhi di caleidoscopio li chiama, li attira sempre più in profondità, sempre più immersi vagano, guidano dentro la mezzanotte. Quella cadillac sta guidando da sola, come un fantasma disperato si parcheggia nell'oceano. 


At first flash of Eden we raced down to the sea

Standing there on freedom's shore

Waiting for the sun

Can't you feel it, now that spring has come 

That it's time to live in the scattered sun

waiting for the sun

This is the strangest life I've ever known...

Questa è davvero la vita più strana che abbiano conosciuto,
Nessuno sa dove si va, nessuno sa da dove viene, nessuna sa perchè.
Tutto consiste nel viaggiare, partire senza mai arrivare.
Arrivare significa essere morti, arrivare significa smettere di respirare, trovare un senso significa appunto perderlo.
Ed è per questo che nè Jim, nè Ben arriveranno mai.
Continueranno a viaggiare, con quei colori stupefacenti che tingono ogni cosa.

                                                                                                                                                                                                                                                                      Newspaper taxis appear on the shore Waiting to take you away  
Climb in the back with your head in the clouds 
And you're gone

Un taxi fatto di giornali appare sulla spiaggia, sta aspettando Ben, è tornato a prenderlo... Quello ci sale con la testa tra le nuvole....
E il taxi parte, e scompare tra le nebbia e tra gli alberi che si inchinano, e tra i cieli di marmellata, e tra ogni foresta.
Ma con la notte ogni cosa andrà via, ogni cosa sparirà,
Ben ritornerà nella sua vecchia peugeut distrutta, guiderà verso la facoltà o verso un obbiettivo prestabilito,
non potrà mai trovare Jim, perchè egli lo accompagna in un vero grande viaggio che continua ogni notte,
tra le nuvole, tra le acque, tra le montagne, ovunque...
Dove il ragazzo lascia andare Ben, e trova se stesso. 

   
 
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