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Autore: Scintilla19    20/12/2012    3 recensioni
La domanda è: Ryuzaki e Light si rendono conto di ciò che fanno... e soprattutto dicono?
Le risposte sono tante...
Matsuda le ha tutte, ma nessuno gli crede... Aizawa non vuole saperne più niente... Ide vorrebbe tirarsene fuori ma è ancora un po’ curioso... il sovrintendente Yagami, intanto, è sempre più nevrotico... e Mogi... Mogi ha capito tutto da subito, e perciò se ne sta in silenzio a guardare...
Ma perché questi (nullaf)agenti fanno tutto, meno che scovare Kira??
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Tota Matsuda | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Abbiamo lasciato i nostri cari Light e Ryuzaki in balia dei loro discorsi contorti e ambigui.
La domanda iniziale, però, è sempre la stessa:
si rendono conto di quello che fanno, e soprattutto dicono?
Stavolta saranno proprio loro a doversi dare una risposta...
...perché le domande più semplici hanno spesso le risposte più difficili...
...perché prima o poi bisogna fare i conti con la realtà...
...perché innocenti si nasce, ma inconsapevoli non si rimane...
Ecco a voi l’ultimo capitolo delle oziose gesta degli sfaticatissimi


 

Nullaf...agenti

3




 


Quel giorno, il quartier generale era in tumulto. Urla spacca timpani sembravano scuotere l’intero palazzo dalle fondamenta…
Il motivo di tutta quella baraonda era pressoché sconosciuto, ma gli infaticabili agenti Aizawa, Ide, Mogi e Matsuda avevano finalmente identificato l’epicentro di tutto quel caos nella stanza di Light e Ryuzaki e, memori della lezione che avevano imparato l’ultima volta che si erano impicciati dei loro affari, decisero di comune accordo che questa volta se ne sarebbero stati buoni a “debita distanza”, difatti erano rimasti ad origliare oltre il ragionevole limite imposto dalla porta chiusa della loro stanza.
Tuttavia, le urla forsennate di Misa Amane erano udibilissime in tutti gli uffici, quindi, se anche si fossero trovati dove avrebbero dovuto essere, in ufficio – appunto - a lavorare, sarebbero comunque stati coinvolti in quella brutta faccenda.
Faccenda alla quale loro – ci tenevano a sottolineare - erano come sempre del tutto estranei, ovviamente.
Gli agenti optarono quindi per una ritirata strategica alle loro postazioni, ed erano tutti intenti a scartabellare con zelo importantissimi documenti, quando, diversi piani sopra di loro, la voce stridula di Misa Amane tuonò uno scandalizzato e incazzatissimo «…PERVERTITOOOO!!!!!», che produsse un’eco sinistra nell’ampia sala monitor.
L’urlo della idol non sfuggì alle sensibili orecchie del sovrintendente Yagami, giunto proprio in quel momento, il cui sopracciglio sinistro si sollevò pericolosamente in un’espressione sospettosa.
L’uomo scrutò interrogativo i suoi colleghi, i quali fecero spallucce, simulando nonchalance allo sguardo torvo e indagatore del sovrintendente, sperando ardentemente, in cuor loro, che quel giorno Misa Amane avesse semplicemente “le sue cose”...

...
- Signori, ma che diamine sta succedendo di sopra??
- Sovrintendente, crediamo che la signorina Amane abbia un piccolo diverbio con suo figlio Light...
- E anche con Ryuzaki, a quanto pare...
- E voi lo chiamate piccolo diverbio?!
- Signore, non sarà nulla di grave, sono ragazzi...
- Ha detto “pervertito”! Nessuno deve osare rivolgersi a mio figlio con simili appellativi!
- Stia tranquillo, sovrintendente, vedrà che presto la smetteranno...
...


Intanto, ai piani superiori, la situazione stava degenerando.
Misa Amane camminava avanti e indietro nel mezzo del loro alloggio, sbraitando da più di un’ora sotto lo sguardo annoiato di Light e quello invero piuttosto interessato di Ryuzaki.
La stanza era ridotta un disastro, teatro di chissà quali losche battaglie notturne. In realtà, le battaglie notturne si limitavano solitamente a qualche innocente lotta con i cuscini, ma se qualcuno, tipo il sovrintendente Yagami, avesse visto le condizioni dell’appartamento in quel momento, beh…
«NON VOGLIO NEMMENO SAPERE COSA È SUCCESSO IN QUESTA STANZA! POTREI MORIRE DI CREPACUORE!!» sbottò appunto la modella in un nuovo attacco d’ira, affondando le dita nei capelli insolitamente scompigliati e strappandosi brutalmente alcune ciocche bionde. «SONO VERAMENTE DI-SGU-STA-TA!!»
«Amane, devo chiederti di non accrescere ulteriormente l’entropia di questa stanza» disse Ryuzaki, vedendo che la ragazza puntualmente travolgeva ogni malcapitato oggetto sulla sua traiettoria. «Con tutto questo caos non riesco a formulare un solo pensiero sensato» borbottò il detective, versandosi con la sua solita flemma dell’altro caffè.
«Quando mai hai fatto pensieri sensati, pervertito che non sei altro!» replicò acida l’altra. «Avrei dovuto impedire da subito questa follia!» disse indicando con un gesto teatrale le manette che legavano il suo amato Light al detective dai gusti deviati.
«Francamente, Amane…» cominciò Ryuzaki con la bocca piena di torta, suscitando l’ulteriore disgusto di Misa «...io non ci vedo nulla di male, anzi, trovo che questa...», fece tintinnare la catena, «...sia una delle mie idee più brillanti.»
Quelle parole, se possibile, fecero infuriare ancora di più la giovane.
«Lo credo bene, MAIALE!» strillò, marciando dritto verso il detective, che si immobilizzò, pensando che la modella si sarebbe scagliata su di lui per picchiarlo. Cosa che in effetti stava per succedere, quando la ragazza all’ultimo momento ci ripensò, rendendosi conto che l’altro la fissava come se fosse uno dei suoi pasticcini. Così decise di limitarsi ad un attacco verbale.
«Il MIO Light non era così prima di conoscerti! Adesso per colpa tua rimarrà CORROTTO PER SEMPRE!!!»
«Suvvia, che esagerazione» disse pacatamente Ryuzaki con l’intento di calmarla; peccato che l’intonazione praticamente nulla delle sue parole risultasse invece decisamente canzonatoria alle irascibili orecchie di Misa, tanto che all’improvviso divenne paonazza.
I due si fissarono per un lungo momento, lo sguardo folle e allucinato di una in quello sempre più appagato dell’altro.
«CERTO! TANTO A TE NON CAMBIA NULLA!» scoppiò Amane, «NON CAMBIA PROPRIO NULLA, FINCHÉ È IL MIO LIGHT A PRENDERLO NEL DERETANO!!!» decretò infine, con un urlo lancinante.
Due piani più sotto, il sovrintendente Yagami, temendo il peggio, ebbe un mancamento.
«Misa, modera il linguaggio» la rimproverò Light, che fino a quel momento non aveva detto neanche una parola, troppo occupato a leggere un libro per dar retta alla sua sedicente fidanzata.
«Perdonami, Light! Misa non voleva offenderti, Misa sa che non è colpa tua!» disse con venerazione, per poi rivolgersi al detective, che nel frattempo aveva alzato gli occhi al cielo: «ti farò pentire di quello che hai fatto a Light, brutto pervertito!»
«Amane, io non ho fatto proprio un bel niente al TUO Light...» replicò Ryuzaki ingoiando un altro boccone di dolce, «o almeno, niente che non volesse ANCHE lui...» disse in tono provocatorio, che fece dar di matto Misa per l'ennesima volta...


...
- Signor Yagami, si sente bene?
- Light...! Mio figlio.... perduto... per sempre!
- Sovrintendente, non è successo niente, Amane non diceva sul serio...
- Ma sì, sovrintendente, è solo un volgare modo di dire! Anche lei l'avrà metaforicamente preso un sacco di volte nel deret..
- MATSUDA!!!
- Scusate, scusate... Cercavo solo di sdrammatizzare!
- Faresti meglio a stare zitto, come al solito quando succedono queste cose la colpa è sempre tua!
- Vi giuro che non l'ho fatto apposta!
...

«Amane, ti ricordo che il TUO presunto fidanzato è ormai adulto e vaccinato, ed è dotato di libero arbitrio...» disse Ryuzaki cercando di sovrastare le urla di Misa.
«Libero un corno!!» sbottò infuriata la giovane, «a me non sembra affatto libero, visto come lo tieni legato! Cos'è, le catene sono un tuo particolare feticcio? Servono per i tuoi sporchi giochini bondage?!» alluse con una certa malizia che Ryuzaki parve non cogliere.
«Se ho preso questa decisione ho i miei buoni motivi, che non sono tenuto a spiegarti» rispose gelido Ryuzaki.
«Invece sì, perché IO sono la SUA RAGAZZA!!» replicò l'altra, punta sul vivo.
«Bene, allora sappi che il TUO ragazzo è stato molto probabilmente manipolato da Kira, e questa precauzione serve solo a proteggerlo... O preferisci che il tuo caro Light venga ucciso da Kira?» disse il detective sperando di spaventarla.
«Kira non farà niente di male a Light! Il MIO Light è in pericolo solo quando ci sei tu nei paraggi!!!» continuò Misa imperterrita.
«Light, puoi dire alla TUA ragazza come stanno le cose?» disse il detective chiamando in causa il compagno.
Light, seccato per le continue interruzioni, alzò lo sguardo dalle pagine per incontrare quello supplice della ragazza.
«Misa, non vedi che sto leggendo?» disse irritato, come ogni volta che era costretto a sottolineare l’ovvio perché Misa non capiva.
«Light, questo è palese. Puoi dirle di noi, per favore?» fece Ryuzaki, mentre Misa minacciava di svenire da un momento all'altro.
«Io sono consenziente» rispose automaticamente Light, riprendendo a leggere con uno sbuffo spazientito.
«Non quello, Light, l'altra cosa...» lo incitò Ryuzaki, spazientito a sua volta.
«Io e Ryuzaki siamo eterosessuali al 100%» ripeté meccanicamente Light, con ancor meno convinzione di prima.
«Ecco, Amane... contenta?» fece Ryuzaki rivolto alla ragazza, che era in procinto di piangere.
«Light! Light, che cosa ti hanno fatto?» piagnucolò, «gli hai fatto il lavaggio del cervello, Ryuzaki?!» disse poi al detective, il quale, al limite della pazienza, strappò il libro dalle mani di Light e lo gettò lontano.
«Light, mandala via!» disse una volta ottenuta la sua attenzione. «O almeno, falla stare zitta!»
Il giovane guardò entrambi più adirato che mai. «RYUZAKI...» esordì puntandogli contro un dito accusatore, «sei stato tu a chiamarla, adesso te la tieni!!!»
«Io non ho chiamato proprio nessuno, Light. La tua ragazza si è precipitata qui per salvarti da non so cosa!» si giustificò il detective mettendo le mani avanti.
«Light non è contento di vedere Misa-Misa?» pigolò la modella, «Misa è venuta qui appena ha saputo tutto! Misa porterà via Light da Ryuzaki con la forza, se è necessario!»
«Misa, è più di un'ora che sbraiti, si può sapere chi ti ha messo certe idee in testa su me e Ryuzaki?!» chiese Light, deciso una volta per tutte a chiarire quella faccenda.
«Io ho sentito tutto!» strillò la bionda, «Ryuzaki, mi fai SCHIFO!!!»
«Misa, non rivolgerti mai più con quel tono a Ryuzaki! Dovresti essergli grata per come ti tratta, nonostante tu ti sia macchiata di crimini orribili...» la riprese severo Light.
«Ma che fai, Light? Lo difendi dopo tutto quello che ti ha fatto?!» disse la modella con le lacrime agli occhi, «cosa ti ha dato per ridurti così?»
«Amane, ti ripeto che non ho dato un bel niente al tuo ragazzo che non volesse ANCHE lui. E comunque non è sotto l'effetto di droghe, se è questo che ti stai chiedendo. Adesso ci spieghi qual è il tuo problema?» disse risoluto Ryuzaki, avvicinandosi alla ragazza per intimorirla con la sua presunta aura da maniaco.
«IL PROBLEMA È CHE TU HAI FATTO DIVENTARE IL MIO LIGHT OMOSESSUALEEEEE!!!!» strillò la giovane, appiattita contro il muro, con tutta l’aria che aveva nei polmoni.


...omosessuaaaaleeeee... aaaaleeeee... aaaleeee... aaaleeee...

- Oh mio...
TONF!

...
- Il sovrintendente è andato...
- Contento adesso, Matsuda?
- Ragazzi, come potete dire una cosa del genere?!
- Si direbbe che hai sempre cercato di fargli venire un esaurimento nervoso con le tue bravate!
- Ma davvero, questa volta non l'ho fatto apposta! È stato un incidente!
- Matsuda, ti abbiamo detto mille volte di finirla di guardare i video della sorveglianza!
- Lo so, ragazzi, ma mi annoiavo e non sapevo cosa fare! E poi non vi sembra strano che le immagini siano improvvisamente sparite da tutti i video??
- Matsuda, questo non è di certo un nostro problema al momento! Ci sarà stato un guasto alle telecamere!
- Appunto! Non è colpa mia se le cose che dicono quei due sono facilmente equivocabili!
- Però potevi stare attento a non farle vedere alla signorina Amane! Sai quanto detesti sentirla strepitare ogni cinque minuti!
- Non mi ero accorto che mi stesse spiando! Lo giuro!
- Matsuda, spera che riescano a risolvere questo imbroglio che hai fatto, altrimenti stai certo che ti farò passare il vizietto di spiare una volta per tutte!
- Dai Aizawa, stai tranquillo, vedrai che le cose si rimetteranno a posto come sempre...
- E magari questa è la volta buona che quei due si rendano finalmente conto di ciò che dicono!...
...

Ryuzaki accese il computer e inserì il cd che Misa, dopo tanto penare, gli aveva consegnato.
«Adesso vediamo di che si tratta...» disse comprensivo il detective alla modella ancora fortemente scossa dalla sfuriata di poco prima.
«Ryuzaki, smettila di fare il cascamorto con Misa» disse Light, guardandolo di sfuggita oltre il libro che aveva recuperato, «Misa è la mia ragazza, non dimenticarlo» continuò, lanciandogli una ben più esplicita occhiata ammonitrice.
«Oh Light!» esultò Misa, «non devi preoccuparti per me! Anche se Ryuzaki adesso è gentile con Misa, Misa sa che in fondo è un pervertito! E poi Misa ama solo Light, perciò Light non ha nessun motivo per essere geloso! Anche se a Misa fa piacere che Light sia geloso perché vuol dire che anche lui ama Misa-Misa!» concluse la ragazza con gli occhi che brillavano.
«Non per smorzare il tuo entusiasmo, Amane...» esordì il detective, «ma dovresti assicurarti che il tuo ragazzo stia parlando di TE, prima di fare un discorso del genere» disse rivolgendo uno sguardo tagliente verso la ragazza che si era avvinghiata al braccio di Light.
Light spalancò gli occhi sconvolto dalla provocazione del detective e Misa aprì la bocca per ribattere, ma non fece in tempo a dire una sola parola perché delle voci tuonarono dal computer.


- No, Ryuzaki, non possiamo farlo qui…
- Perché no?
- Ma perché… è la camera della mia ragazza, non me la sento di farle questo!
- Light, ormai non ci crede più nessuno a questa storia! Perché ti ostini a ripeterla a oltranza?
- Va bene, non è la mia ragazza, ma mi sento comunque in dovere di rispettare i suoi sent..
- LIGHT!!! L’abbiamo fatto persino in camera di tuo padre, quindi non venirmi a parlare di sentimenti!
- D’accordo Ryuzaki, ma stasera proprio non mi va, sono stanco…
- Invece hai una gran voglia di farlo, te lo si legge in faccia…
- Ryuzaki!!!
- Dai su… non ci vorrà molto… e poi, guarda che letto, e quanti cuscini! Non sei per niente tentato..?
- No, per niente. Preferisco farlo in camera nostra. E smettila di fare quella faccia!..
- E tu smettila di negarti sempre! La nostra stanza ormai è distrutta… per una volta, vorrei stare su un letto che non ceda proprio sul più bello!
- Ma lì ci sono tutte le nostre comodità! E comunque il letto non è mica indispensabile…
- No, ma può essere molto utile! Dai Light, abbiamo tante comodità anche qui…


All'udire quella vecchia conversazione, Misa scoppiò a piangere, Light impallidì facendosi cadere sui piedi libro che teneva tra le mani e Ryuzaki si soffocò col caffè che stava sorseggiando.
«Ma com'è possibile?!» esclamò Light balzando in piedi.
«Light, credevo che l'avessimo cancellata questa parte!...» fece Ryuzaki tossendo e sputacchiando.
Misa intanto aveva ripreso a strapparsi i capelli, quando dal computer si cominciarono a sentire strani tonfi e versi che lasciavano ben poco all'immaginazione...

...
- ah... Ryuzaki! Bastardo...
- Anf... Non fare la femminuccia, Light!
- Mi fai male... anf... idiota!
- Non hai... anf... ancora... anf... visto niente!
- Smettila! anf... non ce la faccio... anf... più...
- Non ho... anf... nemmeno iniziat..mpf!
- aaaarrgh! Ben ti sta, Ryuzaki!
- questo è... anf anf... un colpo basso!
- proprio così, Ryuza..mpf!
- ...mmmmh!
- ...nnnnh!
- anf... Light, sei impazzito? anf anf... Così mi soffochi!
- hai... anf... cominciato tu!
...

 

«Ryuzaki, santo cielo, spegni subito quella roba!» sbottò Light, la cui faccia era diventata violacea. Ryuzaki, che nel frattempo era diventato verdognolo, azzerò il volume dell'imbarazzante registrazione, voltandosi poi a guardare il compagno.
«Non riesco a spiegarmi come sia possibile» disse basito Light, «questa registrazione l'ho cancellata io stesso, sono sicuro di non aver commesso errori...»
«Il video è stato alterato, l'immagine è scomparsa... Sicuro di non aver sbagliato qualcosa, Light?» chiese preoccupato il detective.
«Ho controllato più volte, non ne era rimasta la minima traccia... È inspiegabile» concluse il giovane.
«Senza le immagini ha qualcosa di inquietante, non trovi anche tu, Light?» chiese il detective, ma non ricevette risposta perché Misa, crollata penosamente a terra, emise un urlo di dolore che fece voltare spiazzati i due ragazzi.
«Dovremmo darle delle spiegazioni, immagino...» propose il detective.
«Sì...» concordò Light, «ci penso io...» disse avvicinandosi alla ragazza e tirandola su come se fosse una bambola di pezza. «Misa, mi dispiace tanto. Io e Ryuzaki non avremmo mai dovuto farti questo...» cominciò a spiegare, ma la modella lo interruppe.
«È tutta colpa di quel pervertito! Lui ha approfittato del MIO Light! E lo ha fatto nella camera di Misa!» strillò la ragazza piangendo a dirotto, «lui vuole Light tutto per sé e non vuole accettare che Light sia di Misa! Ryuzaki odia Misa e le ha portato via ciò che ha di più caro! Ryuzaki ha reso Light un pervertito come lui!!!» singhiozzò sconsolata.
«Ma che cosa stai dicendo, Misa?!» sbottò Light adirato per quelle accuse insensate, allontanandosi dalla ragazza che si accasciò nuovamente sul pavimento.
«Amane, io e il tuo caro ragazzo abbiamo solo fatto una lotta con i cuscini. Per favore, cerca di riprenderti. Non è poi così grave...» spiegò il detective.
«Esatto, Misa, la stai facendo un po' troppo lunga adesso» aggiunse Light, «certo, non avremmo dovuto farlo in camera tua, è stata una bravata, e per questo ti chiediamo scusa. Ma adesso smettila di frignare, non è morto nessuno» concluse annoiato.
«Capisco che possa essere imbarazzante scoprire che due adulti come noi facciano queste cose, ma non è il caso di essere così drammatici...» disse Ryuzaki, «e poi non è vero che ti odio» aggiunse sorridendo gentilmente alla idol e guadagnandosi l'ennesima occhiataccia torva di Light.
Misa parve assorbire pian piano le parole dei due ragazzi, finché non ne comprese pienamente il senso.
«Che... CHE COSA?!» strillò balzando in piedi con rinnovata energia, «voi vi stavate prendendo a cuscinate?!?! Nella mia stanza?!?! Quindi voi non stavate....?!?!» fece una smorfia allusiva, ma i due ragazzi la fissarono perplessi, incapaci di comprendere a cosa stesse alludendo.
«Quindi Light... è ancora il mio Light?! Non l'hai toccato, Ryuzaki?!» chiese conferma la modella, afferrando il detective per il colletto e cominciando a strattonarlo.
«No, Amane, non sono un pervertito. Il tuo Light è ancora illibato...» disse il detective, divertito dall’irruenza della giovane, «e direi soprattutto allibito, in questo momento» aggiunse, notando l'espressione omicida di Light che fissava le impudenti mani di Misa addosso al compagno e l’espressione beata e soprattutto beota di quest’ultimo.
«Misa, da brava...» disse col tono di chi si appresta a disinnescare una bomba a orologeria, «lascia andare Ryuzaki...» e con stizza rimosse le mani della modella dal detective, tirando poi un sospiro di sollievo.
«Oh Light!» sospirò la ragazza stritolandolo in un abbraccio soffocante, «non sai quanto è felice Misa di saperti ancora suo!» disse, cercando poi di incollare le sue labbra a quelle del fidanzato, che a sua volta cercava disperatamente di evitare l'indesiderato contatto.
«Mi..Misa, ti prego, n..non davanti a Ryu..Ryuzaki!» balbettò Light, scansando eroicamente ogni attacco della modella alla sua persona.
«Oh, non preoccupatevi per me, fate pure con comodo» commentò Ryuzaki guardando seccato da un'altra parte, «non mi scandalizzo mica per così poco, al contrario di altri...» buttò lì con fare casuale.
La frecciata sortì l'effetto desiderato: Misa staccò i suoi tentacoli da Light e rivolse la sua completa attenzione al detective.
«COSA STAI INSINUANDO, RYUZAKI?!» sbottò, nuovamente su tutte le furie, «POCO, DICI?? HAI IDEA DI COSA SEMBRASSE QUELL'ODIOSA REGISTRAZIONE?!» strillò battendo il piede a terra.
«Non era altro che una stupida lotta con i cuscini, Amane-san» rispose pacatamente il detective, «non ho idea di cosa potesse sembrare a TE, ma se hai immaginato qualcosa di tanto sporco da avere questa reazione, forse la pervertita qui sei TU...» concluse spietato, godendosi l'effetto delle sue parole sulla ragazza.
«COME OSI.....» ringhiò la modella, stringendo i pugni e preparandosi all'attacco.
«Misa, calmati...» fece Light trattenendola per le spalle, «Ryuzaki non intendeva offenderti, e io sono d'accordo con lui... Non c'era nulla di sporco in quella registrazione, quindi sta’ tranquilla, va bene?» disse col tono più dolce che gli riuscì di simulare.
«Light, caro, ma è normale che tu non ci veda nulla di male, sei così puro! Al contrario di quel pervertito di Ryuzaki!!» inveì la giovane contro l'odiato detective, che se la rideva sotto i baffi.
«Fidati, Amane, il tuo caro Light non è così puro come può sembrarti...!» disse allusivo il detective, fulminato subito dopo dallo sguardo omicida di Light.
«Ryuzaki, dovresti sciacquarti ogni volta la lingua prima di nominare il nome di Light con la tua boccaccia!» sibilò inviperita la ragazza, «dico bene, Light?» aggiunse, rivolgendo uno sguardo adorante al suo ragazzo ancora intento a trattenerla, che cambiò istantaneamente espressione, mutandola in una ben più accondiscendente.
«Naturalmente, Misa. Adesso che abbiamo chiarito tutto, però, dovresti lasciarci lavorare...» disse spingendola verso l'uscita.


...
- Attenti, stanno per aprire la porta!
- Forza, andiamo via! Matsuda, sbrigati!
- Ragazzi, ma è possibile che davvero non si siano resi conto di cosa sembra che stiano facendo in quella registrazione?!
- Matsuda, non è il momento adesso, stanno arrivando!
- Via, via, via!
...


«Va bene, Light, vi lascio lavorare, ma stai attento...» disse diffidente Misa, fissando Ryuzaki che ciondolava dietro il suo amato, «e ricorda che Misa-Misa ti aspetta sempre nella sua camera!» sussurrò sensuale, schioccando un bacio a tradimento sulle labbra di Light, come a rimarcare la sua legittima proprietà sul giovane, guardando minacciosamente Ryuzaki dritto negli occhi.
Quando finalmente la idol si chiuse la porta alle spalle, i due tirarono un sospiro di sollievo.
«C'è mancato poco...» sussurrò esausto Light, «non oso immaginare cosa sarebbe successo se avesse sentito il seguito di quella registrazione maledetta...»
«Non credo che avrebbe potuto far peggio di così, Light. Fortuna che abbiamo fermato la registrazione prima del bacio...»
«Non chiamarlo così, Ryuzaki! È stato un incidente...» commentò Light piccato.
«Sì, beh... niente di così grave, in fondo. Non so cos'abbiano tutti quanti nella testa per immaginare sempre le cose più turpi di questo mondo su di noi» disse pensieroso il detective, «eppure era solo una stupida lotta con i cuscini, non riesco proprio a capire cosa ci abbiano visto di pervertito... Tu hai qualche idea?» chiese al compagno.
«Assolutamente no. Non capisco proprio perché si scandalizzino tanto» rispose Light, ripulendosi febbrilmente il punto in cui la ragazza lo aveva baciato sporcandolo di rossetto.
«Light, se vuoi baciarmi, dovrai fare molto meglio di così» commentò il detective, vedendo le operazioni di pulizia del compagno, «ho del colluttorio da qualche parte...»
«Ryuzaki!! Non ho nessuna intenzione di ripetere l'INCIDENTE» ribatté offeso Light.
«Stavo scherzando, Light. Non essere sempre così permaloso...» lo tranquillizzò l’altro, cominciando subito dopo a frugare in un cassetto.
«Che cosa stai cercando?» chiese Light incuriosito da quelle strane manovre.
«Queste...» disse Ryuzaki tirando fuori dall’archivio due cassette, etichettate ironicamente con i nomi “Nullaf...agenti” e “Nullaf...agenti 2”.
«Se dobbiamo capire cosa non va nelle nostre conversazioni, tanto vale cominciare dall’inizio...» disse porgendole all’altro.
«Sono le registrazioni integrali degli ultimi tre mesi» commentò Light, «da quando ci siamo trasferiti al nuovo quartier generale...»
«Esattamente...» confermò Ryuzaki, «è da quel momento che sono cominciati i nostri guai, per cui riascolteremo tutto attentamente finché non ne verremo a capo».
«Ryuzaki, ma ci vorranno secoli per riascoltare tutto!» protestò Light, «piuttosto dovremmo capire come ha fatto Misa ad averne una copia, visto che sono sempre rimaste chiuse nell’archivio...»
«Faremo anche quello, anzi io credo che le due cose siano strettamente collegate...» disse pensoso Ryuzaki, «ma prima, facciamo due chiacchiere con la nostra squadra. Vorranno sapere come è andata a finire la storia, visto che sono stati ad origliare dietro la porta tutto il tempo...» disse spostandosi verso il computer e accendendo i microfoni.

...
- Accidenti, quella Amane mi ha fatto venire un cerchio alla testa con tutte le sue strida!
- Io non ci sento più da un orecchio...
- Ragazzi, ma possibile che quei due non si rendano ancora conto di cosa sembrano le cose che si dicono? Non riesco a credere che siano così ottusi!
- Matsuda, evidentemente non sono maliziosi quanto te! È raro trovare due ragazzi così puri di cuore al giorno d'oggi...
Crrrrr crrrrr crrrrr
- ehm ehm, buonasera, signori...
- Ryuzaki!
- In persona. Allora, spero che lo spettacolo vi sia piaciuto...
- Ryuzaki... Scusaci, non volevamo... ehm... impicciarci...
- Non importa. Vi ho contattato per farvi sapere che “l'emergenza Amane” è rientrata...
- Oh bene, che sollievo!
- ...e colgo l’occasione per rispondervi che no, né io né Light abbiamo capito cosa sembrano le nostre conversazioni. A proposito, Matsuda, grazie per averci dato degli ottusi...
- Perdonami, Ryuzaki... non intendevo...
- ...tuttavia sono certo che a breve io e Light risolveremo l'arcano e capiremo perché i nostri discorsi vi sconvolgono tanto.
- Ma no, Ryuzaki, lascia perdere...
- Ci stiamo già lavorando. Un'altra cosa: come sta il sovrintendente Yagami?
- È ancora svenuto. Non dà segni di vita.
- Capisco. Mando subito Watari a controllare le sue condizioni.
- Va bene, Ryuzaki.
- Ah, dimenticavo. Domani sera cattureremo Higuchi, per cui tenetevi pronti, e abbiate un minimo di riguardo per il sovrintendente Yagami.
- Certo, Ryuzaki...
...


Ryuzaki chiuse la conversazione e si rivolse al compagno, che nel frattempo si era armato di cuffie e stava riascoltando attentamente le registrazioni.
«Allora?» domandò il detective, «hai scoperto qualcosa?»
«È molto strano» disse Light, «le immagini sono scomparse da tutte le registrazioni. Non c’è nulla da vedere...»
«E cosa si sente?» chiese Ryuzaki accostando l’orecchio alle cuffie di Light.
«Soltanto le nostre voci. Ma sinceramente non mi dicono proprio nulla di nuovo.»
I due rimasero in ascolto.

- Ti piace ora?
- Sì... adesso prova a spingere… ODDIO!... FERMATI!!
- Di nuovo?! Cosa c’è adesso?!
- Ti avevo detto di fare piano!
- Scusa, Ryuzaki, ma se non faccio così non entrerà mai!
- Sei troppo brusco! Così me lo rompi!
- Mi dici come faccio a romperlo se a stento me lo fai toccare?!


«Passa avanti, Light» disse Ryuzaki, «qui stavamo solo appendendo un quadro, non mi sembra ci sia qualcosa di male.» Il ragazzo fece scorrere velocemente il nastro fino ad un punto che sembrava interessante...

- ...potresti deciderti a prenderlo, una buona volta?
- Non lo so, Light... è troppo grande persino per me...
- Non vuoi dargli nemmeno una leccata?
- Se proprio ci tieni, leccalo tu...


«Qui è quando ti ho portato il gelato!» disse Light, «mi ricordo benissimo di quel giorno, mi facesti arrabbiare tantissimo...»
«Perdonami Light, sono stato veramente infantile» si scusò Ryuzaki, «ma a parte questo, ti dice niente?»
«No...» rispose Light, «passiamo avanti...»

- Ehm… Ryuzaki... ti sei... sporcato anche tu...
- Cosa? Dove?
- Sulla... sulla maglietta... lì, vedi?
- Oh... non me n’ero accorto... Questa è senza dubbio opera tua, Light...
- Come fai a dirlo?
- Perché stamattina hai schizzato ovunque con quel coso enorme... infatti, vieni a vedere... Guarda, è ovunque... sul tappeto, sui documenti, anche sul laptop!


«Niente?» chiese Light al detective.
«Nulla» rispose l’altro, «a te?»
«Idem» confermò Light, «non capisco proprio cosa ci sia di scandaloso nei nostri discorsi. Mi sembrano perfettamente normali.»
«Riascoltiamo il cd che ha portato Amane» propose Ryuzaki.

...
- ...mmmmh!
- ...nnnnh!
- anf... Light, sei impazzito? anf anf... Così mi soffochi!
- Hai... anf... Cominciato tu!
- Sì ma... anf anf... non pensavo che saresti stato... anf... così violento!
- Che ti... anf... aspettavi? Me l’hai... anf... sbattuto in faccia!
- Devi sempre... anf... rendere tutto... anf... così strano!
- Se a te piace farlo... anf... in posti strani... mi regolo... di conseguen..ahi!... che botta!...
- Scusami, ti ho fatto male, Light?
- Sì...
- Fa vedere...
...
- Mi hai spaccato il labbro...
- Dai, è solo un graffiett..mmpf!
- mmm...
...


«BENE, QUESTA PARTE POSSIAMO ANCHE SALTARLA...» disse Light irremovibile, fermando la registrazione, «non ho nessuna voglia di ricordare l’INCIDENTE.»
«Sì hai ragione» concordò il detective, «beh, allora cosa ti sembra?» chiese pensieroso.
«Mi sembra solo una lotta con i cuscini, ma più inquietante, però non riesco proprio a capire il motivo» disse voltandosi verso Ryuzaki e trovandoselo inaspettatamente ad un palmo dal naso per via delle cuffie che non aveva.
«M..ma tu... non hai ascoltato niente!» disse schiarendosi la voce, «tieni, ascolta tu adesso... io ne ho abbastanza!» aggiunse porgendo le cuffie a Ryuzaki.
Il detective riascoltò a sua volta l’ultima conversazione.
«Niente...» commentò subito dopo averla ascoltata, «non mi dice nulla, se non che ce le siamo date di santa ragione con i cuscini di Amane...»
«Esattamente» concordò Light, «non capisco proprio cosa ci vedano gli altri di male...»
«Certo, ha qualcosa di inquietante...» commentò ancora Ryuzaki riascoltando il cd, «ma non saprei definire cosa...»
«Nemmeno io... Comunque, dovremmo prepararci per la cattura di Higuchi. Ci penseremo con calma quando sarà tutto finito» disse Light sfilando le cuffie al detective e schioccandogli istintivamente un bacio sulla guancia.
Il detective si portò la mano al punto dove Light lo aveva sfiorato e lo guardò strabuzzando gli occhi.
«Anche questo rientra nella categoria “incidente”, Light?» chiese esterrefatto al ragazzo che si copriva scandalizzato la bocca con entrambe le mani.
«Non so cosa mi sia preso, Ryuzaki!» si giustificò coprendosi il viso nell'imbarazzo più totale, «credo che quelle registrazioni... mi facciano uno strano effetto!» disse evitando di guardare l’altro negli occhi.
«Che intendi?!» disse Ryuzaki illuminandosi improvvisamente, «hai capito qualcosa?»
«No, ma...» cominciò Light grattandosi la nuca, «senti, forse è meglio concentrarsi su qualcos’altro, adesso...»
«Hai ragione. In effetti mi sento strano anche io...» aggiunse inquieto Ryuzaki.


 

***



Per tutto il giorno seguente, l'intera squadra lavorò sodo per organizzare la cattura di Higuchi. Incredibilmente, nonostante il lassismo dei vari membri e la generale scarsa voglia di lavorare, erano arrivati ad un passo dal risolvere il caso Kira.
Nel quartier generale si respirava un'aria di tristezza e malinconia: una volta catturato Higuchi e risolto il caso, sarebbe arrivato il momento degli addii. Tutto sommato, per gli agenti era stato bello lavorare con Ryuzaki, ed anche per il detective si era rivelata una bella esperienza.
Nonostante avessero varie cose ben più importanti per la testa, Light e Ryuzaki trovarono anche il tempo per scervellarsi sulle registrazioni rinvenute il giorno prima; tuttavia, non ne vennero a capo ugualmente.
Se ne stavano chiusi nella loro camera ormai da ore, ed erano entrambi molto frustrati.
«Ryuzaki, per stasera non è cosa» si lamentava Light, ancora sdraiato sul letto.
«Forse dovremmo fare un ultimo tentativo...» propose il detective.
«Non credo, ormai le abbiamo provate tutte...» fece Light pensieroso, «se non abbiamo concluso niente finora, è meglio lasciar perdere» disse rassegnato.
«Accidenti» disse il detective, accucciandosi accanto al compagno, «detesto quando mi succede.»
«Non fartene una colpa, Ryuzaki» lo consolò Light, «nemmeno io mi sento molto in forma stasera...»
«Però ultimamente mi capita spesso» ammise il detective, «è come se avesse smesso di funzionare» disse afflitto, nascondendo la testa tra le ginocchia.
Light si voltò preoccupato verso il detective. «È per questo che sei così depresso?» chiese incredulo, sgranando gli occhi quando il compagno annuì. «Ryuzaki, ti assicuro che non me ne sono mai accorto! Con me sei sempre instancabile!» disse scioccato.

...
- Non è possibile, lo stanno facendo di nuovo!
- Matsuda, piantala di origliare, tanto non ci arriveranno mai...
- Secondo me lo fanno apposta... Ide, tu che ne pensi?
- Io credo che sia un fatto inconscio...
- In che senso?
- Nel senso che si desiderano, ma non hanno il coraggio di ammetterlo, e così il loro inconscio li porta a dire ciò che in realtà vorrebbero fare...
- Ide, da quando sei così psicologo?!
- Da quando leggo il diario segreto di Matsuda...
- Cosa?!
- Scrivi un mucchio di robe contorte, Matsuda, lo sai?
- Ahahahahah Ide, sei serio?
- Certo, Aizawa! Dovresti leggerlo anche tu... Il nostro caro Matsuda si fa un sacco di paranoie...
- Piantatela!
- Comunque, spero per loro che continuino a restare ignari di quanto dicono...
- Ma, Ide, non possono andare avanti così, è una follia! Qualcuno dovrà dirglielo...
- No, Aizawa, potrebbe essere molto traumatico per loro scoprirlo così... devono arrivarci da soli...
- Bah, se lo dici tu che sei psicologo... Secondo me hanno solo bisogno di essere smaliziati un pochino... Sono troppo candidi...
- Io dico che lo fanno apposta per farci impazzire...
- Matsuda, te l'ho detto che sei paranoico...
- Finiscila, Ide!
...


«Comunque capisco come ti senti» disse Light a Ryuzaki, infilandosi la camicia nei pantaloni, «qualche volta è capitato anche a me, e so che può essere una situazione molto imbarazzante...»
«Già, soprattutto quando il resto del mondo si aspetta che ce l’abbia sempre bello e pronto in ogni momento... non ho forse diritto anche io a sentirmi stanco, ogni tanto?» disse Ryuzaki tirandosi su i jeans, «eppure sembro una persona normale, a prima vista nessuno penserebbe che sia tanto dotato.»
«Ryuzaki, le dimensioni non contano, l'importante è come lo si usa...» disse saggiamente Light, tirando su la zip dei pantaloni, «...il cervello» si sentì poi in dovere di specificare, senza un motivo preciso.
Ryuzaki lo guardò perplesso. «Certo, il cervello. Cosa, se no?»
«Non saprei» disse Light, lievemente accigliato. «Allora, sei pronto?»
«Sì» disse Ryuzaki infilandosi le scarpe sdrucite, «andiamo a catturare Higuchi.»

...
- ragazzi, stanno uscendo, andiamo via!
...


«Light, lo sai che i nostri agenti sono degli idioti?» disse Ryuzaki aprendo la porta, «sono stati qui dietro tutto il tempo ad origliare e non sanno che proprio lì c'è una telecamera», indicò un punto sul soffitto, «con la quale li ho spiati tutto il tempo, mentre loro spiavano noi» spiegò gongolando.
Light alzò gli occhi al cielo. «Ryuzaki, forse non ti rendi conto che certe volte sei peggio di loro» replicò guardandolo di sbieco.
«Ma io lo faccio per lavoro» protestò il detective, entrando nell’ascensore che li avrebbe condotti sul tetto dell’edificio.
«Beh, ma certe volte esageri» disse Light, premendo il pulsante. I due si ritrovarono sul terrazzo, al cospetto di un elicottero.
«Stasera ti farò toccare il cielo con un dito, Light» disse il detective indicando la sua straordinaria dotazione, alla cui vista Light spalancò gli occhi sbalordito. «Spero per te che non sia la prima volta...»
«No, non è la prima volta, ma Ryuzaki...» disse Light titubante, girandogli intorno per guardarlo meglio, «non immaginavo che avessi un arnese del genere...»
«Ti piace?» chiese orgoglioso il detective.
«Altroché se mi piace!» rispose Light estasiato, «non ne ho mai visti di così belli...»
«Ti va di provarlo? Posso insegnarti come si fa...» disse il detective.
«Davvero sei in grado di muoverti con un simile aggeggio?»
«Certo che sono in grado» fece Ryuzaki gonfiando il petto, «te l’ho detto che sono una persona molto dotata...»
«Ah su questo non c’è dubbio, Ryuzaki, sei smisuratamente dotato» disse Light guardandolo con ammirazione.
«Sei pronto per farci un giro? Vedrai, ti farò divertire parecchio» disse Ryuzaki strizzandogli l’occhio, mentre Watari, che aveva assistito a tutta la scena, scuoteva la testa incredulo, ma con un sorrisetto divertito.
Così i due ragazzi salirono sull’elicottero all’inseguimento di Kira e non pensarono più alle stranezze dei loro discorsi, troppo presi a organizzare la missione e a salvare la pelle agli agenti.
Contrariamente a tutte le aspettative, l’agognata illuminazione arrivò per Light nel momento più imprevedibile di tutti: proprio nel bel mezzo dell’operazione.
«Allora, Light, ti piace stare sul mio fallicottero?» chiese Ryuzaki in un momento tranquillo.
«Sul tuo cosa?!» sbottò Light atterrito, allontanandosi il più possibile dal detective.
«Sul mio elicottero...» ripeté Ryuzaki spaventato dalla reazione dell’altro, «Light, ti senti bene?» chiese guardandolo preoccupato.
«Santo cielo, non so cosa mi passi per la testa in questi giorni» disse Light battendosi un palmo sulla fronte, «avevo capito una cosa che non c’entra assolutamente niente...»
«Tranquillo, Light, è la tensione» disse affabile Ryuzaki, «anche io mi sento strano.»
I due si guardarono annuendo comprensivi.
«Oh, Light, ci siamo!» disse Ryuzaki sporgendosi dall’abitacolo, «hanno preso Higuchi, e pare che abbia un quaderno!» disse, dando poi ordini agli agenti di portargli il misterioso oggetto. «Ryuzaki, pare che chi tocchi il quaderno riesca a vedere un mostro!» spiegò il sovrintendente Yagami.
Poco dopo Mogi arrivò porgendogli un quaderno nero.
«Incredibile!» fece Ryuzaki non appena lo ebbe tra le mani.
«Ryuzaki!» lo chiamò Light, «Ryuzaki, fallo toccare anche a me!!» disse strappandogli il quaderno con una mano, e piazzando l’altra sul suo “fallicottero”.
Per un motivo o per un altro, la sua mente, finalmente, comprese, e gli anni della beata innocenza finirono per Light Yagami.








 

L'urlo di Light Yagami fu udito per un raggio di cento chilometri.

Mogi, oltre che muto, dopo l’urlo di Light divenne anche sordo.

Matsuda vinse la scommessa che aveva fatto con Ide su chi dei due sarebbe "arrivato" prima; il suo diario segreto fu pubblicato sotto pseudonimo e divenne un best-seller.

Ide perse la scommessa: aveva dato Ryuzaki per vincente. Smise di fare scommesse e bische clandestine con Matsuda e divenne un rinomato psicologo.

Aizawa si tagliò i riccioli afro, per un motivo apparentemente non legato alle vicende fin qui narrate.

Ryuzaki non comprese subito la natura dei suoi discorsi con Light, ma si vocifera che avesse dei forti sospetti dopo che il compagno cominciò a nascondersi ogni volta che udiva il rombo di un elicottero.

Così Ryuzaki si disfò dell’elicottero, sperando che il suo amico Light rinsavisse.

Ma non servì a niente.

Circa una settimana dopo, Misa fece uccidere Ryuzaki perché convinta che avesse sedotto e molestato il suo ragazzo sull’elicottero durante la missione.

Ryuzaki ebbe l’illuminazione solo in punto di morte, tra le braccia del suo compagno.

Da quel giorno, Light Yagami non fu più lo stesso.
Giurò di vendicare il suo amico Ryuzaki maltrattando Misa Amane per il resto dei suoi giorni.
Non si trovò mai più un compagno e visse solo per il resto della sua vita.
E soprattutto non mise mai più piede su un elicottero.
Qualche tempo dopo, fu visto sulla tomba di Ryuzaki mentre rideva di gusto, probabilmente ripensando alle assurdità che si dicevano quando era in vita.

Dopo la tragedia, vennero ascoltate le testimonianze degli agenti sopravvissuti.
Ognuno diede una spiegazione diversa dell’accaduto, che riportiamo qui di seguito.

«Io l’ho sempre detto che c’era qualcosa di strano tra quei due, ma nessuno mi ha mai creduto. Sono convinto che Light e Ryuzaki fossero perfettamente consapevoli di ciò che facevano e dicevano, anzi, molte volte si comportavano apposta in maniera ambigua solo per creare guai al quartier generale e fare scherzi a me e al povero sovrintendente Yagami.»
Tota Matsuda, scrittore di romanzi rosa, paranoico

«Come ho già detto molte volte nei miei numerosi trattati, tra Light e Ryuzaki c’è sempre stata una forte attrazione fisica e mentale, che i due non potevano vivere apertamente a causa della cardiopatia del sovrintendente Yagami, ma anche per una loro intrinseca incapacità di ammettere con se stessi qualcosa che razionalmente reputavano sconveniente, ragion per cui sublimavano i loro normali istinti creando situazioni che rispecchiassero ciò che inconsciamente desideravano, ossia avere un rapporto intimo con l’altro, tramite i cosiddetti lapsus»
Hideki Ide, psicologo

«Non ho mai creduto a una sola parola uscita dalla bocca di Matsuda e francamente non capisco un accidenti dei discorsi di Ide. Io credo semplicemente che Light e Ryuzaki fossero due bravi ragazzi, e anche se avevano un modo di parlare molto particolare, lo facevano sicuramente in buona fede... e se anche così non fosse... beh, chi se ne frega, no? Io penso ai fatti miei.»
Shuichi Aizawa, poliziotto

Il sovrintendente Yagami non commentò la vicenda, ma ebbe dubbi sull'orientamento sessuale di suo figlio fino alla morte. Solo un attimo prima di spirare, si convinse contro ogni probabilità che suo figlio fosse etero.

Watari morì di dolore dopo aver capito che il responsabile di tutto era lui. Prima di morire, riuscì comunque a distruggere tutte le prove a suo carico.

Sul povero Matsuda ricaddero quindi tutte le colpe.

Solo Mogi, complice di Watari, sapeva come erano andate davvero le cose.

Tutt’oggi, Mogi è sordomuto, e non è in grado di spiegare come si sono svolti realmente i fatti.

Una registrazione rinvenuta anni dopo gli eventi fin qui narrati ha dimostrato quali furono le cause di cotanta strage.

...




- Serata fiacca questa sera, signor Mogi?
- A quanto pare sì, Watari...
- Tenga, le ho portato queste videocassette. Le ho rubate dall'archivio personale di Ryuzaki!
- “Nullafagenti” e “Nullafagenti 2”? Ma sono le registrazioni integrali di tutto quello che è successo qui da tre mesi a questa parte!
- Proprio così! Ho pensato che sarebbe stato interessante rivederle nelle serate più noiose!
- Ha ragione, Watari! Diamo un'occhiata...
...
- Ho detto PIANO, Light!
- Anf... scusa!
- È delicato, non essere così brusco...
- Va bene, va bene...
- Cambia posizione...
- Ti piace adesso?
...

- Watari, ma secondo lei, Ryuzaki e Light si rendono conto delle cose che fanno... e soprattutto dicono?
- Ne dubito, signor Mogi. Sono due ragazzi talmente puri e scevri di malizia...
- Dovrebbero imparare a controllarsi, però...
- Ah, non ne parliamo, sono anni che cerco di far capire a Ryuzaki che può sembrare un pervertito con i suoi modi equivoci...
- Sa, Watari, mi è venuta un'idea...
- Eh? Signor Mogi, ma che sta facendo?
- Cancello le immagini lasciando solo la parte sonora... In questo modo sarà più semplice per quei due rendersi conto di quanto siano ambigui!
- Lei dice? Potrebbe essere una buona idea!
- Ma certo, mi lasci finire e si renderà conto da sé...
- Dovremmo far ricadere la colpa su qualcun altro, però...
- Naturalmente, Watari. Sarà facile incastrare quell'idiota di Matsuda...
- Stavo per suggerirglielo. È incredibile come siamo sempre sulla stessa lunghezza d'onda, noi due!
...
...
- Sa, signor Mogi, mi è venuta un'idea per movimentare la serata...
- Mi dica, Watari...
- Farò in modo che la signorina Amane si trovi da Matsuda mentre ascolta le registrazioni!
- E cosa pensa di ricavarne?
- Ancora non lo so, ma sembra divertente...
- Ha ragione, potrebbe movimentare un po' le cose. Dopotutto, cosa potrebbe mai succedere di male??






 

Fine

 

   
 
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