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Autore: Ginevra Turner    07/07/2007    0 recensioni
Sirius Black è al suo quinto anno ad Hogwarts, insieme agli amici James Potter, remus Lupin e Peter Minus.
Lì troverà una giovane che saprà tenergli testa in ogni situazione e finirà ben presto per innamorarsene.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un fresco Lunedì mattina di Aprile e Hogwarts si stava svegliando.
Sirius si alzò dal letto più assonnato che mai quella mattina.
“Sirius! Sirius!” aprì gli occhi per capire chi lo chiamava. Lupin stava cercando di svegliarlo.
“Dai Sirius! Sono quasi le nove meno venti! Le lezioni iniziano tra venti minuti! Dobbiamo scendere!”
si mise a sedere ancora mezzo addormentato sul letto tra gli sbadigli.
“Non posso dormire un altro po’? Solo cinque minuti”
“Povero Felpato.” disse James in tono ironico, che si era appena seduto sul letto. “Remus, devi capire che le ragazze non gli danno pace. Ieri sera ho visto come studiavi Trasfigurazione con Ann.”
“Ah! Sta’ zitto!” rispose brusco Sirus.
“Ragazzi non mi interessa se ieri avete fatto tardi, mi interessa solo che vi muoviate!” disse Lupin.
“Ok, Remus, ok. Arriviamo” gli risposero in coro. Lupin li lasciò per andare a fare colazione mentre loro si prepararono.
Uscirono dalla Sala Comune dieci minuti dopo.
“Senti un po’, Felpato” disse James mentre percorrevano il corridoio.
“Dimmi”
“Non sei uscito con circa cinque ragazze questa settimana?”
Sirius esitò a rispondere: "Si ma nessuna di loro era qualcosa di serio."
James lo guardò divertito: "A quanto pare fai strage tra le ragazze…"
“Ehi! Turner sta’ attenta!” esclamò Sirius. Una ragazza l’aveva appena urtato alla spalla mentre scendeva di corsa le scale.
“Scusa!” gli gridò da lontano corendo senza nemmeno voltarsi.
James lo guardò poi entrambi esclamarono: "E chi la capisce la Turner!”
Abigail Turner era una Grifondoro del loro stesso anno. Con le ragazze non aveva molto in comune apparte il fatto di esserlo. Molto spesso lei, James e Sirius si ritrovavano a litigare e proprio non la capivano. Finalmente arrivò l’ora di pranzo e dopo un pasto veloce il quartetto, formato da Sirius, James, Lupin e Minus, si andò a riposare in cortile sotto una grande quercia vicina al lago.
“Ragazzi guai in vista…” disse Lupin. Indicò con il dito una ragazza che si avvicinava. Era Abigail. “C’è la Turner!”. Si stava avvicinando sempre più. E aveva l’aria ad ogni passo più infuriata. Ma che cosa voleva questa volta? Perché non li lasciava mai in pace?
“Black!” disse non appena li ebbe raggiunti puntandolo con il dito.
“Dimmi Turner.” rispose con fare strafottente.
“Sono qui per dirti un paio di cosette che la mia amica non ha iol corggio di dirti, stronzetto.”
iniziava bene la conversazione, pensò.
“Ovvero,stronzetta?” a quelle parole la ragazza andò su tutte le furie.
“Sei un idiota! Mi sbaglio o stavi con Jenny? Sai una Grifondoro, capelli castani, non molto alta.”
“Nessuno l’ha mai detto.” Abigail si infuriò ancor di più e prese a urlare.
“STRONZO CHE NON SEI ALTRO! MA COME TI PERMETTI DI TRATTARE A QUESTO MODO UNA MIA AMICA!”
Ormai tutto il cortile aveva gli occhi puntati su di loro. Anche Sirius cominciava a scaldarsi. La situazione era spinosa e non sapeva come uscirne a testa alta. L’unica cosa che poteva fare era cambiare argomento o dileguarsi in modo onorevole. James sembrava cominciare a irritarsi e Sirius capì che voleva entrare in gioco. Sarebbe stato ancora peggio. Lupin li guardava, in modo che sembrava volesse dire: fate come volete io non mi affanno più. Peter, invece, lo guardava con ammirazione. Ma Peter faceva sempre così.
“Bravo. Sei bravo a squagliartela quando si mette male! Buffone!” continuò Abigail. Poi tirò fuori la bacchetta e gliela puntò contro. “TARANTALLEGRA!”.
Improvvisamente le gambe di Sirius cominciarono a ballare con un ritmo tutto loro. James si alzò con la bacchetta pronta a fargliela pagare, ma Lupin di scatto gli abbassò la bacchetta, fermandolo.
“Fermo.” gli disse piano.”Abigail, meglio che torni dalle tue amiche. Se continui dovrò toglierti dei punti. “ proseguì rivolto alla ragazza.
Abigail lo guardò torva poi abbassò la bacchetta e si rivolse a bassa voce a Lupin:
“Ora ho capito perché Silente ti ha nominato prefetto. Devi parare il culo a quei due.”
Lupin sembrò non farci caso. Poi si rivolse a Sirius, che ancora si muoveva in preda ad una danza assurda: “prova ancora a ferire una mia amica e non te la caverai con un balletto.”
Sirius la guardò: “Va' all’inferno!”
“Grazie, stronzetto.” poi si girò e tornò dalle amiche. Gli occhi degli studenti sembravano godersi una partita di tennis. I loro sguardi si posavano ora su Sirius, ora su Abigail.
Lupin seguì la ragazza che si allontanava con lo sguardo, poi si voltò verso Sirius e mormorò un controincantesimo. Le sue gambe si fermarono all’istante.
“Lunastorta! Perché non mi hai permesso di contrattaccare?” gli disse James mentre Remus si sedeva come nulla fosse.
“Perché sarebbe finita male.” si limitò a rispondergli.
Lui e Sirius si sedettero, affranti e umiliati. Non era la prima voltra che ne uscivano sconfitti. Abigail era un osso duro. Sentì la collera esplodere dentro di lui. La doveva pagare cara.
Doveva pur esserci un modo.
Il pomeriggio passò come la mattina tra le lezioni e i compiti. Lupin trascinò a forza il gruppetto in biblioteca per studiare ma sembrava non esserci tregua.
“Dai Sirius! Trasfigurazione non è difficile!” gli disse Lupin.
“Remus, oggi proprio non ce la faccio a studiare. Non ci sto con la mente.” gli rispose con la testa altrove. Alzò lo sguardo e vide Ann venire verso di loro. Era una ragazza del quarto anno, con lunghi capelli castani, anche lei di Grifondoro. Li salutò con la mano e Sirius la salutò a sua volta.
“Ciao Sirius” lo salutò e gli diede un bacio.
“Ciao. Loro sono i miei amici.” disse indicando gli altri che li fissavano. “Lui è Remus Lupin, lui è James Potter e lui è Peter Minus.” disse indicando ognuno di loro.
La salutarono con un cenno della mano poi Lupin li constrinse a rimettersi sui ibri. Ma James non sembrava intenzionato ad obbedire. Seguì con la coda dell’occhio ciò che facevano i due.
“Come va lo studio?” disse a Sirius la ragazza sedendosi sulla sedia accanto.
“Non bene” le rispose guardando i libri. “Sai che io e lo studio non andiamo molto d’accordo.” proseguì sorridendo.
  
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