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Autore: Kurrin Bright    21/12/2012    4 recensioni
Ricordavo la morte di Madain Sari.
Le fiamme che divoravano il paesaggio, il fumo e la notte che dipingevano il cielo di nero, il mare che si agitava e travolgeva ogni cosa.
E tra la distruzione una bambina: io…
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garnet Til Alexandros XVII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai e posi il mio sguardo enigmatico in alto. Il dolce tramonto con il suo rosso infuocato sembrava incendiare il muro dell'Invocazione, così fece lentamente apparire nella mia mente la distruzione di Madain Sari. 
E quei raggi di sole, così delicati, ma che apparivano distruttivi, li avevo già visti…
Ma dove? In quel villaggio sperduto e morto che era solo un cumulo di macerie e dove viveva solo una bambina, Eiko, con i Moguri? 

Io ero abituata a svegliarmi e ad essere coccolata dai raggi dell'alba che mi baciavano il viso. Come mai quelli del tramonto mi apparivano così strani?


Un'immagine nella mia testa apparve all'improvviso; le fiamme che divoravano il paesaggio, accompagnate dalla notte e dal fumo che dipingevano il cielo di nero. Il terreno, invece, non esisteva più. Era stato risucchiato dall'acqua.

Nel mio cuore iniziò ad agitarsi il terrore, ero anche io stata coinvolta in quell'evento?
E tra la distruzione un occhio, che osservava la morte mescolarsi con il fuoco. In una sola pupilla galleggiava l'odio, un odio profondo, senza motivo, quasi irreale. Nel frattempo il rosso della distruzione si rifletteva dentro quella sfera, sfumandosi nella scena.

 
 

Così venivo cullata da quegli scenari con malinconia, essi accesero rapidamente sul mio viso pallido un'espressione turbata.

Mi avevano catturata per poi portarmi dentro ad essi, ad assistere a quell'orribile spettacolo.

E mentre ero immersa in esso i miei lunghi capelli venivano accarezzati dal vento. Ma, si sa, esso, ovunque passa, se è forte travolge, se lieve coccola.


 

Dopo il fuoco una nuova immagine attraversò la mia memoria: il mare. Ma non un mare blu, profondo e tranquillo come ero solita ad immaginarmi.

Quel blu era un colore violento e spaventoso, quasi sul verde, mescolato con il bianco sporco della schiuma.
E tra quei colori una barca, trascinata dalle onde. Doveva difendere le persone che erano a bordo, ma non poteva difendersi dall'amarezza di quell'acqua. Era troppo piccola e insignificante, quella tempesta l'avrebbe subito spazzata via.

E sulla barca, una bambina; coperta da un lungo abito bianco e da un cappuccio del medesimo colore. I capelli, corti e neri, erano nascosti, si vedeva solo il viso candido decorato con due occhi rotondi e trasparenti. Appariva di un innocenza a dir poco immacolata.
… Io? La cosa mi angosciava e mi stupiva ancora di più.


Come me assisteva a quegli spaventosi scenari, come me aveva paura, come me si chiedeva mille "Perché?" dentro la sua mente.
Capì immediatamente che quella bambina era ancora dentro di me e si era risvegliata proprio in quel momento.
Subito dopo vidi una donna, vestita in modo identico… mia madre? La mia vera madre?
La donna che non potè fare a meno di proteggermi a costo della sua vita per far sì che io, sua figlia, venissi salvata da tutti quegli scenari terrificanti? 
Non avevo più alcun dubbio, era lei! 
Lei che poteva solo proteggere la figlia spaventata, lei che guidava la piccola barca, lei che era morta così come Madain Sari.



La paura cresceva sempre di più dentro la mia testa che sembrava galleggiare in aria, ricordare era una tortura, ma non potevo fare a meno di assistere a quegli scenari terrificanti dipinti nella mia mente tremante, tutto per quei raggi di sole così infuocati e familiari. 
Il mio passato così oscuro era ritornato alla luce, ma giacevo ancora preoccupata nelle braccia dell'angoscia, che si rifletteva nei miei malinconici occhi color nocciola.
Lentamente la mia anima veniva cullata da domande e pensieri e mentre i due scenari si separavano il mio corpo stanco cadeva dolcemente su quello di Gidan.

 
 

 

Note dell'autrice

Salve, era tanto che non scrivevo qualcosina su Final Fantasy. Ho scelto l'IX semplicemente perché è il mio pre-fe-ri-to! 

E anche Garnet/Daga come personaggio mi è sempre piaciuta, assieme a Vivi è il mio personaggio preferito di FFIX
Ecco, ora che ci penso potrei scrivere qualcosa anche sul maghetto, devo solo pensarci! ^^

Questa storia è ispirata al FMV nel disco 2 quando ricorda la distruzione di Madain Sari, il suo villaggio di nascita.

Ci ho messo l'anima per scriverla, l'ho modificata molte volte! Spero vi piaccia almeno un po'
Lo so, lo so. Non è il top dell'originalità ma la prossima volta cercherò di fare di più!

Arrivederci

PS: Ringrazio tantissimo TerraBranford per avermi incoraggiata a continuare a scrivere storie su questa saga =)
Spero che anche lei continuerà a scrivere storie, su FF e non.

 

CrystalHika

   
 
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