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Autore: D_Willow    21/12/2012    3 recensioni
[Glee/Pocahontas]
1607 Londra
Nel porto c’era una gran confusione di uomini che andavano e venivano, molti di loro erano lì per partecipare alla prima spedizione della “Virginia Company” al fine di recuperare ricchezze nel Nuovo mondo.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Inaspettata
 


Sbarcammo sulle coste della Virginia dopo quasi quattro mesi di viaggio, ero appena uscita dalla mia cabina e respirai per la prima volta la differente aria del Nuovo Mondo: era più pulita, più pura.

Sentivo che una volta che avrei messo piede su quelle lande verdeggianti, ci sarebbe stata una svolta nella mia vita.
Mi sciolsi i capelli e presi a camminare sul ponte della nave in direzione di Quinn e Sugar, visibilmente assonnate, dato che il sole era sorto da poco e quindi la nave si stava ancora svegliando.

-Hei!- Le salutai dando una pacca sulle spalle di entrambe.

-Ciao Britt.- Mi rispose allegra Sugar, invece Quinn mi diede ancora le spalle fissando le rive della Virginia, già visibili.

-Quinn, tutto bene?- Chiesi un po’ preoccupata, nell’ultimo mese io e lei avevamo legato molto, ma sentivo che c’era qualcosa che non mi diceva o che comunque era in ansia per qualcosa.

-Sugar puoi andare un attimo in coperta a prendermi la cartina del Nuovo Mondo? Avrei bisogno di appuntarmi dove l’acqua è più profonda per attraccare.- Le chiesi con gentilezza a lei una cosa qualsiasi pur di farmi stare un po’ da sola con Quinn.

Avevo bisogno di parlarle: mi dispiaceva vederla così assente e pensierosa, visto che eravamo praticamente arrivate, volevo tutto il mio equipaggio in forma e sorridente.

-A cosa pensi Q?- Chiesi con fare dolce, posandole delicatamente una mano sulla spalla.

-Britt, ti chiedi mai cosa fare della tua vita?- Mi domandò prendendomi un po’ alla sprovvista.

-Veramente no, mi piace vivere alla giornata, cogliendo le opportunità così come vengono.- Dissi facendo finta di niente. In realtà ci pensavo eccome, ma preferivo basare la mia vita sull’avventura, così da non avere l’ansia di pensare al domani.

-Bhe, io è da un po’ che ci penso e sento che qui forse potrei avere un futuro stabile.- Capivo perfettamente come si sentiva anch’io avevo uno strano presentimento riguardo a quella terra. Però prima che potessi proferire una qualche risposta mi venne incontro Sugar con la cartina sotto il braccio.

-Britt è il caso di attraccare. Gli uomini aspettano solo un tuo ordine.- Disse lei porgendomi il rotolo che teneva fra le mani.

-D’accordo arrivo subito.- Lei annuì e si voltò andando verso la stiva, probabilmente a svegliare gli ultimi dormiglioni.

-Ne riparliamo più tardi.- Dissi a Quinn, lasciandole un bacio sulla guancia. Dissi ai miei uomini di tenersi pronti ad attraccare.

Mi diressi verso la cabina della Sylvester, bussai due volte prima di sentire un flebile e altezzoso -Avanti- provenire da dentro la stanza.

-Buongiorno governatrice, l’acqua è abbastanza profonda per attraccare, l’equipaggio è già pronto.- Mi girai un attimo accorgendomi di quell’onnipresente e inutile cane di nome Kitty, mi avvicinai scompigliandole il pelo -Ciao Kitty- dissi in tono giocoso mentre quel piccolo animale mi ringhiava contro.

 -Molto bene, dia l’ordine alla ciurma.- Rispose lei sempre con quel tono altamente irritante.

-Ah, Pierce un’ultima cosa: se dovessimo incontrare dei selvaggi, posso contare su di lei per una bella accoglienza in stile inglese?- Non so perché ma, nonostante già prima di quel momento avevo affrontato degli indigeni, sentendone parlare con tanto disprezzo, mi diede non poco fastidio.

-Ho dei cesti regalo!- Esclamò Kurt spuntando dietro di noi, tirando fuori due cestini ricolmi di pietanze e bibite. Io e la governatrice ci guardammo perplesse, ma poi risi di fronte all’ingenuità di quel ragazzo.

-Non si preoccupi. Se sono come gli indiani che ho incontrato nei miei ultimi viaggi, sono sicura di potermela cavare.- Continuai io, vantandomi un pò.

-Bene, faccio totale affidamento su di lei.- Concluse la governatrice; comunicandomi con un gesto della mano in segno che dovevo congedarmi.

-Non se ne pentirà.- Risposi cominciando a dirigermi verso l’uscita, prima però scompigliai di nuovo il pelo a quel cane minuscolo, che mi ringhiò contro per la seconda volta; proprio non le andavo a genio.

Uscii dalla cabina della Sylvester, salendo ancora una volta sul ponte, poi diedi l’ordine di buttare l’ancora e di chiudere le vele.

Cercai con lo sguardo Quinn ma non la trovai, vidi Sugar però e mi avvicinai a lei, -Hai visto Quinn?- Le chiesi mentre era intenta a slacciare le prime scialuppe.

-No Britt, ma penso sia andata in coperta. Non ti consiglierei di andarla a cercare, stiamo per approdare.- Mi disse indicandomi una cima da sciogliere.

 Vidi le coste avvicinarsi sempre di più, presi il fucile e me lo misi a tracolla, indossai l’elmo e aspettai che la nave si stabilizzasse per andare in avanscoperta. Gettammo la prima scialuppa in mare e calammo la scaletta.

Mi avvicinai al bordo affacciandomi e osservando l’acqua, pronta per calarmi, quando pensai che avventurarmi per prima e da sola era troppo pericoloso perfino per me.
Intravidi da lontano le mie due compagne di viaggio preferite -Sugar! Quinn!- Chiamai mettendomi a cavalcioni sul parapetto aspettandole. Si avvicinarono tutte e due indossando l’elmo con il fucile sulla spalla.

-Forza ragazze, andiamo.- Le esortai cominciando a scendere la scaletta che portava sulla piccola imbarcazione.

-Spero che queste nuove terre siano belle come dicono, anche se in effetti questa parte di mondo non l’ha mai vista nessuno.- Disse Sugar riflettendo su discorsi tutti suoi, anche se in teoria non aveva torto, non volevo arrovellarmi il cervello, scossi la testa mentre mi sedevo su uno dei posti sulla scialuppa.

-Non importa come sia, potrebbero assomigliare anche alle mutande della Sylvester, basta che scendo da questa dannata nave.- Rispose Quinn nervosamente, quasi irritata da tutta la situazione, quando sinceramente non ne vedevo il motivo. Insomma, stavamo per fare nostra una terra completamente nuova, forse il discorso che non avevamo finito centrava in qualche modo con il suo comportamento…

Una volta salite Quinn e Sugar presero i remi e cominciammo ad addentrarci nella sottile coltre di nebbia che nascondeva parzialmente ai nostri occhi le coste.
 

**********
 

Scesi il più velocemente possibile da Nonna Salice salutandola velocemente, ripresi la canoa, aspettai Mike e Finn -Sempre ultimi qui due- sospirai, impaziente.
Appena mi ebbero raggiunta, cominciai a remare velocemente in direzione di un piccolo ruscello che sfociava vicino alla riva e da dove avevo visto quelle “cose” avanzare.

Misi la canoa dietro un albero molto alto e cominciai a dirigermi velocemente verso quella sponda, e quando vidi che la foresta si faceva mano a mano più fitta.

Mi abbassai e cominciai a gattonare agilmente tra le rocce, avvicinandomi ad un cespuglio e entrandoci spiando quella strana cosa che avanzava verso la costa.

A bordo c’erano tre persone, ma erano ancora troppo lontane per distinguerne il viso, e quindi aspettai che quella bizzarra canoa si avvicinasse. Era molto simile alle nostre ma aveva un aspetto più robusto e massiccio, sicuramente nei nostri fiumi sarebbe stata molto meno agile e veloce rispetto alle nostre.

Finalmente vidi quelle tre persone più da vicino e mi accorsi che erano tre ragazze una portava due trecce castano chiaro e aveva gli occhi dello stesso colore, non ne avevo mai visti di così chiari, però le prestai molta attenzione. Le altre due mi sorpresero di più, una aveva i capelli corti e sulla tonalità del grano maturo e occhi di un verde intenso, mentre l’altra mi lasciò senza fiato, la sua bellezza fu inaspettata e mi ipnotizzò dal primo momento. Aveva una pelle chiarissima, capelli dello stesso colore del sole e gli occhi che sembravano due pezzi di cielo.

La guardai mentre scese da quella loro “canoa” e avanzò senza saperlo verso di me, si tolse dalla testa quello strano copricapo lucente e a punta lasciando liberi i suoi capelli. Quella ragazza si guardava intorno affascinata dai primi alberi della fitta foresta, probabilmente al suo villaggio non c’era tanto verde quanto qui.

Passò il palmo della mano sulla corteccia dell’albero davanti a me e incominciò ad arrampicarvisi, intanto, in lontananza, vidi una enorme, anzi gigantesca imbarcazione che si fermava poco lontano dalla riva e le due ragazze che si trovavano con quella stupenda ragazza presero una corda molto robusta, che qualcuno da quell’enorme cosa gli aveva lanciato.

Mentre loro tiravano, molte persone scesero ad aiutarle, ma tutta la mia attenzione era catturata esclusivamente dalla straniera con i capelli più belli che avessi mai visto.

Senza che me ne accorgessi, troppo rapita dal suo splendore, era arrivata talmente vicina che se si fosse voltata mi avrebbe subito vista, così con uno scatto veloce mi nascosi nel cespuglio accanto, dato che era più folto mi avrebbe coperta meglio.

Evidentemente lei doveva essersi accorta del fruscio delle foglie, infatti estrasse un coltello da uno dei suoi stivali, che erano simili ai nostri ma sembravano più pesanti, e lo puntò verso il cespuglio dove mi trovavo prima.

Notai che Mike era rimasto nell’altro cespuglio e per un momento pensai al peggio, la ragazza scansò le foglie e puntò il coltello verso la gola del mio procione.

Chiusi istintivamente gli occhi pensando a una plausibile conclusione, sentendo già le lacrime pizzicarmi gli occhi, me quando li riaprii vidi una delle scene più dolci che avessi mai visto: la ragazza era seduta a gambe incrociate davanti a Mike e gli porgeva sorridendo una anello rotondo ma senza buco in mezzo.

Da quando avevo visto quella ragazza avevo pensato la parola “strana” o “bizzarra” moltissime volte, ma mentre la guardavo sorridere, pensai che mai avevo visto qualcosa di più bello.
 Mike si girò verso di me invitandomi a mangiare quella roba, che poco prima quella stupenda persona gli aveva dato e anche lei si girò, alzandosi in piedi. Notai che aveva un fisico slanciato e snello, sicuramente era anche più alta di me.

Pensai che non era decisamente il momento di pensare a quello e mi ritrassi spaventata, trovandomi però con le spalle contro la corteccia d’albero e anche se sapevo che non mi avrebbe fatto del male, non mi fidavo ancora abbastanza per farmi vedere da lei.

Prima che potesse scoprirmi, Finn uscì dal cespuglio beccandola sul naso e facendola cadere a terra. Ebbi l’impulso di andare ad aiutarla, però mi trattenni e vedendo Mike che le rubava tutte quelle strane cose circolari, mangiandosele una ad una senza masticarle e che quella ragazza era in seria difficoltà contro il colibrì mi venne da ridere.

Finn l’aveva proprio assalita, colpendola più volte sul naso, e lei fece segno di resa facendolo allontanare un po’. Si rimise quello strano copricapo lucente e borbottando qualcosa riscese dall’albero dirigendosi verso le altre persone che erano venute con lei.
 
**********
 
Sentì Quinn che mi chiamava, visto che la governatrice si stava finalmente degnando di scendere dalla nave. Mi faceva ancora un po’ male il naso a causa di quel piccolo ma dispettosissimo uccellino verde, non ne avevo mai visti così in tutti i luoghi in cui ero stata; invece l’altro credo fosse un procione e a quanto pare adorava le mie gallette, fortunatamente per lui io le detestavo: erano senza sapore e poi le avevo mangiate per tutto il viaggio fino, quindi quasi quattro mesi di seguito e adesso per me erano diventate immangiabili.

Raggiunsi Quinn e Sugar, ormai eravamo diventate amiche più che compagne di viaggio, mi affiancai a loro in silenzio e notai Sugar persa tra i suoi pensieri e Quinn visibilmente infastidita. Sorrisi pensando che a lei la Sylvester non andava proprio a genio e come darle torto! Era una donna meschina, scontrosa e quasi sicuramente zitella.

Scese dalla piattaforma posta tra la nave e la riva con una bandiera inglese fra le mani, seguita da Kurt con in braccio quel cagnaccio, la governatrice avanzò con atteggiamento fiero, piantando l’asta della bandiera.

-Oggi è un gran giorno, abbiamo fatto nostra una terra piena d’oro, tutto ciò che dobbiamo fare è scavare. Dopo gli spagnoli ora è il nostro turno di diventare più ricchi di un re.- Disse alzando un pugno in aria in modo trionfale nel terreno.
Quinn si girò e se ne andò silenziosamente senza dare nell’occhio, ma io vedendola la seguii e lei si accorse di essere seguita.
-Ma quanto può essere idiota la Sylvester?!- Esclamò irritata, voltandosi di colpo verso di me. Non le diedi molto ascolto, dato che mi insospettì di più il suo comportamento.

-Mi dici cos’hai? È da quando abbiamo messo piede qui che o non mi parli, o sei depressa, o scontrosa, perfino con me.-

 Rendendomi conto di aver usato un tono forse troppo aggressivo, mi calmai, presi un respiro profondo e addolcii il tono -Lo capisco cha hai un presentimento, una sensazione, un qualcosa che ti fa pensare che qui ci sia un probabile futuro, e ce l’ho anch’io, ma non per questo reagisco così d’impulso.- Dissi cercando di tranquillizzarla, ma ottenni l’effetto contrario. Lei sbarrò gli occhi e si allontanò da me correndo verso la foresta, aspettai qualche momento e poi le corsi dietro.

Quando mi ritrovai nella foresta inoltrata, mi guardai intorno pensando -Brava Britt, sei qui solo da un giorno e già ti perdi?- diedi voce ai miei pensieri fievolmente, posi la mia mano sul fianco destro cercando la borraccia, dato che ero abbastanza assetata dopo la corsa, e quando non la trovai pensai di averla persa nel tragitto nel seguire la mia amica.

In lontananza sentivo uno scrosciare d’acqua, così mi diressi alla cieca in quella direzione:  non appena mi fossi dissetata, mi sarei rimessa a cercare Quinn.
 

**********
 

Avevo seguito quella ragazza con lo sguardo anche quando si era unita alla folla che si era creata davanti ad una singolare donna con dei vestiti viola scuro, che piantava una specie di lancia con una coperta bianca, blu e rossa sulla punta.

La seguii anche quando lei e quella con i capelli corti e biondi discussero, e la seguii anche mentre lei corse veloce nel bosco seguendo l’altra.
A un certo punto si fermò sbuffando e bisbigliando tra sé e sé qualcosa, era così tenera quando metteva il broncio, e la vidi dirigersi verso il ruscello opposto a dove avevo lasciato la canoa poco prima.

La osservavo dall’alto mentre si inginocchiava, specchiandosi nel ruscello e sciacquandosi il viso, bagnandosi leggermente quegli stupendi capelli.

Scivolai lentamente ed il più silenziosamente possibile giù da quella roccia, per avvicinarmi di più a lei, passai per un cespuglio di alte foglie scoprendomi solo il viso, ma quando vidi che dove prima c’era lei ora non c’era nessuno, uscii completamente dal mio nascondiglio e raggiunsi quel punto.

 
**********
 
Quando presi un po’ d’acqua tra le mani vidi una figura riflessa dietro di me che mi osservava da sopra una roccia, avevo scartato la possibilità che si trattasse di Quinn, altrimenti mi avrebbe detto qualcosa, e quando quella figura con un movimento agile uscì dalla mia visuale capii che probabilmente si trattava di un indiano.

Mi precipitai dietro quella piccola cascata, presi il mio fucile e cominciai a caricarlo, mentre vidi che quella figura si accovacciava lì dove poco prima stavo bevendo. Accesi la miccia e saltai fuori puntandogli il fucile alla testa.

Ma quello che vidi fu davvero una cosa inaspettata: la più bella ragazza che avessi mai visto stava in piedi davanti a me e mi fissava con occhi penetranti.
 

 





ANGOLO DELL’AUTRICE:

Scusateeeeeeeeeeeeeeee, davvero sono in un ritardo pazzesco, ma a mia discolpa posso dire che ho avuto l’influenza tutta la scorsa settimana e non potevo decisamente scrivere, mi ci è voluto qualche giorno per scriverlo ma eccolo qui, NON ODIATEMI SE HO INTERROTTO SUL Più BELLO :)

Un grazie enorme a chi ha recensito lo scorso capitolo, mi diverto davvero tanto a rispondervi e sono molto simpatiche le cose che scrivete quindi davvero grazie.
Ringrazio inoltre chi preferisce/ricorda/segue.

E a te BETA mia il mio solito saluto speciale va a te, ti adoroo!! <3 <3

P.S. chi è triste che questa settimana non ci sarà GLEE? Io sì… ma ho sentito qualche vocina che la Brittana tornerà, quindi l’attesa si fa ancora più sentita.

Alla prossima,

D. 
  
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