Elogio
alla mia gatta
La
mia
gatta non ha un vero nome.
In
teoria è Minù, ma le diamo così tanti
nomignoli e soprannomi che ricordiamo sia
Minù solo quando qualcuno ci chiede “E
come si chiama?”
La mia
gatta non è di razza.
E’ un
soriano, ma non un soriano comune: ha due incantevoli occhi celesti.
La mia
gatta non mangia carne né pesce, è drogata di
croccantini.
La mia
gatta diventa terribilmente aggressiva e pericolosa quando va dal
veterinario o
deve essere spazzolata: una vera tigre in miniatura!
E’ una
gatta molto particolare, insomma.
Ma la
cosa davvero particolare di lei è un’altra.
E’
l’ipnosi che innesca in me in certi momenti, quando resta a
fissarmi dritto negli
occhi, per esempio.
Ed è
una delle cose più belle che possano esistere.
Capita
quando sono intenta a fare qualcosa in silenzio, come leggere o
scrivere.
Lei,
nella mia stessa stanza, si mette non troppo lontana da me, ferma,
immobile. E
mi guarda.
E mi
distrae da ciò che sto facendo.
Perché
è di una bellezza tale da rincretinire. Mi fissa ed io fisso
lei.
Ci
guardiamo proprio negli occhi. E lei sembra volermi dire qualcosa.
Sembra
umana. E di sicuro pensante.
In
questi momenti non posso non prendere in considerazione
l’idea che abbia una
coscienza, dei pensieri.
Mi
guarda ed è come se volesse farsi capire, come se con gli
occhi mi dicesse: “C’è
qualcosa che vorrei dirti, ma non posso
parlare … !”
E’
bellissimo guardarla mentre dorme e sogna. Proprio come noi: sogna.
Che
meraviglia sarebbe poter entrare nella sua testa per vedere cosa sogna!
E’
bellissimo guardarla anche mentre insegue un insetto, o gioca con una
qualunque
sciocchezza le capiti tra le zampe.
Si mette gli occhietti grandi grandi,
intelligenti vispi e dolcissimi.
Così
teneri che non puoi non commettere la
“scorrettezza” di sottrarla a quel gioco
– che per lei in quel momento è la cosa
più importante del suo mondo – per
stringerla tra le braccia e soffocarla di baci.
In
questi intensi momenti sento un forte legame tra noi, ma non so
spiegarlo bene.
Anche
se lei è più affezionata a mia madre, anche se
non gradisce sempre le mie
esternazioni d’affetto opprimenti, anche se non mi fa mai le
fusa, anche se io
di tanto in tanto porto da mangiare ai gatti randagi che vorrei
seriamente
portare a casa con me ogni volta … per me alla fine resta lei la gatta più bella e
speciale del mondo.
Spesso
la guardo e penso: “Ma sei davvero
qui?”
Non so,
ogni tanto ancora non mi sembra vero che sia a casa nostra. Ma mi
sembra allo
stesso tempo che ci sia da sempre e non riesco a immaginare casa nostra
senza
di lei.
Queste poche
righe
sono nate di getto qualche mese fa, esattamente nel maggio 2012, pochi
giorni
prima che partissi per un viaggio straordinario e importante che mi
avrebbe
tenuta lontana da casa, per la prima volta, per circa una settimana: il
mio
tempo massimo di "indipendenza" , fino ad allora e fino ad oggi.
Scrivendole pensavo che la mia gatta mi sarebbe mancata molto ... e
così mi è
venuto naturale appuntarmi queste cose. A Maggio non erano esattamente
per come
le sto pubblicando ora, ma il succo è rimasto lo stesso. Non
sapevo se
condividerle o meno all'inizio, ma poi ho pensato che sarebbe stato
carino fare
una "dedica pubblica" alla mia adorata gatta, anche se ovviamente non
lo saprà mai!
Spero di ricevere
opinioni sincere da altri lettori/scrittori gattari!