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Autore: eppy    21/12/2012    18 recensioni
Ed erano sempre loro due, Sum e Harry, Harry e Sum, gli stessi quattro occhi, gli stessi sorrisi mozzafiato, le stesse labbra, le stesse mani e gli stessi cuori; eppure tutto il resto era differente. Semplicemente era trascorso del tempo, tre anni per la precisone, e lo scorrere del tempo non si era solamente limitato ad alterare i ciclici movimenti delle lancette dell'orologio, non aveva soltanto modificato in modo permanente le cifre di giorno, mese e anno...questa volta l'aveva combinata più grossa. Anche se bisogna ammettere, che prima ancora del tempo, la colpa era da attribuire a qualcos'altro, qualcosa alla quale Sum non era riuscita a sottrarsi, di più grande di lei. E ora? Era giunto il momento che il destino, o l'amore, non si sa chi dei due, ci mettesse lo zampino: il seguito di 'Summer Paradise'.
Ps. Se non avete letto il vero inizio di tutto, potete cominciare anche da qui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La penna si muoveva frettolosamente da sinistra a destra del foglio, lasciando scie di inchoistro dappertutto, e ripeteva quel meccanico andirivieni per centinaia di volte, si fermava un attimo, poi riprendeva sempre più frettolosa, sembrava che qualcuno le stesse correndo dietro; lei alzò di poco lo sguardo dal foglio e si imbattè nell'enorme orologio al centro della stanza, osservò per una manciata di secondi quelle lancette avanzare e avvertì i loro movimenti in modo sempre più acuto, come se rimbombassero nella stanza, subito dopo tornò a concentrarsi sul foglio e continuò a stringere tra le mani quella penna, fin quando un suono non la fece sussultare "posate i fogli, il tempo è finito" si sentì chiaramente nella stanza, lei fece come gli era stato detto, si sentiva osservata anche se nessuno la stava guardando "ora potete firmare il vostro esame, non dimenticate la data, poi qualcuno passerà per i tavoli e ritirerà i vostri lavori".
Tirò un sospiro di sollievo, finalmente, era finita, non poteva crederci, il primo esame scritto del trimestre era stato svolto, aveva studiato come una pazza per prepararsi e sperava di essere riuscita a fare del proprio meglio; riprese quella penna in mano e firmò. Eh già, nella sua firma si leggeva chiaramente 'Summer Jonson'. I suoi occhi si soffermarono a guardare la sua stessa calligrafia, forse per rilassarsi un po', mentre la sua mente cominciò a formulare mille domande...
Chi era? Una ragazza mora con occhi color nocciola, magra e non troppo alta, una ventenne, una studentessa all'Università di Roma, questo era ciò che avrebbe detto chiunque l'avesse incrociata nei corridoi o nelle enormi aule. 
Scrisse la data, 4 dicembre 2015, era passato poco più di un anno, da quando nella sua vita era cambiato praticamente tutto, e ricordava ogni singola parola, ogni misero gesto, non li avrebbe mai dimenticati...una domenica mattina di fine novembre, dopo essere andata a far colazione con Valerie, Sarah e Mary da Bunny, era tornata a casa, aveva chiacchierato un po' con Harry, il suo ragazzo da ormai due anni, e poi era scesa per il pranzo. Aveva notato una strana aria in casa sua, non c'era mai stata prima, apparentemente non c'era nulla di diverso, suo padre era seduto a capotavola e stavo immergendo mezzo barattolo di formaggio nei maccheroni, insomma tutto nella norma, sua madre mangiava e poi tornava ai fornelli per controllare che la carne non si arrostisse troppo, lei si lamentava del fatto che il giorno seguente avrebbe avuto compito di latino, la materia che odiava più il mondo; chiacchieravano tranquillamente come avevano sempre fatto, eppure c'era qualcosa nel tono di voce che tradiva entrambi i genitori, non ci voleva un genio per rendersene conto.
Dopo mangiato si misero a sedere sul divano, c'era la partita e suo padre non ne aveva mai persa una, lei accese come al solito la televisione e si mise a sedere accanto a lui, ma suo padre le disse di spegnerla, e fece ciò che le aveva chiesto guardandolo stranita "tesoro, dobbiamo parlare" ecco, se lo aspettava, due parole, dobbiamo parlare, le più tragiche, quelle che possono anticipare di tutto, anche il più tragico degli avvenimenti.

Sua madre li raggiunse in batter d'occhio, smise di fare ciò che stava facendo in cucina, e lì Summer ebbe la certezza che si trattava di qualcosa di grosso "non devi prenderla male, non è colpa di nessuno, ma non abbiamo scelta" cominciò a dire il signor Jonson "papa perfavore, dimmi che mi devi dire, vedremo dopo come prenderla" esclamò lei con le mani tremanti, non sapeva davvero che cosa aspettarsi "ho ricevuto una promozione, occuperò un posto più importante nella mia azienda, ma come sai, ci occupiamo anche di faccende estere, e con sorpresa di tutti, quest'anno c'è stato un grande aumento delle vendite e delle spedizioni in Italia, il mio datore di lavoro mi ha offerto di curare personalmente questo nuovo mercato che potrebbe essere una miniera d'oro per la Sic (il nome dell'azienda) ma per farlo, è necessario che io mi renda conto di ciò che succede in Italia quotidianamente e non posso farlo con un telescopio dal mio uffcio di Dublino" Sum non seppe cosa dire... Italia? 
Aveva sempre sempre pensato che fosse un posto straordinario, ci era stata qualche giorno in vacanza con Harry l'anno prima, e aveva avuto la conferma, l'Italia era meravigliosa, erano stati bene, ma loro due sarebbero stati bene anche sulla vetta del K2, non c'era da stupirsi..." dovrai andare a vivere li?" domandò timorosa, ma sapeva già la risposta, la sua era una domanda retorica, sapeva perfettamente che quel dovrai doveva essere usato al plurale "Summer, vuoi davvero che tuo padre si trasferisca in Italia e io e te rimaniamo qui?" si aspettava anche quella domanda, fece un no quasi impercettibile con la testa, suo padre l'abbacciò "mi dispiace, io e tua madre non siamo disposti a separarci così, significherebbe vederci una volta all'anno forse, non possiamo farlo, o tutti o nessuno" "c'è possibiltà di scelta?" domandò la ragazza con le lacrime agli occhi, pronte a rigarle il volto "no, tesoro, non possiamo essere così egoiste, è una grande occasione per papà, se restassimo qui, potremmo rimpiangerlo a vita" le rispose sua madre; in un attimo le crollò il mondo addosso, ora ne era più che certa, non c'era via di scampo,trasferirsi in Italia, non se lo sarebbe immaginato neanche tra un milione di anni...ma come poteva lasciare Dublino? 
Era la città che l'aveva vista nascere, crescere, era la città che amava, perchè la conosceva come se fosse sua...e le ragazze? le sue migliori amiche, Valerie, Sarah e Mary, con loro condivideva tutto, con loro aveva instaurato un solido rapporto di amicizia, loro erano la sua seconda famiglia, non riusciva neanche a pensare di non rivederle più, non poteva essere vero, perchè? Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto quello che sarebbe irrimediabilmente accaduto?
" quando?" domandò semplicemente "a gennaio inizierai lì la scuola" la rassicurò sua madre "che cosa? no, io non posso andare via così presto! Non ce la faccio, lo giuro! Quest'anno ho gli esami di maturità, non potete farmi cambiare scuola così come se niente fosse! E' un disastro, no, non posso andarmene da Dublino, vi prego, non andiamo via" urlò tra le lacrime "non possiamo almeno aspettare fino a giugno?" urlò ancora in preda alla disperazione "mi piacerebbe dirti di si, ma purtroppo, dobbiamo trasferirci adesso, è questione di giorni" spiegò suo padre, a quel punto si alzò e corse in camera sua.
Ricordava perfattemente che aveva pianto fino a non avere più lacrime, fino a quando non si era resa conto della cosa peggiore, stava per mettere fine alla miglior cosa che le fosse capitata, stava per rinunciare alla persona che amava più della sua vita, questa volta sarebbe stato veramente impossibile riuscire a resistere, ci erano riusciti per due anni e il loro amore era cresciuto di giorno in giorno, ma non erano mai trascorsi più di due mesi senza vedersi, e ora come avrebbero fatto? Tutto era contro di loro, la distanza si sarebbe moltiplicata, vedersi sarebbe stato quasi impossibile, forse avrebbero potuto farlo una o due all'anno, sarebbero impazziti, non era giusto che soffrissero così tanto.
Questa consapevolezza la uccise a tal punto che non ebbe più nemmeno la forza di piangere o di urlare, voleva soltanto chiudere gli occhi, immaginare di essere tra le sue braccia e svegliarsi la mattina dopo rendendosi conto che era stato soltanto un brutto sogno, un terribile incubo, ma non riuscì nemmeno a dormire, stava male, aveva la sensazione che qualcuno fosse entrato nella sua stanza e si fosse divertito a strapparle il cuore, così per gioco, per farle capire cosa si prova quando si sente dire 'mi è caduto il mondo addosso, con tutto il suo peso'.
Sia sua madre che suo padre tentarono di farla ragionare, ma non ci fu verso, trascorse tutta la notte a vomitare, nonostante non avesse mangiato assolutamente niente, si sentiva come se gli ultimi residui del suo cuore dovessero essere espulsi, non chiuse occhio, eppure la mattina si alzò ben presto e lasciò un biglietto ai suoi genitori in cui spiegava le sue intenzioni e il motivo per cui non sarebbe andata a scuola. Cosa pensate? No, non stava scappando di casa, ma stava andando in stazione, direzione Londra, aveva bisogno di lui più di qualunque altra cosa al mondo, doveva parlargli, doveva sentirsi protetta, ne aveva assurdamente bisogno.
Due e tre ore più tardi era arrivata come una furia a casa sua, lo aveva trovato seduto su un divano con la chitarra in mano, lo aveva letteralente travolto, Harry non se lo aspettava e si sentì il ragazzo più felice del mondo quando realizzò di averla tra le braccia, si baciarono, si coccolarono, risero, scherzarono, si sussurrarono parole dolci nell'orecchio, si amarono, e Sum per quella mezza giornata dimenticò tutto...questo era il potere che quel ragazzo aveva su di lei, la faceva stava bene come non riusciva a fare nessun altro. Trascorsero l'intera giornata abbracciati, per Harry era stata la sorpresa più bella di sempre, dovevano vedersi solo due settimane dopo e invece lei, non aveva resistito così tanto quella volta, avvertiva il bisogno di sentire i loro corpi vicini, voleva che le sue braccia le circondassero i fianchi, desiderava che lui la tenesse stretta a se per sempre, voleva perdersi all'inifnito nei suoi occhi blu-verdi, i più belli del mondo, bramava suoi baci, e si sentiva completa solo percependo il respiro di Harry fondersi con il proprio.
Era l'amore della sua vita, e non poteva pensare a ciò che stava per fare, ma doveva farlo, per il bene di entrambi, avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile, lo sapeva, ma non c'erano altre soluzioni, si sentiva come se stesse per partire per un viaggio sul pianeta rosso e non poteva sperare di ritrovare tutto come prima al suo ritorno, se mai ci sarebbe stato un ritorno, erano due ragazzi, avevano il diritto di vivere, di divertirsi, non era affatto giusto che rimanessero legati a dei ricordi, perchè era questo che la loro storia sarebbe divenatata, un ricordo, perchè non avrebbero avuto la possibiltà di rendere quel meraviglioso ricordo, realtà; Summer sapeva di fare la cosa giusta, la miglior cosa per il bene di entrambi, eppure dall'altra parte era consapevole di star per commettere il più grande sbaglio della sua vita, qualcosa che avrebbe rimpianto in eterno, stava per fare la cazzata del secolo.

"quindi, dobbiamo arrenderci così?" domandò lui sull'orlo delle lacrime, erano in camera sua, sul suo letto, abbracciati "tu cosa vorresti fare?" sussurrò la ragazza "vorrei stare con te per sempre! ma in Italia? dio, è lontanissimo!" "sarebbe impossibile no?" Harry annuì mestamente "non possiamo resistere vedendoci una o due volte all'anno, non possiamo vivere con il cuore spezzato"proseguì la ragazza, lui trattenne a stento un'amara lacrima "pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato, pensavo che saremmo stati insieme per sempre" disse guardandolo negli occhi "non ci possiamo nemmeno tentare?" appena fiinì la frase si diede la risposta da solo, non era possibile, se ne rendeva perfettamente conto "non ti sembra una pazzia? Si, insomma, non abbiamo mai vissuto nella stessa città, per noi la distanza c'è sempre stata, l'abbiamo superata, ne siamo usciti più forti, e ora? ci lasciamo sconfiggere dal nemico che pensavamo di aver annientato?" Sum scoppiò a piangere a quelle parole terribilmente vere, e lui la strinse di più a sè, gli faceva male vederla così triste, così spenta "E' proprio così, hai ragione, è una pazzia, ma che altro possiamo fare?" "niente...l'Italia sarà il più bel posto del mondo forse, ma ora lo sto odiando come non ho mai odiato nulla in tutta la mia vita" disse lui cercando di strapparle un sorriso "1862 chilometri" sussurrò Sum sul suo petto "nulla, in confronto a quanto ti amo" aggiunse alzando di poco la testa "perchè? perchè? sapevo che noi due, il nostro amore, era tutto troppo perfetto per durare" disse lui tirando violentemente un cuscino a terra con la mano libera, con l'altra giocava con i capelli di Sum "ti prego, tienimi stretta a te fino all'ultimo secondo, voglio restare intrappolata tra le tue braccia" piansero entrambi, l'uno sulle spalle dell'altra, calde lacrime bagnarono irrimediabilmente i loro volti, lacrime prepotenti, aggressive, singhiozzi che risuonarono in quella stanza fino a tarda notte. 
Si sentivano tutte e due vuoti, non erano stati capaci di staccarsi nemmeno un secondo, avevano saltato la cena, erano rimasti a piangere avvinghiati fino a quando non avevano esaurito di nuovo tutte le lacrime, a quel punto Harry l'aveva guardata negli occhi e l'aveva baciata, con una foga e una passione inaudita, lei aveva risposto a quei baci con lo stesso desiderio, si erano amati, con una dolcezza e una violenza mai provata, e l'alba li aveva trovati ancora privi di indumenti e privi di felicità.
Sum ricordava di essere partita quella sera stessa, da allora non si erano più sentiti, lo avevano deciso di comune accordo, era stata la scelta più dolorosa che potessero immaginare, i saluti in stazione erano stati strazianti, forse perchè quella volta non era un semplice arrivederci, ma un addio..come si può dire addio alla persona che si ama? Era la sensazione più brutta, orribile, mostruosa, acuta che un essere umano fosse in grado di provare, eppure così stavano i fatti, e non potevano farci assolutamente niente.

Tornò improvvisamente alla realtà distratta dal suono di un'altra campanella, vide la stanza svuotarsi, sapeva di dover andare via da lì, ma era come paralizzata dai ricordi, era passato un anno, ma pensare a Harry, a quanto loro due si amavano, a quanto erano stati felici e al modo brutale in cui tutto era finito, le faceva ancora male, molto male; si alzò lentamente e raccolse le sue cose tentando con tutte le sue forze di impedire a quelle lacrime di sgorgare, non doveva piangere ancora, era già stata male, fin troppo, meritava di sorridere, eppure non era ancora sicura di poterci riuscire del tutto senza di lui al suo fianco.




ECCOMI QUA GENTEEEE :DD
Ecco il primo capitolo del seguito di 'Summer Paradise'!

Per chi non ha letto il vero inizio di tutto, vi do qualche informazione che potrebbe esservi utile per capire meglio la storia :)
Dovreste sapere cosa è accaduto a grandi linee nella mia prima fanfiction. I protagonisti sono Harry e Summer, lui è il figlio del Primo Ministro Inglese e vive a Londra, ma non è contento della sua vita, perchè non è come vorrebbe, i suoi genitori sono troppo impegnati con il lavoro e sembrano non accorgersi di lui, si sente invisibile, si sente escluso, un estraneo in casa sua; Summer è una ragazza come tante che vive a Dublino ed è felice grazie alle piccole cose, vive la vita di tutte le adolescenti e le sue giornate si alternano tra scuola, compiti e amiche.
Questi due si incontrano in un camping estivo e si innamorano perdutamente, nel camping ci sono anche Niall, Liam, Zayn e Louis e le amiche di Summer, Valerie, Sarah e Mary. Vivono una storia d'amore bellissima e intensa, poi sono costretti a tornare a casa e lì cominciano i guai, sono innamoratissimi ma la distanza gli impedisce di soddisfare il bisogno di essere amati, trovano escamotage per rivedersi e tutto sembra andare per il meglio, fin quando Harry non comincia ad essere tormentato dal segreto che custodisce da sempre...nessuno sa chi è realmente, soltanto Zayn.
La storia va avanti fin quando Sum non scopre da sola il segreto e giustamente si arrabbia tantissimo, ma è innamorata di lui, lo ama allo follia, e riesce a perdonarlo; i due fanno pace e il loro amore regna incostrato per ben due anni.
Le altre coppie formatesi nel corso della prima fanfiction sono Valerie e Louis, e abbiamo lasciato in sospeso un Liam che si è preso una cotta per Sarah.
Spero di avervi reso l'idea :)) e se avete domande, non esitate a chiedere :D
E se volete farmi sapere cosa ne pensate, non siate timidi, e interagite con me. Grazie se lo farete <3

Per chi ha seguito 'Summer Paradise'
Alloraaaaa? Ciao bellezze ♥
Beh, come avete visto la situazione è cambiata radicalmente, come la vita di Sum. Questo ovviamente è solo l'inizio e la storia non sarà fondata sul suo trasferimento, la distanza è un problema che abbiamo già affrontato in ' Summer Paradise' e non ho intenzione di ripetermi :)
Ve lo aspettavate? E cosa pensate del fatto che Sum si sia trasferita proprio in Italia? Vi piace come idea oppure no? dai ditemi tutto :3
Nei prossimi capitoli, ritorneranno tutti gli altri personaggi della storia, e vi anticipo già che succederà ancora una volta qualcosa di grosso.
Bene, penso di aver detto tutto :DD
Non esitate a farmi sapere il vostro parere, sapete che per me è importante :3
Ora vado, ormai mi conoscete, e conoscete anche il mio saluto ahahahahah
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa ♥♥♥♥♥


  
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