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Autore: Antilla    21/12/2012    1 recensioni
Se c'è un giorno dell'anno in cui le cose vanno proprio come devono andare, quello è il Natale. Perchè durante quelle ventiquattro ore, l'aria è intrisa di una strana magia che rende le cose perfette, che fa avverare i sogni, anche quelli più segreti. Sì, perchè a Natale tutto è come deve essere.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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As it shoul be.

 

Ho sempre amato pattinare.
Sarà perché mi ha sempre fatto sentire libero, anche quando non lo ero affatto.
Mi ha sempre fatto sentire leggero, nonostante il peso delle aspettative e delle responsabilità che gravava sulle spalle.
Ho sempre amato scivolare sulle distese di acqua cristallizzata e osservare compiaciuto come le linee lasciate dai pattini si intrecciassero continuamente.
Come i destini delle persone.
Come le coincidenze della vita che mi hanno portato a incontrare Kurt, proprio su una pista da pattinaggio, quella del Rockfeller Center.
Il nostro più che un incontro è stato uno scontro.
Ci siamo trovati distesi a terra dopo un frontale non da poco.
Eravamo entrambi troppo impegnati a guardarci i pattini per accorgerci dell’arrivo dell’altro.
Ci siamo conosciuti proprio qui, dove siamo ora, due anni fa.
Tra noi, nonostante io lo desideri da morire, non c’è mai stata più di una semplice amicizia.
A dirla tutta, lui è il mio migliore amico, sebbene, come ho appena detto, non aspettavo altro che lui si accorgesse di me.
 

***

 
“Non torni a Lima quest’anno, giusto?” gli domando, mentre restituiamo quelle‘scarpe infernali’ che abbiamo noleggiato.
“No. Mio padre è venuto solo due settimane fa e al momento non mi posso permettere spese come questa.” farfuglia, mentre si aggiusta il già perfetto foulard al collo.
Faccio un cenno del capo, incerto se proporgli o meno l’idea che mi balena in testa da giorni.
“E tu? Torni a Westerville?” mi domanda, facendosi largo tra le persone, senza però allontanarsi troppo.
“No, non credo proprio. I miei non sono a casa comunque.” rispondo, senza dare nemmeno peso alle mie parole.
Kurt come al solito parla con le espressioni facciali.
Al momento sta dicendo ‘Perché delle volte sono a casa? Delle volte si ricordano di avere un figlio?’.
Lo lascio fare senza aprire bocca. Non mi va di iniziare la centesima discussione in cui lui non fa altro che addossare ai miei genitori la colpa della mia costante insicurezza.
Mi incupisco un po’ al pensiero.
 
‘Se solo tu ti accorgessi di me, Kurt, la parola autostima diventerebbe la prima del mio vocabolario’.
 
Per un attimo ringrazio il cielo per il fatto che lui non sia bravo quanto me a leggere il viso.
 
“Blaine, scusa...” bisbiglia alla fine, dopo essersi accorto di essere stato colto in flagrante. “Non volevo dire quello…”
“Kurt, non hai detto nulla.” lo correggo, nonostante sappia perfettamente cosa voglia intendere.
“Blaine, per favore. Hai capito!”
 
Okay, forse è più bravo a leggermi gli occhi di quanto credessi.
 
Faccio un cenno con la mano, come a voler dire di lasciar stare e di andare avanti, e lui mi sorridere tenero. Èa quel punto che la mia bocca decide di aprirsi e di fare tutto da sola.
 
“Che ne dici di passarlo insieme? Non lo abbiamo mai fatto. Insomma, tu sei sempre tornato in Ohio e io sono sempre andato da Wes. Sarebbe carino per una volta trascorrerlo insieme, sei il mio migliore amico in fondo. Ma sei hai altri programmi non è un problema. Ho sentito che i tuoi compagni di corso organizzeranno qualcosa in quel ristorantino che ti piace tanto, forse avevi pensato di andare con loro? Se hai altri piani non è un problema, davvero. Io m-”
Sono un treno in corsa quando sono nervoso.
Mi correggo.
Sono un treno in corsa quando sono nervoso e c’entraKurt.
 
“Ehi, ehi, frena.” La sua voce soave mi blocca.
Menomale, la gola mi si stava seccando.
 
“Se devo essere sincero, Blaine, mi avevi convinto a ‘che ne dici di passarlo insieme?’.”
 

***

 
L’appartamento di Kurt è adorabile. Sa molto poco di loft newyorkese e molto più di casa. Passerei ore tra queste mura, se non fosse per le continue frecciatine di Rachel Berry e le passeggiate in boxer di Brody Weston – non che mi dispiacciano, ma mi distraggono dagli occhi blu del mio migliore amico - .
Dio, quanto odio chiamarlo così.
 
Ora che è Natale, è  ancora più carino. Non Kurt, l’appartamento.
Kurt è sempre bellissimo.
Ci sono delle lucine colorate lungo il davanzale della finestra in cucina, che non fanno che mettermi allegria, e l’albero nell’angolo, decorato con tutto tranne che con palline, è uno spettacolo.
 
Sono arrivato qui stasera credendo che avremmo cenato anche con quella coppietta stucchevole e invece i piccioncini ci hanno lasciati soli.
Sto ancora cercando un senso all’occhiolino che mi ha fatto mr Muscolo.
 
La tavola apparecchiata da Kurt è splendida e curata nei minimi particolari, nonostante ci siamo solo noi due.
Credo che abbia passato le ultime ore tra i fornelli.
Sarà tutto squisito come sempre.
 
“Puoi assaggiare questo, Blaine? Ho paura di aver messo troppo poco sale.” mi chiede, mentre me ne sto seduto sul divano posto proprio di fronte al piano cottura.
Annuisco e mi alzo, avvicinandomi al tavolo che ci divide.
Mi passa un cucchiaino con una strana salsa.
Lo porto alla bocca lentamente e schiudo le labbra.
Contrariamente a quanto dovrebbe essere, l’organo di senso che sta lavorando di più al momento non è il gusto, ma la vista.
Sì, perché Kurt si è voltato e si è allungato verso l’alto per prendere una spezia. La sua maglietta si è alzata e ha dato la possibilità ai miei occhi di vagare sulla pelle nivea della sua schiena, di osservare con attenzione quelle fossette che ho sempre e solo immaginato avesse.
Sono talmente preso da quella visione che mi dimentico del sapore che ho in bocca.
“Perfetto…” mormoro, perché non sono mai stato capace di mettere un filtro tra cervello e labbra.
“TI piace?” mi domanda, ancora di spalle.
Non so se lo abbia detto arbitrariamente o se ha sentito il mio bisbiglio.
Scuoto un attimo la testa, per tornare alla realtà, e rispondo.
“Da morire, Kurt. Èperfetto.”
 
Finalmente si gira e mi sorride, soddisfatto del suo lavoro.
 
Tu sei perfetto, amore. vorrei aggiungere, invece di rimanere in silenzio a cercare di carpire il gusto che mi sono perso.
 

***

 
La cena è stata squisita: Kurt ha decisamente dato il meglio di sé stasera.
Abbiamo riso, scherzato e preso in giro Brody e la sua aria da Macho Man. Devo dire che l’imitazione che ne fa il mio migliore amico è davvero da Oscar.
Ci siamo spostati sul divano, infischiandocene dei piatti ancora sul tavolo, e ci stiamo raccontando aneddoti dei Natali passati, dai più recenti a quelli davvero lontani nel tempo.
Quando Kurt mi racconta dell’ultimo passato con sua madre, non riesco a trattenere una lacrima; neanche se l’aspettasse, la sua mano è già li pronta a raccoglierla.
“Non dovrebbe essere il contrario?” sussurro, fissandomi la punta delle scarpe.
“Un sacco di cose non sono come dovrebbero essere.” mi ammonisce, con l’aria di chi sta pensando a tutt’altro piuttosto che alla situazione in cui si trova.
Faccio un cenno con la testa e non mi azzardo ad alzare il viso.
 
“Blaine…” mi chiama.
Involontariamente alzo lo sguardo: è una cosa che non riesco a controllare.
 
E poi è un attimo.
O forse è un sogno.
 
Le sue dita accarezzano lente la mia guancia liscia e i suoi occhi puntano i miei sembrandomi ancor più azzurri.
Le nostre labbra si toccano poco dopo a metà strada, come due cariche elettriche che si attraggono.
Si sfiorano delicate e rilassante, si beano del calore e del sapore delle altre.
In altre parole, si amano.
 
Quando, con riluttanza, si separano, non avverto alcuna sensazione di mancanza.
Sarà perché il respiro di Kurt è già pronto a donarmi lo stesso calore.
 
Non faccio in tempo ad aprir bocca per chiedere spiegazioni che il ragazzo dagli occhi blu mi precede.
“Non lo sai, Blaine? A Natale le cose sono sempre come devono essere. ”


 

***
 

Angoletto di Pè.
Salve, salvino gente.
Poteva mai mancare una os natalizia? No, proprio no.
Vi ringrazio di aver letto e vi auguro di trascorrere delle felici vacanze. 
Un bacio e un enorme abbraccio a tutti voi.
Grazie mille.
Petronilla.

  
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