Rest
in peace – seventy years later
«Fammi capire… Mi avete scongelato dopo settant’anni e adesso mi dici che tra poco finisce il mondo?»
Era difficile, se non impossibile, decifrare l’espressione di Phil Coulson: dopotutto, essere emotivamente stitico era un requisito base per raggiungere un tale livello, pari quasi a quello di Fury, all’interno di un’organizzazione come lo S.H.I.E.L.D.
In quella particolare circostanza, tuttavia, Steve sospettava che fosse terribilmente in imbarazzo.
«Beh, sì. Tecnicamente, dovremmo morire tutti alle undici e undici, oppure alle ventuno e ventuno» precisò Phil, puntiglioso, chiaro e semplice come ogni buon agente. Nonché quanto mai a disagio sotto lo sguardo incredulo del capitano, che non capiva come l’uomo, dopo più di un anno di frequentazione, potesse pensare che lui prestasse fede a simili assurdità quali l’Apocalisse Maya.
Fu allora che realizzò una cosa, e gli venne da ridere.
Phil Coulson stava cercando di fare una battuta di spirito – e fallendo miseramente nel tentativo.