Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: lia90    22/12/2012    2 recensioni
Questa storia è nata da un sogno fatto qualche giorno dopo aver visto il signore degli anelli le due torri, ed è la prima fanfiction che pubblico, quindi siate clementi XD cmq tutto è dal punto di vista di un nuovo personaggio, di fantasia, che prenderà parte al gruppo della compagnia dell'anello e il suo unirsi a loro potrà essere sia d'aiuto che non. Spero possa piacervi!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Aragorn, Gandalf, Haldir, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nell'anno 2457 della Terza Era della Terra di Mezzo, venne al mondo la primogenita di Dama Galadriel e consorte, Sire Celeborn. La nascita della bambina era stata predetta molti decenni or sono dai saggi della corte reale e con essa anche una spaventosa profezia di morte e sventura. Nonostante ciò, la sua bellezza risplendeva su tutto il popolo, per questo motivo la chiamarono Erin, che in elfico significa ‘colei che risplende sull'oscurità’.
La bambina cresceva in salute e molto amata dai genitori, in particolare dalla madre che appena la figlia ebbe cominciato a parlare e a camminare, le aveva insegnato tutto ciò che sapeva e che aveva appreso nei suoi lunghissimi tremila anni di vita. Il padre la adorava a tal punto da non lasciarla mai; sempre la portava in giro nelle sue lunghe passeggiate per il regno. Le aveva fatto conoscere ogni più piccolo particolare del bosco nel quale vivevano, e con grande stupore di lui, la figlia aveva una particolare attitudine alla preparazione d’infusi con le erbe del regno.
Con il passare degli anni Erin divenne sempre più bella, anche poiché possedeva delle piccole differenze rispetto al resto del popolo; i saggi avevano predetto che sarebbe stata diversa, ma questi particolari, invece che spaventare i genitori a causa della possibilità della veridicità della profezia, gliela facevano amare ancor di più. Aveva dei lunghissimi capelli color del fuoco, che ondeggiavano ogni qual volta il vento le passasse vicino, al contrario del color oro tipico degli elfi del bosco; il suo corpo era minuto, ma ben proporzionato; era di bassa statura, molto più piccola rispetto ai suoi genitori, che possedevano la naturale altezza della razza elfica, ma questo la faceva sembrare ancora più bella. Una cosa la rendeva ancor più unica nel suo genere: gli occhi erano di due colori diversi. Il destro, l'occhio della saggezza, che secondo le leggende del popolo era quello che permetteva di poter vedere lontano, era del tipico color verde smeraldo che possedevano anche i suoi genitori, mentre il sinistro, l'occhio della preveggenza, che permetteva di poter vedere nel passato, nel presente e nel futuro, era di un colore insolito per la razza elfica, molto simile al color dell'oro, molto acceso. Nessuno in passato aveva mai avuto l'occhio della preveggenza di quel colore; c'era stato un elfo molto dotato in quel determinato campo che aveva il colore simile al ghiaccio, molto particolare anch'esso, ma ancora non si era visto un colore del genere.
Per questo fatto, la dama aveva ricominciato a pensare a quelle maledette parole dei saggi. Pensava che la profezia potesse essere vera, anche se fino ad allora non si era manifestato ancora nulla che potesse mettere in allarme i coniugi. L’unica cosa che potessero fare, era aspettare, anche se speravano con tutte le loro forze di non dover essere partecipi della disgrazia della veridicità della profezia.
 
La notte del centesimo compleanno di Erin, però qualcosa cambiò: nell'aria si potevano percepire voci preoccupate sulla sorte della Terra di Mezzo, una preoccupazione data dai poteri di un'elfa molto particolare che non si sapeva se fosse già in vita o dovesse ancora nascere.
Da quel momento in poi Erin cambiò radicalmente: non rideva più, non passeggiava più. Passava la giornata rinchiusa nella sua stanza a perfezionare le proprie doti, senza voler essere disturbata da nessuno.
Un giorno, però, la madre, spazientita dalla situazione, era andata a trovarla e l'aveva convinta ad accompagnarla in una delle sue solite lunghe passeggiate per il regno.
“Erin, figlia mia, cosa ti turba?” chiese gentilmente la Dama.
“Non vorreste saperlo.” rispose con tono monocorde la figlia.
“Tesoro, lo sai che puoi confidarmi qualsiasi cosa. Io sono tua madre, con me puoi parlare di tutto. Magari possiamo risolvere insieme i tuoi problemi.”
“Per piacere, non chiedete. Non ne voglio parlare.”
“Si tratta di Haldir?” chiese speranzosa la madre, che tempo addietro era venuta a conoscenza del profondo sentimento che nutriva verso Erin il capitano delle truppe per la protezione del regno, e in cuor suo aveva sperato che questo sentimento fosse ricambiato. Haldir era un validissimo partito, in particolar modo perché Galadriel sapeva che avrebbe davvero amato la figlia, e questo poteva bastarle per concedergli la mano della figlia.
“No madre, Haldir non centra. Ve lo ripeto, non vorreste e non dovreste essere a conoscenza di ciò che mi affligge. Potrebbe essere deleterio per la vostra salute.”
“Erin, ora smettila. Non puoi continuare così per sempre. C'è qualcosa che potrei fare?”
“Sì. Uccidermi.” dette queste parole, la piccola elfa guardò la madre con uno sguardo carico di tensione e odio, assolutamente diverso dalla sua solita dolcezza. In più i suoi occhi avevano cambiato colore: erano diventati di un viola scuro, tendente quasi al nero.
La madre si spaventò a tal punto da scappare lontano dalla figlia, lasciandola da sola in mezzo al prato.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: lia90