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Autore: Bei e Feng    22/12/2012    3 recensioni
I Varia hanno organizzato un viaggetto di tre giorni in Francia sotto il periodo natalizio, e Fran non vuole mancare, ma per cause di forza maggiore sarà costretto a restare a casa... con il Sempai!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belphagor, Fran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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22 Dicembre

Quella mattina Bel si svegliò, sorridente come sempre, ma ovviamente quel giorno di più: del resto, era il suo compleanno. Si stiracchiò, poi incrociò le mani dietro il capo, aspettando che Fran entrasse con la colazione.
Ma la rana non si faceva viva.
Belphegor prese la campanella appoggiata sul comodino accanto al letto, e la agitò, chiamando Fran. Però non ottenne nessuna risposta. Scampanellò per la seconda volta. Poi una terza e una quarta.
Iniziava a spazientirsi.
Allora iniziò a scuotere la campanella come se fosse un campanaccio, urlando e imprecando verso quella rana di farsi vedere. Nessuna risposta.
Borbottando, il principe si alzò, indossò la vestaglia color porpora, e uscì.
In quel momento una voce ultrasonica invase la sua camera e il corridoio, scuotendo le pareti, facendo tremare i vetri e oscillare i vasi sui piedistalli.
"VOOOOOI!!! DOVE HAI MESSO LA MIA ROBA???"
"L'ho messa sul tuo lettino, caro! <3" la voce cantilenante di Luss rispose prontamente all'urlo dello spadaccino.
Quando Bel uscì dalla sua camera, i passi di Squalo si stavano facendo sempre più vicini, e le sue imprecazioni sempre più alte. In quel momento lo spadaccino passò accanto al principe.
"Non hai niente da dirmi?"
Squalo si fermò, guardando Bel che, con le braccia incrociate sul petto, guardava il capitano. Per tutta risposta, l'altro grugnì.
"Che giorno è oggi?" chiese il genio, sempre con quel sorrisetto malandrino stampato in faccia.
Squalo stava per rispondere (sicuramente con un'onda energetica vocale), quando una voce dal piano inferiore:...
"Squ-chan! Che mutandine ci vuoi nella valigia, mamma? Quelle con i cuoricini o quelle con le farfalline?"
Il silenzio che seguì fu imbarazzante.
"Ushishishishishishi! Non ti credevo proprio il tipo da farfalline!"
Squalo fu sull'orlo di lanciare un urlo, ma preferì trattenerlo per l'addetto alle valige, e ritornò con passo infuriato al piano di sotto, seguito dallo sghignazzare di Bel.
Abbandonato ogni desiderio di scoprire dove si fosse cacciato quell'odioso paramecio dai capelli verdi, Belphegor rientrò in camera e si vestì, poi scese al piano di sotto. E si accorse subito di un particolare non poco evidente: l'ingresso era stato letteralmente invaso da almeno una decina di valige, ammucchiate le une sopra le altre.
Il principe restò a guardare la scena, a metà tra il perplesso e l'esterrefatto, in attesa di un chiarimento.
In quel momento arrivò il pervertito...
"Ehi, tu! Si può sapere che succede?" chiese a Luss, che stava mettendo una delle sue valigie arancione e viola in cima alla pila.
"Ma certo, Bel-chan:" rispose lui, tutto sognante. "Domani partiamo, non ti ricordi?"
"Partire?" ripeté il principe, sorpreso.
Ma dopo una brevissima pausa aggiunse, furioso: "Ehi! Vi rendete conto di che giorno è oggi???"
"Certo, tesoro: è per questo che ti ho fatto un regalino... <3" disse, porgendo un pacchetto fucsia al principe.
"Non mi chiamare tesoro!" Belphegor digrignò i denti, ricevendo quel pacco. Fu improvvisamente tentato di usare i suoi coltelli, ma non poteva sprecare quelle preziosissime lame con un popolano del genere.
Una volta scartato il regalo, impallidì: era una foto (specifichiamo: un autentico fotomontaggio), montata su una cornice a cuore, e raffigurante il principe abbracciato a Luss.
"Ti piace Bel-chan? Ci ho messo tutto me stesso! <3" disse Luss, entusiasta. "Ci ho messo anche un gancetto: così lo puoi appendere nella tua cameretta!"
Bel rimise il regalo tra le mani dell'altro, con uno strano sorriso affettuoso e comprensivo. "Luss, oggi è il compleanno di Squalo."
"Oh, scusa,... Mi dispiace!... Ora vado a cercare Squ..." e così detto Luss salì al piano di sopra. "Che sbadato! Se non ci fossi tu a correggermi ogni anno! Per fortuna ho già pronto il regalo per lui!"
"Figurati! E' un sollievo per me, rendermi utile in questo modo!" rispose il genio. "Ushishishishi!"
'Ci è cascato di nuovo!' pensò, ridacchiando e andando in cucina. 'Povero capitano! E' l'unico qui ad avere due compleanni: il suo e il mio!'
Là non c'era nessuno, e Bel ne approfittò per sedersi, ma proprio mentre stava per appoggiare il suo regale fondoschiena sul cuscino della sedia...
"Tanti auguri, Sempai!"
Il principe chinò la testa sotto il tavolo.
"E TU CHE CI FAI LI' SOTTO???" esclamò Bel, spingendo fuori da sotto il tavolo Fran con un calcio.
"Le volevo fare una sorpresa..." cercò di giustificarsi Fran, prima che una seconda pedata lo raggiungesse.
"Ah sì, eh? E ti costava tanto venirmi a portare la colazione a letto???" rispose il genio, piccato.
"Colazione?..." rifletté ad alta voce Fran, aggiustandosi il cappello. "Ah, giusto! Miss Pervertito mi aveva detto che ci avrebbe pensato lui (aveva in mente qualcosa di speciale per il tuo compleanno)."
"Ushishishishi!" ridacchiò Bel. "L'ho già sistemato!... Ma tu..." Ed estrasse un coltello. "Perché non mi hai portato la colazione?"
"Perché domani partiamo." rispose l'illusionista, stringendosi nelle spalle.
"Basta con questa storia del 'perché partiamo!'" urlò Bel, lanciando il coltello nel cappello dell'altro.
"Ma è così." Fran guardò il coltello conficcato nel suo cappello, pensieroso.
"E dove si va?" chiese il principe, sedendosi.
Fran sorrise, spalancando le braccia in un chiaro segno di felicità: "Paris, mon ami!"
"Parigi?" disse il principe, incrociando le gambe sul tavolo. "Al principe non piace... E poi perché sei così allegro??"
"Allegro?" ripeté il ragazzo dai capelli verdi, perplesso e tornando in modalità ameba.
"Sì, allegro." Bel iniziò ad insospettirsi. "Stai nascondendo qualcosa?"
Fran era già sotto l'arcata della porta, pronto ad uscire. "A lei, Sempai? Le sembro il tipo che non dice quello che pensa?"
L'espressione del principe non era affatto convinta, ma l'illusionista non gli fece caso, e uscì senza aggiungere altro.

Una volta in camera, Fran sbarrò la porta, sospirando. Ora era al riparo da tutto e da tutti, e aveva il tempo e l'atmosfera per riflettere: non vedeva l'ora di posare nuovamente piede sul suolo francese! Era così desideroso di tornare, che aveva persino accettato come compagni di viaggio e di soggiorno i Varia. Ma non voleva aprirsi troppo con loro, e da quando aveva iniziato a preparare la valigia, cercava di mantenere la sua solita espressione immobile e un tale disinteresse, quando invece dentro di sé ribolliva dalla gioia. Però, prima, quasi non mandava tutto a rotoli, con il Sempai! E se il genio se n'era accorto... Speriamo bene! Quel principe snaturato era capace di tutto, pur di ferire Fran, in tutti i sensi!


23 dicembre

Le sette del mattino, due ore prima della partenza...
"VOOOOOI! COSA HAI DETTO??!?" urlò Squalo, seduto di fronte a Bel, che stava facendo colazione.
"Io non vengo." ripeté il principe. "Qualcosa in contrario?"
"Certo, scopa ambulante!" rispose l'altro, sbattendo un pugno sul tavolo. "Tu vieni e basta!"
"No, caro capitano!" sorrise Bel, alzandosi. "Ieri era il mio compleanno, e pretendo che questo sia il mio regalo: riposarmi qui mentre voialtri popolani andate a spasso."
Fu accontentato, ma per evitare che facesse esplodere la casa, Fran fu costretto a restare con il genio. Decisione che non piacque affatto all'illusionista, e che invece Belphegor aveva previsto e apprezzava.
Inutile dire che Fran era deluso e rattristato, e che passò ore e ore nella sua camera a praticare dei riti voodoo sul babou di Bel che era la sua box arma. Ma poi il principe entrò nella sua stanza, evidentemente annoiato dal non far niente a casa, e lo costrinse ad accompagnarlo al supermercato (il che significava per Fran girare per gli scaffali spingendo il carrello dentro il quale Bel stabiliva il suo trono).
E così passarono la serata tra nutella, negozi e gare con il carrello; e la notte tra film e patatine fritte.


24 dicembre

Quella mattina, Belphegor si svegliò di buon'ora (alle 12) e si diresse pigramente verso il bagno. Si sciacquò la faccia, poi si guardò allo specchio.Eh, gia: aveva proprio un volto da principe!... Ma...
Belphegor sollevò la fratina per guardare meglio: che...?
La reazione del principe fu pazzesca: cercava a destra e a sinistra qualsiasi cosa potesse migliorare la situazione, si sciacquava la faccia con la forza di una lavandaia quando lava i panni, ed ebbe persino l'istinto di usare la varichina come sapone. Cos'era successo al suo volto? La faccia di un principe non si macchia!
Si cosparse di tutto: dal fondotinta ai cerotti, dalla crema idratante al dopobarba, dal sapone per i brufoli a... di chi erano quelle strisce depilatorie???
Insomma, fece un baccano tale da svegliare Fran. L'illusionista si stiracchiò e si alzò. Si mise il cappello e si diresse tranquillamente in cucina. E mangiò con tutta la calma per una buon quarto d'ora.
Finita la sua colazione, l'illusionista si alzò e andò in bagno per godersi un bagno caldo. Se non era potuto andare in Francia, doveva almeno godersi un'ottima vacanza a casa (Tanto alla bolletta dell'acqua ci pensava Squalo...)!
Fran si era appena immerso nella vasca piena d'acqua, quando la porta si spalancò all'improvviso, e il Sempai fece il suo inatteso ingresso nel bagno, frugando nell'armadietto.
L'illusionista si chiese perché il principe non usasse il suo 'regale' cesso, invece di occupare il suo, ma non finì nemmeno di pensare a come formulare quella domanda, che Bel lo afferrò per una spalla.
"STUPIDA RANA! CHE DIAMINE HAI FATTO AL REGALE VOLTO DEL PRINCIPE!?" urlò.
"Senpai, io non le ho fatto niente: il suo volto mi fa talmente schifo... lo sa anche lei, altrimenti non si coprirebbe gli occhi." rispose l'altro pacato.
E un coltello si infilzò nel cappello da rana. Un altro lo seguì nel braccio dell'illusionista.
"Ahi. E comunque, quei puntini si chiamano morbillo."
"COSA??? Vuoi dire che non è colpa tua???"
"Ha provato a sciacquarsi il volto? Se non va via, è morbillo."
Belphegor non riusciva a credere che Fran non si fosse ancora vendicato. Ma tanto meno riusciva a credere di essersi ammalato di morbillo.
"Adesso si riposi, Senpai, e si misuri la febbre. Ma soprattutto, si tolga dai piedi!" gli consigliò Fran.
Bel uscì immediatamente, abbandonandosi sulla poltrona di pelle rosso bordeaux di Xanxus (stavolta rimasta a casa dopo una moderatissima discussione tra il suo proprietario e il vice di ques'ultimo). Pochi attimi dopo, Fran entrò in accappatoio, porgendogli un termometro.
Inizialmente Bel si oppose ad utilizzare quel termometro multicolore glitterato, di cui era sicuro di conoscere il proprietario, ma alla fine l'illusionista lo convinse.
Restarono per qualche minuto in silenzio, poi il principe si tolse il termometro, guardò la temperatura, e sbarrò gli occhi sotto la folta fratina, sobbalzando. Il termometro gli sfuggì di mano dalla sorpresa, ma Fran fu abbastanza rapido da salvarlo da una pericolosa caduta.
Guardò la temperatura e per poco non perse il cappello.
"39 e 5!???!!!"
"PUO' UN PRINCIPE AVERE LA FEBBRE?" urlò Bel, disperato, lanciando i suoi amati coltelli sul quadro appeso sulla parete di fronte alla poltrona.
"Vado a fare una camomilla." disse Fran, dirigendosi in cucina.

Tornò pochi minuti dopo con un vassoio decorato in mano, dove stavano una tazza di porcellana fine fumante di camomilla e un piattino dipinto pieno di biscotti, mentre Bel faceva zapping. Fran sedette sul divano accanto a lui e appoggiò il vassoio su una sedia tra la poltrona e il divano.
"E' per lei, Senpai." disse, atono.
Belphegor non lo degnò di uno sguardo. Afferrò brutalmente la tazza di camomilla e la scolò in una frazione di secondo, sempre continuando a fare zapping. A dire il vero, sembrava usare i tasti del telecomando come degli antistress sui quali sfogare la sua rabbia.
La camomilla sembrò fare un leggero effetto: il principe non urlava e non lanciava coltelli. Fran si rilassò. Senza accorgersene, entrò pienamente nella sua solita parte del nullafacente che guarda pigramente la tv e mangia (com'era sempre solito fare con il Senpai). Quindi allungò le mani sui biscotti destinati a Bel.
Ne mangiò quattro o cinque, poi il principe si girò, e l'illusionista ebbe quasi l'impressione di vedere l'energia della tempesta fuoriuscire da quegli occhi.
Bel si alzò.
"VATTENE, CRETINO!" urlò, mandandolo via dalla stanza a calci.

Belphegor 'zappingava' ormai da mezz'ora. Fran stava sulla soglia della porta a sbadigliare e a spiarlo. Il morbillo doveva far male alla sua testa principesca.
Mentre Bel, continuava a fare zapping ossessivamente, l'illusionista comparve di fronte a lui, mostrandogli un DVD.
'Dottor Principe e Mr. Squartatore'
Belphegor guardò un attimo il DVD, poi scosse il capo.
'Il Signore Dei Coltelli'
Nuovamente, il ragazzo biondo scosse il capo.
Sbigottito, Fran propose l'ennesimo DVD.
Ma stavolta Belphegor lo guardò con un'espressione che valeva a dire 'ma sei matto o cosa?'.
L'illusionista non capì. Poi guardò la copertina:
'Memorie Di Un Geisha'
Sconvolto, Fran gettò via il DVD, indovinando chi fosse il proprietario. Poi ne prese un altro, un altro, e un altro ancora.
Belphegor era sul punto di strozzarlo: che gliene poteva fregare a lui di roba tipo 'Come Uccidere Il Boss E Vivere Felici' di Squalo?? Niente!!!
Si alzò pigramente dalla poltrona. Fran, ancora in piedi, lo guardava. Il Senpai mise sottosopra per almeno un'ora il mobile contenente i DVD, poi, finalmente, sembrò trovare qualcosa di suo gradimento, perché prese un DVD, e si fermò con quello in mano, per poi voltarsi verso l'altro con un ghigno, mostrando la copertina.
'Il meglio di Hitchcock'
L'illusionista non era così entusiasta, ma accettò. In fondo non aveva niente da fare. Si sedette sul divano, mentre il principe infilò il disco nel registratore e poi si rimise sulla poltrona.
Mentre Fran, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani, guardava lo schermo del televisore con espressione vuota, Belphegor sembrava eccitarsi ogni minuto di più (alla faccia del morbillo!): prima si mordicchiava le dita, facendo dei gemiti poco rassicuranti, alternando qualche risata sconnessa e maniacale e sospiri agitati!
Poi arrivò la famigerata scena della doccia di 'Psycho'.
L'eccitazione del Senpai aumentò. Fran lo guardò: stava sbracato sulla poltrona, con le mani in bocca, gemendo senza alcun motivo, e accennando a qualche minima risata. L'illusionista capì che era uno spettacolo disgustoso (il suo Senpai, ovviamente), quindi, prese una decisione...
...E spense la TV.
Il principe si raddrizzò improvvisamente, guardandolo, furioso. Spegnere la TV, proprio nel momento clue? Come osava quella dannata rana...?
Fran sbadigliò.
"Vado a fare la spesa, Senpai, a dopo!" disse, facendo un cenno di saluto al ragazzo.
In realtà non se ne andò: restò dietro la porta a spiarlo. Per un attimo rimasero lì, immobili.
Poi tutto accadde in una frazione di secondo: Belphegor si alzò, lanciando un coltello, che si conficcò nel cappello dell'illusionista. Non appena l'arma lo raggiunse, il ragazzo dai capelli verdi scattò, iniziando a correre, e il Senpai dietro di lui. Corsero a destra e sinistra per tutta la casa, dalle camere, alla cucina, ai bagni, alle tre sale,... Poi, improvvisamente, Fran si fermò. Belphegor lo raggiunse subito.
"Sei in trappola, stupida rana! Stavolta non te la perdono!..." lo minacciò, mostrandogli tre coltelli e sfoggiando il suo solito sogghigno. "Voglio vedere quel tuo sangue marcio di semplice popolano scorrere a fiotte..."
"Senpai! E'la Vigilia, e ho un regalo per te." disse Fran, indifferente alle minacce.
"Il principe ha appena detto il regalo che vuole da parte tua."
Belphegor aveva appoggiato la lama del coltello sulla gola di Fran, e stava iniziando a premerlo contro la pelle. Ma Fran, ignorando tutto, gli porse un pacco.
Il principe era attonito. L'altro sorrise.
Bel prese il pacco, e lo aprì. La sua espressione quasi fanciullesca, di bambino curioso, mutò in quella di un povero badante alle prese con un matto da legare: Fran gli aveva regalato una confezione di coltelli di plastica, che non tagliavano niente.
Si voltò a guardare il Guardiano della Nebbia, ma non appena lo guardò, ripresero a correre.

Due ore dopo...
Fran stava facendo il suo pisolino pomeridiano. Bel, invece, nonostante fosse il malato, non dormiva affatto: stava al computer. Non so dire cosa stesse facendo, ma ridacchiava e telefonava in continuazione.
Stava di sicuro organizzando qualcosa alle spalle di Fran.

Infatti, un'ora più tardi...
Ora l'illusionista stava guardando la televisione. Bel non c'era, ma lui non se ne preoccupava: poteva essere in una qualsiasi altra stanza a fare tiro al bersaglio con i coltelli, oppure poteva essere in bagno a cercare di mandarsi via i punti rossi del morbillo dalla faccia...
Improvvisamente suonò il campanello. Fran fece per alzarsi.
"Va il principe ad aprire!" esclamò il Senpai.
Attonito, Fran si sedette. Bel non era il tipo che si offriva di fare qualcosa, nemmeno a Natale. Quindi, o il morbillo gli dava veramente alla testa, o il principe snaturato stava tramando qualcosa...
Bel entrò nel salotto fischiettando, e portando un pacco tra le braccia.
"Per te, Fran!" disse, porgendo il pacco al ragazzo.
Esitante, Fran prese il pacco, e lo scartò lentamente, con un'espressione a metà fra il preoccupato e il curioso. Ma quando tirò fuori il contenuto...
Stava quasi per svenire: 'Shinigami 3 in 3D'

Si misero così a vedere il film: incalzarono gli occhialini 3D e si misero a sedere, Belphegor sulla poltrona, entusiasta di vedere Fran urlare, e l'illusionista, calmo, sul divano.
Il film finì che Belphegor era entrato in uno stato di estasi da sangue semipermanente. Fran, invece, aveva sbadigliato ogni tanto. Bel era infuriato per aver fatto tanta fatica per trovare quel film (che neanche aveva spaventato la stupida rana), ma si era divertito, e non dette a vedere all'altro la sua parziale delusione.
"Sono stanco: vado a letto. Buona notte!" disse il principe, posando gli occhialini sul tavolo e andandosene.
Fran lo salutò con un cenno della mano. Attese che Bel sparisse dalla sua vista, poi si stiracchiò, si tolse le auricolari che si era messo per non sentire l'audio del film, si tolse gli occhialini e fece sparire i fondini neri che ci aveva messo per non vedere il filmato. Poi spense la TV e andò a letto.

25 Dicembre  
"Senpai!" disse Fran.
Belphegor lo guardò. Stava andando a farsi la doccia, mentre l'illusionista, che stava seduto sotto l'albero di Natale, lo guardava con aria assente e un pacco avvolto in carta color sangue tra le mani.
"E' per te." continuò, porgendogli il pacco.
Il principe lo raggiunse e prese il regalo, non troppo convinto.
"Se mi hai imbrogliato di nuovo, rana, questa volta non ne scappi viva!"
 Ma Fran non rispose.
Bel lesse il biglietto: 'Bloody Xmas, Senpai'. Allora aprì il regalo.
Quando scoprì il contenuto, i suoi occhi si ingigantirono a dismisura: avvolta in quella carta rossa c'era una corona.
"Ma..." Bel era attonito. "E' una corona..."
"E' una corona da principe. Quella da re costava troppo, e poi il re ha un incarico troppo pesante."
"Ben detto, scemo."
Belphegor appoggiò il regalo sul divano, confuso, poi se ne andò. Fran restò sotto l'albero, in attesa.
Dopo un po', infatti, il suo Senpai tornò con in mano un piccolo involto di carta verde, e lo porse al ragazzo.
Non c'era nessun biglietto. Fran lo scartò. Per la prima volta da quando il principe lo conosceva, gli occhi dell'illusionista ebbero un leggero luccichio.
Nella scatola c'era un biglietto aereo di sola andata per la Francia, con albergo e viaggio per il paesello natio di Fran già pagati.
Il ragazzo era incredulo.
"Senpai..." mormorò, abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
Belphegor rimase un attimo attonito, imbarazzato dal comportamento espansivo dell'illusionista. Allora prese tre coltelli dalle tasche dei pantaloni e glieli conficcò nella schiena. Poi fece per spingerlo lontano, ma Fran fu più rapido di lui e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra.
"Non credevo di poterti fregare così facilmente, Senpai!" esclamò, ridendo, e mostrando il principio di herpes che aveva sul labbro inferiore. "Buon Natale, Sempai!"
  
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