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Autore: thedragontosaphira    22/12/2012    30 recensioni
E’ Natale, anche quest’anno Draco Malfoy si accinge a trascorrerlo da solo nel suo grande attico nel centro di Londra. Ma questa volta qualcosa sta per accadere, la magia natalizia è all’opera nelle vesti di una bimba di nome Alyssa Granger, come un piccolo folletto vestito di rosso invade con la sua allegria la vita del playboy. Sotto l’albero di Natale un ricco dono forse lo attende, desideri sognati e mai esauditi…
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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cap 3 fan di natale                                                                Desideri sotto l'albero
                                                     cap.3







" Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sola si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore "
(W.Shakespeare)







 

Due ore dopo, due esseri simili a zombie fecero il loro ingresso nella cucina.

Non si resero conto che sembravano una vecchia coppia di sposi.

- Vuoi il caffè o il the ? - Chiese lei che aveva messo su il bollitore, come se quella fosse una domanda di routine.

- Caffè, forte e nero. - Borbottò lui assonnato.

- Dove tieni le pozioni per il dopo sbornia - chiese la donna che stava aprendo i mobiletti.

- Nel mio bagno - rispose Draco che faticava a tenere gli occhi aperti.

- Vado a prenderla, la vuoi anche tu? -

- Io non sono sbronzo, ho solo avuto un incontro con una zazzera rossa, che mi ha praticamente svegliato, calpestato e riempito di domande per almeno mezzora. - Protestò quasi indignato.

Lei sorrise e, quando tornò, finì di preparare la colazione.

Poi la sentì borbottare.

- Mi vergogno, praticamene ci siamo accampate a casa tua, ancora un po' e ci daranno la residenza onorifica. -

- Mi sono lamentato? No..Quindi smettila di dire cose stupide. Hermione io ..-

Ma lei lo bloccò e fissandolo disse

- Dillo di nuovo. -

- Cosa? - Chiese perplesso il biondo, che faticava a contare le zollette di zucchero che stava tuffando nella sua tazza.

- Il mio nome... Dillo.. -

- Ma sei scema? -

- Ti prego. -

- Hermione..-

- Whaoo, non hai sbagliato la pronuncia come fanno tutti. - Sorrise lei da un orecchio all'altro.
Il suo nome sulle sue labbra le aveva dato un gioia immensa. Non si soffermò a chiedersi come mai.

- E' ufficiale, tu ti sei giocata lo champagne, da oggi in poi basta. - Le disse fintamente corrucciato.

- E chi sei tu per impedermi di bere? - Disse lei piccata.

- Vediamo, marito uhmm no..Fidanzato neanche, ma amico si e, se non vuoi che ti sculacci, niente alcool. - Disse minaccioso, agitandole un dito sotto la naso.

Lei rise, girando intorno al tavolo, visto che gli aveva fatto una linguaccia, lui la stava rincorrendo, scivolarono e nel cadere si ritrovarono uno sull'altro, le labbra a pochi centimetri.

- Hermione io..-

- Zitto e baciami - E così fu. Le labbra si sfiorarono, all'inizio piccoli baci rubati, ma lentamente approfondirono, le lingue si cercarono, danzando insieme.

Lento ed appassionato, ma si staccarono di scatto quando una voce acuta trapanò le orecchie di entrambi.

- Miles, corri vieni - saltava battendo le mani Alyssa.

- Te l'ho detto che mi nascondevano qualcosa! - Esclamò facendo piroette.

- Babbo Natale ha esaudito i miei desideri, ho un cane ed anche un papà, farò morire d'invidia tutte le mie amiche. - Miles fece un viso contrito, come a scusarsi per l'ingerenza della piccola e Draco bisbigliò

- Siamo nei guai, anzi forse tu lo sei più di me. -

Lei arrossendo, cercò di rialzarsi aiutata dallo stesso Malfoy.

- Alyssa - disse sua madre. - Non tirare conclusioni affrettate, stavo ringraziando Draco, per la bella serata. - Cercò disperatamente di salvare la situazione. Non doveva farsi illusioni che poi l'avrebbero fatta soffrire.

La piccola scosse il capo, mentre usciva ridacchiando, convinta dei fatti suoi.

- Si come no, ed io sono cappuccetto rosso! - Per la prima volta Hermione maledì di avere una figlia intelligente e sveglia.

 Ora non sapeva proprio come metterla.

- Arrabbiata? - Chiese l'uomo.

Lei scosse il capo

- Ora si farà castelli in aria, e sognerà ad occhi aperti – Disse contrita.

- Ed è una cosa così brutta? - chiese lui

- No, ma non voglia che soffra. E' così piccola - Prendendo un grosso respiro lui la buttò lì

- E noi non facciamola soffrire. -

Il silenzio calò nella piccola cucina, le pareti sembrarono stringersi attorno a lei, e a fatica disse

- Cosa stai cercando di dirmi Malfoy? -

- Uhmmm, brutto segno siamo tornati al cognome, comunque quello che ho detto. Possiamo provarci se te la senti, un giorno per volta e vediamo come va – Tentò, incrociando le dita interiormente.

- Ti rendi conto cosa mi stai chiedendo? -

- Si, me ne rendo conto e ne sono consapevole. - Rispose serissimo.

- Ma se non ci conosciamo - esclamò lei sempre più stupita.

- Non è vero, ci conosciamo da circa dodici anni. - insistette testardo.

- Ma per favore, non vorrai tenere  conto de..-

- Si, tengo conto di tutto. Sono due giorni, che mi sono reso conto che non voglio perdervi. -

- Appunto due giorni.- E senza aggiungere altro,  a passo di marcia uscì dalla stanza, chiamò  la  figlia a voce alta e si preparò per tornare a casa sua.

Tutta quella follia doveva avere fine ora, o qualcuno si sarebbe fatto male. Questo pensò Hermione. In quale universo sarebbe stato possibile una Granger, nata babbana, ed un Malfoy, purosangue doc.
 No, meglio dare un taglio netto. Ma dentro di se sentiva una stretta, un magone che cresceva, eppure non si concesse tentennamenti.

Nel frattempo Draco si era afferrato il capo con entrambi le mani, e si malediceva per essere stato così precipitoso.

L'aveva spaventata. Era stato lampante, lo sguardo era diventato quasi di terrore mentre lo fissava, quasi fosse un mostro venuto a portarla via.

Poco dopo tra strilli e pianti la sentì andare via. Alyssa, capito che stavano andandosene, fece il putiferio, Hermione dovette praticamente costringerla.
Draco, impotente a pugni stretti, le fissò uscire dalla porta.
Hermione non lo aveva nemmeno guardato.
Non poteva sapere che non lo aveva fatto perchè altrimenti sarebbe tornata sui suoi passi di corsa.
Ad andarsene si era sentita morire.

Miles entrò in cucina e lui, alzandosi mentre usciva, disse

- Sono un coglione Miles... -


" camminare tra la gente...e sentirsi solo "


Pochi giorni e sarebbe stato Natale, lui si aggirava per casa come un fantasma.

A volte si girava di scatto, perchè gli sembrava di sentire la risata di Alyssa, persino la sua cagna era svogliata.

Le passeggiate nel parco sembravano non avere più lo stesso sapore. Si era avventurato persino nel quartiere dove abitava la piccola con sua madre.

Ma codardo, non aveva avuto il coraggio di presentarsi alla porta.

In fondo lei aveva ragione, non si potevano cancellare così anni di cattiverie.

" Come sempre accade, i sogni svaniscono al mattino " era quello con cui giustificava il suo accettare l'accaduto.

Quella sera seduto solo nella poltrona, con il solo firewskey come compagnia, fece il bilancio della sua vita. Il risultato non fu molto esaltante.

- Sei un miserabile Draco - disse a se stesso. - Nessuno ti vuole per quello che hai veramente da offrire, le donne del tuo rango ti vogliono solo per il denaro che riempe le tue tasche. L'amore non si compra, si conquista. -

Miles addolorato, quella sera decise di prender in mano la situazione, andò da lui con giacca e cappotto ed una scatoletta verde,  poi disse deciso

- Ora signore, basta crogiolarsi nei se e nei ma. Si renda presentabile e faccia quello che un uomo con gli attributi farebbe. -

- Cioè? - Chiese alzando la testa perplesso.

- Vada da lei, e gli apra il cuore. - Spiegò. Se poco poco aveva capito la situazione la donna  gli avrebbe aperto le braccia al volo.

- Così mi butta fuori a calci. - Borbottò, passandosi una mano sul viso.

- Non credo, ho le mie fonti. - vedendo il viso interrogativo, riprese

- Ho parlato con Alyssa, chiariremo dopo. Ora vada - e gli porse la scatolina.

- E' un presente per Natale, no?! - E gli strizzò l'occhio.
In quel momento mise tutte le domande che aveva da parte. Sì, avrebbero parlato ma non ora.
Ora era tempo d agire.
Draco balzò in piedi, improvvisamente l'adrenalina a mille. Con un colpo di bacchetta si diede una sistemata, poi a passo veloce si diresse all'ingresso, dicendo

- Non ti bacio, perchè sei un uomo, ma ricordami di aumentarti lo stipendio. -

Se quello che Miles aveva detto era vero, allora ci poteva credere..In fondo alla vigilia di Natale tutto può accadere.

La neve scendeva lenta, ovattava i rumori rendendo magica la notte.

Uno strano silenzio era calato nelle vie ormai vuote, ma se si guardava bene le finestre erano illuminate, si potevano sentire gli echi di risate e auguri provenire dagli interni.

Le porte decorate, le luci sfavillanti, e gli alberi di Natale  avevano quel sapore  di famiglia che a lui mancava.

Il fiato si condensava,  mentre a capo chino percorreva la strada, le mani affondate nelle tasche dell'elegante cappotto di alta sartoria, stringevano quasi spasmodicamente quella che lui sperava diventasse il suo futuro.

Si sentiva lo scricchiolare della neve fresca che si stava depositando, alla stessa maniera del suo cuore.

Aveva deciso che doveva provarci, abbattere le barriere..

In fondo era la vigilia di Natale ed a Natale puoi ..

Sospirò, quasi a cercare quel coraggio che gli mancava, in fondo era una serpe, lui non affrontava, ma cercava sempre di aggirare gli ostacoli.

Ma qui, stanotte non lo avrebbe fatto, per la prima volta avrebbe messo a nudo la sua anima.

La frangia, inumidita dai fiocchi che cadendo brillavano sotto le luci dei lampioni,  gli si era appiccicata alla fronte.

Mentre si avvicinava pensava a lei, pose il piede sul primo gradino e si bloccò.

Fissava il portone in legno, sul quale una ghirlanda con un grande fiocco rosso troneggiava.

Un sorriso si dipinse sul volto, anche lei amava le decorazioni natalizie.

Allora credeva nel Natale.

Lentamente salì i grandini e alzò il pugno per bussare, ma la porta si spalancò e Draco ed Hermione rimasero lunghi minuti a fissarsi, muti si scrutarono, poi lei gli volò tra le braccia.

Dietro di lei, vide Alyssa, che li osservava senza aprire la bocca, quasi avesse paura che quella strana magia scomparisse.

- Perdonami, ti ho spaventato - disse lui che le stringeva le mani.

- No scusami tu, ma entra se vuoi far parte della mia vita. Ma sappi che allora devi prendere tutto il pacchetto completo. -

Lui incerto salì i gradini ed entrò

Alyssa gli corse incontro, mentre le lacrime le rigavano il visetto.

- Credevo che non ti avrei mai più rivisto. - piagnucolò. Draco si chinò all'altezza della piccola e disse

- Spesso gli adulti fanno cose sciocche e si comportano come bambini. Io ho avuto paura che non mi volevate. Ma ora sono qui e, se volete, ci rimarrò. -

- Lo voglio - disse abbracciandolo. Lei non aveva mai avuto dubbi. Malfoy la prese in braccio, e con la sua camminata elegante e lenta fece il suo ingresso nella piccola sala.

Il padre di Hermione lo squadrava diffidente, ma non disse nulla.

La madre si fece avanti e l'unica cosa che le uscì dalle labbra fu

- Allora sei tu quel Malfoy? - Lui annuì, lievemente a disagio, aspettandosi quasi dei rimproveri, che però non vennero.

Potter avvicinandosi, dopo avergli dato una pacca sulla spalla, gli sussurrò un ammonimento nell'orecchio, che potè sentire solo lui

- Prova a farla soffrire e di te non troveranno neanche un capello. - E diceva sul serio. Malfoy non ebbe dubbi.

Senza rendersene conto fu circondato da una marea di teste rosse.

Nessuno parlò del suo passato, ma solo del suo futuro.

Per tutti faceva parte della famiglia e, quando la mezzanotte scoccò, Draco fece arrivare, d'accordo con Miles, tramite passaporta Neve.

La piccola Alyssa urlò dalla gioia

- Neveeeeee...Oh Draco - Poi scomparì con lei e gli altri bambini, lui, approfittando che tutti si stavano scambiando auguri e regali, afferrò Hermione e trascinandola sotto il vischio prima le diede la scatolina, poi parlò

- Vuoi farmi l'onore di mettere questo anello al dito, e dirmi se possiamo provare a costruire un futuro insieme? - Passando accanto, a loro George disse, irriverente come sempre

- Malfoy, come proposta fa schifo, ma se lei dice di no, allora è una scema, visto che ha pianto per tre giorni e tre notti. -

- Grazie George, avevo proprio bisogno che tu spifferassi tutto. - Lui rise

- Sai che ti voglio bene! - rispose il rosso unendosi alla risata

Lei fissò quello che considerava un impegno per la vita.

- Sei sicuro Draco? Guarda che insieme a me ed Alyssa, avrai una nutrita famiglia adottiva. -

- Io cercherò di sopravvivere, ma tu dimmi di si. -

- Si!-

Si? -

- Si..Si...Siii -

- Avete udito tutti mi ha detto si, voi mi siete testimoni. Perchè io qui vi dico che convincerò questa donna a sposarmi, non so, entro il prossimo Natale, che ne dite? - A voce alta proclamò i suoi intenti, mentre lei a guance arrossate, tentava invano di defilarsi, trattenuta per un polso dal suo fidanzato.

Un coro di si si levò, insieme a brindisi e tintinnii di bicchieri e, dopo il secondo che lei bevve, Draco le sfilò il bicchiere e le sussurrò

- Non vorrai bissare il disastro dell'altra volta, spero? -

- Uhmm veramente, volevo sciogliermi un po', sai tu devi ancora scartare il tuo regalo. -

A quelle parole, gli occhi d lui luccicarono, poi come vide passare il vassoio colmo, afferrò un paio di flute e, porgendone uno a lei, disse

- Allora brindiamo, non sia mai detto che io non accetti il tuo regalo, anzi sono proprio curioso di scoprire il contenuto. -

- Speriamo tu non ne rimanga deluso -

- Non credo, sono uno di bocca buona . Lei lo colpì con forza ad una spalla.

- Ouch..Anche violenta. - Ridacchiò.

- Sei tu che mi istighi. -

- Allora vedremo come saprò istigarti..- Disse lui ammiccando ed alludendo.

La festa scivolò via, tra risate ed aneddoti, mentre tutti sembravano felici, una bimba stava osservando il cielo ed una stella sembrò brillare più luminosa.

Aveva smesso di nevicare e la volta celeste si era riempita di piccole luci luminose.

La voce della piccola, abbracciata a Neve, fu quasi un sussurro

- Grazie Babbo Natale, ehmm ho un altra richiesta da farti, ma giuro che è l'ultima..Che ne dici se mi porti un fratellino o una sorellina? - Draco, che era giunto silenzioso alle sue spalle, si chinò e disse

- Vedremo di lavorarci, questa è una mia promessa - E le baciò il capo, poi prendendola in braccio raggiunse Hermione ed insieme s'incamminarono in quella che sarebbe stata una nuova vita.

Non più soli, ma un'unica grande famiglia.

Il Natale aveva compiuto la sua magia.... Perchè a Natale puoi...


 

                                                  E P I L O G O





" L'amore è la più saggia delle follie, un amarezza capace di soffocare, una dolecezza capace di guarire "
(W.Shakespeare)



Il tempo si dice che è medico e lenisce le ferite..

Un anno dopo, nello stesso periodo, la magia natalizia era all’opera ancora una volta.

- Papàààà!! - Una bimba chiamava a gran voce, mentre cercava di arrampicarsi per mettere il puntale al grande albero di Natale.

Un uomo fece il suo ingresso, appena in tempo per salvare la situazione.

Quel piccolo tornado sembrava avere una predisposizione naturale per cacciarsi in situazioni di pericolo.

Ma a lui non importava, l'amava in maniera incondizionata, e per lei avrebbe dato la sua stessa vita.

Le aveva donato il suo cuore, e lei lo sapeva sfruttare a suo vantaggio.

Tanto che di nascosto , con Harry come testimone, aveva rintracciato Ron e, dopo aver stretto un " voto infrangile " di rinuncia a qualsiasi diritto di patria potestà dietro pagamento, nel giro di poco era convolato a nozze con Hermione, coronando non solo i suoi sogni ma anche quelli della bimba.

Gli aveva dato una cifra pazzesca, Ron  aveva venduto sua figlia senza battere ciglio.
Alla vista dell’assegno gli occhi gli avevano brillato di cupidigia. Malfoy lo aveva fissato disgustato mentre pronunciava il voto, “e pensare” si era detto “che hanno dato a me del senza scrupoli….”

Draco aveva pagato senza nemmeno contrattare la cifra, Alyssa valeva ogni galeone speso. All’atto del matrimonio avrebbe firmato contemporaneamente anche i documenti di adozione.
Alyssa sarebbe diventata sua figlia a tutti gli effetti.

Fu una cerimonia molto intima, ma che comunque non era sfuggita ai media.

Quando Draco aveva firmato per l’adozione al termine della cerimonia ed il ministro della magia aveva annunciato il nuovo nome della bimba ad alta voce, Alyssa Granger Malfoy, la piccola , che per tutta la celebrazione era rimasta accanto ai nonni, corse verso di lui e gli si attaccò alle gambe.

Lui si chinò e la sollevò tra le braccia, gli occhi le brillavano come stelle, seria chiese

– Ora sei il mio papà?-

Lui altrettanto serio rispose mentre gli sovvenivano in mente le sue stesse parole ".. I figli sono di chi li cresce "

– Lo sono.-

Alyssa lo aveva abbracciato e stretta al collo aveva mormorato

– Papà…-

Draco si era ritrovato con gli occhi lucidi, mentre Hermione abbracciava entrambi in una sola volta, anche lei commossa alle lacrime, mentre le congratulazioni dei numerosi ospiti piovevano loro adosso.

I ricordi di quelle memorabile giornata si dissiparono nella mente di Draco mentre interveniva ad impedire che si facesse male.

- Attenta - disse prendendola al volo e poi alzandola in alto, in modo che lei riuscisse a finire di decorare l'imponente albero, che assomigliava a quello della cuccagna, visto che era ricco di dolci prettamente natalizi.

Alyssa rise, mentre metteva l'angioletto sulla punta. Poi seria disse

- Miles, ora puoi accendere le luci - il maggiordomo, appena sopraggiunto, ubbidì, anche lui era succube di Alyssa.

Aveva decorato l'appartamento, sotto gli occhi attenti della bimba, vischio ovunque e nastri rossi con agrifoglio e stelle di natale facevano bella mostra.

Poi uno scampanellio, un vociare nell'ingresso.

Draco sfoderò il suo sorriso e, con la figlia in braccio, seguiti da Neve,  andò incontro ai suoi ospiti che erano appena arrivati.

Era la vigilia di Natale, come la notte di un anno prima fuori nevicava, erano tutti riuniti a casa Malfoy, intorno ad un tavolo elegantemente imbandito. Era colmo di vassoi con pietanze, che emanavano un profumo invitante.

Miles si era superato quell’anno e tutti si complimentarono con lui, persino Molly, che gli chiese la sua ricetta per la salsa che accompagnava l'arrosto.

Si sentivano risate e battute, ci furono persino brindisi.

La gioia e la serenità erano talmente grandi tra i presenti, che si potevano quasi respirare nell’aria.

Sembrava che i vecchi dissapori non fossero mai avvenuti, avevano sotterrato l'ascia di guerra.

I genitori di Hermione l'avevano accolto in famiglia e lui si sentiva ben accetto come ne avesse sempre fatto parte.

Harry, Draco e Matt, si sfottevano a vicenda.

-  Si, si, tutte baggianate. Con la scopa nemmeno Merlino in persona mi batterebbe. Altro che storie. – Diceva Harry.

- Ma non esiste. Andiamo fuori, Potter, che ti faccio vedere chi è più veloce con la scopa! – Ribatteva Draco.

- Questa mi piacerebbe vederla. – Interveniva Matt.

- Si, lo sappiamo, a te basta un bastone che vola e non capisci più nulla. – Rideva Molly.

Le voci si rincorrevano nel salone tra risate e battute.

Ognuno di loro, diceva la sua. Saltando da un argomento all'altro.

Neve era accucciata ai piedi di Alyssa, sotto la sua sedia.

Era diventata ufficialmente la sua " nuova padrona ". Non si separavano mai, se non per le ore in cui lei andava a scuola.

 Hermione sembrava avere come degli spilli inseriti nella sedia, sembrava non potesse trovare  una posizione comoda e si agitava sulla sedia.

 - Draco che ora è ?- Chiese avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire, visto che il brusio era abbastanza alto.

 Lui guardando l’orologio al polso rispose

- le nove, perchè? -

 - Te lo dirò tra un po’ - rispose Hermione. Lui sorrise e la baciò in fronte, poi si girò a chiacchierare con Matt, grande sostenitore del quidditch, nonostante lui fosse babbano. Si era fatto fare un abbonamento e non si perdeva una partita.
Se Draco non poteva accompagnarlo, provvedeva a farlo portare da qualche suo amico, ma lui non mancava mai.

 Poco dopo lei lo chiamò, poggiandogli  la calda mano sul braccio e facendo una piccola pressione.

- Ed ora che ore sono? - Lui girandosi ed interrompendo la discussione, la guardò perplesso

- Le nove e tre minuti. Hermione c'è qualcosa che non va? – Chiese con una punta di preoccupazione  e fissandola negli occhi interrogativo.

- Credo che ci siamo - rispose lei facendo una smorfia.

- Ci siamo a cosa? - chiese lui confuso.

Lei si toccò la pancia prominente e lui, come colpito da un fulmine, balzò in piedi, muovendo rumorosamente la sedia.

Il suo pallore in quel momento aveva preso un colore grigiastro e la cosa non passò inosservata ai commensali.

Il silenzio cadde sulla tavola improvviso. Gli occhi di tutti li fissarono incuriositi.

Poi Draco sbottò teso

– Miles!! La valigia, andiamo al S. Mungo!-

Alyssa corse accanto alla madre, il tono urgente di Draco l’aveva spaventata.

.- Mummy…- Disse con voce esile.

- Non preoccuparti, piccola, è solo il tuo fratellino che vuole venire da te.- Sorrise Hermione.

Draco le accarezzò il capo

– Aspettaci, i nonni e anche Miles si occuperanno di te.  – Poi rivolgendosi agli altri disse – magari dopo raggiungeteci, noi intanto andiamo avanti.-

Miles, tirò indietro Alyssa e rispose

– andate tranquilli.-  Neve si era accostata alla bambina, e con il muso sembrava dirle " Ci sono io accanto a te. " Alyssa  aveva abbracciato la gamba del maggiordomo, mentre fissava sua madre scomparire.

 In men che non si dica erano all’ospedale, il personale allertato da un patronus di Draco era già pronto a riceverli. Condussero Hermione in una stanza privata,

- Draco…- Lo chiamò con un filo di voce, afferrandogli la mano.
 Non voleva che la lasciasse sola, In quel momento tutto il suo coraggio era scomparso. Alyssa l’aveva partorita senza la presenza di nessuno accanto. Avrebbe voluto Ron lì con lei, ancora non aveva superato il suo abbandono all’epoca, ma stavolta non voleva che una situazione simile si ripetesse, anche se, sicura dei sentimenti di Draco, i fantasmi del passato erano tornati a farle visita.

- Sono qui. Stai tranquilla. Andrà tutto bene, - disse l'uomo leggendola come un libro aperto.

- Non lasciarmi…- Il tono basso con cui lo disse era quasi colmo di vergogna. Lei, l'impavida, stava soccombendo.

- Nemmeno sotto imperius ti lascerei da sola.- Rispose rassicurandola, stringendola e portandosi una sua mano alle labbra.

Il magiginecologo esaminò la partoriente e disse

– Non manca molto, qualche ora e ci siamo. –

- Ora?! – Gemette lei sotto una fitta improvvisa. Merlino non ricordava che facesse così male. Avrebbe voluto urlare, ma non voleva spaventare il suo compagno, che le stava sussurrando parole di incoraggiamento.

Il medico sorrise divertito

 – Dicono tutte così… Eheheh!- rispondendo mentre mormorava incantesimi per monitorare il parto.

- Aaahhh!! – gemette, per  poi borbottare tra i denti, strappando un sorrisetto a Draco,

- Chissà perché!!  E tu!! Smettila di ridere o ti crucio! –

Il medico non seppe trattenersi e a sua volta rise di cuore alla faccia buffa che fece Malfoy.

– Forza che presto sarà tutto finito. Si concentri sulla respirazione, vedrà andrà meglio. E potrà abbracciare suo figlio. -

Con uno sguardo di complicità maschile a Draco il magiginecologo uscì dalla stanza.

Intanto la sala di attesa si stava riempiendo di gente, c’erano tutti i Weaslay, i genitori di Hermione, Miles, Alyssa, persino Neve.
Il maggiordomo aveva quasi ringhiato all’infermiere che insisteva che il cane non poteva stare lì.

Era stato il ministro della magia, che era tra gli ospiti dei Malfoy, in persona ad intervenire per permettere eccezionalmente a Neve di stare lì.

Molly si era seduta accanto alla bambina

 – tesoro, sta tranquilla andrà tutto bene e prima di quanto tu possa immaginare potrai riabbracciare la tua mamma e conoscere il nuovo fratellino.-

Lei annuì, ma non fiatò.
Stava tutta tesa con Neve seduto al fianco con la testa poggiata sulle sue ginocchia.

Dopo un po’ di tempo Matt sbottò impaziente

– Qualcuno potrebbe anche scomodarsi ogni tanto a dirci come sta andando! Gli ospedali sono tutti uguali, babbani o magici, non cambia nulla. –

- Sta calmo. Un parto richiede il suo tempo. – Intervenne sua moglie.

- E’ mia figlia! Altro che calmo! – Ringhiò.

Miles lo appoggiò

– Ha ragione! Ora vado a chiedere.-

Con faccia truce raggiunse la prima infermiera e chiese notizie, la risposta però non gli piacque.

 – Come sarebbe che non lo sa! Ora va e si informa. Poi torna qui e mi da notizie o le assicuro che se ne pentirà! –

Il suo tono pericoloso assomigliava parecchio a quello di Malfoy quando si arrabbiava, Matt lo raggiunse e gli diede una pacca sulla spalla

– Le ho mai detto quanto la stimo, Miles? –

L’altro riprendendo il suo aplomb da maggiordomo rispose serio – no, ma ne potremmo discutere davanti ad un bel bicchiere di the. Ho idea che qui andrà per le lunghe.-

Matt sorrise ed annuì

 – Appena torna quella ragazza che hai, ehm, minacciato.-

- Io non minaccio, signore. Io prometto.- Rispose serio, facendo ridacchiare i presenti.

Strappò un sorriso persino ad Alyssa, che era persa nel suo mondo e si era chiusa in se stessa.
" E' quasi mezzanotte.." mentre accarezzava la testa di Neve.

La magininfermiera tornò presto con le notizie. Il travaglio procedeva bene. Tutti tirarono un sospiro di sollievo ed  Alyssa sussurrò a Neve

– Hai visto? Va tutto bene. Io lo sapevo.-


Le ore trascorsero lente scandite dalle contrazioni.

Draco rimase accanto alla sua mezzosangue, massaggiandole la schiena, facendola camminare un pochino ogni tanto, incoraggiandola ad ogni dolorosa fitta. Senza di lui Hermione si sarebbe sentita perduta. E Draco si fece in quattro per rendere le cose più facili ad Hermione, finchè giunse il momento tanto atteso.

- Spingi! Ora! – L’ordine del medico perentorio e secco diede il via alle danze.

Hermione sudata, stanca, dolorante stringeva le mani di Draco alle sue spalle, mentre si sforzava di spingere con tutte le sue forze. Ad un certo puntò si lagnò fievole

 – Non ce la faccio, vi prego, basta! –

- Si che ce la fai, amore. Sicuro che ci riesci, un ultimo sforzo, dai, ci siamo quasi. – La incoraggiò Draco. Era stremata e lui temeva che fosse al limite delle forze.


Alla fine  a mezzanotte ed un minuto Scorpius Hyperion  salutò il mondo.

 Con un urlo di indignata protesta annunciò il suo arrivo ed il suo vagito riempì l’aria.
 In lacrime, Hermione si vide poggiare sulla pancia quel piccolo batuffolo che l’aveva fatta faticare tanto. Draco fissava quel miracolo e senza rendersi conto piangeva anche lui lacrime silenziose, mentre Hermione sfiorava con un dito suo figlio.

Fuori dalla sala parto la famiglia attendeva notizie da ore ed Alyssa era stata stranamente silenziosa, sobbalzava agitata soltanto al passaggio di ogni infermiera.

 Quando Draco uscì sorridendo a presentarlo al mondo, vide la piccola  Alyssa ferma immobile.

Notò che era rimasta indietro, isolata dal gruppo che lo stava circondando festoso, solo Neve era accanto a lei, seduta impettita lo fissava con i suoi occhi intelligenti e come la padroncina aspettava.

Improvvisamente i loro sguardi si incatenarono, Alyssa e Draco isolati in una bolla tutta loro, il mondo intorno era come scomparso.

Draco, ignorando le persone intorno a lui, le superò e si diresse dalla bimba , s'inginocchiò e, spostando la copertina, mostrò il piccolo, Molly si asciugò una lacrima vedendo quel gesto.

- Ecco Alyssa, come vedi ho mantenuto la mia promessa, ti presento Scorpius, il tuo fratellino. - Lei lo sfiorò con delicatezza, come fosse una cosa fragile e preziosa, e avesse paura di danneggiarlo con un tocco men che lieve.

 Accarezzò il capino, che aveva una rada peluria bionda, mentre Neve lo sfiorava appena con il suo naso umido.

- Ciao Scorp, io sono tua sorella Alyssa. Buon Natale fratellino!– sussurrò con voce tremula.



Poi si girò verso la grande vetrata alle sue spalle e guardò fuori, la neve aveva smesso di scendere, ed il cielo sembrava essere divenuto terso, dal colore blu cobalto e brillava di molte luci, piccole stelle che sembravano voler salutare il nuovo arrivato.

 Sorridendo, disse

 - Grazie Babbo Natale, ora sono a posto e puoi dedicarti agli altri bambini. Io ora ho tutto quello che ho desiderato! Buon Natale!! -

 In quel momento sembrò che una luce attraversasse brillante il cielo, quasi a salutarla.

Alla piccola luccicarono gli occhi ed il suo cuore era colmo di gioia, il Natale era magia…

“Se ci credi veramente potrai esaudire ogni tuo desiderio” dice un vecchio adagio.

 Alyssa lo aveva sempre saputo ed aveva esaudito il suo…

Perché la vera magia è quella del cuore. Ora lo sapete anche voi…



" Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi "
( canto di Natale, C. Dickens )


Auguri di Buon Natale a tutti!
The Dragon to Saphira




Come sempre vi lasciamo il nostro link di facebook..ma volevamo anche ringraziare chi ci legge e lascia un segno del suo passaggio e chi lo fa in silenzio...



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