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Autore: The Princess of Stars    22/12/2012    8 recensioni
In un universo alternativo, dove il tempo e lo spazio si confondono, 12 tra i sovrani dei regni più importanti dell'Asia Minore si sono riuniti per un importante trattato di pace: i monarchi delle regioni di Grecia, i sovrani di Persia e le Amazzoni della regina Atena. Ma al Titano, misterioso leader del Clan, la cosa non piace.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Annabeth’s POV:

Piano piano… aprii gli occhi. Vidi delle figure sfocate vicino a me.

“E’ sveglia!” disse uno dei presenti. Non riconobbi subito la voce perché sentivo tutto ovattato. Chiusi gli occhi ancora una volta e vidi finalmente tutto chiaro e le orecchie mi si aprirono. Percy, mamma, Poseidone, Sally, Silena, Beckendorf e Re Apollo mi stavano guardando. Mi guardai intorno cercando di capire dove stavo, ma solo quando i ricordi mi riaffiorarono alla mente capii di trovarmi nell’infermeria.

“Annabeth” disse mia madre con le lacrime agli occhi. Io le feci un piccolo sorriso mettendomi seduta e lei mi abbracciò stretta stampandomi un bacio sulla guancia.

“Avevo paura di perderti di nuovo” disse accarezzandomi i capelli.

“Mamma, ci vuole di più per farmi fuo-Umpf!” non feci neanche a tempo a finire la frase che Percy mi prese il viso fra le mani e mi baciò, così all’improvviso da rispingermi giù sul lettino. Ma al contrario di quella volta sul fiume, sentii un gran dolore alla spalla per la ferita.

“Percy la spalla” dissi staccandomi da lui.

“Scusa! Scusa! E’ che… sono contento che tu sia viva” disse sorridente.

“Questa frase mi suona familiare” dissi con un sorrisetto. Percy si lasciò scappare una risata abbassando la testa, ma poi quando mi riguardò sorrise.

“Sì, è vero” disse lui.

“Ma queste non c’erano” dissi asciugandogli le lacrime dagli occhi. Poi mi ricordai del mio ex-Maestro. “Che fine ha fatto Crono? Che è successo?” chiesi.

“Crono è morto. L’hai sconfitto nel duello e il Clan si è ritirato subito dopo. Sono due giorni che non attaccano” spiegò Poseidone

“Due giorni?!” dissi meravigliata per quanto tempo ero rimasta svenuta. Loro annuirono.

“E’ un miracolo!” disse Apollo “Fammi fare dei controlli”. Si avvicinò al lettino e cominciò a tastare sulla ferita. Mi fece male e Apollo se ne accorse e smise di tastare. Poi mi prese il braccio per vedere se riuscivo a muoverlo, ma ancora mi faceva molto male. “Mi aspettavo di peggio, dovrai startene qualche giorno a riposo e non sforzare troppo il braccio” disse Apollo. Annuì e il re-medico uscii. Gli altri mi rivolsero qualche parola d’incoraggiamento, o di buona guarigione, poi a poco a poco uscirono tutti. L’ultima ad uscire fu Sally. Invece di andarsene come Percy e mia madre, si sedette sul lettino vicino a me.

“L’ho detto e lo ripeto: sono contenta che ti sia ripresa” disse con un sorriso. Io ricambiai il gesto “Ma… vorrei anche scambiare due parole con te” aggiunse.

“Sì, certo” risposi, pronta ad ascoltare.

“Grazie per aver salvato Percy alle Termopili” disse la regina. Io risposi chinando il capo “E ti ringrazio a nome dei sovrani per averci aiutati a sconfiggere Crono”

“Dovevo, Regina” risposi.

“Per favore, chiamami Sally” disse la donna.

“Va bene, Sally” dissi sorridendo.

“Capisco perché Percy tiene così tanto a te… oltre per il fatto che vi abbiamo beccati che vi baciavate” aggiunse. Io divenni fuxia in faccia. “Ma a parte questo, io ti ammiro molto Annabeth” quella frase mi prese alla sprovvista “Sei coraggiosa, sei determinata, ma soprattutto, sei buona. Tu sei cresciuta come una persona malvagia, ma sei riuscita a recuperare quel buono che c’era in te e ci hai salvati… e Percy se ne è accorto. Siete fatti l’uno per l’altra. Lo vedo da come ti guarda… ti guarda esattamente come io guardo Poseidone e come Atena guardava Frederick” Rimasi a dir poco sorpresa.

“Ma come-?!”

“Atena mi ha raccontato tutto mentre tu eri svenuta e poi, ho conosciuto tuo padre. Vedevo come guardava Atena, quando ne aveva l’occasione” spiegò la regina. Rimasi in silenzio “E tu sei innamoratissima di Percy il che si nota per lo stesso motivo. Se provate a lasciarvi, sarò peggio della Dea dell’Amore” risi.

“Tranquilla, Sally. Non ho alcuna intenzione di farlo” dissi pensando alla proposta di matrimonio che mi aveva fatto Percy, sul campo di battaglia. Sally mi fece un sorriso e mi diede una carezza materna sul viso, alzandosi.

“Rimettiti presto” disse, e poi uscì. Io nel frattempo mi feci comoda sul letto e mi addormentai, stavolta, senza fare incubi.



Quando uscii dall’infermeria qualche giorno dopo, Percy mi aspettava fuori. Indossava una camicia bianca con le maniche arrotolate fino ai gomiti e dei pantaloni blu scuro, quasi nero, con i soliti stivali neri e Vortice, nel fodero al suo fianco. Notai che rispetto al solito, aveva la sottile corona da principe di Atene. Non appena mi vide, mi fece un sorriso lucente e i suoi occhi brillavano. Ricambiai il sorriso e al contrario della volta scorsa, quando mi prese la mano senza che io me ne accorgessi, non mi allontanai. Procedemmo tranquilli, ma quando arrivammo davanti al tempio della città, superato un edificio, si levò un boato di gioia dal popolo di Lamia che si era riunito lì. Rimasi quasi a bocca aperta, presa alla sprovvista. Percy invece, mi guardava sorridente. Si abbassò dandomi un bacio sulla tempia.

“Andiamo” disse. Io non dissi niente e mi lasciai guidare. Camminammo in mezzo alla folla e ogni tanto ricevetti delle pacche sul braccio o sulla spalla da chi poteva. Altri gridavano complimenti, a volte sentivo il mio nome, ma c’era talmente tanto rumore che non si capiva niente. Salimmo i gradini del tempio, dove davanti all’ingresso si trovavano i monarchi e i principi, tutti con la loro corona. Mia madre si trovava vicino a Sally e mi sorridevano entrambe. Zeus si trovava al centro della schiera di re.

“ANNABEEEETH! YAAA-HAAA!!” strillò una voce familiare. Mi voltai e vidi Grover un attimo prima di venir travolta dal satiro che mi agguantò la testa e cominciò a strofinarmela con la mano.

“Grover, la spalla!” protestai.

“Non sei un’assassina! Non sei una fuorilegge! Sei un’eroina!” disse stringendomi il volto tra le mani e stampandomi un sonoro bacio sulla guancia e un altro abbraccio.

“CARICA!” disse una voce familiare. Mi voltai e vidi Talia e gli altri principi venirmi incontro. Mi abbracciarono tutti. Perfino Nico! Poi, la folla si placò non appena Zeus alzò una mano in segno di silenzio, poi mi fece cenno di avvicinarmi. Guardai Percy che mi fece cenno di andare avanti, allora feci come disse e mi avvicinai ai re.

“Annabeth” disse Re Zeus “Mi sono sbagliato su di te. Tu non sei malvagia” e mi sorrise. Io risposi con un altro sorriso.

“Eri pronta a dare la tua vita pur di mettere fine a questa guerra e proteggere i tuoi cari” disse la Regina Era.

“Ci hai mostrato la tua vera natura, e tu non sei un’assassina” disse la Regina Afrodite.

“Una persona non si giudica da ciò che ha fatto in passato, ma da ciò che fa nel presente” disse Re Ade.

“Annabeth, per quello che hai fatto nel passato, hai il nostro perdono. Ma noi abbiamo il tuo?” chiese Re Zeus. Sorrisi.

“Certo” risposi. Altre grida di gioia, partirono dalla folla. Zeus fece di nuovo segno di silenzio.

“Volevo restituirti questo” disse Re Zeus mostrandomi l’anello del Clan.

“No, io non sono più parte Clan” risposi. Non volendo prendere l’anello.

“Non ti chiedo di indossarlo. Ma per tenerlo come ricordo, forse di una cosa brutta, ma è parte di ciò che sei. Tienilo e custodiscilo. Potrebbe tornarti utile” disse il Re mettendomi l’anello nel palmo. Io però lo misi nella tasca. Lui sembrò compiaciuto del gesto.

“Atena, tocca a voi” disse il re facendosi da parte. Mia madre si avvicinò a me, vidi che aveva in mano una corona sottile come quella di Percy, solo che davanti, invece che intagliato il tridente di Atene, c’era la civetta sull’ulivo di Scizia. Stavano per incoronarmi. Stavo per essere ufficialmente la Principessa di Scizia.

“Miei signori!” gridò ad un tratto un messo arrivando a cavallo. “Il Clan è alle porte, ma hanno la bandiera bianca!” disse. Si sentii un sussulto tra la folla, sussulti di stupore, paura e agitazione. “Vogliono vedere la Principessa Annabeth” disse il soldato. Non c’è molto da dire, andammo alle porte della città. Pronti per un possibile scontro, Percy, io  e gli altri principi, insieme ai monarchi e qualche soldato pronto a combattere, uscimmo dalle mura.  L’esercito restante del Clan si trovava lì davanti a noi con la bandiera bianca ben in vista. Volevano parlare con me e mi feci appena avanti. Un membro del Clan si fece avanti. Lo riconobbi subito, era Octavian un colonnello di Crono, il più onesto, secondo me. Si avvicinò a me e poi s’inchinò come facevo io con Crono. Rimasi sorpresa, ma ancora di più quando lo fece il resto del Clan.

“Maestra” salutò, il Clan seguì. Rimasi ancora più sorpresa.

“Octavian, non capisco” dissi.

“Hai ucciso Crono. Secondo la legge del Clan, chi uccide il Gran Maestro deve prendere il suo posto. Annabeth, tu hai ucciso Crono, sei tu la Gran Maestra” disse lui. Okay… tante novità, oggi.

“Annabeth, noi non abbiamo dove andare, il Clan è diventata la nostra casa ormai, buona parte di noi, forse la maggior parte, è entrata a far parte del Clan per disperazione, chi per un motivo o per l’altro. Abbiamo bisogno di una guida e tu sei la migliore. Noi ti resteremo fedeli fino alla fine” disse Octavian, alzandosi. Mi ci volle qualche secondo per digerire la notizia. Guardai mia madre e mi venne un’idea.

“Madre” dissi catturando la sua attenzione “Per caso alle Amazzoni e all’alleanza può essere utile un corpo speciale?” Vidi il volto di Octavian illuminarsi.

“Più siamo meglio è” rispose mia madre. Feci un sorriso verso Octavian.

“Benvenuti nel popolo di Scizia” gli dissi. Octavian, mi fece un sorriso. Il Clan sarebbe stato solo un prezioso alleato, adesso.
 


Eravamo tornati dentro le mura. Il Clan era con noi. Ero nuovamente davanti al tempio di Lamia. Mia madre stava davanti a me con la corona in mano.

“Ogni regno ha bisogno di una principessa” disse Atena alzando la corona “e il popolo Amazzone ha ritrovato la sua. Come Regina di Scizia, io ti nomino, Annabeth Chase, Principessa di Scizia” disse mia madre, e non appena la corona mi toccò la testa, si levò un boato da parte del popolo alleato e il mio popolo. Mi alzai in piedi, mentre la folla gridava “Evviva la Principessa!” Non sapevo come mi sentivo. Il cuore mi batteva forte, così tanto che mi sarebbe potuto uscire dal petto. Percy mi sorrideva e mi guardava fiero.
Alla mia incoronazione seguirono dei festeggiamenti, sia per la vittoria che per la cerimonia. A Lamia c’era musica e gente che ballava, cantava, rideva e regnava la felicità. Percy, però era sparito. Lo cercai a lungo senza trovarlo. Poi, lo vidi arrivare verso di me spostandosi tra la folla che festeggiava. Mi sorrise e mi prese per mano guidandomi da qualche parte, senza dire niente.

“Dove stiamo andando?” chiesi.

“Aspetta e vedrai, principessa” rispose. Risi, ma lo seguii lo stesso.  Dopo una piccola camminata, mi trovai ai giardini di Lamia. Non c’era nessuno, eravamo soli.

“Che ci facciamo qui?” chiesi.

“Non ne abbiamo mai avuto occasione. Volevo stare un po’ da solo con te” disse lui con un sorriso.

“Bhe, ottima scelta in quanto luogo. I giardini di Lamia sono rilassanti” dissi appoggiandomi ad una ringhiera in marmo che serviva a non far cadere i visitatori nel laghetto. Percy rimase lì in silenzio accanto a me.

“Ti ricordi nel campo di battaglia?” mi chiese. Lo guardai annuendo. “In realtà, non ti ho portata qui, solo per stare un po’ con te, ma perché… volevo riproporti la stessa domanda, ma in modo appropriato” Fu in quell’istante che tirò fuori dalla tasca una scatoletta di velluto blu scuro. L’aprii e vidi un bellissimo anello d’argento con un diamante di media grandezza in mezzo e due piccoli zaffiri ai lati del diamante. Semplice, ma bello. Anche se me lo aveva già chiesto, il cuore mi batteva fortissimo.  Ma stranamente quell’anello mi era familiare. Cercai di sforzarmi dove l’avevo già visto. Percy sembrò capirlo. “Me lo ha dato Atena” spiegò. In quell’istante m’illuminai. Mi venne alla mente un ricordo del mio passato. Atena aveva sempre un anello al collo; quell’anello. “Stavo cercando un anello e lei è apparsa dal nulla, tipico ‘stile Regina Atena’ e me lo ha dato. Era l’anello che le aveva dato tuo padre, mi ha detto che voleva lo avessi tu” disse Percy, poi si mise in ginocchio davanti a me. “Annabeth Chase” disse “anche se ci siamo incontrati da poco tempo, con tutto quello che abbiamo passato, in pochi giorni abbiamo vissuto una vera e propria avventura da cui ho capito che voglio passare il resto della mia vita con te… Annabeth, vuoi sposarmi?” disse guardandomi negli occhi. Gli feci un grandissimo sorriso.

“DI’ DI SI!” disse una voce da dietro una colonna che decorava il giardino

“Silena!” SBAM!

“Ahia! Juniper!”

“Hai rovinato l’atmosfera, cretina!”

“Hai osato dare una sberla e della ‘cretina’ ad una principessa?!”

“EH, NO!MA NON E’ POSSIBILE! E’ una congiura!” protestò Percy, una volta che il suo tentativo di proposta di matrimonio romantica andò in fumo.

“Scusa, ce ne andiamo” disse Juniper. Le due sbucarono fuori da una colonna e si allontanarono. Eravamo nuovamente da soli.

“Ritenta, sarai più fortunato” gli dissi con un sorriso. Percy mi ricambiò il sorriso.

“Annabeth, prima che succeda qualcos’altro… mi vuoi sposare?” chiese Percy per la terza volta.

“Sì.Ti sposo” risposi sorridendo. Percy sembrava l’uomo più felice della terra. Mi mise l’anello sull’anulare sinistro; mi stava benissimo. Percy si rialzò e lo baciai. Le sue mani mi si posarono sul viso, mentre le mie andarono tra i suoi capelli ebano. Fu come gli altri un bacio bellissimo. Percy poi, all’improvviso, si abbassò portandomi un braccio sotto le ginocchia e uno dietro la schiena e mi prese in braccio continuando a baciarmi. Era finalmente ufficiale, avevo una casa, avevo una famiglia e adesso mi stavo per sposare…  
     


Sono passati due mesi dalla vittoria contro Crono. Oggi era il gran giorno. Come tutti i matrimoni reali, sarebbe stata una cosa in grande, non per volere, ma tradizione. Mi ero appena messa l’abito da sposa, Calipso era lì con me e mi stava sistemando i capelli come tocco finale. Avevo invitato anche lei, in fondo, mi ha salvato la vita, non potevo non invitarla. Per di più, Calipso era la mia damigella d’onore insieme a Silena. Mentre la mia testimone era Sally e i testimoni di Percy erano Grover e Beckendorf.

“Finito!” disse una volta terminato il lavoro “Sei perfetta!” disse felice.

“Grazie, Calipso” ringraziai.

“Se Percy sviene durante la cerimonia, ritieniti responsabile”

“I capelli me li hai fatti tu, parte della colpa è anche tua”

“Hm… sono costretta ad ammettere metà colpevolezza” Ci facemmo una risata sopra. Eravamo buone amiche io e Calipso. “Ci vediamo alla cerimonia” disse ed uscii dalla stanza. Wow, a pensarci, in pochi giorni la mia vita è cambiata in un lampo e questo principalmente a causa dell’uomo che a breve sarà mio marito. Mi guardai allo specchio per assicurarmi di persona che fosse tutto a posto. Indossavo un vestito bianco ad una spalla che arrivava fino ai piedi, delle ballerine bianche. Mi piacque molto come Calipso mi aveva sistemato i capelli. Li aveva lasciati sciolti e mi cadevano lungo le spalle, fortunatamente coprendo la cicatrice dello scontro contro Crono, eccetto per due treccine che partivano una da destra e una da sinistra e si incontravano dietro la testa, cingendola a mo’ di corona, e legate da un nastro bianco. Calipso, poi per abbellirle, ci aveva intrecciato in mezzo dei piccolissimi e delicati fiorellini bianchi.

“Wow, mi faccio i complimenti da sola” disse Atena appendo dietro di me.

“Ciao, mamma” dissi salutandola.

“Sei bellissima” disse avvicinandosi. Io le feci un sorriso, mi voltai e l’abbracciai “Sei pronta?” mi chiese abbracciandomi.

“Sì” risposi staccandomi dall’abbraccio.

“Allora andiamo” disse e mi accompagnò fuori. Starlight era pronto a portarmi al tempio della città, dove mi sarei sposata. Dopo essermi quasi impiccata nel tentativo di salire sul cavallo senza rovinare il vestito, mamma salii sulla sua carrozza, mentre io mi avviai con Starlight.
Una volta giunta al tempio, Atena uscii dalla carrozza e con un po’ d’aiuto riuscii anche a scendere senza fare danni. Una volta entrati, mamma mi diede il bouquet di fiori e prendendomi sotto braccio, mi accompagnò all’altare mentre si sentiva la marcia nuziale. Percy era lì, splendido nella sua uniforme reale. L’uniforme era bianca con gli alamari d’oro e una fascia bianca con i bordi d’oro con una spilla d’oro con il tridente di Atene, i pantaloni aderenti grigi con una riga bianca sul lato e gli stivali neri e Vortice sempre attaccata alla cintura. I suoi capelli erano sempre scompigliati come se fosse appena stato in spiaggia e i suoi occhi verdi brillarono quando mi vide. Mi avvicinavo sempre di più all’altare e nonostante i presenti, vedevo solo Percy. Giunti all’altare, mia madre mi baciò la guancia e prese il bouquet. Mi voltai verso Percy che sorrideva.

‘Sei bellissima’ mi disse tramite il labiale. Gli risposi con un sorriso. La cerimonia iniziò, ma non so neanche cosa disse la regina Era, tanto ero intenta a guardare Percy. Ci tenevamo per mano mentre Era celebrava il rito.

“Tu, Principe Perseus Logan Jackson di Atene, vuoi prendere in moglie la Principessa Annabeth Alexandra Chase di Scizia ed amarla, onorarla e rispettarla per il resto della tua vita?” disse la regina. Lui mi sorrise ancora di più, se questo è possibile. (N/A: Notato niente dei loro secondi nomi? Hint: Cast del film)

“Io Perseus Logan Jackson giuro questo ed altro. Sarò coraggioso e non permetterò che niente ti porti via. Ci sarò ad ogni ora e ad ogni respiro. Forse prima ero troppo immaturo per ammetterlo, adesso capisco che l’amore non si sbaglia e quindi non muore mai. Io nei tuoi occhi vedo brillare un mondo perfetto e mi basta guardarti per sapere che tu per me significhi tutto; sapevo che ti avrei trovata, sono stato ogni giorno della mia vita ad aspettarti e non importa che accadrà perché io ti amerò per mille anni e oltre, per sempre. Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata” disse Percy e il mio sorriso non poteva essere più grande.

“Awww” fece Silena silenziosa.

“E tu, Principessa Annabeth Alexandra Chase di Scizia, vuoi prendere come marito il  Principe Perseus Logan Jackson di Atene ed amarlo, onorarlo e rispettarlo, per il resto della vita?” chiese Era.

“Io, Annabeth Alexandra Chase vorrei prendere solo lui come marito. Per me ormai, è tutto diverso e solo grazie a te, Percy. Tu mi fai sentire come me stessa, senza essere qualcun altro ed  è così che voglio continuare a vivere, perché mi hai mostrato che posso essere una persona migliore. Mi hai detto cose che nessuno mi ha mai detto e sai esattamente come parlarmi e sai sempre di cosa ho bisogno e so che ovunque andremo, in futuro, saremo a casa, ma solo se stiamo insieme ora che ci siamo trovati” Percy mi sorrise come non mai.

“E adesso scambiatevi le fedi” disse Era. Grover venne verso di noi portandoci gli anelli. Percy mi prese la mano e mi infilò la fede al dito. Io feci lo stesso per lui. “Con i poteri che mi sono stati conferiti come Regina di Argo devota alla Dea del Matrimonio, io vi dichiaro marito e moglie” disse Era “Potete baciarvi” Non mi ero mai emozionata così, tanto che senza accorgermene stavo quasi saltellando sul posto, presi il volto di Percy tra le mani e lo baciai. Lui dopo un istante di sorpresa, rispose con entusiasmo, accarezzandomi il viso. Gli invitati levarono un applauso e un grido di gioia. C’era chi strillava un ‘Bravi!’ o un ‘Evviva gli sposi!’ o dei fischi. Quando ci separammo, neanche mi ero accorta che stavano facendo volare in aria petali di fiori. Mia madre mi sorrideva, Poseidone stava abbracciando Sally che ci sorrideva, mentre guardava Percy con fierezza. Beckendorf abbracciava Silena che piangeva (sì, piangeva come la madre Afrodite) e batteva le mani. Calipso stava quasi saltellando sul posto mentre applaudiva.
Mamma mi ridiede il bouquet, poi Percy mi offrii il braccio e uscimmo dal tempio. Appena mettemmo il naso fuori dall’edificio, fummo investiti da una pioggia di riso e applausi. I membri del Clan si erano messi in fila uno di fronte all’altro, formando una stradina per farci raggiungere il cocchio reale, tutti indossavano l’uniforme Scita. Percy ed io passammo in mezzo a loro, e come tradizione, al nostro passaggio incrociavano le spade sopra la nostra testa. Facemmo appena in tempo ad uscire dal ‘tunnel’ di soldati che gli invitati cominciarono a gridare

“Bacio! Bacio! Bacio!” Io e Percy non perdemmo tempo. Lui si abbassò, io andai sulle punte e ci incontrammo a metà strada. Un altro boato di gioia fu la reazione dei presenti. Una volta saliti sul cocchio reale, misi ben in vista il bouquet e girandomi, lo lanciai. Quando mi voltai per vedere chi lo aveva preso, vidi Silena e Juniper tenerlo in mano allo stesso tempo. Sorrisi e feci l’occhiolino alle mie amiche che mi risposero con un altro sorriso. Mi sedetti vicino a Percy che mi mise un braccio intorno alle spalle e il cocchio partì.

“Non pensavo fossi capace di fare discorsi super-romantici” dissi a mio marito- Dei! Che bello dirlo!- con un sorrisetto.

“Io non pensavo a te piacessero” disse Percy con lo stesso sorrisetto.

“Infatti non è cosa per me. Preferisco la cosa carina ma non sdolcinata” risposi.

“Senti da che pulpito! Anche tu, hai fatto il discorsetto sdolcinato, Signora Jackson” disse punzecchiandomi il fianco. Io gli acchiappai il dito prima che potesse continuare a farmi il solletico, ma poi lui fece scivolare le dita tra le mie.

“E’ il mio matrimonio, posso permettermi di essere sdolcinata” risposi.

“E io no?”

“Tu sei lo sposo. Sei tenuto a fare il discorso romantico” Percy alzò il sopracciglio.

“E…?” Di risposta gli posai una mano sulla guancia e lo baciai. “Lo prendo per un ‘mi è piaciuto’” fu il suo commento. Gli sorrisi e gli appoggiai la testa sulla spalla mente lui mi teneva il braccio introno alle spalle e la mano nella sua. Questo è stato decisamente il giorno più bello di tutti. Finalmente nella mia vita era accaduto qualcosa di bello e finalmente stavo costruendo qualcosa di permanente insieme a Percy.
Io intendevo veramente quello che gli avevo detto durante il matrimonio. Lui ha veramente cambiato la mia vita. Percy mi ha aperto gli occhi su quanto di meglio ci fosse nel mondo, mi ha fatto capire chi sono veramente. Percy è stato il primo a vedere oltre quello che vedevano gli altri, il primo a vedere qualcosa di buono in me, il primo e l’ultimo a farmi innamorare. Sapevo che lui era pronto a tutto per me e io sarei stata pronta a tutto per lui, perché anche per me Percy significava tutto. Mi ha fatto ritrovare mia madre, mi ha portata via da un mondo che non mi apparteneva ma è comunque diventato parte di me. Questo era l’unico pensiero che ancora mi turbava. Ero divisa tra due identità: Annabeth e l’Angelo della Morte. Che lo volessi o no, il Clan del dominio di Crono era ormai parte di me e me lo sarei portato insieme per sempre. Tutti hanno un lato oscuro e questo era il mio, ma di una cosa ero certa: finché avrò Percy al mio fianco non avrò nulla da temere perché con lui posso affrontare qualunque cosa senza paura e potrò continuare ad essere solo Annabeth.

E forse, l’anello del Clan non dovrò mai più indossarlo…  

  
 FINE
Purtroppo sì, è la fine. Spero vi sia piaciuta questa storia!
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno commentato e hanno seguito questa storia fino al suo termine.
Ho notato che questa storia ha avuto più successo rispetto a 'LA Truffacuori' quindi le mie rotelle hanno cominciato a girare e mi è venuta un'idea...
Che ne dite di un sequel?
Facciamo così, oltre che lasciarmi un commento ditemi anche se volete un seguito oppure no. Oppure ditemi solo se volete il sequel o no. (Io preferirei la prima opzione. I commenti costruttivi sono ben accetti e mi danno tanta soddisfazione quando sono positivi :-D, negativi... basta che non siano offensivi)
Fatemi sapere, commentate, se volete mandarmi messaggi fate pure. Un bacio, alla prossima storia (o al seguito)

P.S.
Buone feste! :-)


 


 
  
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