Aurora corse da lei con le lacrime agli occhi.
Non l'aveva mai vista così.
Serena si avvicinò e la abbraccio: «Aurora, cosa succede?» «Non sono io, è per Sarah.» «Che le è successo?»
«Scusa, non voglio parlarne.» Sapeva che era solo così. Aurora era una delle sue migliori amiche, e si dicevano sempre tutto. Se non le diceva qualcosa era perchè riguardava qualcun'altro a cui avrebbe dato fastidio se un'altra persona avesse saputo di quel fatto.
Però in genere tutti raccontavano tutto a Serena. Era una persona che non dava molta confidenza, ma con cui potevi parlare di tutto e con cui avevi la certezza che nessuno sarebbe venuto a sapere le cose che le raccontavi in privato.
Sapeva ascoltarti e aiutarti.
Era una ragazza molto allegra e solare, ma che non raccontava mai di lei, però sembrava una ragazza molto felice, che non aveva mai problemi.
«Possiamo parlarne. Ti farà sentire meglio.» le disse dolcemente sorridendo. Aurora si limitò a guardarla, con quei suoi occhi lucidi, e Serena la abbracciò sussurrandole cose dolci: andrà tutto bene, le disse.
Serena e Aurora si incamminarono verso casa.
Sì, Serena l'aveva proprio fatta stare meglio. La sua allegria era davvero contagiosa.
Serena salutò Aurora e le disse:
«Parlare con qualcuno dei tuoi problemi ti farà sentire meglio. Ti libera di un peso, e tutto ti sembra più leggero.»
Serena tornò a casa, e il sorriso che aveva prima si tramutò in un'espressione tristissima. Gli occhi si fecero profondi e cupi, gli angoli della bocca si abbassarono.
Andò in camera, e prese la corda per saltare della sua sorellina più piccola, e la appese al ventilatore da soffitto.
Creò uno spazio per la testa, prese lo sgabello, ci salì e infilò la testa in quella fessura. Ci stava a pennello.
«Parlare dei propri problemi con qualcuno ti farà stare meglio. Sempre se hai qualcuno con cui parlare.» disse prima di calciare via la sedia che la reggeva su.