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Autore: Titania    22/12/2012    4 recensioni
Un dottore riflette su una sua paziente in coma. Ma non sa che quel caso va oltre le sue conoscenze.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lavoro nel reparto di rianimazione da dieci anni, ormai conosco questo posto come le mie tasche.
Ogni giorno mi imbatto in vite diverse, in parenti addolorati e rassegnati, o speranzosi e credenti nel miracolo.
E poi ci sono loro, i pazienti addormentati.
Chi per vari motivi, una caduta dalle scale, un incidente, un embolo. Ognuno con la sua storia, ognuno bloccato nella sua gabbia.
E poi c’è lei. Mya Kastner.
Non è una di quelli che sono qui da anni, non è questo quello che mi incuriosisce di lei.
È la sua storia, il perché è qui.
I genitori hanno raccontato che si erano trasferiti in una casa nuova da qualche giorno. Un giorno vanno a cena fuori e lasciano Mya da sola. Ha 17 anni, sa badare a sé stessa, dicono. Guarderà la tv per un po’ e poi andrà a dormire. Solo che quando tornano la trovano collassata fra in divano e il tappeto del salotto. Da quella notte in cui è svenuta, non si sveglia più.
Detta così sembrerebbe un ictus, ma qualcosa non mi convince. Il cervello non ha danni evidenti, l’attività è normale, eppure non risponde a nessuno stimolo, non può sentire né sa cosa accade intorno a lei.
Quando vengono qui ragazze così giovani mi dispiace sempre, ma il caso di Mya è così misterioso che mi spinge a saperne di più. Magari di salvarla da questa condizione penosa.
Ho fatto fare degli esami a qualche oggetto di casa,  vedere se sono di qualche materiale allergenico, ma nulla. La sua stanza era pulita, con qualche poster e un computer rosa. Dando un’occhiata alla cronologia di questo ho visto qualche sito di occulto, una curiosità insolita ma comune. Almeno così la penso io. La donna delle pulizie continuava a dire che in casa c’era qualcosa che reclamava Mya, che voleva Mya e che non voleva dividerla col mondo terreno, ma nemmeno litigare con le altre entità.
Superstizioni della sua terra, niente di che.
Mya è solo una ragazza sfortunata che è qui per un motivo che deve essere scoperto, l’unica entità che posso mettere in ballo è il fato.
I genitori ora se ne sono andati, l’ora delle visite è finita. Entro nella stanza ed esamino la sua cartella clinica.
Niente, nessun cambiamento e nessuna scoperta. L’unica cosa scritta è che è difficile che si svegli in tempi brevi, le sue condizioni sembrano peggiorare sempre di più. Povera piccola.
Voglio vedere una cosa, prendo la mia pila dalla tasca, vedo se magari riesce ad avere una reazione. Le apro un occhio.
Ma che …
Indietreggio di qualche passo. Non ho mai visto nulla del genere, in anni di lavoro e di studio non è mai capitato un caso simile.
Mi cade la pila di mano ed esco dalla stanza.
Domani approfondirò su questa storia dell’entità. 
   
 
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