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Autore: Chanelin90    23/12/2012    5 recensioni
****COMPLETA****
- Può, cortesemente, levare le sue sudice mani dalla MIA Italia?-
Ludwig e Feliciano girarono la testa, trovandosi davanti un bambino, dagli occhi glaciali, che raggiungeva, a malapena, il bacino del tedesco con tutto il cappello.
Italia sussultò: conosceva quel cappello.
Non l’aveva mai dimenticato. Mai avrebbe potuto.
Germania lo fissò incredulo - Come scusa? No, aspetta un attimo..: CHI DIAVOLO SEI ?-
Il bambino si accigliò e la sua voce divenne un ringhio minaccioso: - Se non le togli subito le mani di dosso, molto presto, il tuo carnefice!-
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sacro Romano Impero
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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IL RITORNO DI SACRO ROMANO IMPERO
 Capitolo 1
– Il Risveglio

Premessa: non ho interrotto “ Germoglio Avverso ”.

Semplicemente ho il materiale sull’altro computer e quindi proseguirò non appena lo riavrò sotto mano. Nel frattempo, comincio un’altra storia.

Può sembrare un titolo scontato, ma vi assicuro che io: non amo le cose scontate *,…,*.
Ci siamo intesi?

Come al solito: se lo riterrò opportuno..alzerò il target della storia.
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“ Dove sono?”

Aveva dormito per secoli in quell’antro buio che, quando la luce colpì il suo rifugio, ricordava a malapena chi fosse e dove si trovasse.
Qualcuno stava picconando la grotta.
TOC TOC  TOC

“ Ah si…ora ricordo!”

Sacro Romano Impero cercò la ferita che Francia gli aveva inferto. Al suo posto una vistosa cicatrice.
Aveva combattuto, lo ricordava bene, con coraggio e onore…ma: quel colpo..quel dannatissimo colpo..non l’aveva visto trapassare le sue carni.
Francis nemmeno lo aveva inseguito, si era limitato a ridacchiare mentre Sacro Romano Impero fuggiva verso le montagne.
Non era possibile sopravvivere a quella ferita. Lo aveva capito anche Sacro Romano Impero.
Ma lui non voleva morire.
Doveva rivedere QUELLA persona. L’aveva promesso.

TOC TOC TOC
– EHI! VEDO QUALCOSA!-

Sacro Romano Impero raccolse tutte le forze rimaste a seguito del lungo letargo.
Non aveva potuto fare altrimenti.
Un sonno forzato tra qui ghiacci..nella speranza di salvarsi.
 Ma quanto aveva dormito?

TOC TOC TOC
- ODDIO! UN BAMBINO! UN BAMBINO!-

Le picconate s’intensificarono.

- STAI CALMO, PICCOLO! TI TIREREMO FUORI!-

Sacro Romano Impero si rimise in piedi.
 Non aveva idea di chi fossero, né cosa volessero quei mortali…,ma una cosa era certa:  era in condizioni pietose e doveva difendersi. Non aveva dormito così a lungo per perire proprio adesso.

 TOC TOC TOC
Il ghiaccio, infine, si crepò abbastanza per permettere il passaggio di un essere umano chinato.

– FATTO! STAI TRANQUILLO PICCOLO! Sei al sic…-

Il sangue venne assorbito dalla neve come una spugna.
L’amico dell’essere umano vide il collega riverso a terra e subito si mise a urlare, irritando ancora di più la Nazione che sentiva quelle grida rimbombargli dentro il cranio affaticato.

- TERENCE! TERENCE! ODDIO! CHE ..CHE..CHE TI E’ SUCCESSO??-

“ Francesi..” constatò il Paese sdegnato.
Aveva un conto in sospeso con Francis…anzi: più di uno.

L’uomo tentò di rianimare quel corpo morto, ma si rese ben presto conto dell’inutilità di quei gesti.
Aveva la gola squartata nettamente.
Alzò gli occhi lucidi e impanicati, notando le piccole mani rosse del bambino che lo guardava con occhi diffidenti e maligni.
Nonostante il freddo lo circondasse, emanava un’aura infuocata.

- SEI STATO TU??- domandò isterico e incredulo il francese.

- Oh si!- sibillò Sacro Romano Impero.

L’uomo rimase sconcertato dalla freddezza con cui quel bambino si esprimeva.
Era inquentante. Più del suo modo di vestire. Sembrava il residuo di un’epoca passata.

- CO..COME HAI FATTO??? PERCHE’???-

La Nazione ghiacciò il francese con le sue pupille superbe e nobili.

- Io non sopporto i francesi. Siete il mio nemico! - e fece un passo verso l’uomo.

- ASPETTA! IO ..IO NON SONO FRANCESE! SONO BELGA! Stavo esplorando queste grotte al solo scopo di raccogliere materiali per la mia ricerca! Non c’entro niente con lui! Mi serviva una guida!-

Agitandosi, cercò disperatamente una via di fuga, ma venne bloccato da quel bambino che, avrebbe giurato la testa di sua madre, l’aveva aggirato con una velocità impressionante.
 Non l’aveva visto. Aveva eluso i suoi sensi.
 
- TU..TU ..NON SEI UMANO! SEI UN MOSTRO!!- gemette.

- E’ evidente che siete alleati..- continuò secco il bambino.

- CHE ??-

-Quindi perirai con lui!-

- NO ASPET…!-

Superflue furono le suppliche.

*******************************************
Poco dopo, Sacro Romano Impero stava correndo lontano da quei monti.
Avrebbe preso il sentiero principale per raggiungere l’Austria il prima possibile.
Forse era rischioso.
Non dubitava che, se avesse incontrato Francis, la situazione sarebbe stata veramente complicata per lui. Poteva veramente morire. Per davvero questa volta.
Tuttavia, a casa di Roderich Edelstein l’attendeva l’unica creatura che gli aveva dato la forza di sopravvivere in quel freddo polare, per tutti quei secoli, e lui voleva rivederla a ogni costo.
Voleva rivederla, abbracciarla, baciarla,  farci l’amore, sposarla…qualunque cosa: ma voleva stare con lei. Per sempre.

- Italia!- sospirò – Sto tornando, amore mio! Aspettami!-

“ Chissà se mi riconoscerà..” si tormentava.

“ Forse si è dimenticata di me…” rallentò il passo, per poi accelerare con più vigore “ NO, NON E’ POSSIBILE! IO NON L’HO FATTO!”

Passò i confini.
 La casa di Austria era in vista.

*******************************************************
- Se la smettessi di girare come una trottola e, MAGARI, mi aiutassi: impiegheremmo la metà del tempo!- si lamentò Germania, mentre sistemava la rete per catturare eventuali intrusi sgraditi.

Feliciano smise d’inseguire la farfalla e si rivolse a Ludwig con un ampio sorriso: - Hai ragione, Germania! Ma era così bella!- spasimò l’italiano.

- E’ una farfalla! Una farfalla, Italia! Un insetto piuttosto comune anche dalle tue parti!- commentò il tedesco, esasperato.

- Ciò non toglie che fosse bellissima!-

- Ciò non toglie che, se non tiri quell’estremità, entro 5 secondi, stasera non toccherai cibo!-

La minaccia ebbe effetto.
Italia sobbalzò e tirò la corda  affinchè il tedesco la sistemasse nella maniera  appropriata.

- Che noia, Doitsu!- sbuffò Feliciano.

Erano passati 5 minuti da quando il tedesco si era adoperato per intrecciare le corde.

- Stai sicuro che nemmeno io mi diverto, ma non voglio spie nel mio territorio!-

**********************************************************

“ CHI -E’ -QUELLO?”

Sacro Romano Impero seguiva la scena da sopra l’albero con molta attenzione.

Roderich era stato esplicito: Italia si trovava in compagnia di Germania, una Nazione a lui sconosciuta, ma, a giudicare dallo stato attuale delle cose, molto potente.

Italia, supponendo fosse la ragazza vestita di blu, aveva un’aria leggermente..virile.
Non che le forme fossero un MUST per Sacro Romano Impero , per carità: non l’amava per questo. Eppure..insomma, era completamente priva di femminilità.
Piatta, come una spada.
Peraltro aveva un taglio di capelli più che discutibile: corto come quello di un ragazzo.
Ma l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Il suo cuore palpitava come non mai.
Il suo sorriso, il suo atteggiamento, persino il suo riccio erano impressi nella sua mente come una macchia d’inchiostro indelebile.
Ma si trattenne dall’esporsi.
Avrebbe voluto, eccome se avrebbe voluto, ma quell’altro..Germania..proprio non riusciva a digerirlo.
In che rapporti era col suo unico Amore?
Questo, Austria, non l’aveva detto e Sacro Romano Impero moriva dalla voglia di scoprirlo. O forse no.

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Italia sbuffò nuovamente.
Non era facile mantenere la sua iperattività sotto controllo.
D’altronde.. non voleva nemmeno fare arrabbiare Germania.
Così decise di ammazzare il tempo con una canzone.
Una canzone piuttosto smielata, palesemente indirizzata a Ludwig, il quale, ovviamente, non riuscì a ignorarla oltre a un certo punto.
Era uno spettacolo divertente, in fondo: l’italiano che canticchiava appassionatamente rivolto a un tedesco che inveiva imbarazzato di rimando.
Tuttavia, non tutti i presenti trovavano la scena esilarante.

********************************************************

Sacro Romano Impero affondò le unghie nella corteccia.
I suoi occhi si mossero da Ludwig a Italia con un’intensità e una rapidità inaudita.
Possibile che Germania fosse…la nuova fiamma d’Italia?
Sentì le mani prudere.
 La voglia di sfidare quella nuova Nazione era dirompente. Eppure..

“Lei sembra così felice…” realizzò amareggiato.

Feliciano rideva e provocava Germania col suo solito comportamento disarmante.
La consapevolezza lo colpì come acqua fredda.
Scese dal suo ramo, toccando il suolo, e si mise a camminare intorno, nervosamente.
 Italia non l’avrebbe riconosciuto.
Era passato tanto di quel tempo che, probabilmente, non si ricordava nemmeno il suo nome.

“Oltretutto..” si specchiò nel corso d’acqua che attraversava quel tratto d’erba  “ io non sono cresciuto…lei si!”

Il vuoto crebbe dentro di lui, inghiottendo la sua stessa anima.
Lui era sopravvissuto per una PRECISA RAGIONE e quella ragione gli stava sfuggendo dalle mani come un velo di seta.
La realtà si fracassò in faccia alla Nazione così forte da farlo barcollare.
Si poggiò una mano sulla fronte, cercando di trattenere le lacrime.

Italia aveva dimenticato e la colpa era sua che aveva dormito per tutto quel tempo.
Si rimproverò. Poteva essere ancora sua e, invece, il destino l’aveva beffato nella maniera più cruda possibile.
All’orecchio giunse il canto dell’italiano. Così dolce, così affezionato.
Il suo posto non era più quello. Era evidente.
Non poteva farla soffrire ancora.

Si rassegnò ad andarsene, così come era venuto, ma furono le urla di Feliciano a distoglierlo dal proposito.


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