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Autore: Pepuz    23/12/2012    2 recensioni
Pochi ragazzi e troppi zombie, zombie che si susseguono in un'escalation che porterà a scelte difficili e a qualcosa di inaspettato.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Headshot!

sono stanco. Non ce la faccio più, sto camminando da almeno una settimana, loro sono ovunque, i colpi del mio revolver Python calibro .357 Magnun iniziano a scarseggiare e sento un forte dolore allo stomaco.
Improvvisamente compare uno zombie da un angolo.
Cerco di alzare la pistola ma non ci riesco: sono troppo stanco.
Lo vedo avvicinarsi, chiudo gli occhi in attesa della morte.


"Uh, che cavolo..!?”
"Pietro stai bene?!?" era Irene, una vecchia amica.
"s… si… stavo avendo un incubo, ancora quella volta, nel porticato vicino a casa mia…"
"continua a riposare, vedrai che andrà tutto bene." Mi rispose con un sorriso.
"Zola credi di farcela?" lui invece era Andrea, mi salvò la vita in una situazione più che disperata.

Poi uno scatto improvviso di adrenalina, ritorna l’istinto di sopravvivenza, prendo la mira ed esplodo un colpo dalla pistola.
Lo zombie cade al massimo ad un metro da me, allora inizio a correre. Casa mia.
Non la vedo da troppo tempo.
Sono euforico, finché una decina di altri zombie non inizia correre verso di me. Estraggo il revolver e inizio a sparare mirando alle loro teste, su cinque colpi sparati ne uccido tre, inizio a correre all'indietro ricaricando, mi giro ripeto l’operazione abbattendone quattro, per gli ultimi tre decido di scattare in mezzo a loro confondendoli, fatto questo mi giro e sparo gli ultimi due colpi, uno attraversa le teste dei primi due, e la seconda colpisce il terzo in pieno petto.
Arrivato davanti alla porta di vetro e metallo dell’edificio cerco di sfondarla. Dopo due o tre spintoni cade a terra, schiaccio inutilmente il tasto dell'ascensore, e mi rassegno a salire i quattro piani di scale prima di arrivare all'appartamento.


"Pietro svegliati!" era Andrea, preoccupato.
"Umh sì, che c'è?"
"Ci sono almeno una ventina di zombie la fuori" Ci eravamo accampati in una zona poco lontana da una città, stavamo vagando da settimane.
Presi il mio Model a leva ed uscii dalla tenda. All’esterno trovai Andrea accovacciato con un fucile a pompa da .12 gauge.
“Come agiamo?” chiesi tranquillo.
Ero abituato a queste situazioni ormai non facevano quasi più né caldo né freddo.
Era notte e non si vedeva chiaramente, ma gli occhi gialli di quelle creature spiccavano in mezzo a tutto quel buio.
Iniziammo a sparare e i lampi dei fucili erano più letali dei flash delle macchine fotografiche.
Non fu un lavoro difficoltoso, erano pochi e lenti, in altri casi ci avremmo messo del tempo, ma in quel frangente non ci impiegammo più di cinque minuti.
Cercai di tornare a dormire, era difficoltoso, quando chiudevo gli occhi continuavo a vedere i lampi dei fucili in quel buio pesto.

Arrivato al quarto piano scopro che la porta è già stata sfondata e all'interno non c’è nessuno. Trovo diversi proiettili inutilizzati per il mio revolver, una mitraglietta Uzi con tre caricatori, ma il pezzo più interessante è il fucile Model 1887 con una trentina di cartucce, penso subito che lì dentro si sia svolta una battaglia, ma il pensiero viene distolto dalla stanchezza, poi, per sicurezza, sprango l'entrata chiudendo tutte le altre porte dell’appartamento. Sarà una lunga notte.
Mi sveglio di soprassalto sentendo un fetore nauseabondo.
Odore di bruciato.
Odore di morte.
Loro. Non gli zombie, ma peggio.
I Cani.
Anche se sono stordito prendo la nuova Model e mi posiziono, dopo aver smontato di fretta la barricata, davanti alle scale, sapendo che sarebbero arrivati per forza da lì. Sento degli strani rumori, poi intravedo le fiamme e prendo la mira.
Tremo leggermente nello scorgere il muso dell’enorme Animale, i denti digrignati, gli occhi totalmente rossi e il sangue che lo ricopre quasi interamente.
Sparo, e il ventaglio di pallini, sparati ad una pressione altissima, sferzano con violenza l’animale, facendolo alzare leggermente prima di lasciarlo accasciare a terra.
Tiro la leva e il primo bossolo vola caldo in aria.
Immediatamente dopo compare correndo su tre gambe il secondo cane e ripeto immediatamente l’operazione. Al terzo colpo ho già automatizzato l’operazione di caricamento dell’arma e ho capito come comportarmi col rinculo. Per poco manco il quarto animale, estraggo in fretta la Python e scarico velocemente tutti e sei i colpi sulla creatura, ormai a meno di un metro da me.
Esplode, in un insieme di carne putrefatta e ossa.
  
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