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Autore: Kiarachu    23/12/2012    5 recensioni
AU: è la vigilia di Natale, e come ogni anno, Megamind va a rapire Roxanne, ma la testardaggine dell'alieno blu cambieranno lo status quo della situazione, e Roxanne avrà modo di scoprire qualcosa d'importante su Megamind. Molte tenerezze e scoperta di un lato nascosto di Roxanne.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bernard, Megamind, MetroMan, Minion, Roxanne Ritchi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era il 24 di dicembre, e a Metro City stava nevicando come l’Inferno, “grazie” all’effetto lago.
 
“Signore, per favore, quest’anno non vada a rapire Miss Ritchi, lei si sta riprendendo solo ora da quel brutto raffreddore. Questo tempo è pessimo, e son preoccupato per la sua salute!” l’ittioide disse con voce preoccupata. 
 
Megamind era del tutto preparato per quel clima: indossava la sua solita tenuta di pelle e spandex, e sotto di quella indossava una speciale tuta fatta di una materia particolare che lo proteggeva dal freddo.
 
“Sciocchezze, Minion, ho preso le medicine, e mi son riposato, e son ben protetto. Inoltre ti ho promesso che, se succede qualcosa, ti chiamo con l’orologio, ok? Non ti preoccupare, mio amico pesciolino! Prepara le solite robe per Natare, ok?” lui disse allegramente al suo acquatico seguace.
 
Il pesce sapeva che era inutile discutere con lui, così fece spallucce e disse, “Ok, Capo, preparerò le cose…sia prudente”, finì con tono preoccupato.
 
Megamind gli sorrise, e andò verso la macchina invisibile, e poi guidò verso il condominio di Roxanne.
 
+++++
 
Roxanne era nel suo appartamento, che guardava dei film natalizi sul suo canale a pagamento della televisione.
Era rilassata, perché pensava che – con un tempo così – Megamind non si sarebbe fatto vedere per rapirla.
 
Il campanello suonò, e si chiese chi fosse ad alta voce, “Magari è uno dei miei vicini”, andando verso la porta.
Era così sicura che non guardò neppure dallo spioncino.
 
Quando aprì la porta rimase congelata per un poco, vedendo Megamind all’esterno, sorridendole.
 
“Posso entrare, Miss Ritchi, o devo usare la mia de-gun?” disse allegramente, vedendo la sua reazione.
 
Lei sospirò, e lo lasciò entrare nel suo appartamento. “Megamind, sei veramente cocciuto. So che mi rapisci sempre alla vigilia di Natale, ma stavo pensando che, con un clima simile, oggi sarei rimasta a casa”, lei dichiarò, facendo il broncio.
 
L’alieno blu alzò un dito al cielo, e disse, sorridendo follemente, “La malvagità non si ferma mai, anche quando c’è brutto tempo, Miss Ritchi!”
Quindi cominciò a starnutire come un matto, e quando ebbe finito, Roxanne disse, “Salute!”
Lui voleva ringraziarla, ma cominciò a tossire molto forte, e la brunetta sbatté le palpebre, chiedendosi se si sarebbe fermato, prima di soffocare.
 
La tosse non si fermò, e lui stava divenendo viola, quindi con n ansito crollò sul pavimento.
La reporter era seriamente preoccupata per la sua salute in quel momento: nonostante che fosse costantemente irritata da lui, e dalle “battaglie” con Wayne, lei lo trovava divertente e interessante, e anche se non lo avrebbe mai ammesso, gli piaceva.
 
La reporter si accucciò, per controllarlo, ed esalò un sospiro di sollievo, vedendo che stava respirando, anche se in modo rauco.
Toccò il suo braccio, scuotendolo, per svegliarlo, e lui aprì gli occhi all’improvviso, afferrandola tenacemente sul braccio, e pronunciando, “Oh no, non adesso!” chiudendo nuovamente gli occhi.
 
Roxanne ansimò, e dopo un poco controllò il suo battito cardiaco: era regolare.
Quindi toccò la sua larga fronte, e ansimò sonoramente, perché stava scottando molto!
Poi prese un termometro a pelle, e ansimò nuovamente vedendo la sua temperatura: 40 gradi.
Guardò il telefono, poi fuori, e poi l’alieno, e prese una decisione, e così lo trascinò verso la sua stanza da letto.
 
Là, lo mise sdraiato sul suo letto, e gli tolse il mantello, stivali, calzini (ovviamente neri), pistola e guanti, rimanendo incantata dalle sue lunghe dita blu, e dai sui piedi affusolati con dita carine.
Appoggiò quelle cose su una sedia, gli stivali sotto di essa, e l’orologio sul comodino.
Quindi prese una borsa del ghiaccio, e la mise sulla sua larga fronte, per raffreddarlo, e coprì il suo corpo magro con una calda coperta di lana.
 
Mise altra acqua nel freezer, per avere una buona riserva di ghiaccio per rinfrescare l’alieno blu.
Si sedette su una sedia, vicino al letto, guardandolo e accigliandosi, e chiedendosi perché era collassato a quella maniera.
Di tanto in tanto cambiava il ghiaccio, e guardava l’alieno dormiente.
Lei pensò che era così pacifico, in quella maniera, e accarezzò cautamente la sua guancia.
 
La brunette saltò dalla sedia, quando una voce uscì dall’orologio, “Signore, sta bene? Mi risponda, per favore!”
Era Minion, così lei prese il congegno, premendo un bottone lampeggiante, e parlando, “Minion? Mi senti? Megamind è qui al mio appartamento.”
 
L’ittioide fece un sospiro di sollievo, e chiese, con tono preoccupato, “Miss Ritchi, che è successo? Perché non ha risposto lui?”
 
Roxanne sorrise alla sua apprensione, e rispose, “Non voglio spaventarti, ma è entrato nel mio appartamento, ha starnutito come un matto, tossito e poi è collassato sul mio pavimento, per poi dire “Oh no, non adesso”, collassando nuovamente. Adesso è nel mio letto, ed ho usato del ghiaccio, perché ha una brutta febbre. Tu sai perché è svenuto così?” lei chiese, per capire la situazione.
 
Minion era sconvolto dal comportamento della donna, così disse, “È il suo solito comportamento quando è ammalato: cade in una specie di coma, per recuperare. Sta solo dormendo, profondamente. Ed è un bene che lei stia usando ghiaccio su lui, conti che la sua temperatura è più calda di un umano: è circa 37 gradi. Posso chiedere perché lo sta curando? Voglio dire…poteva sempre chiamare Metro Man, per farlo portare in prigione, o qualcosa di simile…” lui chiese, perplesso.
 
Roxanne sorrise e rispose, “Grazie per le informazioni, ed ho deciso di non chiamare Metro Man perchè è un tempo pessimo pure per lui. Ma se era malato, perché è venuto a rapirmi?” lei chiese, confusa.
 
Minion sospirò, e rispose, “Perchè è davvero testardo. Ma è strano…ha preso le sue medicine, ed è venuto da lei ben protetto. Ma magari…aspetti un minuto…” lui disse, e Roxanne sentì i suoi passi metallici.
 
Quindi, “Ah! Lo sapevo! Così impegnato a preparare tutto per Natale, da non prendere le pillole. La prossima volta gliele do io, guardando che le prenda. Questo non è un bene, è veramente malato e con questo clima non posso venire da lei, o potrei congelarmi”, Minion disse con voce preoccupata, quindi se ne stette in silenzio, pensando ad una soluzione.
 
Dopo un po’ sospirò nuovamente, e disse, “Miss Ritchi, so che sto per chiederle qualcosa di impossibile, ma potrebbe curarlo, fino a che il tempo non è migliore, e così verrei a prenderlo, per favore?!
 
Roxanne sorrise metà dolcemente e metà furbescamente, rispondendo, “Nessun problema, Minion, ti dico un segreto: tu sei sempre carino con me, mi piaci, e ti farò questo favore. Ed in più voglio vedere la sua faccia, quando si sveglierà…” lei finì, ridacchiando.
 
L’ittioide era felice di sentire quella notizia, e anche lui  ridacchiò, pensando al suo Capo, svegliarsi nel letto di Miss Ritchi.
 
“Approvo questa idea, siccome non ha preso le sue medicine, questo è quello che si merita. Per favore, continui a usare il ghiaccio, e mi chiami se succede qualcosa. Prema il bottone che ha usato per rispondermi, ok? E…grazie, quando sarò capace di arrivare al suo appartamento, porterò un bel pranzetto, per ringraziarla come si deve, se le va bene, ovviamente”, Minion disse allegramente.  
 
Roxanne sbatté le palpebre, e rispose, “Cucini? Adesso son curiosa, e così la risposta è sì, e grazie. Ti darò notizie se succede qualcosa”, lei disse, premendo un altro bottone lampeggiante per finire la chiamata.
 
Minion continuò a fare le sue faccende nel Covo Malvagio, mentre Roxanne guardava l’alieno dormiente, cambiando il ghiaccio e controllando la sua temperatura.
Quando raggiunse i 37 gradi, si fermò col ghiaccio, e lo guardò, che riposava pacificamente, e lui aveva un sorriso sulle labbra.
 
Lei ebbe un idea maliziosa, e prese la sua fotocamera SRL, facendogli qualche foto.
 
“Penso che terrò queste per me, ma sono anche del buon materiale di ricatto…teheheh…non è l’unico ad essere malvagio, qui”, la reporter disse, con un po’ di sornioneria nella sua voce.
 
Di tanto in tanto lei controllava la sua temperature, ma era stabile, stava solo dormendo.
Si preparò una zuppa, guardando se aveva qualche zuppa disidratata, da dargli quando si sarebbe svegliato.
Fortunatamente ne aveva parecchie: con quel tempo aveva fatto una buona scorta.
 
Quindi, dopo aver mangiato un pasto leggero, si sedette di nuovo sulla sedia, guardandolo e prendendo le sue mani blu nelle sue.
Era un pochino stupita del suo comportamento, ma sapeva che lui non avrebbe saputo questo, e si sentiva libera di esternare i suoi sentimenti verso lui.
 
“Oh, Megamind, perchè sei un criminale? Io sarei contenta di stare al tuo fianco. Sei così arguto e divertente. Mi chiedo perché tu sia così ossessionato a uccidere Wayne. Non ho mai avuto l’occasione di scoprirlo. Magari…quando ti sveglierai, te lo chiederò!” si disse a se stessa, con espressione risoluta. 
 
Dopo un po’ si sentì stanca, e volle andare a letto, ma era divisa, poiché Megamind era là, e non voleva dormire sul divano.
Dopo un po’ decise di fregarsene, e così prese il suo pigiama, e scivolò sotto le coperte.
 
Stava facendo un bel sogno, quando sentì gridare e lamentarsi, provenire dalla forma blu addormentata vicino a lei.
 
“Mamma, papà, no, non lasciatemi! Non voglio andare!” lui disse, accigliandosi, quasi piangendo.
Roxanne fu colta alla sprovvista, e prese la sua mano seguendo il suo istinto, sussurrando in maniera rassicurante, “Sssh, calma, sei al sicuro, son qui, non preoccuparti.”
 
Il suo respiro era affannoso, e lei non sapeva se era per il raffreddore o per il brutto sogno.
Quindi lui si calmò, il suo respiro si fece regolare, e aveva un espressione pacifica sul volto sempre espressivo.
Lei si chiese cosa fosse successo in quel sogno, e decise di chiederglielo quando si fosse svegliato da quel sonno profondo.
 
+++++
 
Roxanne si svegliò la mattina, e notò che Megamind era ancora addormentato, ma stava respirando in modo più normale.
Si alzò, e preparò colazione, poi andò in bagno, per lavarsi e vestirsi.
Indossò una semplice maglietta bianca, ed un paio di pantaloni di tuta grigi.
 
“Buon Natale, Megamind. Spero che ti svegli presto, ho qualche domanda da farti”, lei disse alla forma dormiente, sospirando.
Poi ebbe un idea, e chiamò Minion attraverso l’orologio.
 
“Minion? Mi puoi sentire?” lei chiese.
 
“Sì, la sento, Miss Ritchi. Come stanno andando le cose? Penso che il Signore stia un po’ meglio adesso, vero? E a proposito, Buon Natale!” l’acquatico seguace chiese con il suo solito modo cordiale ed allegro.  
 
Roxanne annuì, e disse, ridacchiando, “Buon Natale anche a te, Minion!”
Quindi gli disse, “Sì, adesso sta respirando in modo regolare. È magnifico…non sapevo che poteva recuperare salute in quella maniera. Solo una cosa…questa notte ha fatto un brutto sogno, e ha detto “Mamma, papà, no, non lasciatemi! Non voglio andare!”. Io l’ho calmato, ma mi stavo chiedendo se fosse solo un sogno…o un ricordo, sei in grado di rispondere alla mia domanda, Minion?”     
 
L’ittioide ansimò, e dopo un po’ rispose, con un tono serio, “È una sua memoria, Miss Ritchi. È un sogno ricorrente…o brutto sogno, come lei ha detto. Ha perso i suoi genitori…e loro ci hanno salvato, spedendo me e Signore qui, sulla Terra…”
 
Roxanne percepì che c’era di più, così continuò a chiedere, “Puoi…puoi raccontarmi tutta la storia? Prometto che non userò queste informazioni per uno scoop”, lei disse con sincerità.
 
Minion sospirò nuovamente, e passò un bel tempo prima che cominciasse a raccontarle l’intera storia, il pianeta risucchiato da quel coso-buco nero, il viaggio verso la Terra, Wayne che li spingeva via dalla loro rotta, lui che era atterrato in una casa di lusso, e loro in prigione.
Non fu in grado di fermarsi li, e così le disse degli anni prima della scuola, Megamind che cresceva in prigione, con qualche idea sbagliata, ma era un bravo bambino.
Poi il periodo scolastico, quando videro di nuovo l’altro alieno, così perfetto, così amato, e la decisione del piccolo Blue di diventare “il più cattivo di tutti”.
 
“Oh santo cielo! Mi prometta che non dirà queste cose ai media…penseranno che mi son inventato tutto, siccome Wayne è così perfetto…” disse il pesce nella tenuta robotica, con un po’ di panico. 
 
Roxanne stava cercando di trattenere le lacrime, ma era inutile, così singhiozzò ad alta voce e disse, dopo aver pianto per buoni cinque minuti, “Oh santo cielo! Poveretto! Sapevo che Wayne era, qualche volta, un tipo insensibile, per via del fatto che era stato cresciuto dagli Scott, ma un bulletto? E se fossi stata al posto di Megamind avrei fatto la stessa cosa! È così ingiusto…ma possiamo cambiare le cose! Adesso che so la verità, faro le giuste ricerche, e farò in modo che tutta la città conosca questa storia. Ovviamente se Megamind vuole, naturalmente”, lei finì, pensando all’alieno maltrattato. 
 
Minion aveva un tumulto di emozioni: in parte era preoccupato della reazione del suo protetto, e in parte stava saltando felicemente all’idea.
“Miss Ritchi, mi dispiace da averla fatta piangere, non volevo. È una buona idea, ma deve consultare il Signore prima…lo sa…ha un ENORME risentimento verso Wayne, ma magari se è lei a chiederglielo…magari potrebbe accettare la proposta”, l’ittioide disse, sapendo che Megamind aveva una bella cotta per la reporter.     
 
Roxanne asciugò alcune lacrime con un fazzoletto, e sorrise. “Non preoccuparti, Minion, va bene…e spero che dica di sì”, lei disse, ed in quel momento Megamind spalancò gli occhi all’improvviso.
 
  
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