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Autore: Themotivation    23/12/2012    0 recensioni
Siete mai capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un’altra volta in mezzo a una strada.
Quella strada che ormai non aveva più ne un inizio ne una fine, una strada fredda, nessun rumore, di macchine, suoni o di qualunque altro genere.

 
A volte, non capisco neanche la necessità di tutto questo dolore, questa paura, questo tormento.
 
E per questo che non so come ci si adatta.
 
Adattarsi non è mai facile, in qualsiasi situazione, in quelle pericolose e anche in quelle piacevoli.
Non so come ci si sente bene, a proprio agio.
Tutti hanno una famiglia, poi ci sono quei bambini che sono destinati a stare soli, orfani.
Come ci si sente a esser parte di una bella famiglia?
La casa, un letto, il cibo e la televisione. Chi non usufruisce di questi elementi?
 
-Ehi ragazzina hai freddo quasi ti si smozzicano le mani.
Una vecchia, strana signora a quest’ora della notte che ci fa qui?
La guardai, con uno sguardo come nel parer imitare la sua espressione.
-Sto bene, grazie non si preoccupi. Le risposi in modo quasi gentile.
Pian piano si allontanò, in maniera rapida borbottando qualcosa in mezzo al suo cappotto nero.
 
Come ci si sente quando la vita non soddisfa a meglio le nostre aspettative?
 
Quella strada quasi potesse sembrare acida da quel buon profumo di castagne che oscillava da una parte all’altra.
Quell’odore era troppo forte, così forte che in maniera astratta mi entrò dentro la cavità orale e riempì quel piccolo spazio dentro al mio stomaco.
La mia pancia non fece alcun rumore al rimbombar di quell’odore.
 
Qualche luce ancora accesa, da poter intravedere da dentro tutto quell’abbagliante calore che poteva trasmettere un paio di luci colorate.
 
Non ricordavo bene che giorno fosse, ma una cosa forse ne ero sicura eravamo nel periodo vicino Natale.
Il Natale, che bella festa per unire tutta la famiglia!
Peccato che non proprio tutti lo festeggiano, magari sì, solo che forse non si poteva avere l’opportunità, o cosa forse un po’ impossibile.
 
Come ci si sente a dover affrontare tanta paura da soli?
 
Uno di quei pub nascosti in fila a quelle stradine strette, da cui uscivan l’odore di hamburger appena sfornati e patatine fritte, vedevan ragazzi quasi sfiniti dal troppo bere, aggrappati alle mattonelle del muro, intonando risate stridule senza fermarsi mai.
 
Mi allontanai ancora, qualche passo in più ed ero arrivata.
 
Una distesa di erba ricoprivan i miei dal marrone che eran a un verde immenso.
Un intero parco a mia disposizione.
Non c’era nessuno. Magari forse qualche ubriaco che camminava vagabondo, ma non era di certo un problema, anzi io potevo assomigliargli.
Arrivata lì mi sedetti per terra, feci uno di quei miei balzi a terra da far andare tutto dritto. Si sentiva l’odore dell’erba oltrepassarmi dalle narici fin sopra la testa. Piovigginava ma solo per poco. E difronte a me un parcogiochi.
Mi alzi e corsi così forte che balzai sopra a una giostra e cominciai a spingermi più forte possibile, così forte da farmi sbandare completamente da rimettere giù quell’odore di castagne ingerite, così forte da non sentir nemmeno più tanto freddo, il vento mi sfiorava i capelli, li faceva girare a destra e a sinistra poi di nuovo sotto e sopra.
Mi meravigliai anche di me che in quel momento avevo così tanta forza nelle mie braccia da non rendermi nemmeno conto di quanti giri avessi potuto fare.
Così mi alzai lentamente mentre quella giostra inchiostrata di ruggine continuava a girare mi avvicinai al gradino per scender giù, e boom a terra.
La testa girava, continuava a girare sempre di più. Le gambe non reggevano, e la mia mente era troppo occupata da rendersi conto che sentivo caldo, un caldo assurdo attraversarmi le ginocchia. E così la mia fradicia mente liberò tutti i pensieri e diede l’ultimo sospiro.
 
 
 
-Ehy, tu.
-Ci sei?.....
Non riuscivo a capire cosa fosse, o meglio chi fosse, era una voce sicuro, ma non capiva da dove stesse arrivando se era distante o vicina a me.
Non potevo far niente.
I miei occhi cominciarono ad aprirsi una mano mi apparve davanti muovendosi da una parte all’altra.
Presi forza e mi alzai tutt ad un colpo, facendomi sbattere contro qualcuno.
 
-Oh, ehy scusa, io non volevo.
Ero seduta e vidi un ragazzo, appoggiato per terra, lo presi dalla nuca e lo rialzai pian piano.
-Scusami tu, ti ho vista qui sdraiata vicino l’erba e sembravi intontita.
Che ci facevi qui?
Prese forza all’intero corpo e si alzò lentamente.
 
-In verità non lo so, non ricordo nulla.
 
Flashback.
 Mi fermai qualche piccolo istante, immobile.
 
Tutto ad un tratto mi passarono due scene nella mia testa la giostra e io che continuavo a girare.
 
  
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