Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Elelovett    23/12/2012    4 recensioni
(Questo è un missing moment ambientato dopo il finale della mia precedente fic "Anyone Else But You" quindi gli interessati magari si leggano prima quella...Oppure leggete, ma qualcosa non capirete. :P)
E' il primo Natale ufficiale per Ellie e Once-ler e il ragazzo decide di esaudire un desiderio impossibile della fidanzata...Far cadere la neve sulla Valle di Truffula. Questa festività però gli darà anche l'occasione di ricordare un Natale molto lontano, e un regalo molto speciale che pare perso per sempre.
One-shot per festeggiare il Natale!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorax, Nuovo personaggio, Once-ler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Let it Snow

«È arrivato Babbo Natale!!!» gridarono i tre bambini scendendo dalle scale e vedendo le loro calze appese al camino traboccare di regali e pacchetti sotto l'albero.
I tre si precipitarono in salotto mentre, a passo più lento, li seguivano i genitori in vestaglia.
«Ma che meraviglia!»commentò la madre.
I gemelli individuarono subito due pacchetti rossi della stessa dimensione, segno che erano regali destinati a loro, e li aprirono strappando la carta con foga, mentre il minore dei tre si avvicinava alla sua calza. A differenza di quelle di Brett e Chet, lunghe e piene di toppe, quella di Once-ler era celeste e piccolina. Il bambino se l'era fatta da solo non appena si era fatto insegnare dalla mamma e dalla maestra a cucire. Il piccolo Oncie si alzò in punta di piedi per raggiungere i dolcetti che vi erano all'interno e staccò la calza dal suo chiodo. Non appena Brett e Chet si accorsero che il fratellino era in un certo senso in vantaggio dal momento che si era già messo ad ispezionare la calza, abbandonarono i due giocattoli appena scartati e a forza di spintoni allontanarono il piccolo dal camino per raggiungere le proprie calze. Once-ler perse l'equilibrio e cadde sulle ginocchia del padre, che ammonì scherzosamente i due fratelli:
«Ragazzi, fate attenzione per favore! »
Ma i due stavano commentando entusiasti il contenuto delle calze e non lo ascoltarono. Il piccolo Oncie si mise ad aprire il suo regalo, che si rivelò una trottola, mentre Brett e Chet scartavano un enorme cavallo a dondolo in realtà destinato a tutti e tre i bambini.
«Voglio salirci prima io! » gridò Chet spintonando il gemello.
Once-ler si fece largo tra i due:
«Io sono il più piccolo, spetta a me! »
La madre sbuffò:
«Possibile che dobbiate sempre litigare? Non ci salirà nessuno fino a dopo pranzo! »
I rimanenti regali erano capi di vestiario che i fratelli gettarono in un angolo senza neanche guardare; Brett e Chet si misero subito a giocare con le macchinine e i soldatini che avevano ricevuto, mentre Once-ler contemplava in silenzio la trottola. Il padre si alzò in piedi ed esclamò:
«Ehi, ma quello mi sembra un altro regalo! »
In effetti dietro l'albero si intravedeva un oggetto piuttosto grosso, incartato con una carta gialla. L'uomo lo prese e si chinò all'altezza di Oncie per mostrarglielo. La madre intanto protestava:
«Da dove esce? Credevo che Babbo Natale avesse finito i regali! »
Il padre la ignorò e si rivolse a Once-ler:
«In effetti questo non è opera di Babbo Natale...Oncie, l'ho vista e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere. Tante volte hai dimostrato interesse per la musica, e anche se hai solo sei anni ho voluto prendertela. »
Il bambino lo guardava con gli occhi spalancati e l'aria sognante:
«Per me? »
Il padre scoppiò a ridere:
«Certo! Che aspetti ad aprirlo? »
Brett e Chet avevano abbandonato i loro giochi e frignavano aggrappandosi alla vestaglia della madre:
«Mamma, perché Oncie ha un altro regalo?! »
«Già, perché lui ha un regalo in più da papà e noi no?! »
La donna li scostò infastidita:
«Non lo so ragazzi, dopo io e vostro padre faremo un bel discorsetto riguardo a questo...Intanto venite in cucina, vi do i biscotti di marzapane. »
E sparì seguita dai gemelli dopo aver lanciato un'occhiata eloquente al marito. L'uomo fece spallucce mentre osservava il bambino che scartava il regalo con pazienza e curiosità. Ciò che apparve agli occhi di Once-ler lo lasciò senza fiato. Se le porte del Paradiso gli si fossero spalancate di fronte non sarebbe stato più sconvolto.
«È...Una chitarra! » esclamò con occhi luccicanti.
Una chitarra elettrica nera e bianca luccicava a contrasto con la carta opaca del pacchetto. Era enorme, immensa per lui, e tuttavia il bambino provò a prenderla in mano. Il padre spiegò:
«Forse sei troppo piccolo, ma so che ti piace la musica e che avresti voluto suonare...Così te l'ho presa. Tra qualche anno potrai farci pratica e chissà, un giorno la suonerai talmente bene che le persone faranno la fila per venirti a sentire. »
Il bambino passò le dita sulle corde e strinse il manico fissando le proprie pupille in quelle del padre. Quasi piangeva dalla gioia.
«Papà...È bellissima, grazie. Non vedo l'ora di suonarla! »
Mentre suo padre gli scompigliava i capelli Once-ler sapeva che quello sarebbe stato il Natale più bello della sua vita.
 
In effetti non c'era mai più stato un Natale come quello. Da quando suo padre se n'era andato i Natali erano stati sempre tristi, una lotta continua con i fratelli, e i Natali festeggiati nella fabbrica di Thneed erano enormi e sontuose feste affatto speciali o piene di emozioni. I Natali nella fabbrica diroccata poi erano stati giorni dolorosi come tutti gli altri, passati a sbirciare dalle assi della finestra e a ricordare ciò che avrebbe voluto dimenticare. Quello che stava per venire sarebbe stato il primo Natale da guardiano della foresta per Once-ler, il primo vero Natale con Ellie. È vero, ne aveva passati tre con lei alla fabbrica, ma appunto non erano stati che artificiali feste pompose, e dopo essersi ricongiunto con la fidanzata non l'avevano mai veramente festeggiato perché troppo occupati a proteggere gli alberi dal gelo. Adesso che aveva riacquistato le sembianze di un tempo ed era diventato un guardiano immortale Once-ler avrebbe desiderato trascorrere un Natale felice come quello in cui aveva ricevuto la chitarra, e soprattutto voleva condividerlo con Ellie.
Mentre il ragazzo era perso in queste riflessioni e ripensava con tristezza alla chitarra che da almeno cinquant'anni non vedeva più, la ragazza si era arrampicata sul tetto della loro casa e tentava di montare le luci colorate. Lorax e qualche citrigno le davano una mano.
«Sai, non sarebbe una cattiva idea se salissi anche tu!» gli gridò Ellie.
«Naa» rispose il ragazzo «Baffetto è molto più bravo di me! »
Il guardiano baffuto grugnì sistemando le ultime lucine. Un tempo a Thneedville gli alberi erano programmati per illuminarsi da soli in versione natalizia; adesso che le Truffule erano rinate tutti gli abitanti avevano deciso di addobbare quelle spuntate in città e di illuminare le proprie case, ed Ellie non voleva essere da meno.
«Sei il solito sfaticato! » gridò Lorax a Once-ler.
I due guardiani scesero per osservare l'effetto complessivo della casa e ne furono molto soddisfatti. Dal tetto scendevano fili di lucine colorate che circondavano gradualmente l'abitazione in tutta la sua altezza. Once-ler sorrise:
«Beh, in fondo io mi sono occupato delle decorazioni interne, quindi siamo pari! »
La ragazza gli diede una spinta:
«Certo, la difficoltà è stata la stessa! »
Passò lo sguardo dalla casa ai prati tutt'intorno, cosparsi di Truffule ancora colorate e brillanti sullo sfondo del grigio cielo invernale.
«Sai cosa mi piacerebbe veramente vedere? » chiese la ragazza sognante, le mani sui fianchi e lo sguardo perso oltre le colline.
Once-ler scherzò:
«Milioni di mazzetti di vischio sparsi qua e là per disgustare Baffetto mentre ci baciamo ovunque? »
Il guardiano sbottò:
«Provateci e passerò il Natale nella foresta pluviale! »
Ellie sorrise:
«Non proprio. Per una volta vorrei vedere la neve scendere sulla Valle di Truffula. »
Once-ler non se l'aspettava e guardò confuso verso le distese di prati verdi, tentando di immaginarli ricoperti di un soffice manto bianco. A Thneedville non aveva mai nevicato perché le stagioni stesse erano regolate dall'alta tecnologia della città e tutto l'anno coesistevano piste da sci e spiagge tropicali, le une accanto alle altre. Tutt'intorno nella valle desolata e inquinata non era caduto neanche un fiocco di neve. E anche prima, quando ancora l'aria era pulita e la natura rigogliosa, l'inverno portava gelo e ghiacciate ma per la posizione geografica l'area intorno a Greenville non aveva mai conosciuto la neve. In conclusione, anche negli ultimi anni non aveva mai nevicato e probabilmente ciò non sarebbe mai accaduto. Once-ler lo fece notare perplesso:
«Qui non ha mai nevicato. Le Truffule non sono adatte a sopportare la neve: non perdono le foglie perché non ne hanno, ma non sono neppure sempreverdi come gli abeti e i ciuffi ne rimarrebbero danneggiati. »
Ellie sospirò rassegnata:
«Lo so. Dico solo che mi piacerebbe. Sarebbe un bellissimo scenario, sarebbe veramente Natale. »
Once-ler fissò la ragazza, che ancora continuava a guardare gli alberi. Se quello davvero era il suo desiderio...Sarebbe stato bello regalarle la neve, vedere la sua faccia la mattina di Natale. Ma certo, sarebbe stato un regalo meraviglioso che solo un guardiano avrebbe potuto fare. Il ragazzo sorrise tra sé e sé pensando a un piano.
Ellie gli chiese:
«E tu? Cos'è che secondo te rende il Natale...Natale? »
Once-ler si mise a ridere:
«Ma che vuoi dire scusa? »
La ragazza sospirò:
«Ti ho detto che per me il vero Natale si può definire tale se nevica...Come immagini un Natale degno di questo nome? »
Il pensiero di Once-ler andò subito a quel lontanissimo Natale con suo padre e la chitarra, e dal suo sguardo la guardiana parve intuire che la sua mente tornava a luoghi e tempi remoti.
«Beh, alla fine la cosa importante è stare con le persone che si amano» disse dolcemente prendendo Once-ler per mano.
Il ragazzo sorrise:
«Hai ragione. In fondo solo questo è l'importante. »
Si baciarono mentre Lorax ridacchiava.
Once-ler infine aggiunse:
«Però qualche sorpresa non guasta, giusto? »
Ellie diede una rapida occhiata all'entrata della casa, come se le fosse venuto in mente un segreto che non poteva rivelare al fidanzato:
«Non avrei saputo dirlo meglio. »
 
La mattina di Natale Ellie si svegliò sentendo che qualcosa era cambiato. I suoi sensi di guardiana le suggerivano che qualcosa era successo agli alberi e l'equilibrio della valle era mutato. Eppure niente le suggeriva che le Truffule fossero in pericolo. Le imposte della finestra erano chiuse ma filtrava una luce insolitamente chiara, e Once-ler non era accanto a lei nel letto. Scese al piano di sotto piuttosto confusa, e lì trovò il fidanzato e Lorax che si bevevano una cioccolata calda accompagnati dai Barbalotti.
«È sveglia! » esclamò Lorax sorridendo e sollevando i baffi dalla tazza.
Once-ler scattò in piedi con un sorriso a trentadue denti.
«Che succede? » chiese Ellie nervosa.
Il ragazzo la baciò augurandole buon Natale, poi aggiunse:
«Devo subito darti il mio regalo, quindi mettiti una vestaglia perché fa piuttosto freddo. »
La ragazza si fece praticamente vestire dai Barbalotti che emettevano gridolini eccitati:
«Perché vuoi uscire? Ci saranno pochissimi gradi là fuori! »
Lorax si intromise:
«È un regalo che non si può dare dentro casa. »
Quando finalmente ebbe indossato la vestaglia Once-ler le coprì gli occhi con due mani e da dietro la spinse ad avanzare verso la porta:
«Non guardare ancora, mi raccomando! »
«Cos'è questa buffonata? Oncie, sai che odio quando mi si tappano gli occhi! »protestava la guardiana.
Sentì che qualcuno le apriva la porta e il fidanzato la faceva avanzare ancora un po'.
Doveva essere uscita perché l'aria fredda le soffiava sul volto facendola leggermente rabbrividire.
«Posso aprirli adesso? » chiese ridendo.
Once-ler le sussurrò:
«E va bene, puoi guardare. »
Le tolse le mani dagli occhi ed Ellie fu per un attimo accecata da un forte bagliore bianco. Fu questione di un secondo, poi lo spettacolo che le si presentò davanti la lasciò senza fiato: non poteva essere vero, era un'illusione!
Un candido manto di neve ricopriva tutta la valle, dal prato intorno alla casa alle colline più lontane, e sullo sfondo il fiume gelato rifletteva un cielo cristallino come se ne vedono nelle fredde mattine d'inverno. La neve era caduta anche sulle Truffule che non ondeggiavano più, ma lasciavano intravedere le loro chiome sotto cumuli di neve che parevano glassa zuccherosa su bignè colorati. Il bianco splendente della neve rendeva il panorama della valle ancora più incantato di quanto non fosse in estate, quando gli alberi ammaliavano con i loro colori. Tutto sembrava ovattato e allo stesso tempo pieno di vita. Ellie avanzò sentendo la neve ammorbidirsi sotto il peso dei suoi passi; ancora non era riuscita a proferir parola e abbracciava con lo sguardo l'intera valle. Qualche fiocco di neve continuava a cadere. Quasi con le lacrime agli occhi esclamò:
«Oncie, è...Neve! Sta nevicando sulla Valle! »
Il guardiano era rimasto sulla soglia, dondolandosi sui talloni compiaciuto.
«A-ah. » annuì.
La ragazza si voltò:
«È bellissimo! È come l'avevo immaginato...Sono senza parole! Sei stato tu? »
Once-ler si grattò la testa:
«Sì, con qualche aiuto. Appena mi hai detto che ti sarebbe piaciuto vedere la neve per Natale ne ho parlato con Lorax e... »
Il guardiano baffuto lo interruppe:
«...Abbiamo pensato di preparare gli alberi a questo evento. Abbiamo usato i nostri poteri uniti per tenere caldi i ciuffi e le cortecce anche sotto la neve, in modo che le Truffule non ne risentissero. »
Once-ler proseguì:
«Poi sono andato alla ricerca del Guardiano del Gelo e gli ho chiesto questo piccolo favore...Visto che normalmente non è previsto che nevichi da queste parti, gli ho chiesto se si potesse fare un'eccezione quest'anno. E lui ha accettato e ha fatto nevicare tutta la notte. »
Ellie continuava a guardarsi intorno entusiasta:
«Sei riuscito a convincerlo? Incredibile! »
Once-ler le si avvicinò:
«Gli ho detto che era il regalo di un guardiano innamorato per la ragazza più straordinaria che avesse mai incontrato e che non voleva deludere mai più. »
Ellie sorrise e lo baciò stringendolo forte.
«Grazie. » mormorò una volta staccatasi da lui.
In quel momento una palla di neve lanciata da un barbalotto la raggiunse in pieno viso.
«Ehi! » gridò divertita.
Il colpevole corse a nascondersi ma la guardiana fu più veloce e lo colpì con una seconda palla. Mentre Lorax e gli altri animaletti ridevano una palla raggiunse anche il guardiano baffuto. Era stato Once-ler.
«Allora vuoi la guerra, Magrolino! » esclamò Lorax formando un'enorme palla con la neve ai suoi piedi.
Iniziò una battaglia che coinvolse tutte le creature, mentre Ellie, Once-ler e Lorax si rincorrevano divertendosi come matti a lanciarsi palle di neve.
Qualche ora dopo Once-ler e Lorax erano distesi cercando di fare "gli angeli" muovendo braccia e gambe, quando Ellie li raggiunse con un enorme pacco.
«Oncie, è l'ora che anche tu apra il mio regalo. »
Il ragazzo si alzò a sedere stupito, osservando il pacco che in un certo senso gli sembrava familiare. Lo prese in mano e sussultò riconoscendo al tatto l'oggetto che celava la carta. Scartò con mano tremante il regalo e quando si ritrovò di fronte la sua vecchia chitarra si sentì di nuovo il bambino estasiato di moltissimi anni prima. Era lei, esattamente come la ricordava: ancora c'erano le fasciature che aveva applicato quando quella noiosa bambina di Greenville l'aveva spezzata in due. Riprenderla in mano dopo cinquant'anni e più gli faceva un'impressione stranissima, eppure era come se l'avesse appena messa via: senza pensarci la impugnò e suonò automaticamente un accordo, come se già le dita sapessero dove andare. Guardò smarrito Ellie, mentre anche a lui salivano le lacrime dalla commozione:
«È lei. Come...? »
Ellie sorrise:
«Non è stato facile, da almeno un mese sono alla sua ricerca. Tua madre se l'era portata via e poi l'aveva venduta ad un mercatino...Ho rintracciato il figlio del commerciante, la teneva in casa perché il padre non l'aveva mai venduta. Non l'ha mai suonata ma nemmeno sperava di darla via. Me l'ha praticamente regalata. »
Once-ler passò le dita sulle corde, mentre riviveva la scena con suo padre. Sentiva di nuovo l'odore dei biscotti in cucina, vedeva gli occhi fiduciosi dell'uomo mentre gli prediceva un futuro brillante, e poi riviveva il momento in cui suonando la stessa chitarra si era preso i pomodori in faccia e aveva incontrato Ellie. Quella era molto più di una semplice chitarra, l'aveva accompagnato in tutti i momenti più importanti della sua vita.
«Dopo cinquant'anni... »disse trattenendo le lacrime, poi guardando Ellie «sapevi che pensavo a questo quando immaginavo il mio miglior Natale. »
La ragazza annuì in silenzio. Once-ler la abbracciò senza dire una parola e rimase così per un bel po'. Quando si allontanarono riuscì finalmente a dire:
«Ellie, non ci sono parole per ringraziarti. Io...Non so cosa farei senza di te. »
La guardiana indicò gli alberi:
«Mi hai regalato la neve. Questo in confronto non è niente. »
Once-ler impugnò di nuovo la chitarra e strimpellando rispose:
«No...È molto. Non sai cosa significa per me. »
«Sì che lo so. Buon Natale amore mio. »
Once-ler sorrise:
«Buon Natale. »
Lorax esclamò:
«Bene, siamo di nuovo voi due, io e quella chitarra. Spero ci delizierai con qualche tradizionale canto natalizio, Magrolino! »
Il ragazzo scambiò un'occhiata con Ellie mentre questa tirava fuori un pacchettino:
«Prima Baffetto devi aprire il nostro regalo! »
Il guardiano fu colto di sorpresa e gli si arricciarono i baffi:
«Io? Un regalo da voi? »
Ellie scoppiò a ridere:
«Ma certo! Cosa credevi, che per Natale non ti regalassimo nulla? In fondo tu hai aiutato Oncie a preparare la valle per la neve... »
Lorax prese il pacchetto dicendo nervoso:
«Ma io non desidero niente! Ragazzi, che storia è questa? »
Once-ler circondò con un braccio le spalle della fidanzata e la attirò a sé:
«Non fare il lagnoso Baffetto, scarta e basta! »
Il guardiano scartò dicendo:
«Un guardiano che si rispetti non desidera niente, ha tutto quello che--»
Si interruppe ritrovandosi in mano uno spazzolino da denti rosso fuoco, con le spatole corpose e decisamente grandi. Guardò i due guardiani e tutti e tre seppero che non l'avrebbe usato per lavarsi i denti.
«Sappiamo quanto sei vanitoso. » disse Once-ler.
«E quanto ci tieni ad avere i tuoi baffi ben pettinati. » aggiunse Ellie.
Lorax aveva gli occhi ridotti a due fessure ma non poteva nascondere il sorriso che gli attraversava il volto:
«Voi due siete diabolici. »




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Mi mancava scrivere di questa coppia, così ho approfittato del Natale per scrivere una fic a tema! Il titolo doveva essere una parodia di "Let It Grow", celebre canzone del film, ma poi ho scoperto che esiste veramente una canzone natalizia chiamata "Let It Snow"...Beh, meglio così, due piccioni con una fava! XD
Spero vi sia piaciuta, attendo recensioni! E buon Natale a tutti! Un bacio,
Elena
  
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