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Autore: Stellina_chan    23/12/2012    8 recensioni
Una Vigilia come tante... o quasi. In casa Tendo NIENTE è normale.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Akane, puoi venire un momento?-
-Si Kasumi, arrivo subito!-
La minore delle Tendo arrivò di corsa in cucina: forse la sorella maggiore voleva che l'aiutasse a preaprare la cena!
-Dimmi, cosa c'è?- le chiese speranzosa.
-Vedi Akane, in cucina c'è ancora tanto da fare... ti andrebbe di aiutare Ranma con le decorazioni?-
Ecco. Il sogno era andato in frantumi.
-Certo, vado subito!- cercò di mostrarsi entusiasta la ragazza.
Poi si trascinò ciabattando per la casa fino alla stanza del codinato.
-Ranma, Kasumi mi ha detto di aiutarti con le dec..- non riuscì a finire la frase.
La scena che le si era presentata davanti era troppo strana.
Genma-panda giocava, sdraiato sulla schiena, con una sfera a specchio grande almeno quanto lui e il ragazzo col codino era legato da alcune luci intermittenti per l'albero.
-Akane! Quel decerebrato di mio padre mi ha bloccato perchè non gli davo quella dannata palla! Slegami!- le disse.
-Si dice per favore.- lo "sgridò" lei andando già verso di lui, ridendo sommessamente.
-Per favore, saresti così tanto gentile (visto che non lo sei mai) da liberarmi da queste lucine che, surriscaldandosi, scottano?- le rispose il sedicenne.
-Dovresti ringraziarle visto che non ti prendo a pugni perchè rischierei di romperle!- lo zittì lei.
-Tzè.- L'ultima parola era sempre del ragazzo.
Quando Akane riuscì a districare tutti quei fili, gli disse perchè era venuta in camera sua.
-Tu farai l'albero con me? Non ti ricordi come l'hai conciato l'anno scorso???-
-Idiota, era piaciuto a tutti!-
-Certo, come no! Comunque una mano fa sempre comodo, andiamo.-
E si diressero in soggiorno, dove rimasero per tutto il pomeriggio. ...........................................................................................................................................................................

La cena della Viglilia era stata davvero squisita: Kasumi aveva dato il meglio di sè, e si era visto.
La serata era stata sorprendentemente piacevole, considerato che erano venuti a trovarli i loro vari ami-nemici: Mousse, Shampoo, U-chan, Ryoga e persino i Tatewaki.
Ma quando Soun aveva mostrato del vischio, si era scatenato l'inferno.
Solo Nabiki era riuscita a salvare la situazione prendendo un accendino e bruciando il rametto.
Poi tutti erano andati a dormire, ansiosi nell'aspettare il mattino seguente, quello di Natale. ...........................................................................................................................................................................

Non sapeva se fosse stato perchè avesse mangiato troppo, ma Akane non riusciva proprio a prender sonno.
Cavoli, era già mezzanotte meno dieci.
La ragazza scese in cucina per un latte caldo.
Magari con quello Morfeo sarebbe riuscito a rapirla.
Ma non era la sola ad essere sveglia: Ranma l'aveva preceduta.
-Anche tu non riesci a chiudere occhio?- le chiese lui.
-Eh già.- disse entrando nella stanza.
-Vuoi un pò di latte caldo? Volevo farne una tazza per me, quindi...-
-NO! Lo faccio io, non vorrei morire la sera della Vigilia!-
Questa bella uscita gli fece guadagnare un pugno in testa.
-Fai come vuoi.- disse lei lasciandosi cadere sulla sedia.
Pochi minuti dopo erano seduti l'uno di fronte all'altra con due tazze fumanti in mano.
Tra loro stranamente c'era silenzio, ma non era spiacevole, anzi.
Poi Akane guardò in alto e ciò che vide le fece correre una mano alla bocca.
-Bè che c'è?- chiese il codinato.
Vedendo che la ragazza era arrossita violentemente, seguì il suo sguardo e capì il perchè di quel gesto.
-Oh.- disse semplicemente, arrossendo anche lui.
Sulle loro teste era appeso un rametto di vischio.
-Akane, non ti preoccupare, non dobbiamo farlo per forza. E' solo una stupida tradizione.- la rassicurò lui.
-No, Ranma, dobbiamo farlo invece: mia mamma mi diceva che ignorare una cosa del genere porta molti guai.-
-Sicura? Guarda che non mi offendo... anzi!-
Un altro bel pugno per Ranma.
-Avanti, vieni qui idiota, così la facciamo finita.- Akane era davvero arrabbiata questa volta.
L'artista marziale si avvicinò lentamente alla fidanzata e, quando fu a pochi centimetri di distanza, chiuse gli occhi.
Poi sentì uno schiocco e le labbra di Akane sulla guancia.
-Ma... che stai facendo?- le chiese lui, furente.
-Ti ho dato un bacio... come richiede la tradizione.- poi la ragazza sorrise. -Aspetta, volevi forse un bacio vero?-
Ranma arrossì violentemente e scosse la testa.
-Assolutamente no! Come potrei volere di essere baciato da una racchia priva di sex-appeal come te?- le sbraitò contro.
Akane tirò fuori un martello da cento tonnellate da chissà dove e lo abbattè con tutta la sua forza sul suo fidanzato.
-Idiota!- detto questo salì in camera sua.
Piano piano il ragazzo riuscì ad alzarsi dal pavimento nel quale era sprofondato.
Questa volta se l'era cercata: avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa, ma quando Akane l'aveva giocato così si era sentito frustrato.
Pensandoci bene era tutto il contrario di quello che aveva detto.
Ma questo non l'avrebbe mai confessato alla ragazza.
Pensò che anche quando si sarebbero sposati non le avrebbe mai risparmiato tutte quelle battutine: era il suo modo per dirle "ti amo".
Completamente in piedi guardò l'orologio: era ufficialmente Natale.

 
  
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