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Autore: Tis Ti    23/12/2012    0 recensioni
Questa storia è una parte del regalo di natale per Malia; è ispirata a Koh, ma soprattutto al libro Almost Blue,. Mi raccomando: non è assolutamente per chi si spaventa facilmente!
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Questa storia è una parte del regalo di natale per Malia; è ispirata a Koh, ma soprattutto al libro Almost Blue,. Mi raccomando: non è assolutamente per chi si spaventa facilmente!
ALMOST BLUE

Il ragazzo si passò la lingua sulle labbra, poi chiuse il libro e lo fissò per un attimo: era in condizioni orribili, le pagine così consumate ed usate che il volume era raddoppiato, la copertina talmente sporca e consunta che quasi non si leggeva più il titolo. Ma lui avrebbe riconosciuto quel libro ovunque, quello era il suo libro. Lo ripose delicatamente nella tasca interna dello spesso cappotto, "Almost Blue" mormorò quel titolo quasi assaporandolo. D'altronde era il suo libro preferito, era come se parlasse di lui, in realtà cominciava sempre di più a chiedersi se avesse preso quell'idea da libro. Ma ogni volta che quella domanda faceva capolino nella sua testa lui la scuoteva via; se succedeva, o meglio quando succedeva si sentiva come pervaso dal terrore di perdere di nuovo la sua identità.
Si passò le mani sulla camicia, lasciarono una lunga striscia rossa che lui coprì con il cappotto. Guardò a terra, il sangue era ormai ovunque ed il cadavere giaceva lì immobile, senza volto. Sorrise pensando a quelle statue antiche ritrovate da poco: gli assomigliavano molto, fredde, immobili, con il volto sfigurato. Raccolse il piccolo coltello da terra e lo leccò per pulirlo dal sangue, una piccola goccia rossa gli colò dall'angolo delle labbra. La bocca si aprì in un ghigno, guardò un attimo il cadavere prima di leccarsi le labbra pulendo anche la sostanza densa.
Raggiunse la porta, ma prima di aprire lentamente la pesante anta di legno scuro si coprì la testa con il cappuccio del cappotto e si infilò le cuffie nelle orecchie. Appena uscì fu colto di sorpresa dall'aria gelida, sbuffò infastidito creando una piccola nuvoletta di vapore bianco. Cominciò a camminare, senza però avere una vera meta, voleva solo allontanarsi il più possibile da quel posto.
Quando cominciò a nevicare lui camminava già da un paio d'ore, la batteria dell' i-Pod era scarica e lui aveva riposto le cuffie nella tasca, insieme al suo prezioso libro. Un bambino di circa quattro anni si scontrò con lui; probabilmente i capelli neri, un po' troppo lunghi e schiacciati sul viso dal cappello, gli ostruivano la visuale. Il piccolo gli sorrise "Nevee!" esclamò contento, poi si voltò dall'altra parte verso quello che era sicuramente il padre "Koh!" urlò per chiamarlo. A quel nome il ragazzo ebbe un fremito e si allungò il cappuccio sugli occhi. "Quello non è più il tuo nome, quella non è più la tua identità, quello non sei tu!!" pensò calciando un piccolo sasso trovato sulla stata deserta. "Ora questa è la tua vita, ora sei quel ragazzo. Sarà molto meglio della tua vita di prima!" cercò di convincersi stringendosi nel cappotto.

Tu non sei più Koh.
  
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