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Autore: corhopecohen    23/12/2012    3 recensioni
«Nevica», la diciottenne ribadisce il concetto, sicura che Nicholas non abbia capito o altrimenti sarebbero già a Central Park a godersi il panorama.
Il ragazzo decide di uscire da quel groviglio di coperte, consapevole del fatto che ormai è sveglio e che tanto vale assecondare la mora nei suoi scleri mattutini.
«Ti ricordo che l’anno scorso abbiamo passato entrambi il Natale a letto grazie alla tua idea di lanciarci palle di neve la viligia», sbadiglia, sbattendo un paio di volte gli occhi, ancora intontito.
«Ne è valsa la pena», Delilah cerca di convincere più sé stessa che Nick, i pensieri rivolti all’anno prima e al loro pomeriggio passato a Central Park.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Christmas Carol
 

 

 
 

"Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento.
Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono.
L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne
sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori,
 solitamente chiusi."
(Charles Dickens)
 

 
 
Ha paura, Delilah. Terrorizzata dal tempo che passa senza eccezioni e che non si ferma nemmeno sotto scongiura.
Lo abbiamo appreso sbirciando distrattamente nella sua vita.

 
Sì, perché se ci alzassimo dalla poltroncina in pelle su cui siamo comodamente seduti e, abbandonata la tazza di cioccolata calda, prendessimo il nostro zainetto e iniziassimo a girovagare per il mondo, potremmo scoprire una moltitudine di paesaggi, culture e tradizioni diverse.
Zone di boscaglia, di alta montagna o le più calde aree marittime, fino a giungere alle afose città.
Poniamo il caso che il nostro viaggio si concluda per un po' nel cuore di una di queste ultime, sotto un cielo di Dicembre che preannuncia neve e che in realtà qualche fiocco già se lo è lasciato scappare.
Addentrandoci nelle vie di New York potremo notare come la Grande Mela effettivamente non dorma mai: folle di persone che si riversano nelle strade sin dalle prime ore del mattino, intente a raggiungere gli uffici o a fare le corse dell'ultimo minuto per accaparrarsi i regali di Natale migliori.
Tuttavia, se raggiungiamo l'Upper East Side, quartiere raffinato nel cuore di Manhattan, e spiamo attraverso la finestra di un palazzo, noteremo come questo senso di frenesia non raggiunga proprio tutti.
Difatti, una ragazza dai lunghi capelli corvini sta in piedi di fronte alla finestra della sua stanza, intenta ad osservare il via-vai di gente che affolla le strade qualche metro più sotto, con un cipiglio soddisfatto che le imperla il volto.
«Nicholas, nevica!», esclama, girandosi di colpo e osservando il fidanzato ancora cullato dalle gracili braccia di Morfeo.
Senza curarsi minimamente della sua reazione, Delilah si arrampica letteralmente sul groviglio di piumoni e lenzuola candidi che rivestono l'enorme letto. Si siede sulle ginocchia di Nicholas che si sveglia con un sussulto, sbuffando infastidito appena si rende della situazione.
«Del, che fai?!», esclama, coprendosi il volto con un cuscino, nella speranza che il mondo si dissolva all'istante e che possa così tornare dal suo amico di letto, Morfeo.
«Nevica», la diciottenne ribadisce il concetto, sicura che Nicholas non abbia capito o altrimenti sarebbero già a Central Park a godersi il panorama.
Il ragazzo decide di uscire da quel groviglio di coperte, consapevole del fatto che ormai è sveglio e che tanto vale assecondare la mora nei suoi scleri mattutini.
«Ti ricordo che l’anno scorso abbiamo passato entrambi il Natale a letto grazie alla tua idea di lanciarci palle di neve la vigilia», sbadiglia, sbattendo un paio di volte gli occhi, ancora intontito.
«Ne è valsa la pena», Delilah cerca di convincere più se stessa che Nick, i pensieri rivolti all’anno prima e al loro pomeriggio passato a Central Park.
 

E’ nostalgica, Delilah: ha paura del futuro e di come il tempo passi inesorabilmente in fretta, ma può tirare un sospiro di sollievo di fronte alla consapevolezza che, a distanza di 365 giorni, loro sono ancora lì, insieme.
Le basta questo e la promessa da parte di Nicholas che oggi sarebbero andati in un posto particolare per dimenticarsi di tutto il resto.

 
«Siamo quasi arrivati, riconosco il posto».
«Stai dicendo la stessa cosa da due ore, Nicholas!».
Delilah può ora vedere chiaramente le persone che, frettolose, continuano a camminare a testa bassa riempiendo i marciapiedi di tutta New York; e un po’ le invidia.
Hanno quell’aria sicura, consapevoli di dove stanno andando. Lei e Nicholas invece sono come due pulcini completamente imbrattati di neve che stanno cercando il fantomatico posto scelto da lui, senza tuttavia trovarlo.
«Non dirmi che ti da fastidio la neve, non eri tu quella che voleva rotolarcisi?», le fa passare un braccio attorno alla vita, poggiandole distrattamente le labbra sulla fronte, prima di rivolgere lo sguardo nocciola verso una vetrinetta decorata con festoni e lucine natalizie.
«Trovato!», lo indica, voltandosi poi verso la ragazza che assume un’espressione prettamente sconcertata ma che, il riccio lo sa, serve solo a nascondere l’euforia e l’eccitazione.
«Negozio di giocattoli fatti a mano?!», punta le iridi celesti verso il ventenne che sorride, soddisfatto.
«Oh, andiamo! Non stai più nella pelle», le scompiglia distrattamente i capelli, tirandole poi con delicatezza una guancia rossa per via del freddo, che Delilah si appresta all’istante a massaggiarsi.
Ha un’espressione corrucciata in viso, un cipiglio dubbioso da far concorrenza a un bambino arrabbiato che strilla perché la madre non le compra l’ultima collezione di Lego uscita sul mercato.
Tuttavia, dopo vari secondi, trascorsi così lentamente da far pensare a Nicholas che davvero non è interessata a nessun negozio di giocattoli natalizi, le sue labbra si aprono in un ampio sorriso e lei non esita un attimo di più a trascinare il povero ragazzo fin dentro il negozio.

 
Odia il futuro, Delilah. Non sopporta l’idea di quel tempo ignoto, pronto a distruggere la vita con nuove sfide che lei non è sicura di riuscire a vincere.
E’ un po’ come un burrone dal quale sa che prima o poi cadrà, non sapendo cosa l’attenderà una decina di metri più in basso.

 
La ragazza si districa tra le persone e una marea di scaffali pieni di giocattoli in legno, tutti colorati e dalle forme più bizzarre.
Individua subito il modellino di una giostra elaborata; la giovane nota una piccola chiave in ottone e la fa ruotare. Piccoli cavallini in legno iniziano a ruotare lentamente, seguendo la melodia natalizia che fuoriesce dal piccolo aggeggio.
Delilah li osserva attentamente, costatando che sono passati anni dall’ultimo carillon che ha tenuto nelle sue mani e si pente di non averne più comprato un altro.
Due braccia sopra la sua testa, e la piccola giostra le sfugge dalla presa, finendo tra i palmi ancora infreddoliti di Nicholas, che rivolge alla mora un breve sorriso prima di aggiungere: «Te la compro io».
Senza badare alle proteste poco convincenti di Delilah, lui le afferra la mano e la trascina verso un reparto del negozio che lei prima non aveva affatto notato.
In mezzo ad un prato sintetico e seduto su una sedia dal colore oro, Santa Claus era intento ad accogliere le richieste di decine di bambini, cercando di accontentarli tutti.
«Uh, zio Santa. Che dici, andiamo a parlargli?», Nicholas si mette in fila, sotto lo sguardo contrariato di Delilah che cerca di allontanarlo, una decina di genitori che li osservano divertiti.
«Smettila, scemo!», la diciottenne non è affatto arrabbiata, difatti ride come una bambina quando il riccio la guarda, scuro in volto.
«Eddai, Del! Voglio dirgli che desidero un trenino, un camion, un trattore… »
Delilah si perde di fronte a tutte quelle richieste, pensando che non potrebbe mai fare a meno di quei momenti di pazzia del ragazzo, non più.
«… e che vorrei passare il resto della mia vita con te».
Quest’ultima affermazione le giunge come un getto d’acqua gelata in pieno inverno. Osserva dapprima i lineamenti fini del ventenne, soffermandosi poi sui suoi occhi nocciola che la scrutavano, una scintilla di divertimento.
«Cos’è, una proposta ufficiale di matrimonio?», cercò di sembrare sarcastica e sicura di sé, ma sentì le gote infiammarsi e cercò di coprirsi il più possibile con lo sciarpone bianco che portava, sentendosi imbarazzata come poche volte nella vita.
«Beh, non ho un anello; dispongo solo di un carillon, al momento».
Nicholas le mostra la giostra presa in precedenza, le sopracciglia inarcate e la stessa aria malandrina di sempre.
«Mi piacciono i carillon», risponde lei, abbassando lo sguardo e chiudendosi nelle sue spalle, prima di riacquistare un po’ di coraggio e poggiare le labbra sopra quelle di Nicholas che la trasse meglio a sé.

 
Ha paura, Delilah. Terrorizzata dal tempo che scorre e da ciò che si prova nel prendere decisioni che potrebbero compromettere l’avvenire o cambiare anche di poco i giorni all’insegna dell’ozio o i Natali sotto la neve.
Non l’alletta l’idea di buttarsi da un precipizio senza prima essere sicura che là sotto ci sia qualcuno pronta a salvarla.
Ma sa che, fino a quando si tratterà di Nicholas, non le importerà gettarsi dieci, cento o mille volte.

 

The End

 
 
Salve a tutti e Buon Natale :)
E’ il secondo anno che scrivo una OS natalizia da postare in questa sezione, ed è il secondo anno che uso come personaggi Nicholas e la mia Delilah.
Mi piace pensare che sia diventata una specie di tradizione per me; sarà che amo l’aria natalizia e, per citare Dickens in cima alla pagina, il Natale è l’unico momento dell’anno in cui forse siamo propensi ad essere più gentili e, perché no, allegri.
Questa storiella è nata mentre la stavo scrivendo e non posso che tirare un sospiro di sollievo perché non avevo una mezza idea fino a quando non ho aperto Word e ho iniziato a buttar giù qualche parola a caso.
E’ stata concepita quasi come un sequel della mia One Shot natalizia dello scorso anno, che potete leggere qui, in caso vi dovesse interessare: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=887617&i=1
Vi ringrazio in anticipo e, perché no, vi chiedo anche di farmi sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo. :)
Buon Natale a tutti, mangiate, scartate regali e fregatevene della dieta che i pandori ci sono solo in questo periodo dell’anno :D
Del~
  
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