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Autore: Simply96    24/12/2012    9 recensioni
Buona Vigilia a tutti c: Una One Shot che parla di come passano il Natale Elena e tutti gli altri :)
E' ambientata verso la metà della Terza Stagione, quindi prima che Elena diventasse.. quello che è :P
Non stupitevi se ci saranno tre sorpresine all'interno, ma io li amo *w* E poi ... diciamo che è un pò Triste, sopratutto all'inizio, perchè sarà il prima Natale di Elena e di Jeremy senza Jenna e, il secondo, senza i loro genitori..
E con questo, chiudo quì :)
- Non sono molto credente, Elena … Sono anni che ormai non festeggio il Natale … -
La ragazza si rattristì di colpo ed un vuoto nello stomaco la invase.
Ma non lo fece notare.
- Non preoccuparti …. Non fa niente!. - sorrise portandosi una ciocca dietro i capelli.
Alarick si guardò intorno.
La casa era come sempre. Niente addobbi, niente luci, niente albero …
- Se vuoi. - iniziò alzandosi. - Possiamo rallegrare un po’ l’ambien… -
- No. - lo interruppe Elena prendendo il cappotto e uscendo di casa.
- Non preoccuparti. Caroline e Bonnie mi stanno aspettando al bar, non faccio tardi, a dopo!. -
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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 Natale a Mystic Falls.


- Avanti su, quest’anno chi la mette la punta?. -

Elena accorse subito sorpassando suo fratello Jeremy.

- Io!.- disse entusiasta alzando la mano. Il fratello la sovrastò, spostandola e facendosi avanti per afferrare la stella.

- No quest’anno tocca a me!. - commentò alzandosi in punta di piedi ed inserendo sulla punta dell’albero la grande e rossa stella di Natale.

Elena sbuffò, ma poi si sciolse in un dolce sorriso.

- A diciassette e quindici anni continuate ancora con queste cose?. -

Jenna era entrata in salotto posando i regali sotto il grande albero e lanciando un’occhiata divertita ai suoi due nipoti.

Jeremy le mostrò la lingua mentre Elena si lasciò andare ridendo.

Sua madre le accarezzò amorevolmente i capelli, sorridendole.

- Non è un vero Natale se non si fanno delle foto!. - varcò la soglia suo padre prendendo la macchinetta posata sul tavolo.

La famiglia si strinse sotto l’albero. Questa volta, furono Jeremy e Jenna a litigarsi il posto sotto l’albero mentre Elena si accontentò semplicemente di stare al lato di esso, abbracciata fra i suoi genitori.

Quello era uno dei Natali più belli che aveva mai vissuto.
 Già, perché non sapeva che sarebbe stato l’ultimo che avrebbe passato con loro.
Con Mamma e Papà.
 
 
Elena si fissò allo specchio, provando a non soffermarsi sulle scure occhiaie che ormai portava da tutta la settimana.

Cercò di sistemarsi quanto meglio poteva, ma ogni risultato non la soddisfaceva un granché.

Tornò in camera e, distrattamente, gli occhi si posarono sul calendario.

24 Dicembre.

Un alone di tristezza s’instaurò nel suo sguardo che distolse immediatamente da quel punto.

Quello era il secondo anno che festeggiava il Natale senza i suoi genitori, ed il primo senza Jenna.
Era rimasta sola, con Jeremy ed Alarick.

Si fece forza e andò a bussare alla porta della camera del fratello.
- Jeremy. - lo richiamò da fuori.

Silenzio.

Provò a chiamarlo nuovamente ma non sentiva ancora nulla.

Spazientita aprì la porta che, fortunatamente, non era chiusa a chiave.

Scorse il fratello sul letto, con gli occhi chiusi, intento ad ascoltare la musica ad alto volume che gli rimbombava direttamente nelle orecchie grazie alle cuffiette.

- Oh, Jeremy!.-
Questa volta per farsi sentire fu costretta ad urlare il nome del ragazzo che, assorto nei suoi sogni, non s’accorse subito della presenza della ragazza e si spaventò.

- Elena, che c’è?. - sbottò poco dopo, tranquillizzandosi.

La sorella pose le mani sui fianchi, scrutandolo.

- Aiutami a fare l’albero. - disse sforzandosi di sorridere.

Lui roteò gli occhi e riaccese la musica.
- C’è Alarick di sotto, ti aiuterà lui. - mormorò chiudendo nuovamente gli occhi e rilassandosi con quell’unico strumento che ormai aveva rimpiazzato la droga che aveva assunto negli anni passati.

Elena si trattenne dall’urlargli in faccia ed uscì dalla camera, delusa.

Un anno prima c’era Jenna ad animare la serata, con tutti quei fiocchi e luci.

Due anni prima c’erano Loro.

Combattuta scese velocemente le scale, fingendosi felice non appena vide Alarick in salotto.
- Ciao!.- disse fermandosi davanti all’uomo che controllava alcuni fogli.
- Oh, ciao Elena. - proferì semplicemente lui non staccando gli occhi dai documenti, continuando a trafficarvi sopra.

La ragazza s’inumidì le labbra , facendosi coraggio.

Non sapeva come Alarick passasse quel tipo di feste ma sperava con tutto il cuore che sarebbe riuscito a tirar fuori Jeremy dalla sua stanza e a passare un’allegra serata tutti insieme.
Come un tempo …

- Ti … ricordi che giorno è oggi?. - chiese sussurrando e avvicinandosi alla figura dell’uomo indaffarato.

Alarick alzò di scatto la testa, perplesso.
- … Il tuo compleanno?. - domandò imbarazzato.

Elena sorrise, per poi rabbuiarsi.
- No … - rispose mordendosi un labbro.

Alarick tirò un sospiro di sollievo, ridacchiando.
- Grazie al cielo, non ti ho comprato nulla. -

Poco dopo, però, impallidì nuovamente.
- Se non è il tuo compleanno … allora è  quello di Jeremy?- domandò disorientato.

Elena scosse la testa, leggermente infastidita.
- Nemmeno. Non è il compleanno di nessuno. -

Continuava a sforzarsi ad essere entusiasta ed allegra ma la linea sottile che divideva l’Elena felice da quella depressa stava per essere varcata.

- Oggi è la vigilia di Natale.- mormorò sorridendo.
Alarick lasciò da parte i fogli e un’espressione mortificata gli si stampò in volto, quando capì quello che voleva dire la ragazza.

- Non sono molto credente, Elena … Sono anni che ormai non festeggio il Natale … -

La ragazza si rattristì di colpo ed un vuoto nello stomaco la invase.

Ma non lo fece notare.

- Non preoccuparti …. Non fa niente!. - sorrise portandosi una ciocca dietro i capelli.
Alarick si guardò intorno.

La casa era come sempre. Niente addobbi, niente luci, niente albero …

- Se vuoi. - iniziò alzandosi. - Possiamo rallegrare un po’ l’ambien… -
- No. - lo interruppe Elena prendendo il cappotto e uscendo di casa.
- Non preoccuparti. Caroline e Bonnie mi stanno aspettando al bar, non faccio tardi, a dopo!. -
 
In realtà, nessuno l’aveva invitata in nessun posto.

Chi mai passa la vigilia di Natale fuori di casa, in uno squallidissimo bar?

Elena s’incamminò verso il centro di Mystic falls, sperando di trovare qualcuno che conoscesse.
Ovviamente non c’era nessuno.

Le persone che incontrava s’apprestavano tutte a rientrare nelle case, mentre altre cercavano rapidamente gli ultimi doni da comprare.

Nessuno stava solo, in giro, perché non sapeva dove andare e cosa fare.

Jeremy aveva perso lo spirito del Natale ormai da due anni.
Jenna non c’era più e Rick … Rick non sapeva nemmeno che giorno fosse.

Il gelo invernale le punse il viso ma lei continuava a camminare guardando in basso, senza mai cambiare direzione o apprestarsi a tornare a casa.

D’un tratto capitò di fronte una vetrina e non riuscì a trattenersi.
 
- Guarda che bel vestito, zia Jenna!. -

Elena teneva sottobraccio la donna e la scuoteva insistentemente indicandole quell’ abito rosso.

La Zia corrucciò il naso.
- E’ troppo, troppo corto!. - disse con fare autoritario.

Elena le lanciò un’occhiata, sbuffando.
- Da quand’è che per te i vestiti a metà coscia vengono considerati “troppo corti”? Suvvia, per queste cose c’è mia madre!. - farfugliò facendole gli occhi dolci.

Jenna sorrise e continuarono a fissare la vetrina del negozio.
- E va bene. FORSE avrai quel vestito. - si sciolse poi.

Elena ridacchiò, poi indicò uno scuro cappello.
- Quello voglio farlo a Jeremy. - confessò euforica.
- Oh è vero, Jeremy! Non so cosa diamine fargli. - mormorò Jenna perplessa.

La ragazza scosse il capo.

Poco dopo entrarono nel negozio da cui uscirono solo quattro ore dopo.

Avevano comprato un regalo per tutti: per Mamma, per Papà, per Jeremy, per il nuovo fidanzato di Jenna, per Caroline, per Bonnie e per tutti gli altri.

Elena si lasciò coccolare dai pensieri futuri, immaginando un Natale come quello ogni anno!
 
Le lacrime scendevano mischiandosi con i piccoli fiocchi di neve.

Non trattenne quel pianto liberatorio e appoggiò la schiena al muro, coprendosi il volto dalle mani.

Perché? Perché era tutto così diverso dopo la loro morte? Perché non riusciva a festeggiare? Perché, per quanto si sforzasse di intrattenere suo fratello, Jeremy continuava a vivere nel suo mondo?
Aveva cercato di rendere quel Natale bello come i passati e invece si ritrovava lì, in mezzo alla strada, piangente.

Nessuno fece caso a quella figura tremante sotto il lampione accanto ad un negozio che, ormai, stava per chiudere.

Le persone erano tutte sparite dalla strada e si sentivano le risate allegre provenire dalle finestre chiuse delle abitazioni.

Ogni lacrima che versò fu un pezzo della sua vecchia felicità portata via.
Ogni lacrima che versò fu un pensiero per i suoi genitori.
Ogni lacrima che versò fu una coltellata al petto.

- Guarda un po’ chi c’è. -

Elena alzò il viso e, prima di guardare il suo interlocutore, s’apprestò a pulirsi il volto.

- Naa, credi forse che non l’abbia visto?. -
Damon teneva le mani nella tasca e aveva piegato leggermente il capo.

Fra tutte le persone che Elena voleva vedere di meno, lui certamente si trovava al primo posto.
- Che ci fai qui?. - mormorò alzando lo sguardo e staccandosi dal muro.

La neve ormai cadeva fitta e Damon aprì l’ombrello che teneva sotto braccio.
- Mh, stavo camminando qua e là e d’un tratto ho sentito il dolce richiamo di una donzella piangente. - beffardo, coprì anche Elena.

La ragazza lo linciò con lo sguardo.

- Non stavo piangendo. - disse tirando su con il naso.

Damon accennò ad un sorriso.

- Si, certo, e io sono Biancaneve. -

A causa del suo umore Elena non riuscì neppure a ridere a quella sua stupida battuta. Si voltò, apprestandosi a tornare indietro.

- Ehi, dove credi di andare? Non sono uscito di casa con questo freddo solo per vedere il tuo muso lungo voltarmi le spalle. - disse lui prendendola per un braccio ed obbligandola a voltarsi.

- Damon, per favore, non è il momento. Ci vediamo domani, Buon Natale. - mormorò lei e, non appena pronunciò le ultime due parole, gli occhi tornarono ad appannarsi.

Il ragazzo se ne accorse e la sua solita figura malandrina fu sostituita dalla sua versione più umana.
- Vieni, andiamo a casa. - mormorò prendendola per mano.

In un qualunque altro giorno Elena si sarebbe scostata e avrebbe fatto dietro front, ma quel giorno proprio non ce la faceva.

Nonostante questo, ebbe la forza di scostare la sua mano da quella del ragazzo,  decidendo comunque di seguirlo.

Stettero zitti per quasi tutto il tragitto. Elena sentiva accanto a se Damon canticchiare sotto voce.

Ma come faceva ad esser sempre così allegro? Come faceva a non urtarsi contro la realtà che lo intrappolava, contro l’immortalità?

- Non dovresti essere così pensierosa. Insomma, un po’ di vita, siamo a Natale!. - commentò lui alzano le braccia.

Quella era una delle poche volte che, nella frase di Damon, Elena non notò un pizzico di sarcasmo.

- Non diresti così se ti trovassi al mio posto. - farfugliò lei mantenendo lo sguardo basso.
- Anche io ho perso i miei genitori e sono quasi 150 anni che festeggio il Natale da solo. - disse lui.

Elena alzò lo sguardo e trovò quello confortante di Damon.
- Siamo molto più simili di quanto tu creda, Elena. - mormorò il vampiro.

La ragazza scosse lievemente la testa.
- Certo, non puoi competere con il mio sex apple, però con un po’ di lavoro ci possiamo arrivare!. - continuò beffardo alzando la voce.
Elena sorrise e la tristezza sembrò scomparirle per qualche secondo.

- Bé, siamo stati abbandonati entrambi. Potremmo passare il Natale insieme … - si convinse lei, dicendo più a se stessa che al ragazzo.

Stupito, Damon si lasciò sfuggire un oh di sorpresa, ma poi la sua solita espressione sarcastica tornò sul volto.
- Sai quanto mi piacerebbe, ma … credo che il cacciatore di marmotte abbia avuto in mente altro. Dopo che aveva finito di sbranare Bambi gli era venuta in mente un’idea a dir poco banale ma anche decente. - commentò inarcando un sopracciglio lui.

Cacciatore di Marmotte?

Damon aprì la porta di Casa Salvatore e, non appena Elena ci mise piede, una folla di gente le piombò addosso abbracciandola e lanciandole una massa di palloncini rossi.

- Buon Natale, Elena!. - gridarono in coro.

C’erano tutti.

Caroline e Bonnie in prima fila, intente a mandarle infiniti baci.
Tyler e Matt si trovavano proprio dietro il divano e alzavano le bottiglie salutandola.
Jeremy sedeva accanto al camino e chiacchierava allegramente con Rick.
Per quanto potesse sembrarle dannatamente sbagliato e strano, Rebekah teneva uno sguardo corrucciato e incrociava le braccia, mandando ogni tanto vaghe occhiate qua e la. Accanto a lei si trovava addirittura Katherine, che sorseggiava dal suo bicchiere il vino.
Elena sgranò gli occhi quando, proprio vicino il tavolo delle pietanze, Klaus si serviva normalmente non prestando attenzione a ciò che succedeva intorno.

La ragazza lanciò un’occhiata perplessa a Damon che rispose semplicemente con Ha detto di non voler perdere di vista nemmeno per un secondo la sua sacca-di-sangue-umana. Che ci vuoi fare, lo sai che è tutto strano quello lì!

Poi, poco più in la, Stefan la fissava dolcemente.
Elena salutò tutti e non le passarono inosservati gli addobbi natalizi, le lucine colorate, i fiocchi rossi e soprattutto il grande e alto albero, addobbato elegantemente, che si trovava proprio all’angolo della grande sala.

Era tutto perfetto e l’atmosfera nell’aria era semplice e tranquilla, nonostante la presenza di quelle tre figure insolite. Stranamente, Katherine passò la serata a parlottare con Rebekah, e non fece nessuna delle sue tipiche scenate o finse di esser Elena.

Klaus, invece, osservava da lontano Caroline ballare con Tyler, desideroso di poter esser lui al posto di quell’uomo.

Dopo il grande cenone che, nonostante la presenza di tutti quei vampiri, non si consumò a base di sangue, Elena riuscì finalmente a stare sola con Stefan, ovvero quando entrambi s’incontrarono casualmente al piano superiore.

Lo intravide nella sua camera da letto intento a sistemare i regali che poi avrebbe portato giù.
- Regali?. - domandò lei, entrando e sorridendogli.

Stefan si voltò e posò delicatamente i doni sopra il letto, contraccambiando il sorriso.
- E’ un’idea pazzesca, lo so. - disse semplicemente.

Elena si avvicinò incuriosita.
- Ma perché? Cioè … perché questa grande festa?. -

Stefan si passò una mano fra i capelli.
Come dirle che tutto quello era per lei, per la sua gioia?
- Ci siamo ritrovati qui, fra amici, nulla di più. Inoltre … - continuò. - Sapevo che tu non avresti passato un Buon Natale sola con Jeremy e Rick. -

Elena gli sorrise amorevolmente ed arrossii leggermente, non sapendo cosa rispondere.

- E che mi dici di Katherine, di Rebekah e, soprattutto, di Klaus?. - domandò ridacchiando, ricordandosi di quei tre che si sentivano terribilmente fuori luogo in mezzo a tutta quella gente.

Insomma, loro erano i cattivi della situazione!

Anche Stefan proruppe in una leggera risata cristallina. (ndA ok lo so che Stefan non ha mai prorotto una risata cristallina, ma … è Natale su, non può fare il serio a vita! c: )

- Katherine si è autoinvitata. Rebekah è stata un’idea di Damon, non chiedermi il perché. E Klaus … sai com’è fatto, sarebbe venuto non appena avrebbe saputo di questa festa. - spiegò inumidendosi le labbra.

Elena si avvicinò ancora di più alla figura del ragazzo che, incerto, prese un piccolo pacchetto fra le mani.

- Questo è per te. - mormorò posandolo fra le mani della ragazza.

Dal canto suo, Elena non poté far altro che ringraziarlo e poi avvicinarsi e stampargli un piccolo e timido bacio sulle labbra.
Stefan la circondò con le braccia, non volendo lasciarla andare via, mentre lei ricambiò la stretta e lo baciò con più forza.

- Ma che simpatica scenetta. -

Appoggiata alla porta, Katherine proruppe in un piccolo applauso, mentre lo sguardo passò da Elena a Stefan senza soffermarsi troppo sui due.

Elena linciò con lo sguardo la donna e, dopo aver stretto la mano del ragazzo, fece per uscire.

- Scommetto  che già sai di chi è stata l’idea di questa festa organizzata per te, per la povera bimba che ha perso i suoi genitori e da allora non si è ripresa. - commentò acida Katherine corrucciando il labbro e facendo il verso di un bambino piangente.

- Ueueue. - la prese in giro poi.

- Elena, non darle retta, ti raggiungo dopo. - la rassicurò Stefan, mandando un’occhiata minacciosa a Katherine che intanto sorrideva beata.

- Mh si, ciao Elena. Ah, mi stavo giusto scordando una cosa. Siccome ho notato come tu ringrazi gli uomini che organizzano le feste per te, mi sento in dovere di dirti che non è stata solo idea di Stefan, ma anche dell’altro. - finì la vampira, entrando nella stanza dove prima Elena si trovava con il ragazzo e sbattendole la porta in faccia.

Dell’altro.

Katherine si riferiva a Damon.  Nonostante avesse nello stomaco un vortice di gelosia, poiché la vampira era rimasta sola in camera con Stefan, Elena scese le scale e andò alla ricerca dell’altro Salvatore, trovandolo proprio sotto il portico della Casa.

- Damon. - mormorò.
Lui si voltò leggermente, per poi continuare a bere il suo cognac.

- Ciao, Elena. -
La ragazza si sedé accanto, restando in silenzio.

- Grazie per la festa, pensavo fosse stata solo un’idea di Stefan … - continuò accennando un sorriso.
Per tutta risposta, l’uomo buttò giù un altro bicchiere di alcool.
Sebbene fosse ubriaco manteneva una certa freddezza.

- Damon?. - lo richiamò nuovamente Elena, scuotendolo un po’ per il braccio.
Lui rinvenne, fissandola con quelle iridi dannatamente chiare che la ragazza non ci capì niente per un millesimo di secondo.

- Avrebbe cambiato qualcosa?. -

Non era di buon umore.

Damon ubriaco era pericoloso, ma Damon ubriaco ed incazzato ancora peggio.

Elena non volle disturbarlo ancora.  Fece per rialzarsi e rientrare, ma poi lo avrebbe lasciato lì, solo, davanti al portico …

Non voleva che restasse solo, non quella notte!
In fondo era stato lui a trovarla, ancora doveva capire come, davanti al negozio.
Lui aveva cercato di tirarle su il morale durante il tragitto di casa e proprio con lui aveva scambiato la sua solitudine per quei pochi minuti.

Dalla tasca dei pantaloni prese una piccola bustina.

Damon si voltò lentamente non appena la vide e ghignò.

Elena, nonostante fosse stata presa alla sprovvista quella sera e nonostante non  si fosse preparata per festeggiare bene, aveva rimediato un piccolo dono per i due Salvatore.

Solo per loro.

- Non è Natale senza regali. - ridacchiò beffardamente Damon.
La  ragazza storse la bocca.

- Tieni, questo è per te. Auguri, Damon. - sorrise chiudendo il piccolo regalo nelle mani dell’uomo.
Elena si alzò portandosi appresso l’uomo, che non le lasciò le mani.

Il suo sguardo la scrutò affondo. Elena, impacciata, tentò di scostarsi, ma Damon non glielo permise.

- Non ho un regalo per te. - mormorò lui scuotendo la testa.

La ragazza alzò leggermente le spalle, mantenendo un’aria serena.
- Mi basta quello che hai fatto stasera per me. Mi basta questa festa. -

Damon sorrise, scostandole i capelli dal viso. Poi, come se un colpo di genio lo investì, le lanciò uno sguardo malizioso.
- In verità, ora che ci penso, ce l’ho un regalo. - disse raggiante.
Elena ridacchiò all’espressione del ragazzo, stringendo un poco le sue mani.

- E si trova proprio qui. - mormorò misterioso. - proprio sopra le nostre teste. -
La ragazza alzò lentamente lo sguardo, per poi sospirare e tornare a fissare Damon perplessa.

Vischio …

- Damon io… - disse cercando di scostarsi ma lui aumentò la presa.

- Buon Natale anche a te, Elena. -

Le sue calde e morbide labbra si unirono a quelle della ragazza.

Elena, dal suo canto, non poté far altro che assecondarlo.

Solo per quella notte, solo perché è magica.


Buona Vigilia a tutti! :D
Questa è la mia prima storia che pubblico qui, su questo fandom. Spero vi sia piaciuta c: Insomma, mi ronzava in testa quest’idea di tutti loro a festeggiare il Natale. Comunque, come ho già detto nell’Introduzione, ci troviamo verso metà terza stagione, in contesto un po’ generale e vago.
Stefan è tornato già da un bel po’ a Mystic Falls, ma non sta con Elena, nonostante è ovvio il fatto che provi qualcosa per lei.
Klaus ha adocchiato Caroline che invece sta con Tyler, che finalmente non è più soggiogato dal Vampiro.
Ok, so che è un po’ bizzarro vedere, assieme all’ibrido, sua sorella Rebekah e Katherine, però … mi piace l’idea di tutti loro che festeggiano allegramente e ‘sti tre che non sanno cosa fare :’D
So che inizialmente Jeremy sembra un po’ distaccato, però ho pensato a come dovessero sentirsi lui ed Elena a passare il primo loro Natale soli. Al precedente c’era almeno Jenna, loro zia,mentre ora hanno solo Alarick… per non pensare a quando, in futuro, non avranno nemmeno lui D:
Comunque, come ho già detto, questa festicciola è stata organizzata dai due Salvatore, che hanno invitato proprio tutti.
Bé, non so cos’altro dire, spero che il confronto passato/presente sia chiaro e, se avete qualcosa dirmi, fatevi avanti, mi fa sempre piacere sentire cosa ne pensate c:
E con questo finisco, Buona Vigilia :)
  
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