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Autore: Buddy    24/12/2012    1 recensioni
Non siamo più linee rette.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La Discutibile Segnaletica del Destino

 

Non siamo più linee rette ormai
da quando abbiam scoperto
che non scopano mai...”

 

L'Orso – 'Parlami della tua Gioventù'

 

 

 

Eh no che non lo siamo.

Non lo siamo più, da quando mi hai portato via l'anima in una sera di Settembre.

Né io potrei definirmi una linea retta.

Al massimo una curva, ondeggiante e senza soluzione di continuità, ma con una certa armonia.

Una curva che si trasforma in una linea spezzata nei giorni di sindrome premestruale, con picchi ed inabissamenti per ogni sbalzo d'umore.

Quando ti ho incontrato sono diventata un segmento, una linea delimitata da due punti.

 

Tu ed io.

 

Per un po' siamo stati il Teseo e l'Arianna dei poveri, oltretutto a ruoli invertiti.

Io, nei panni del ribaldo ed incosciente eroe greco, mi sono addentrata nel labirinto della tua coscienza.

Tu, da brava Arianna, mi hai porto un capo del filo e, tenendo l'altro per te, mi hai lasciata libera di esplorare i recessi della tua mente.

Almeno per un po'.

Poi la storia ha preso una piega imprevista.

Chissà, forse io ci stavo mettendo troppo tempo ad uccidere il Minotauro e a trovare l'uscita, tu avevi un fottuto bisogno di andare in bagno e ad un certo punto hai tagliato la corda, in tutti i sensi, abbandonandomi tra i vicoli e gli anfratti più oscuri.

Senza il tuo aiuto, non potevo farcela.

Ho lasciato il Minotauro, dovunque si trovasse, libero di continuare i suoi sfaceli e ho girovagato a lungo, pensando solo a rivedere la luce del sole e pregando di non incontrarlo mai.

Almeno da quel punto di vista, sono stata fortunata.

Di tanto in tanto udivo i suoi rantoli in lontananza ed un paio di volte intravvidi la sua ombra sui muri, ma me la cavai cambiando direzione.

Forse, in qualche assurdo modo, anche la creatura era venuta a conoscenza della mia triste sorte e aveva deciso di non infierire, reputando la mia permanenza forzata nella sua inespugnabile dimora una punizione sufficiente.

Alla fine, quando avevo ormai perso la speranza, trovai l'uscita e riemersi alla civiltà.

Non avevo portato a termine la mia missione e, cosa ancora peggiore, non ero riuscita ad averti, ma se non altro ero viva.

Viva e libera di sbagliare ancora.

 

Ora siamo due rette parallele che, per qualche perverso disegno divino, si sono incontrate, congiunte ed aggrovigliate ingarbugliandosi fino allo spasimo, fino a riprendere ognuna il proprio percorso.

E a me non è rimasto nulla, tranne il motto che mi ripeto ad ogni passo e che mi dà lo slancio necessario a rialzarmi da ogni caduta, un lieve eppure incancellabile residuo della mia esperienza nel tuo labirinto.

La prossima svolta è quella buona”.

 

 

 

 

Sfortunatamente, in questi giorni di festa mi sono ritrovata a fare i conti con vecchie ferite e con pensieri cui pensavo di aver messo una croce sopra.
Invece sono stati loro a mettermi in croce, e la scrittura si sta rivelando un'ottima terapia per tenerla a bada.
Quindi ecco qui, a poco tempo di distanza dalla mia prima pubblicazione, un secondo frammento delle mie pippe mentali xD
In caso se ne aggiungano diversi altri, mediterò se raccoglierli tutti in una stessa serie.
E forse, in un futuro che spero non troppo remoto, riuscirò a produrre qualcosa di più esteso e sensato, con una trama e dei personaggi delineati come si conviene.
Nel frattempo, spero che il pubblico gradisca anche questo modesto frutto dei miei sforzi :3
Besos!

  
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