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Autore: AliWeasley    25/12/2012    5 recensioni
“Se non ci fossi tu non so cosa farei” mi dici staccando per un momento lo sguardo dalla strada deserta.
Io ti guardo e ti dico “Ti amo”.
Non l’avevo mai detto a nessuno. E’ importante. Tu sei importante. Sei la persona più importante della mia vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon Natale!!!
Con questa siamo arrivati a quota tre one-shot, la prima su Taylor Swift. Mi piace molto come artista e la storia è basata (se non si dovesse capire) su una sua canzone. Ringrazio Kikka_Swift per avermela fatta conoscere. Vi lascio i link delle altre due one shot e della long che sto scrivendo. Mi raccomando, siate numerosi e recensite!
Besitos <3
AliWeasley
 
One-shot Harry Potter: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1444070&i=1
One-shot One Direction: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1467217&i=1
Accio Love: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1188443&i=1


I think when it’s all over it just comes back in flashes

Il pavimento è cosparso delle nostre fotografie, la scatola dei ricordi è rovesciata a terra e la sigaretta brucia lentamente nel posacenere accanto a me.


Le mie dita toccano le piastrelle fredde e afferrano una delle tante foto: il tuo sguardo è rivolto verso il mare e la tua mano sta giocando con i granelli di sabbia. Ricordo come me li gettasti nei capelli e poi scappasti via per farti rincorrere. Ed io mi misi ad inseguirti ma tu eri molto più veloce di me. Ti fermasti ad aspettarmi e ti girasti: io immortalai il tuo sorriso e i tuoi occhi illuminati dai raggi del sole.

Quella fu la prima foto che gettai quando te ne andasti. Ricordo che non riuscivo a non pensarti. E non ci riesco nemmeno adesso.

I don’t know if I’m gonna feel that way again

Faccio scivolare la sigaretta tra l’indice e il medio della mano destra e la avvicino alle labbra. Aspiro lentamente il fumo e lascio che m’invada i polmoni prima di soffiarlo fuori. Appoggio di nuovo la sigaretta nel posacenere.

Afferro un’altra foto: siamo io e te, quella volta che fuggimmo insieme.

Once upon a time, a few mistakes ago

“Se esci da quella porta non scomodarti a tornare!”
Ho appena litigato con mio padre e queste sono state le ultime parole che gli ho sentito dire prima di sbattere violentemente la porta di quella che da quel momento non sarebbe più stata casa mia.
Mi sto incamminando verso casa tua portando solamente uno zaino con tutto ciò che possiedo. Mi vedi arrivare e non esiti nemmeno un secondo a venirmi incontro. Asciughi le mie lacrime e capisci dai miei occhi cosa è successo. D’altronde non è la prima volta che scappo di casa; questa è quella definitiva.
Saliamo in macchina, ingrani la prima e partiamo senza una meta. Lontano dalle preoccupazioni e da qualsiasi tipo di responsabilità.
“Se non ci fossi tu non so cosa farei” mi dici staccando per un momento lo sguardo dalla strada deserta.
Io ti guardo e ti dico “Ti amo”.
Non l’avevo mai detto a nessuno. E’ importante. Tu sei importante. Sei la persona più importante della mia vita.
Non so quanto tempo è trascorso da quando siamo partiti. Ad un certo punto accosti dicendo che sei stanco. Scendi dalla macchina per poi risalire e  accomodarti nei sedili posteriori. Ti guardo incuriosita e tu apri le braccia, invitandomi a sdraiarmi vicino a te. Mi accoccolo sul tuo petto e mi lascio cullare dal tuo respiro, addormentandomi pensando che sei la cosa più bella che sia mai stata mia.

La stanza è illuminata dalla luce di una lampada appoggiata sul mio comodino. Sul pavimento, oltre alle foto ci sono dei vestiti. Magliette, jeans, calze e il tuo cappello nero.

Mi piaceva da morire quando lo indossavi. Ti trovavo intrigante.
Una volta me lo misi, lasciando che alcune ciocche ribelli scivolassero fuori. Tu mi guardasti, con quello sguardo pieno d’amore che riservavi solo a me e mi baciasti delicatamente il naso.

I knew you were trouble when you walked in

M’innamorai di te la prima volta che ti vidi. Capii subito che eri un tipo strano, particolare. Ti guardai negli occhi e mi ci persi dentro.

I primi mesi furono i più belli di tutta la mia vita.
Un giorno ti accompagnai dal tuo amico tatuatore. Gli dicesti che volevi una scritta sul petto, proprio sul cuore. Ti facesti tatuare “Love” e mi dicesti che in questo modo saremmo stati insieme per sempre.

How can the devil be pulling you towards someone who looks so much like an angel


Poi qualcosa cambiò.

Iniziasti ad uscire sempre più spesso con i tuoi amici lasciandomi sola a dormire nel nostro letto freddo e vuoto. Tornavi a casa ubriaco e mi urlavi contro, non so nemmeno per quale motivo.

Io sopportavo i tuoi sfoghi convincendomi che ti amavo e dovevo rimanere con te. Quando facevamo l’amore mi sussurravi “ti amo” e io ti perdonavo
Nei momenti di lucidità piangevi tra le mie braccia, pregandomi di non lasciarti e implorando il mio aiuto. Non mi raccontavi mai come trascorrevi le serate ed io non sapevo cosa fare.

Una sera mi convincesti ad uscire con te e quando arrivammo al pub mi resi conti di ciò che ti stava succedendo. Vidi con i miei occhi le bustine colme di polverina bianca. Il primo pensiero fu quello di fuggire ma poi mi ricredetti: dovevo stare con te, per te e per il nostro amore.

Le visite al pub si fecero sempre più frequenti e una sera addirittura mi convincesti a provare. Lo feci per te, pensando che assecondandoti forse avresti smesso.

Mi resi conto di quanto ero stata stupida e incapace di tenerti lontano dai guai quando ti trovai svenuto davanti alla porta di casa. Quelli che chiamavi “amici” ti avevano massacrato di botte perché non avevi soldi per pagargli la droga.

Ti medicai le ferite e mi promettesti che avresti smesso con quella merda.

La scena si ripeté due settimane dopo; quella volta, però, i tuoi spacciatori minacciarono anche me e fui costretta a pagarli con i soldi che tenevo da parte per noi. Non ricordo nemmeno quale progetto avessi in mente. Probabilmente speravo solo in una vita migliore di questa.

L’ultima volta che ti vidi fu la sera in cui litigammo pesantemente perché avevo trovato una bustina nella tasca dei tuoi jeans. Mi urlasti che non erano affari miei quello che facevi e che se non mi stava bene avrei potuto andarmene. Sbattesti la porta lasciandomi in lacrime.

Qualche ora dopo bussarono alla porta. Speravo fossi tu. Ero pronta a perdonarti di nuovo.

Aprii speranzosa e mi trovai di fronte a due poliziotti che mi comunicarono di averti trovato seduto ad un tavolo del solito pub con un foro aperto da una pallottola sul petto, all’altezza del cuore.

Il tatuaggio non c’era più.

I don’t know if you are who you are until you lose who you are


Se ripenso a te non riesco a fare a meno di immaginarti sereno, con indosso il tuo cappello nero, che guidi la macchina con la quale eravamo fuggiti verso un posto migliore di questo. Spero che mi aspetterai.

Raccolgo le foto sparse sul pavimento e richiudo la scatola dei ricordi.

La sigaretta si è consumata lentamente fino a spegnersi, esattamente come sta accadendo a me. 
  
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