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Autore: Pando91    26/12/2012    8 recensioni
Brittany e Santana non si conoscono.
Quando si incontrano per la prima volta, sono semplicemente le ragazze di due migliori amici.
Poi, qualcosa cambia.
Dal testo:
" Lei è Brittany "
Brittany strinse la mano a Jason che notai, la scrutava quasi incantato. Non che potessi non capirlo, ma c' era la sua ragazza, ossia io, proprio a due centrimenti da quella scenetta.
Quando si riscosse dal torpore, si ricordò il suo nome e anche il mio, per fortuna.
" Jason. E questa è Santana "
Le sorrisi e feci il consueto gesto che, mi ricordai, avrei dovuto fare per tutta la serata. Ma quando incrociai i suoi occhi, scomparve anche quel pensiero. Ci guardammo per poco, il tempo di lasciarci la mano. Era bella e aveva qualcosa di speciale. Non seppi bene cosa, ma mi sentì investire da un' emozione nuova, diversa. Abbassai gli occhi: per l' ennesima volta in quella giornata mi sentì a disagio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quersta volta non sarà solo dal punto di vista di Santana.
Le parti di Brittany saranno in grassetto. p
Rer Santana sarà normale.
BUONA LETTURA.


Quel giorno fu probabilmente uno dei più belli della mia vita. Furono tante le cose che permisero che quello fosse tale, ma una soltanto lo rese così vero da immobilizzarmi, per pochissimi istanti. 
Il giorno del debutto. 
Il giorno in cui, tutte le ore passate in palestra, tutte le ore passate a perfezionare quel passo, a stare a ritmo con la musica, a sudare fino a rendere la maglietta zuppa, ti portavano ad avere qualcosa di realizzato, qualcosa di contreto, qualcosa di tuo.
Prima di salire sul palco, cercai di intravedere i miei amici, la mia famiglia, cercai di capire dove fossero seduti, se fossi riuscita, anche solo per poco, a incrociare lo sguardo di uno di loro, a ricevere un sorriso di incoraggiamento. 
E fu così. 
Lo sguardo di Rachel che emozionata, seduta vicino a Quinn, continuava a parlare, a gesticolare, si posò sul mio per caso. Non stavo cercando i suoi occhi, ma se furono loro ad incontrarmi, ci dovette essere un motivo. Si posò una mano sulle labbra e mi lanciò un bacio invisibile. Poi mi fece l' occhiolino. Era il suo modo per augurarmi buona fortuna. Le sorrisi vivace, poi mi nascosi dietro la tenda, in attesa. Avrei voluto che su di me ci fossero gli occhi della mia lei, di Santana. Soltanto loro avevano un effetto tranquillizzante, soltanto la sua presenza, poteva rendermi ancora più magica. Ma non riuscì ad intercettarla. 
Avevamo parlato ovviamente prima di entrare nel camerino. 
" Ascolta Britt, tu sei forte e spaccherai. Sarò fiera di te, so che andrà benissimo, non potrebbe andare diversamente "
Quelle furono le sue parole. 
" Vieni con me dietro le quinte, accompagnami " 
Sentivo il bisogno di averla vicino, sentivo il bisogno della sua mano nella mia, della sua stretta amorevole, del suo sguardo pulito. Avevo bisogno del mio amore, perché senza di lei, senza quel sentimento, senza tutto ciò che consideravo vita, niente aveva senso. 
Lei scosse la testa, con un sorriso dolce sul viso. Era più bella che mai quella sera.
" Quello sarà il TUO momento, per quanto desidererei essere con te, vorrei che tu ti ricordassi un giorno soltanto di te stessa, del tuo risultato, sarà un ricordo felice "
Io cercai di trattenerla, mentre tentava di uscire dal camerino, perché mancava poco all' inizio. 
" Con te sarebbe più bello "
Lei mi guardò, mi baciò piano e poi mi disse le ultime parole, prima di andarsene via definitivamente. 
" Ma non sarebbe tuo "
E poi svanì, scivolò via dal mio abbraccio e si portò la porta alle spalle. 
Ed io mi sentivo sola. 
Era una sensazione stupida la mia. 
Non era la prima volta che debuttavo ed ero sempre stata tranquilla, quel giorno invece tutto era diverso. E probabilmente fu perché desideravo ardemente renderla orgogliosa di me, rendere Santana fiera di quello che stavo facendo. Perché l' amavo troppo per deluderla. Si, fu per quello forse. 
Chiusi gli occhi un attimo, inspirando ed espirando, saltellando, facendo ogni cosa che mi facesse rilassare. 
" .. so che andrà benissimo "
Quella frase di Santana mi fece tranquillizzare un pochino, ma non abbastanza. 
Sapevo tutto, tutto a memoria, non poteva che andar bene. 
Era diventato un mantra il mio.
E poi da dietro, qualcuno mi avvisò. Mi disse che tra pochi secondi sarei entrata in scena. 
E quando il sipario si aprì e la musica iniziò, quell' istante in cui mi immobilizzai, quell' istante in cui tutto diventò allo stesso momento più facile e reale, e meraviglioso, fu quando incrociai finalmente lo sguardo di Santana, che brillava già di lacrime non versate. Lì chiusi gli occhi e cominciai a ballare, e tutto quello che immaginai fu la mia figura, fu me stessa, fu tutto ciò che ero diventata. Tutto ciò che vidi furono gli sforzi che avevo fatto, fu la passione che ci avevo messo, fu la forza che avevo trasmesso e mi avevano trasmesso gli altri. Tutto ciò che vidi furono due occhi trasparenti, che mi permettevano di fare quel momento MIO.
Quella fu probabilmente la serata più bella della mia vita anche solo per quel piccolissimo istante. 
Quello, ripensandoci ad oggi, è il più grande " Grazie " che direi alla mia Santana. 
 
---
 
UN ANNO DOPO.
 
" Brit, sei sicura che io ce la possa fare? Insomma, secondo me dovrei ancora prepararmi un po' e.."
Ma lei mi zittì con un bacio.
" Santana Lopez, smettila di farti brutti pensieri, per favore "
Mi torturavo le mani ormai da quando eravamo sedute ad aspettare il mio turno. Brittany mi colpì con uno schiaffettò.
" E smettila di farti del male a queste mani preziose "
Le prese tra le sue e non le lasciò un attimo. Finchè non mi alzai e cominciai a fare avanti ed indietro, e pensai, tra i mille pensieri stupidi che stavo facendo, che se quel pavimento fosse stato di terra avrei già creato un solco di dimensioni notevoli.
Brittany era più tranquilla che mai, e quella sua reazione mi faceva sentire ancora più agitata. 
" Insomma, devi dirmelo eh, devi dirmelo se non sono pronta! Non farmi andare là a fare brutta figura .. Brittany mi ascolti? "
Aveva cominciato a canticchiare la canzone che avrei dovuto cantare di lì a poco, visto che il turno successivo sarebbe stato il mio. 
Lei mi fece una faccia stralunata quando la chiamai e poi si alzò, con un sorriso bellissimo.
" Ma di che ti preoccupi? Dimmelo ti prego .. "
Abbassai lo sguardo, incapace di rispondere sul momento. 
" E se non sono abbastanza brava? "
Brittany mi fece un sorriso dolce e mi accarezzò piano la guancia. 
" Piccola, tu sei brava, punto " ma poi si interruppe perché la candidata prima di me era appena uscita dal palco. 
" E ora vai, e fagli vedere chi è Santana Lopez! "
Io tremai di paura per un attimo. La mia Biondina mi diede con energia una sberla sul sedere. La guardai storto, lei mi sorrise e io cominciai a salire le scale del palco. 
Nessuno fiatava e si sentiva soltanto il suono dei miei tacchi sul palqué. Sospirai prima di parlare al microfono.
" Mi chiamo Santana Lopez e faccio l' audizione per il ruolo di Esmeralda "
La musica si alzò e cominciai a respirare.
 
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" Rachel smettila di mangiucchiare, quando arriva Britt vorrei che fosse tutto a posto "
La Nana, soprannome che non le davo ormai da tempo, a parte quando mi faceva uscire dai gangheri, stava cercando di finirsi le patatine che avevo posato sul tavolo in salotto. 
Alzò gli occhi al cielo.
Avevamo organizzato una festa a sorpresa. Quelle feste che io odiavo particolarmente, perché non sapevi mai quando aspettartele, ma che Brittany amava con tutto il suo cuore. E chi ero io per negarle quella gioia? 
Era il suo compleanno. Ottobre era sempre stato il mio mese preferito, e il fatto che combaciasse con la sua festa mi faceva sentire ancora più felice.
Con l' aiuto di Quinn e di Rachel, avevamo organizzato tutto nei minimi particolari: festoni, sottofondo con le canzoni a cui era più affezionata, da mangiare ciò per cui impazziva di più e tutte le persone a lei care.
Casa mia, o meglio, casa nostra, infatti era un bordello. Eravamo una quindicina e io non mi capacitavo del casino che riuscivamo a fare, neanche il doppio delle persone avrebbe potuto ricreare tale baccano. E pensai che tutto quello era normale: Brittany era una casinista, i suoi amici, che erano diventati anche un po' miei, non potevano che esserlo altrimenti. Quando li guardai per un attimo, ritornai alla prima volta in cui li vidi. Kurt e Dave che avevano litigato, Quinn da sola, Rachel che si lamentava che Finn lavorasse e tutti gli altri che ancora non conoscevo, ma che non avrei mai pensato neanche di conoscere meglio. Fu una delle prime volte in cui amai Brittany per la sua spontaneità e bellezza, e per la sua pazzia. 
Scossi un attimo la testa a quei pensieri. Di lì a poco sarebbe arrivata. Mike, suo alleato, stava tornando a casa con la mia Biondina, e mi stava avvisando di ogni mossa. 
" E' tutto in ordine? Vedete qualcosa che non va? "
Mi ero rivolta alle due persone a cui mi ero affezionata di più: Quinn e Rachel . 
La bionda mi sorrise in modo caldo e rassicurante, come solo lei sapeva fare.
" E' tutto perfetto San, tu sei perfetta e Brittany sarà contentissima "
Rachel annuì alle parole della sua ormai dichiarata ragazza. Si ce l' avevano fatta: dopo casini, trambusti, tira e molla, alla fine avevano deciso che sarebbe stato tempo sprecato stare lontane, perché non ce l' avrebbero mai fatta. Quinn aveva preso l' occasione e aveva fatto capire alla mora che non potevano far altro che amarsi.
E l' altra fu d' accordo. Considerai il fatto che le bionde, da quel punto di vista, avevano sicuramente un qualcosa in più.
Sorrisi un po' rassicurata, stendendomi con le mani il vestito attilato che stavo indossando solo per lei. 
Poi sentì il cellulare vibrare. Era Mike.
 
" Cinque minuti e siamo lì, preparatevi. Lei non si immagina NIENTE "
 
Mi agitai un attimo. Raggruppai tutti e li feci nascondere. 
Spensi la luce. 
Affidai a Quinn il compito di accendere le candeline che c' erano sopra la torta, a Kurt invece di scattare foto più che poteva.
Io restai lì, accovacciata dietro al divano, con vicino le persone che ormai erano diventate importanti nella mia vita, e aspettai il momento. 
Al buio, chiusi gli occhi e trattenni il respiro, con il cuore colmo di gioia: non ero mai stata così felice e piena d' amore per aver preparato una festa a qualcuno, tanto meno non mia. 
 
---
 
In macchina, Mike continuava a scrivere messaggi, e per quanto lui mi dicesse che era Tina a inviargliene, e non poteva permettersi di non rispondere, trovavo ci fosse qualcosa che non andava. 
Ma non sapevo assolutamente cosa. 
Quel giorno, il giorno del mio compleanno, era sempre stato, da quando ero in vita, il mio preferito. E non tanto per i regali, ma perché le persone si affrettavano a dirti quanto ti volessero bene e quanto fossero disposte a passare una serata con te, soltanto perché quel giorno eri nata. 
I regali facevano soltanto da contorno. Tutto l' amore che ci si dava in quei giorni bastava per sfamarsi per settimane. 
Avrei voluto fosse ogni giorno il mio compleanno. 
Quel pomeriggio, prima delle prove, avevo festeggiato con i miei compagni di ballo, e adesso non vedevo l' ora di arrivare a casa per poter stare con la mia Santana. 
Non l' avevo ancora vista dalla sera prima: era uscita presto di casa per una causa e quando mi ero svegliata avevo trovato la colazione a letto e un post it sulla mia tazza preferita.
 
" Il primo compleanno insieme è da ricordare. Ti amo " 
 
Quando lessi quel bigliettino, lessi quelle ultime due parole, il mio cuore si riempì di una sensazione piena. Ed era assurdo come succedesse ancora dopo un anno ogni santa volta in cui me le diceva o me le sussurrava. Prima di mangiare, con lo stomaco in subbuglio, mi stirai con un sorriso largo e mi passai una mano sul viso, grata al mondo. 
Quindi la prima cosa che avevo voglia di fare era di stringerla e di farla mia, tutto il resto non mi importava. 
Ma Mike mi stava intralciando. Per carità, non che c' entrasse molto, ma si era dimenticato la borsa a casa mia quando mi era venuto a prendere, per andare insieme in palestra, e quindi doveva entrare in casa. Il mio obiettivo avrebbe aspettato pochi minuti. Poi l' avrei buttato fuori di casa senza troppe smancerie. 
Tanto Santana era sicuramente in cucina, se era arrivata prima. Poco prima di essere a casa Mike mandò un altro messaggio. Sbuffai.
" Cosa dice Tina? "
Lui mi guardò un attimo esitante, e cercò delle parole per spiegarmelo. E io lì capì.
" Oh, vi state mandando messaggini hot, beh me lo potevi dire "
Mentre guidavo, lo vidi rilassarsi un attimo. Cercai di scherzare ma lui sembrava più imbarazzato che altro.
" Già " fu la sua unica risposta.
Rimasi stranita un attimo, ma poi lasciai cadere la cosa: non avrei mai imparato a capire gli uomini, mai.
Quando arrivai a casa, notai le luci spenti. Mi rattristai un attimo al pensiero che San non fosse ancora a casa. Mike ci mise un attimo di più a scendere, infilando finalmente il telefono in tasca. 
Davanti alla porta, poggiai il borsone e rovistai nella borsa per trovare le chiavi. 
Il mio amico sembrava un attimo nervoso e quando lo osservai meglio mi sembrava più in tiro del solito. Soprattutto se dopo doveva solo tornare a casa.
Smisi per un attimo di cercare le chiavi e lo guardai, gli occhi chiusi in due fessure.
Nella mia testa in quel momento avevo fatto due più due.
" Non è che stai tradendo Tina? Perchè se anche solo scoprissi una cosa del genere non ti ritroveresti più gli attributi "
Fui piuttosto violenta e tiranna, ma non avrei mai potuto sopportare un tradimento. 
Lui si agitò palesemente, e cominciò a scuotere le mani in segno di difesa.
" Ma cosa dici? Non lo farei mai Brit! "
Gli puntai un dito contro e con l' altra mano feci il segno delle forbici. Continuai ad indagare.
" E perchè sei così tutto in tiro? "
Lui feci finta di guardarsi stranito.
" Non sono in tiro, mi vesto sempre così, non dire scemate. E apri sta porta, così prendo la roba e la smetti di farmi il terzo grado "
Sembrava di fretta, sembrava volesse andarsene via da un momento all' altro: comunque desiderava ardentemente che io entrassi in casa.
Aspettai un attimo prima di decidermi a lasciar perdere: i capelli non erano ancora del tutto asciutti e fuori non faceva poi così caldo.
Trovai finalmente le chiavi, e con sollievo di Mike aprì la porta. 
Posai la borsa per terra: Santana non era ancora arrivata. La prima cosa che feci fu accendere la luce: e fu anche l' ultima cosa che feci con tranquillità.
Perché quando il salotto si illuminò, la mia vista si riempì di persone felici, il mio udito venne accolto da un " Buon compleanno " urlato, da una canzone che amavo, il mio tatto sfiorò la schiena di Mike, che mi aveva abbracciata. I miei sensi furono per un attimo storditi, presi di mira da mille sensazione e poi capì, poi il mio cervello fece di nuovo due più due, ma questa volta un due più due giusto. C' erano tutti i miei amici. Kurt mi scattava foto e io continuavo a rimanere ferma sulla porta, sorpresa. Il mio viso doveva essere stupito e contento insieme, non sapevo cosa fare, cosa dire. Tutto l' amore che avevo dentro il giorno del mio compleanno, quell' amore che dura settimane, quello immaginai sarebbe durato mesi. E lo immaginai proprio quando incrociai gli occhi di Santana, che forse in imbarazzo mi sorrideva, con le gambe ancora nascoste dal divano. La prima cosa che feci, la prima cosa che sentì di fare, fu azzerrare la nostra distanza con pochi passi, alzarla in aria, mentre lei gridava ridendo e baciarla, soffocandole quelle dolci risa che amavo tanto. Mi sentì così grata. 
Mi buttai su Quinn che con la torta in mano, e le candeline accese, mi aspettava da un po'. Quando finì davanti a lei, tutti cominciarono a cantare la solita canzone degli auguri. Abbassai un attimo gli occhi, poi mi unì a loro. La festa era per tutti, non solo per me. Almeno in quel momento fu uno dei pensieri più belli che feci.
Spensi le candeline in un soffio, poi tolsi la torta dalle braccia di Quinn e la stritolai. Aggiunsi Rachel all' abbraccio. Ridemmo insieme. 
Ero così felice che avrei toccato il cielo con un dito. 
Quando finì il giro di saluti e di ringraziamenti, ritornai da Santana.
" Grazie "
Le sussurrai piano, strofinando il naso contro il suo. 
" Ti amo così tanto " 
Aggiunsi. Dovevo dirglielo, sentivo troppo forte quel sentimento per lei.
Poi fui rubata da quel momento.
" La prossima volta accompagna qualcun' altro questa stordita, mi ha accusato di tradire Tina e di tagliarmi gli attributi se mai l' avessi fatto veramente "
Mike si lamentò un po' ridendo, un po' ancora impaurito dalla mia reazione di prima.
" Scusa Mike "
Risi con lui, ancora stretta al mio amore.
" Britt hai fatto benissimo! "
Tina, che era lì e aveva ascoltato tutto, mi diede il cinque. 
Poi, un ultimo rumore, prima che iniziasse la vera festa, ci fece girare. Il rumore veniva dalla porta.
" Non ditemi che sono arrivato troppo tardi! "
Puck entrò dentro casa con in mano una cassa di birra e un sorriso dispiaciuto. 
Sentì Santana sbuffare. 
Poi, dietro di lui, sbucò il viso di Mary. 
" Sei il solito! "
Gli urlò Sam che si era precipitato a salutarlo. Erano diventati buoni amici quei due.
" Sono stato intrattenuto " e rivolse uno sguardo alla segretaria " Mi dispiace Britt, mi perdonerai mai? "
Si avvicinò a me e fece il suo solito sguardo da cane bastonato.
" Vieni qua! "
Non potei resistere e lo abbracciai forte. 
Sconclusionata dalla gioia che provavo, passai la sera a riempirmi il cuore d' amore: averne di scorta non faceva mai male. 
 
---
 
Era andato tutto alla grande. Quasi mi sentivo orgogliosa di me stessa. I regali erano stati tutti bellissimi e lo sguardo di Brittany era veramente colmo di emozioni bellissime: lo notavo soprattutto quando mi guardava e mi sorrideva. 
Lei, era bellissima. Le avevo preparato sul letto, quando si andò a cambiare, un vestito nuovo: lo aveva visto un po' di tempo fa e mi sembrò azzeccato come regalo. 
Lei aveva sceso le scale con quell' abito e io mi dovetti un attimo sedere: non avevo mai visto creatura più bella. Quando gli altri videro la mia reazione, mi presero per un attimo in giro. Io non potei fare altro che dirigermi verso di lei per stringerla a me.
Passai la serata un po' in modo confuso: avevo un sacco di cose da fare, un sacco di persone da gestire, tra cui me stessa, e avevo voglia anche di passare del tempo con Brittany. Ma mi resi conto che quella era la sua festa, e che quindi se la doveva godere.
Quando riuscimmo a fare andar via tutti era tardi e nessuna delle due aveva voglia di mettere a posto. Entrambe eravamo un po' brille, sia di emozioni sia per il vino che avevamo bevuto. Salimmo in camera di fretta, baciandoci. La volevo più che mai, ma sapevo anche che mi mancava l' ultimo dei regali .
" Come farei senza di te? "
Brittany mi sussurrò queste parole quando finalmente eravamo stese sul letto, con la testa che un po' ci girava, la risata sulle labbra e i vestiti per terra, tirati via con facilità.
" Sinceramente non lo so, sarebbe dura immagino. Chi cucinerebbe? "
La mia Biondina sbuffò un attimo e mi tirò uno schiaffetto sul braccio. 
" Sto imparando a cucinare .. e tu fino ad un anno fa non sapevi neanche la differenza tra una pentola e una padella "
Risi piano, distesa sul letto con la testa poggiata sul suo petto.
" Permalosetta la signorina "
Continuò ad essere tutto sullo scherzo. Lei allora non mi rispose ma cominciò ad accarezzarmi dolcemente i capelli. Ebbi paura per un attimo di addormentarmi. 
Poi mi riscossi, perché mi mancava l' ultima cosa e poi potevamo concludere la serata in bellezza. 
" Dove vai? "
Mi chiese quando mi alzai dal letto senza nessun preavviso.
" Aspetta " le dissi soltanto e lei aspettò. 
Capiva sempre quando ascoltarmi. Frugai nell' armadio, cercando tra le calze l' oggetto di cui avevo bisogno. Presi la scatolina e poi mi ributtai nel letto.
" Cos' è? "
Cercò di capirci qualcosa, ma io lo nascosi sotto il cuscino. Lei si mise seduta.
" Settimana scorsa mi ha chiamato la produzione del musical "
Lei aprì un attimo la bocca.
" E quindi? "
Sembrava eccitata e io cercavo di non far trapelare le mie emozioni. 
" Quindi .. mi hanno presa " lei cominciò subito ad esultare ma io la fermai " Aspetta, festeggiamo dopo, prima finisco ok? "
Brittany smise di saltellare sul letto e si fece un attimo seria. 
Lei aspettò. 
" Sono contenta e non me lo sarei mai aspettata, sai che penso sempre al peggio .. insomma, mi hanno presa. E questo è bellissimo, ma comporta un sacco di cose. Il tour dura cinque mesi ma tra preparazione e tutto mi terrà occupata poco meno di anno. E sarò sempre in giro, non starò mai ferma e soprattutto non saprei come fare per il mio lavoro " 
Lei sembrava già dispiaciuta: sicuramente pensava che avessi rifiutato. Io continuai.
" In assoluto quello che mi fa sentir peggio è il fatto di non poterti vedere più di tanto, perchè lontane. Sai anche te che tra le tue date del tour, e i mille casini di spostamento è difficile organizzarsi .. "
Lei non mi fece finire di parlare.
" Santana mi stai lasciando? "
Io la guardai un attimo stralunata, poi scossi la testa.
" Certo che no, Britt aspetta .. fammi finire "
E lei aspettò ancora.
" Mi sono scervellata tutta la giornata, e alla fine ho trovato una soluzione. "
Presi l' oggetto che avevo sotto il cuscino e glielo porsi. Quando lei lo aprì, tremante, probabilmente non capì bene cosa volesse significare.
Spiegai. 
" Sono delle chiavi Britt. Sono le chiavi di una casa che ho trovato a metà tra i miei spostamenti ed i tuoi. Potremmo vederci lì tutte le volte che possiamo e vogliamo .. non posso stare senza di te, lo sai "
Le sorrisi piano, cercando di capire la sua reazione. 
Aspettò un attimo, quella volta non seppi cosa. 
" Quindi hai accettato? "
Fu la prima domanda che mi fece dopo tutta quella spiegazione.
Io annuì.
" E per il lavoro? "
" Mary mi passa il lavoro quando sarò fuori, non prenderò cause importanti fino alla fine del tour. Questo è il mio momento e me lo voglio godere "
Lei sembrava non capire ancora. 
" Quindi hai accettato, con il lavoro è a posto e noi abbiamo una casa tutta nostra quando saremo fuori "
" Esatto "
Annuì contenta. 
Lei ci mise ancora un attimo per consapevolizzare, ma quando finalmente realizzò, mi saltò in braccio e cominciò ad urlare. Io cominciai a ridere di cuore.
" Ma è bellissimo e tu sei fantastica .. tutto questo è fantastico! Oh mio dio Esmeralda .. sarai bella da paura .. mi sa che verrò a controllare spesso alle prove .. non vorrei che nessuno ci provasse, mio dio!! "
Continuai a ridere, mentre mi baciava dappertutto.
Lei invece si fece seria, di colpo. E mi sussurrò piano dolci parole. 
" Non potrei volere di più oggi San, amore mio, non potrei volere di più "
E mi baciò calda, felice.
" All' inizio pensavo non ti piacesse l' idea "
Lei scosse il capo e mi baciò piano sulle labbra. 
" Stavo solo aspettando, aspettando di farti capire quanto io ti possa amare. "
E io le sorrisi. Le sorrisi e mi sentì la persona più felice del mondo. Avevo tutto quello che desideravo e anche di più.
 
---
 
Quando la vidi addormentarsi dopo la notte insieme aspettai, aspettai che si risvegliasse, per godermi la luce che emanava, specialmente quella sera. 
Avrei aspettato per sempre, per lei.



ANGOLO AUTRICE:

Buongiorno a tutti! 
Ed ecco arrivato, per regalo, quest' ultimo capitolo!!
Spero vi possa piacere. Mi dispiace un po' che il viaggio con queste due sia finito, ma sperone possano cominciare tanti altri. Ovviamente anche con voi. 
GRAZIE VERAMENTE A TUTTI, senza di voi questa storia sarebbe stata .. solo una storia. 
Buone feste a tutti, Giulia! <3
  
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